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Autore: happylight    14/10/2011    4 recensioni
Decidere di mettersi a dieta non ha mai avuto conseguenze così terribili.
Tra fraintendimenti, scenate e crisi di nervi si consumeranno le peggior settimane del piccolo nordico, sottoposto alle non molto desiderate attenzioni dei fratelli maggiori…
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Islanda, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – scena 1

 

Islanda si mise a sedere di scatto, ed allungò l’avambraccio verso il pennuto, come a fargli cenno di posarvici.

 

Quello da parte sua sbuffò, ma con un piccolo frullo d’ali si posizionò sull’arto della nazione, che si mise distrattamente ad accarezzargli le penne. Mr Puffin sapeva perfettamente quanto in quel momento fosse nervoso il piccolo nordico, e ne conosceva perfettamente il motivo. Quindi se nel suo piccolo poteva fare qualcosa per tranquillizzarlo, lo avrebbe fatto.

 

Islanda fece posare la pulcinella di mare sulla coperta, poi si abbassò sotto il letto, per estrarne una grossa scatola di latta.

 

Si sedette a gambe incrociate, aprì il coperchio sbirciando il contenuto.

 

Poi alzò lo sguardo su Mr. Puffin, che sentì un brivido freddo corrergli lungo la schiena.

 

Oh no.

 

“Dunque…” fece Islanda, tirando fuori dalla scatola un minuscolo cappellino di paglia, ornato con dei piccoli fiori rossi ed un nastro verde “Oggi facciamo le dame di fine Ottocent… ehi!”

 

Si alzò di scatto, guardando la pulcinella di mare, che era volata via di scatto e si era rifugiata in vetta al lampadario.

 

“Torna giù!” strillò il piccolo Nordico all’uccello “Ti devo mettere anche il vestito!”

 

E così dicendo tirò fuori un minuscolo abitino verde, pieno di pizzi e volants.

 

Mr. Puffin girò la testa dall’altra parte, ignorando gli strilli di Islanda che si facevano più rabbiosi.

 

Crisi di nervi o meno, si era decisamente stufato.

 

Non era mica una maledetta Barbie, lui.

 

 

 

 

 

Capitolo 7 – scena 3

 

Nel dormiveglia si accorse solo vagamente del sole che lentamente compariva all’orizzonte e mandava dei flebili raggi attraverso il vetro delle finestre, finché non sentì una presenza inquietante accanto al letto.

 

Era come se qualcuno lo stesse fissando insistentemente….

 

Scattò a sedere e per poco non gli venne un infarto.

 

Svezia torreggiava ai piedi del suo letto, braccia incrociate al petto e sguardo minaccioso fisso sul piccolo nordico.

 

Islanda represse a stento un urlo, e cercando di far riacquistare al proprio battito una frequenza normale, chiese con voce lievemente tremula: “Che… Che diavolo ci fai qui?”

 

Svezia produsse un sospiro teatrale e sussurrò con voce profonda:

 

“Mi piace guardarti mentre dormi… è una cosa che mi affascina molto…”

 

Si sedette sul letto allungando una mano sulle coperte e guardando con sguardo languido il piccolo Nordico.

 

Islanda era pietrificato.

 

Svezia sospirò di nuovo, producendo una pausa ad effetto, prima di ricominciare a parlare, guardandolo di traverso con occhi liquidi.

 

“Voglio solo provare a fare una cosa…”

 

Islanda temette di non aver capito bene.

 

Di sicuro stava sognando.

 

“Però non ti devi muovere…”

 

Anzi, a giudicare dalla scena, un incubo orrendo.

 

Svezia si avvicinò al piccolo Nordico, abbassando le palpebre e schiudendo le labbra.

 

“Non ti muovere…”

 

Islanda era paralizzato dal terrore.

 

Vedeva il viso dello svedese avvicinarsi sempre di più…

 

Serrò gli occhi, sperando che la scena fosse solo il frutto della sua immaginazione, mettendo le braccia davanti a sé a difesa.

 

D’improvviso, un tonfo secco.

 

Riaprì gli occhi.

 

Svezia era accasciato sopra il letto in una strana posizione, gli occhiali di traverso, chiaramente svenuto.

 

Sopra di lui torreggiava Finlandia, con in mano un grosso libro nero, con cui evidentemente aveva colpito il povero svedese.

 

Islanda fece in tempo a leggere di sfuggita “Twilight” sulla copertina prima che il finnico dicesse con rassegnazione:

 

“Questi ragazzi… Sempre più suggestionabili…”

 

 

 

Capitolo 7 – scena inedita

 

Finlandia era sfinito, ma aveva troppa paura per trovare il coraggio di replicare.

 

Le braccia sopra la testa, piegate in una posa innaturale, muoveva i fianchi a tempo dimenandoli a destra e sinistra.

 

Accanto a lui Islanda faceva lo stesso, il viso rosso dalla vergogna e imperlato di sudore.

 

Quando Norvegia aveva detto “Portate Islanda a fare ginnastica” di certo non intendeva quello.

 

Voltò lo sguardo verso Svezia come a supplicarlo.

 

“Ehm, Sve… Quanto ancora dobbiamo ballare la Caramelldansen?”

 

 

 

 

 

Capitolo 7 – scena inedita

 

Norvegia chiuse la porta col piede, facendo bene attenzione a non rovesciare a terra la traballante pila di scatole, sacchetti e sacchettini che teneva tra le braccia.

 

Il tesoro di Islanda.

 

La scorta segreta di dolci, caramelle e liquirizie che il suo caro fratellino aveva avuto la brillante idea di nascondere sotto il letto…

 

Ingegnoso davvero.

 

Ancora non aveva capito come aveva fatto a rifornire il nascondiglio senza che nessuno se ne fosse accorto.

 

Ma adesso lo aveva scoperto e si sarebbe sbarazzato al più presto di quella marea di cibo crea-ciccia.

 

Un bel falò sarebbe stata la soluzione migliore.

 

Sì, come quello che aveva fatto con i biscottini di Danimarca.

 

Sorrise compiaciuto tra sé al ricordo della faccia disperata del danese alla vista delle fiamme che divoravano i suoi dolci.

 

Adesso doveva solo aspettare che tornassero Sve e Fin con Ice per completare il suo piano…

 

Decise di ingannare l’attesa terminando il libro che aveva cominciato qualche giorno prima.

 

Si sdraiò sul letto con il volume tra le mani, immergendosi nelle pagine.

 

Dopo pochi minuti però s’interruppe.

 

C’era qualcosa che lo disturbava…

 

Cercò di ignorare quella sensazione, come una pulce in un orecchio; ma si arrese presto.

 

Non c’era niente da fare, quelle scatole di dolci che aveva abbandonato ai piedi del letto lo attiravano troppo. Forse avrebbe potuto assaggiarne qualcuno, nell’attesa.

 

Nessuno se ne sarebbe accorto. Ed in ogni caso dopo si sarebbe sbarazzato di tutto quanto, quindi non sarebbe importato proprio a nessuno.

 

Prese un sacchetto di caramelle dal mucchio e si sedette a gambe incrociate sul materasso, il libro sulle ginocchia, e continuò la lettura masticando i dolcetti.

 

Era proprio piacevole, con i raggi del sole che entravano dalla finestra, il gusto dolce e leggermente salato della liquirizia in bocca starsene lì a leggere il suo romanzo.

 

Per un momento si sentì in pace con il mondo.

 

La porta si aprì sbattendo facendo entrare un Danimarca tutto trafelato.

 

Ecco. Non poteva durare a lungo.

 

“Norge! Ti stavo cercando! Tra un po’ torneranno gli altri, cosa dobb…”

 

Il danese si bloccò a metà della frase, alla vista di Norvegia seduto in fondo al letto, ai piedi di una distesa di scatole di biscotti e bustine di caramelle, un sacchetto di liquirizie in una mano e una rondella nell’altra.

 

Il suo viso divenne di pietra.

 

Norvegia capì subito che qualcosa non andava.

 

“Non ci posso credere…” sentì dire dalla voce bassa di Danimarca “Dopo tutte le prediche che ci hai fatto sui grassi, dopo tutti i pesci lessi che ci hai fatto mangiare… Adesso ti trovo qui con i dolci di Ice?”

 

Le mani del danese tremavano leggermente.

 

Norvegia sentì un brivido lungo la schiena.

 

“E dopo aver bruciato selvaggiamente i miei biscottini? I miei deliziosi biscottini?”

 

Gli occhi di Danimarca emisero uno scintillio maligno.

 

Il norvegese deglutì.

 

L’altro fece un passo, poi un altro, avvicinandosi al letto.

 

“Adesso il minimo che dovrai fare sarà…”

 

Il danese protese le mani verso l’altro, che si rannicchiò di più nella sua posizione, pronto a rispondere ad un eventuale attacco.

 

“Offrirli tutti a me!”

 

Danimarca fece un salto sul letto, allungando le mani verso il sacchetto di liquirizie.

 

Norvegia si scansò di lato, pronto a scendere velocemente dal materasso, ma il danese fu più rapido ad afferrargli il polso che reggeva il prezioso bottino. Con l’altra mano tentò di afferrare le liquirizie, ma il più piccolo si dimenò, portandosi lontano dalla sua presa. Danimarca non demorse e cercò nuovamente di acchiapparle.

 

Quella che seguì fu una piccola lotta silenziosa, che si concluse nel momento in cui il norvegese, arrivato sul bordo del letto, cercò di liberarsi con un poderoso strattone dalle grinfie del danese, riuscendo nel suo intento, ma cadendo rovinosamente a terra nella foga del movimento.

 

Atterrò malamente su tutte le scatole di latta dei biscotti, sentendo gli spigoli appuntiti che si piantavano su ogni centimetro disponibile del suo corpo.

 

“Ahi” disse sommessamente.

 

“Norge!”

 

Alzò lo sguardo verso la fonte di quel richiamo angosciato, per trovare la faccia preoccupata di Danimarca che lo fissava da sopra il letto.

 

“Ti sei fatto male?” chiese il danese, facendo correre lo sguardo sull’altro che si stava rialzando faticosamente.

 

Norvegia ignorò la domanda e si mise in piedi, tenendosi una mano sul collo. Sentiva un male cane un po’ ovunque, ma lì sul lato del collo in special modo.

 

“Norge!” ripeté Danimarca.

 

Il norvegese si avvicinò allo specchio e guardò la propria immagine riflessa, spostando la mano dalla zona lesa.

 

La pelle era già diventata tutta rossa e gonfia nel punto dove era stata colpita dallo spigolo e si intravedevano già delle macchioline più scure, là dove sarebbe spuntato un bel livido.

 

“Diavolo.” pensò tra sé.

 

“Norge.”

 

Due mani si posarono sulle sue spalle, costringendolo a voltarsi per incrociare lo sguardo serio di Danimarca che lo scrutava, per poi posarsi sul suo collo.

 

Il danese fece per dire qualcosa, ma fu interrotto dal pugno del norvegese che con letale precisione si abbatté sul suo stomaco.

 

“Idiota.” sibilò Norvegia a denti stretti “Cosa penseranno gli altri quando vedranno il livido che mi verrà sul collo? Ma ce l’hai un cervello o lo hai venduto per qualche birra?”

 

Danimarca era piegato in due, ma dalla sua posizione si mise a ridacchiare sommessamente, per poi scoppiare in una risata aperta un secondo dopo.

 

“Ah, meno male!” esclamò con voce sollevata, portandosi una mano agli occhi.

 

Norvegia era senza parole.

 

“Cosa diavolo c’è da ridere, stupido?” chiese con il solito tono monocorde.

 

“Se hai abbastanza energia per darmi dell’idiota e preoccuparti di quello che diranno gli altri vuol dire che non ti sei fatto male!” rispose l’altro, con un gran sorriso in volto “E io che mi ero anche preoccupato!”

 

Si alzò in piedi e lo fissò con il suo solito ghigno stampato in faccia, le mani sui fianchi.

 

Norvegia era allibito.

 

“Non ti preoccupare, qualcosa ci inventeremo!” esclamò tutto allegro il danese “Per esempio potremmo dire che abbiamo approfittato della casa libera per divertirci un po’… AHIO!”

 

Piegò di scatto la testa, colpita dal pugno del norvegese.

 

“Sei senza speranze…” sospirò quello, chiudendo gli occhi e poggiandosi la mano sul collo.

 

Si lambiccò un attimo il cervello, alla ricerca di una soluzione. Doveva trovare una scusa credibile…

 

Le sue elucubrazioni furono interrotte da una mano calda che scansava la sua e da due labbra che si posarono delicatamente sulla piccola ferita.

 

Norvegia sobbalzò dalla sorpresa.

 

Sentì il braccio di Danimarca che gli cingeva la vita e la sua voce che gli sussurrava all’orecchio “Non ci pensare, mi verrà in mente qualcosa…”

 

Norvegia si voltò e lo guardò un attimo negli occhi.

 

Per poi colpirlo con un pugno ben assestato sotto il mento.

 

Danimarca mugugnò e si portò una mano al volto.

 

Poi alzò lo sguardo verso il norvegese, che con i soliti occhi di ghiaccio e la voce monocorde, ma un leggero rossore sulle guance replicò:

 

“Idiota. È proprio di quello che mi preoccupo.”

 


 

 

 

 

 

Note & Chiarimenti

 

Halló!

 

Alè, vi ho fregati alla fine! Ve lo aspettavate un po’ di sano fluff dopo le prime scene che navigavano nelle profonde acque della follia?

 

Dunque, come avrete capito la seconda scenetta è ripresa dal film/libro “Twilight”, la scena del bacio tra Edward e Bella… Svezia si è lasciato trasportare un po’ troppo!

 

E la Caramelldansen… Quando ho scoperto che è stata creata in Svezia… Beh, come potevo non inserirla?

 

Stavolta siamo giunti davvero alla fine!

 

Prima di lasciarvi all’ultimo angolo delle recensioni, vorrei darvi una comunicazione di servizio! *pubblicità*

 

Sto scrivendo una nuova fan fiction sui Nordici, che sarà prossimamente su questi schermi! Si chiamerà “Neighborhood”, quindi se siete interessati, stay tuned!

 

*fine pubblicità*


 

E adesso sotto con le recensioni, stavolta in compagnia di tutti i nostri carissimi Nordici!

 

La prima è NoireNeige! Sob, anche io sono così triste che sia finita! *tira fuori fazzoletti*

 

Nor: Ecco, adesso che comincia a piangere chi la ferma più…

 

Noorge! Mi mancherà il tuo lato sadico/criminale! Fatti abbracciare! *si aggrappa stile koala*

 

Ice: Sono contento che tu abbia apprezzato la mia vendetta… Ma non preoccuparti, non verrò a visitare i tuoi incubi!

 

Dan: Scene sconce? Dove? Dove? Fammi vedere!!

 

Grazie mille per i complimenti, mi ha davvero commossa che la storia ti sia piaciuta tanto e spero che continuerai a seguire anche le prossime pazze fic che tirerò fuori!

 

Un bacione!

 

La seconda è Milla Chan! Sono molto felice che tu abbia apprezzato il finale della storia! Volevo fare una cosa a sorpresa, totalmente inaspettata…

 

Fin: E chi se lo aspettava che dietro la faccina dolce di Ice si nascondesse un tale demonio?

 

Nor: Non mi ci far ripensare… ho ancora gli incubi…

 

Ice: Dovevate pensarci prima di fare quello che avete fatto… e’ pericoloso giocare col fuoco…

 

Sve: Umph…

 

Spero ti sia piaciuta la scena con Nor e Dan e che sia andata un po’ come ti aspettavi!

 

Dan: Perché, cosa doveva succedere?

 

Vabbè, lasciamo stare!

 

Grazie mille per i complimenti, ci sentiamo presto e spero che continuerai a seguirmi!

 

Un abbraccio!

 

La terza è  Bazylyk19! Cara collega, grazie mille per i complimenti!

 

Fin: Sono contento che qualcuno apprezzi la mia resistenza all’alcool! Almeno serve per scappare alle avances di qualcuno…

 

Sve: C’è qualcuno che ci prova con te? *sguardo MOLTO truce*

 

Fin: Eh sì, e mi sa diventerà uke molto presto…

 

Ice versione demonio è stato mitico! Si è vendicato di tutte le angherie che ha dovuto subire… Ma c’è qualcuno che ci ha rimesso in tutti i casi…

 

Dan: Esatto, sono io! Si può sapere perché in ogni caso le prendo sempre? C’è sempre qualcuno che mi picchia, eppure io cucino e faccio i dolci per tutti…

 

Eddai Dan, alla fine ti è andata bene con Nor, no?  Per la cosa dei riferimenti ai pesci hai ragione!

 

Nor: Niente affatto. Mi piace solo il pesce, punto e basta.

 

Si, vabbè… spero ti siano piaciuti gli extra, continua a seguirmi!

 

Un mega-bacio!

 

La quarta è Dark Marianne! Grazie mille per la cascata di FIGOOOOO!

 

Ice: Ti ho spedito a casa un camion di originale cenere vulcanica islandese, così potrai bloccare un aereoporto a tua scelta!

 

Ice, non credo che sia molto legale come cosa da farsi…

 

Fin: Beh, la può sempre usare come decorazione no? O farci chessò, dei castelli di sabbia…

 

Vorrei brevettare il metodo-Islanda per dimagrire! Sicuramente è più efficace di quello usato da Norvegia…

 

Nor: Cosa vuoi insinuare?

 

Dan: Ho fatto produrre appositamente una speciale serie di Lego-Islanda grasso! Corri a comprarlo!

 

Spero continuerai a seguirmi nelle prossime storie!

 

Un abbraccio!

 

La quinta è adrienne riordan! Sono contenta di averti “allibito”, volevo proprio che l’ultimo capitolo fosse una sorpresa su tutti i fronti!

 

Ice: Io ho un lato dark. MOLTO dark. E adesso sai che non ti conviene farmi arrabbiare…

 

Nor: Non mi stavo affatto nascondendo. Stavo solo evitando che poi Islanda si dovesse pentire delle sue azioni.

 

Dan: Ma come? Ma se stavi morendo dalla paura? Mi stavi aggrappato al braccio e tremavi come una fogl… AHIO!

 

Nor: Non dire stupidaggini. Queste cose non sono vere.

 

Sve: Sì invece. Io ho visto tutto.

 

Fin: Anche io!

 

Anche io! Su Nor, smettila di negare! A quanto pare Dan è arrivato sano e salvo alla fine! Spero che ti sia divertita! Hehehehe!

 

Spero che ci risentiremo alla prossima fan fiction!

 

Un bacione!

 

 

 

Prima di concludere vorrei fare un ringraziamento a tutti voi meravigliosi lettori che mi avete seguito fino alla fine di quest’avventura; un grazie a chi ha messo la storia tra le preferite o le seguite.

 

Un grazie speciale va a quelle persone fantastiche che mi hanno incoraggiato, dato idee e tante risate con le loro recensioni. È merito vostro se la storia è arrivata fino alla fine! Quindi ringrazio:

 

Bazylyk19

 

adrienne riordan

 

NoireNeige

 

Milla Chan

 

Dark Marianne

 

NatsuNoYume

 

Hullabaloos

 

tappanasina

 

AmyLerajie

 

Infine un grazie speciale va alla mia sorellina: la mia beta e la prima persona ad ascoltare le folle idee che partorisce la mia mente e a leggerle quando le metto per iscritto.

 

 

 

That’s all folks!

 

Kveðja!

   
 
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