Cap. 3 Forever love.
Drinnnnnn!
La campanella che segnava la fine delle lezioni suonò. Tutti gli alunni uscirono, felici che l’ennesimo giorno di scuola era finito. Luce li imitò, tenendo d’occhio Daniel, felice di potergli parlare con una scusa.
Felicità che durò poco, perchè fu fermata dal professore che iniziò a spiegarle ciò che doveva fare per mettersi in pari con il programma.
Intanto Daniel, ormai uscito dalla classe, era andato sulle rive del lago che si intravedeva tra i rami delle betulle. Andava sempre li per riflettere quando c’era qualcosa che lo turbava che, in quel caso, si trattava di Luce: quella ragazza arrivata la mattina stessa, la stessa ragazza di cui era innamorato sin dalla notte dei tempi.
Guardandola si era ricordato tanti episodi piacevoli vissuti insieme, strappandogli un sorriso. Ma ora, la consapevolezza del fatto che doveva perderla di nuovo, amarla e poi perderla, gli faceva male. Non sapeva cosa fare… Evitarla o donargli il proprio cuore, amandola alla follia, come aveva fatto in tutte le vite precedenti? La risposta ce l’aveva già, doveva solo abbandonarsi al proprio destino.
Tutti questi pensieri l’avevano portato ad un miscuglio di emozioni che non riusciva più a trattenere. Allora, per sfogarsi e liberare la sua anima, spiegò le ali: possenti, magnifiche, la cosa più bella che l’occhio umano potesse mai vedere.
Ora che aveva riordinato i suoi pensieri Daniel, dopo aver ritratto le ali, prese il suo zaino in spalla e si diresse verso i dormitoi, che si trovavano nell’edificio dietro la scuola.
Quando il professore finì di parlarle, Luce si catapultò fuori dalla classe nella disperata ricerca di Daniel. Guardò l’orologio: erano quasi le due e lezioni erano già terminata da una mezz’ora abbondante. Era scontato che ormai non c’era più nessuno a scuola, infatti… deserto. Così decise di andare nella sua stanza.
La stanza di Luce si trovava nell’ala ovest dell’edificio, la numero 108.
Bussò.
“Siiii?” disse una voce dall’interno.
“Sono Luce, la tua compagna di stanza” rispose.
“Si, arrivo!”. La porta si aprì e dietro di essa comparve Arianne.
Luce rimase sorpresa: “No! Sei tu la mia compagna di stanza?!? Non ci credo! Perché non me l’hai detto?!?”
“Sorpresa!!” rispose Arianne, “Dai, entra!”.
La stanza non era tanto grande, le pareti erano bianche e una grande finestra dava sul lago . C’erano un letto a castello, una scrivania e un piccolo divano. Il bagno si trovava subito dopo l’entrata.
Come primo impatto a Luce sembrò carina, e il panorama dalla finestra le sembrò stupendo.
“Quello sopra è mio!” urlò Arianne, che si era accomodata sul divanetto.
“Ok… va bene! Io ora sistemo le mie cose e poi vado a farmi un giretto” disse.
Arianne, ormai sdraiata, chiese: “Come? Non vieni a mangiare?!?”
Luce fece cenno di no con la testa e spiegò all’amica che non aveva fame e che, al massimo, avrebbe tirato giù qualche merendina dalle macchinette.
Allora Arianne disse: “Fai bene! Meglio le merendine che quella sbobba che servono in mensa!” le strizzò l’occhio e la salutò.
Luce si ritrovò a girovagare senza meta per i giardini intorno alla scuola, con pensiero fisso Daniel. Sapeva che non avrebbe potuto trovarlo in giro perché, come tutti gli altri, era in mensa.
I suoi pensieri la portarono alle panchine di quella mattina e, da lì, fino alle sponde del lago. Nell’aria alleggiava un profumo, che Luce non riusciva a definire. Si sedette e appoggiò la schiena ad un albero, guardando il panorama.
Tra le foglie di un piccolo cespuglio vide qualcosa luccicare alla luce del sole. Si avvicino: una piuma.
Ecco il terzo capitolo!! Fatemi sapere
che ne pensate!! =)