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Autore: nowtellmeastory    13/10/2011    4 recensioni
“Perché una canzone vale più di mille parole. Perché una canzone, resta per sempre.”
Possono due fratelli innamorarsi della stessa ragazza?
Lei, scontrosa ma fragile. Loro, due rockstar sconosciute nella sua vita. E' tutto un caso, una strana coincidenza. Un intreccio, un amore particolare, un dolcissimo odio. Segreti che fanno male.
..perchè non tutti hanno la capacità di salvarsi la vita, ma lei ci riuscì. Ci riuscì grazie a loro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Vedo che avete letto e avete anche fatto delle recensioni! Sono molto contenta, grazie a tutti!
Cosa succederà in questo capitolo? Beh, lascio a voi la sorpresa!
Aspetto come sempre vostri commenti, che sono sempre ben accetti!
Un bacio :)
SweetEchelon.




  Capitolo 2

-Audrey
Ero sul cubo, la sala era buia e le persone già deliravano. Una musica partì ed io iniziai a ballare. Le luci iniziarono ad impazzire su di me e sulle mie compagne, ci stavamo scatenando e lanciavamo delle occhiate molto maliziose a quell’uomo, Shannon.
Non era nemmeno il mio tipo, da quanto avevo potuto vedere. Ma lo sfizio di constatare cosa ne pensasse della situazione era ...più forte di me, quindi perché non provocare?
Una canzone, due canzoni, tre canzoni. Shannon iniziava a dimenarsi e si scatenava come un animale, anche io stavo dando il meglio di me stessa e la serata stava andando alla grande.

-Jared
‘Ma che cavolo ci sono venuto a fare..’ pensavo mentre ero al bancone.
L’unica cosa che attirava la mia attenzione erano le ballerine, anzi, una ballerina. Aveva dei capelli castano chiari e dei grandi occhi verdi, la pelle chiara e un bel sorriso, insomma si, una bella ragazza.
La guardavo mentre si dimenava sul cubo con disinvoltura, e guardavo tutti i ragazzi sbavarle dietro mentre provavano a toccarla, ma doveva essere una tipo a posto, dato che non si faceva nemmeno sfiorare.
Vidi poi che la sua attenzione era rivolta a Shannon, lo guardava e lo stava scopando con gli occhi, sicuramente, si notava.
Anche mio fratello ogni tanto la guardava e faceva il figo come suo solito, avrei scommesso che sarebbero finiti a letto quella notte stessa, ne ero sicuro.
Passai l’intera serata a guardarmi intorno cercando di allontanare quelle oche che si avvicinavano con l’intento di rimorchiare, la mia attenzione era rivolta a quella ballerina. Dovevo saperne di più.
“Beh? Come sono andato?” mi chiese Shannon mentre scendeva dal rialzo in cui si trova il DJ
“Sei sempre il migliore.. ascolta ma, quella ballerina, quella con gli occhi verdi.. dov’è?”
“Cristo, hai visto come mi guardava? Peccato che non la vedo più.. mi sarebbe piaciuto farci ‘due chiacchiere’ ..”
“Si certo lei guardava te ma anche tu però non le toglievi gli occhi di dosso!”
“E allora?!”
“Niente, dai, usciamo.”
“Usciamo dal retro, così evitiamo gente..”
Passammo dal retro e nel lungo corridoio, erano le stanze addette ai cambi delle ballerine, ‘camerini’ per intenderci.
Sentimmo delle urla provenire da uno di essi. Una ragazza, probabilmente una ballerina, e un uomo.

-Audrey
“Non mi toccare!! Sei ubriaco cazzo!!” cercavo di scrollarmi Chris di dosso, ma mi teneva stretta da dietro immobilizzandomi le braccia al corpo, e sentivo il suo respiro sul collo, pieno d’alcool.
“Nono bambolina.. tu stasera vieni via con me..” iniziava a farmi male, non potevo fare a meno di urlare e dimenarmi.
“Lasciami, stronzo!!” riuscii a girarmi di petto e a dargli un calcio sonoro nelle parti basse, ma mentre mi guardavo i segni sulle braccia, mi arrivò uno schiaffo che mi fece cadere a terra e mi fece perdere momentaneamente i sensi.
“Sei una puttana!” mi urlò a pochi metri con una bottiglia di non so quale schifezza in mano, il massimo che potevo fare era appiccicarmi con le spalle al muro e rannicchiarmi su me stessa. Era la prima volta che capitava una cosa del genere. Che c’avesse provato si, ma mai, non mi aveva mai messo le mani addosso in quel modo. Ero terrorizzata.

-Jared
“Shannon dobbiamo andare a vedere, sento troppe urla!”
“Ma dove vai?!”
Troppo tardi, stavo già tornando indietro verso la porta da cui provenivano tutti quei rumori e quelle urla, la spalancai e davanti ai miei occhi si presentò una scena orribile:
la ballerina che prima sembrava tanto disinvolta e tanto forte, rannicchiata contro il muro con dei segni sulle braccia e le lacrime che le riempivano gli occhi, mentre un uomo sulla trentina a pochi metri da lei, barcollava col fiatone mentre teneva in mano una bottiglia mezza vuota. La situazione era cristallina: un tentativo di stupro mal riuscito.
“Shannon!! Corri!!” lo chiamai di corsa e lui non tardò ad arrivare.
“Ma che cazz..!!” era sconvolto tanto quanto me.
“Porta fuori la ragazza mentre io resto qui e chiamo la polizia!”
Shannon prese la ragazza tremante in braccio e andò fuori, lei ancora non si era cambiata, quindi prese la prima maglia che trovò a portata di mano e gliela adagiò addosso, mentre lei affondava la testa sul suo petto.
“Che cazzo le hai fatto?! Eh?!” lo presi per il colletto della camicia e mi venne voglia di ucciderlo, ma dato che la polizia stava arrivando, era meglio lasciare a loro il compito di dare una lezione a quel figlio di puttana.
Quando gli agenti arrivarono, spiegai loro l’accaduto e quando mi lasciarono andare, dopo circa venti minuti, mi recai subito da mio fratello per vedere come stava la ragazza, che intanto si stava reinfilando i jeans e un paio di scarpe da ginnastica che aveva nella grande borsa recuperata da Shannon prima di portarla fuori.
“Come stai?” le chiesi.
“Bene, grazie..”
“Tranquilla, la polizia lo sta portando via.”
“Certo.. ma io sarò costretta a tornare qui.. io qui ci lavoro.. merda!” era preoccupata, l’ansia la stava divorando.
“Come ti chiami?” le chiese Shannon.
“Audrey” rispose guardando a terra.
“Tu.. sai chi siamo noi?” le chiese.
“Dovrei?” rispose tirando giù le maniche della maglia.
Io e mio fratello ci guardammo negli occhi, increduli.
“Vieni, ti accompagniamo a casa, Audrey.”
“NO! Nono, ci vado da sola, grazie ancora, ciao..”
“Ma non puoi andartene in piena notte da sola per L.A.!”
“Io qua ci abito, per tua informazione..”
“Come vuoi..” mi arresi e la lasciai andare.
“Che caratterino..” sussurrò mio fratello.

-Audrey
‘Sarebbe bastato qualche minuto in più e mi avrebbe stuprata, figlio di puttana..’ pensavo tra me e me mentre tornavo a casa a piedi.
Le ragazze se ne erano andate prima di me, ed ero rimasta sola, quindi per lui sarebbe stata una buona occasione per provarci.
‘Ma quei due tizi sono intervenuti in tempo..’ continuavo a pensare.
‘Uno Shannon e l’altro.. ahm.. no, non mi ha detto il suo nome..’ conclusi.
Rientrai nel mio appartamento e feci una doccia bollente, mi infilai sotto il piumone e lentamente chiusi gli occhi, ripensando all’accaduto. Cosa avrei dovuto fare? Quello era il mio lavoro, quel lavoro che mi dava di che vivere.. non potevo abbandonarlo, ma dopo quella sera, avrei dovuto iniziare a pensare ad un’ eventuale seconda possibilità..

  
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