Finalmente è il mio momento di postare il capitolo. Alcuni lo sanno già ma questa ff è a 4 mani fatta dalla mia cara sorellina Lory e da me, Himeno. Io faccio i capitoli dispari (capitolo 1-3-5, ecc…), tranne una volta (capitolo 25) fatto dalla sore perché la mia ispirazione era del tutto partita. Non preoccupatevi comunque! Non molliamo questa ff per nulla al mondo e dovessimo metterci secoli (pensa che spettacolo, noi così vecchi XD) finiremo questa storia con un bel lieto fine (credo XP). Scusate l’enorme ritardo e dedico questo capitolo alla cara juliettecc1234 ^^ Spero che il capitolo piaccia! Buona lettura ;)
Capitolo 27
Per la gloria di Grace! Lui è… mio padre. L’uomo della foto.
Non è cambiato molto da quando la mamma lo ha lasciato. Ha solo l’aria più matura ovviamente. Adesso dovrebbe avere circa 37 anni.
-Salve ragazze. Io sarò il vostro professore di storia e rappresentante della vostra nuova classe. Mi chiamo Tolouse Solaria- sorrise l’uomo porgendo la mano alle due che erano ancora scioccate.
-P-piacere di conoscerla- rispose riprendendosi per prima Lione e gli strinse la mano.
Fine invece era immobile a fissarlo e anche l’uomo ricambiava lo sguardo.
Tolouse provava una strana sensazione. Quella ragazza dai capelli rossi era la copia di colei che aveva sempre amato.
-Elza- sussurrò con malinconia.
La rossa lo sentì e si irrigidì ancora di più. Possibile che avesse capito che lui è… no, non è possibile. Magari avrà solo considerato la somiglianza ma succede di avere una sosia nel mondo, no? Cercò di tranquillizzarsi Fine.
Lione le diede una leggera gomitata e il preside con un colpo di tosse risvegliò padre e figlia dal loro silenzio.
-Salve professore. E’ un piacere conoscerla- disse dopo essersi schiarita la voce, Fine, e gli strinse la mano sentendo un tuffo al cuore.
-Piacere mio, ragazze- rispose lui e poi si rivolse al preside. –Adesso ci penso io a loro, preside-
-Sono in ottime mani. Lei, professor Solaria, è uno dei miei migliori insegnanti di cui vado fiero-
-La ringrazio. E’ molto gentile- disse sorridente poi aprì la porta e guardò le ragazze. –Prego, seguitemi. Vi condurrò nella vostra classe-
Fine e Lione lo seguirono per i corridoi guardandosi ogni tanto ancora a disagio per la scoperta.
Che coincidenza che siano finite proprio nella scuola dove c’era il padre di Fine, nonché l’uomo che ha amato la somma Elza anni fa.
-Eccoci qua! Siete nella terza B- disse Tolouse giungendo davanti a una porta con il cartellino “3 B”.
-Ah signorina Fine, dopo dovrei parlarle se non vi dispiace. Dopo le lezioni in sala professori-
Lei lo guardò per poi annuire e subito dopo entrarono in classe.
-Buongiorno ragazzi- salutò il professore.
-Buongiorno professore- risposero gli studenti mettendosi ai loro posti.
-Da oggi avrete due nuove compagne. Prego venite a presentarvi- disse e Fine e Lione si avvicinarono alla cattedra girandosi poi verso i loro nuovi compagni.
-Ciao a tutti. Mi chiamo Fine e vengo dall’Inghilterra. Spero di diventare presto vostra amica- sorrise.
-Io invece mi chiamo Lione e vengo anch’io dall’Inghilterra. Spero che faremo presto amicizia- sorrise anche Lione.
I compagni le guardavano per poi salutarle. Alcuni si misero a scambiare qualche commento sulle nuove arrivate ma poi il professore fece ritornare il silenzio.
-Bene, adesso potete andare a sedervi in quei due posti liberi laggiù in fondo- gli indicò i banchi.
-Perfetto!- esultò Fine andando con Lione a sedersi ai loro posti.
Le ore di lezioni passarono in fretta. Fine si fece subito riconoscere, addormentandosi mentre la professoressa di matematica spiegava.
Iniziò la ricreazione e le due amiche stavano camminando per i corridoi per cercare la strada per uscire in cortile.
-Ma dovevi proprio addormentarti il primo giorno di scuola? Sei incredibile- la rimproverò l’arancione.
-Che ci posso fare se detesto la matematica? Questa professoressa è più noiosa di Camelot-
Lione si fermò di botto con lo sguardo fisso a due ragazzi che stavano uscendo dall’aula.
-Ehy Lione, che hai visto?- chiese la rossa per poi guardare i due appena usciti. -Voi!- esclamò facendo voltare i ragazzi verso di loro.
-Ma guarda chi si rivede. La mia vicina di casa- disse con un sorrisetto Shade.
-La ragazza che ho incontrato davanti al mio negozio- disse allo stesso tempo Bright. I due ragazzi si fissarono sorpresi.
-Tu la conosci?- domandarono in coro uno all’altro.
-Fine, sono i due ragazzi di ieri- le sussurrò Lione.
-Già. Quanto è piccolo il mondo- Che cavolo ma tutti in questa scuola!
Shade e Bright lasciarono le loro domande per dopo e andarono incontro alle due ragazze.
-A quanto pare siamo anche nella stessa scuola oltre che nello stesso condominio-
-A quanto pare- rispose Fine con disinteresse.
-Che coincidenze! Non credevo di aver conosciuto la vicina di casa del mio migliore amico- sorrise Bright.
Miglior amico? Un ragazzo così gentile e principesco, amico di questo casanova?
-Allora è lei la ragazza di cui mi hai accennato al bar- disse Shade.
-Proprio lei- annuì il biondo per poi rivolgersi a Fine e Lione –Vi va di fare la ricreazione con noi? Stavamo giusto andando in cortile-
-Anche noi stavamo andando lì- disse Lione beccandosi un occhiataccia dall’amica. Alla rossa non gli andava di stare con quel maniaco vicino e poi non era stata proprio l'arancione a dirgli di stargli alla larga? Chi la capisce è bravo, adesso non fa che guardare sognante Bright.
-Perfetto! Allora andiamo- disse allegro Bright e tutti e quattro uscirono all’aperto. Bhè almeno gli avevano fatto un favore. Adesso le ragazze sapevano dove era l’uscita per il cortile.
Passarono la pausa chiacchierando del più e del meno. Fine e Lione cominciarono a conoscere meglio i due amici. Bright, detto “il principe luminoso” era uno degli idoli della scuola insieme a Shade, “il diavolo cobalto”. Due soprannomi davvero azzeccati. I due si conoscono dalle elementari e sono sempre stati amici per la pelle. I genitori di Bright sono i proprietari di una gioielleria molto frequentata mentre l’amico era orfano di madre con un padre straricco che aveva molte proprietà e aziende da gestire. A questo punto, sorge una domanda. Perché Shade abita in quell’appartamento da solo se la sua famiglia è ricca e sta in una reggia? Bella domanda ma entrambe le ragazze preferirono non impicciarsi troppo.
Suonò la campanella e i ragazzi tornarono nelle loro classi per sopportare le altre lezioni.
Appena suonò la fine delle lezioni, Fine si sentì nervosa. Ora sarebbe andata a parlare con suo padre. Un padre che fino adesso aveva visto solo in una foto e adesso era lì in carne e ossa.
Lione se ne andò a casa da sola e lei andò in sala professori. Aprì e si trovò subito il professor Solaria nella sua scrivania a correggere dei compiti.
-Eccomi, professore- al suono della sua voce, l’uomo smise di concentrarsi sui fogli e guardò la ragazza.
-Sono contento che sia venuta, signorina Fine- le sorrise.
Tolouse estrasse fuori da un cassetto, una scatola piena di biscotti al cioccolato e li offrì a Fine.
-La ringrazio- disse con l’acquolina in bocca accettando i dolci.
-Vedo che anche lei va matta per i dolci, come me-
-Oh sì! Li adoro-
Lui la continuava a fissare come se in lei cercasse delle risposte.
-H-ho qualcosa in faccia?- chiese la rossa.
-Eh? No no. Scusatemi, è che… assomiglia molto a una persona che ho conosciuto molto tempo fa- disse facendo riaffiorare in lui la tristezza di quei ricordi.
-Capisco- “Allora non ha mai dimenticato la mia mamma” pensò Fine con tenerezza.
-Come è andato il suo primo giorno di scuola?-
-Bene, grazie-
-Ne sono felice. Fine… mi ha detto il preside che i suoi genitori lavorano all’estero e che è stata la vostra tutrice a iscrivere lei e la signorina Lione a scuola-
-Proprio così. Io e Lione siamo come sorelle e anche i suoi genitori lavorano fuori-
-Dovete sentire molto la loro mancanza-
-Sì ma non ci lamentiamo. In fondo, lo fanno per il nostro bene-
-Già. Tua madre dev’essere una donna molto bella. Scommetto che ha preso da lei-
-Esatto. Anche la persona che conosceva era bellissima, vero? Era la sua fidanzata?- dopo aver fatto quelle domande, subito si pentì vedendolo irrigidirsi. –M-mi scusi. Non sono affari miei-
-Non preoccuparti- disse e dopo un po’ continuò –Sì, era la mia fidanzata. E’ scomparsa dopo pochi mesi di fidanzamento-
-Mi dispiace-
-E’ acqua passata- rispose ma Fine capiva dal suo sguardo che non era così.
-Lei è sposato adesso?-
-No, non mi interessa il matrimonio. Preferisco dedicarmi a sopportare voi studenti pestiferi- scherzò scacciando via la tensione che si era creata.
Lei rise. Suo padre era un uomo fantastico. Solo ora capiva quanto era costato a sua madre separarsi da lui.
Rimasero un po’ a parlare allegramente ma poi si fece tardi.
-E’ ora che vada adesso. E’ già così tardi-
-La ringrazio di tutto. Mi ha fatto piacere parlare con lei- sorrise con gioia.
-E’ stato un piacere anche per me. Non so perché ma sento uno strano legame con lei. Non pensi male. Potrei essere suo padre- rise.
Lei ridacchiò tra sé. Lui era veramente suo padre ma chissà quando o se mai avrebbe potuto rivelarglielo.
-Ci vediamo domani a scuola, ok?- continuò lui.
-Sì. A domani- salutò facendo per uscire.
-Ah Fine- la chiamò e la rossa si girò. –Diamoci del tu d’ora in poi quando siamo tra noi, d’accordo? Quando avrai bisogno di un amico, io ci sarò sempre-
Le labbra di Fine si allargarono in un sorriso per poi ritornarsene a casa più felice che mai.
Continua…