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Autore: nowtellmeastory    12/10/2011    6 recensioni
“Perché una canzone vale più di mille parole. Perché una canzone, resta per sempre.”
Possono due fratelli innamorarsi della stessa ragazza?
Lei, scontrosa ma fragile. Loro, due rockstar sconosciute nella sua vita. E' tutto un caso, una strana coincidenza. Un intreccio, un amore particolare, un dolcissimo odio. Segreti che fanno male.
..perchè non tutti hanno la capacità di salvarsi la vita, ma lei ci riuscì. Ci riuscì grazie a loro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, torno con una nuova FF.
Spero mi seguirete come è successo nella FF precedente, perchè davvero, mi ha fatto troppo piacere. :)
Beh che dire, è molto diversa rispetto all'altra, ma infondo che senso ha scrivere storie simili?
Beh non vi dico niente più, altrimenti non mi leggete la storia!! u.u
Aspetto le vostre recensioni, un bacio!! :D
SweetEchelon.




Capitolo 1

“Un nuovo CD, ecco quello che ci occorre.” Disse Jared in preda all’eccitazione.
Stava seduto su una poltrona nel suo salotto e guardava la pioggia cadere a goccioline sui vetri della casa. Era il 3 Dicembre del 2007, a Los Angeles c’era una leggera pioggia.
“Oh.. non sarebbe male come idea!” rispose suo fratello Shannon mentre sistemava una chitarra.
“Dobbiamo tornare con qualcosa di nuovo, qualcosa che possa piacere davvero agli Echelon, devono essere coinvolti, devono essere presi da questo nuovo progetto, deve essere fantastico, Bro.”
“Ad esempio?”
“Possiamo prendere spunto da tutto quello che ci è successo con la EMI, no?”
“Tu vuoi basare il CD su quel casino?! Sei fuori per caso?”
“Non voglio basarlo su quello, voglio prendere spunto, come voglio pendere spunto dai viaggi che abbiamo fatto e dalle esperienze vissute, so che può uscirne qualcosa di buono, Shan. Sarà.. sarà uno sfogo! Ecco cosa sarà! Il nostro grido di battaglia!”
“Per il titolo?”
“Non ne ho idea. Ci penserò su.”
“Si, certo. Ma mentre tu ci pensi, io vado a rimorchiare. Stasera cosa fai?”
“Se il tempo resta così preferisco rimanere a casa a leggere, tu?”
“Serata in discoteca, come sempre.”
“Ma non ti annoi?!”
“Perché dovrei?”
“Tutte quelle persone, quel frastuono, quella musica incomprensibile!”
“Le bionde..” gli faceva il verso il fratello.
“Ecco si. Le bionde sono l’unico lato positivo della situazione.”
“Non cambi mai, fratello.”
“Sono perfetto! Perché dovrei cambiare?!”
Così dicendo si misero a ridere e notarono che la pioggia era svanita, ora il cielo della notte Americana era chiaro e si potevano vedere le stelle.
“Dai, vieni con me. Stasera ci sono anche le ballerine professioniste sui cubi. Sicuramente ti ‘ispireranno’, ne sono sicuro!”
“Va bene, va bene. Ma non provare a trascinarmi in pista, non voglio troppa gente intorno!”
“D’accordo!”
Si preparano, belli come sempre. Shannon era carico e pensava allo spettacolo che si sarebbe goduto grazie alle ballerine, Jared era più pensieroso, preso dall’idea di quel nuovo progetto, che sarebbe valso di più dei primi due messi insieme, perché sarebbe stato diverso, nuovo e mozzafiato. Era fissato con il lavoro, lo era sempre stato, tutto ciò che faceva, lo faceva per gli Echelon, per la sua band e per sua madre. Una relazione? Non sapeva nemmeno cosa volesse dire. Le sue erano storie di una notte e basta, il mattino dopo non ricordava nemmeno il nome di colei che era nel suo letto. Stessa cosa valeva per Shannon, ma lui rispetto a Jared, aveva un carattere più ‘leggero’ e nonostante l’età, amava fare la vita del ragazzino. Anche per lui la musica veniva prima di tutto.
“Sarebbe questo il locale?”
“Esatto!” disse Shannon entusiasta.
“Tu starai col DJ?”
“Ovvio. Ho una visuale MAGNIFICA da lì. “ disse malizioso il più grande dei fratelli.
“Bene, starò in pace al bancone allora.”
“Dai, entriamo!” concluse.
-
“Audrey! Devi sbrigarti! Tra poco inizia lo spettacolo, e certamente la gente non vorrà vedere un cubo vuoto!” il titolare della discoteca richiamava la ragazza che era intenta a sistemare il completino e il trucco.
“Tranquillo, se vogliono vedermi, aspetteranno!” gli rispose tranquillamente.
“Corinne e Roxy sono già fuori, cazzo, sbrigati!”
“Modera i termini, ricorda che sono qui in questa discoteca da due soldi solo per pagarmi gli studi e l’affitto, non certo perché mi piace, ma purtroppo solo qui tra una mancia e l’altra più la paga, riesco a fare tutto.” Gli rispose uscendo e parlandogli faccia a faccia con decisione.
“Si, ma tieni sempre a mente che le redini in mano le ho io, decido io se tu lavori o no. Non provocarmi, Audrey.”
“La gente sta aspettando, con permesso.” Lo scansò quasi con violenza, ma si rese conto che aveva ragione.
Audrey aveva 21 anni, orfana di entrambi i genitori da quando ne aveva 12, fu costretta a stare sotto il tetto di sua zia e vivere a sue spese (compresa la scuola) fino alla maggiore età, poi decise di mettersi a lavorare e trovare un buco in cui sistemarsi. Voleva intraprendere l’Università in Italia, a Milano, magari. Ma i soldi erano un problema, e per questo era stata praticamente costretta a lavorare come ballerina-ragazza immagine in quella discoteca, molto trafficata, con uomini pronti a dare generose mance alle loro ragazze preferite, e la paga non era male, almeno garantiva una vita dignitosa, cosa che le paghe degli altri lavori non davano, se si voleva mettere qualcosa da parte per il viaggio e per la scuola, più l’affitto dell’appartamento attuale.
Il titolare della discoteca, Chris, appena la vide non nascose il suo apprezzamento per il suo corpo e le sue capacità, così la assunse senza problemi, ma più di una volta cercò di portarsela a letto, con scarsi risultati. Audrey aveva una dignità, e distingueva il lavoro dalla vita privata molto, ma molto bene.
“Ho sentito dire che stasera col DJ c’è un pezzo grosso, un certo Leto..” diceva alle sue colleghe mentre attraversava i camerini.
“Si, Shannon Leto. E’ il batterista di una band abbastanza conosciuta, ma che non seguo.” Rispose Corinne.
“Se è carino giù le mani, dopo la serata ci provo io!” Concluse ridacchiando Roxy.
Le ragazze si erano conosciute sul lavoro e avevano stretto amicizia, tutte e tre con aspirazioni e sogni diversi, però costrette in quell’ambiente per motivi economici.
Ma il destino a volte tira strani scherzi, strane eventualità che possono cambiare le vite, per non dire stravolgerle. Ci fa fare incontri inaspettati che ti fanno capire chi sei e per cosa vivi.
Il destino, non lo si può controllare.

Non lo sapevate?
  
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