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Autore: emome    15/10/2011    1 recensioni
Isabella,17 anni va a vivere con la zia in una piccola cittadina degli Stati Uniti. Genitori morti e fratello scomparso.Pensava che sarebbe sprofondata ancora di più nella depressione e nella monotonia ma a scuola nota qualcosa che non và e la cronaca del posto mette i brividi.Conoscerà Alexander, bello e misterioso, ma sarà stata fortunata o sfortunata a conoscerlo?.
"Mi sembrava di essere finita in un film dell'orrore, con l'unico dettaglio che era tutto rale. Lui era reale".
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                      Capitolo

                                                                                     4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A cena ci fu silenzio, rotto soltanto da qualche domanda di mia zia del tipo"come è andata a scuola?" ma non riuscimmo granchè a parlare,io sprofondavo nel mio silenzio depresso e lei sembrava non la toccasse nulla.Il giorno dopo a scuola non mi spaventava più l'idea di essere fissata e , a quanto pare,andò meglio del giorno prima.A mensa mi ritrovai seduta sempre vicino ad Alyssa e Nick"non ci posso credere, pare che tutti cel'abbiano con me"iniziò sdegnata Alyssa, "hai visto ieri il professore d'inglese? subito al primo banco" "si vede che gli scorsi anni lo avrai fatto dannare" dissi io e lei mi tirò un pugno scherzoso al braccio"ma che stai dalla parte del nemico?" e ridemmo. "Abbiamo una ricerca di scienze vi và di studiare insieme?" era Nick, annuii" per me va bene" "allora dopo la scuola in biblioteca" disse quasi raggiante lei. Era incredibile. All'ultima ora avevo biologia e non stavo  ne con Alyssa ne con Nick. Fantastico. Mentre avanzavo nei coridoi avvertii la strana sensazione del primo giorno. I corridoi erano freddi e semi-vuoti mettevano paura. In classe il professore non era ancora arrivato e così regnava il caos. C'era anche Alexander che appena mi vide mi fece cenno di sedermi accanto a lui. Metteva i brividi come il giorno prima. "Ciao" mi salutò con voce calda, profonda."Ciao" risposi con voce bassa"hai freddo?" si era accorto che ero rabbrividita ma non era di certo per il freddo, "si" ghignò. In un attimo un ragazzo biondo e con due pozze nere al posto degli occhi arrivò davanti al banco e dopo avermi squadrata per un secondo disse qualcosa al mio compagno di banco e se ne andò leggiadro come era arrivato. Era l'amico di cui mi aveva parlato il giorno prima Alyssa. Infatti era abbastanza inquietante come lui. Il professore arrivò e si mise a spiegare, io scribbacchiai qualche appunto e ogni tanto sbirciavo nella sua direzione. Lui non prendeva appunti."Non prendi appunti?" domandai forse un po provocatoria. Lui con un sorriso quasi di scherno mi rispose "non ne ho bisogno. Tu a quanto pare si non deve piacerti molto la materia" non era gentile come il giorno prima, avevo l'impressione che mi stesse prendendo in giro."No non mi piace, troppe cose da ricordare" dissi sincera."Ti piace letteratura inglese vero?" aveva tirato a indovinare"si, la puoi interpretare come vuoi e.." "è noiosa" mi interruppe"dobbiamo leggere di vecchi, che molte volte sono usciti di testa, e delle loro sfuriate su carta" era come se trovasse tutto noioso e scocciante , come se non glie ne importasse nulla.            Come me ma in un'altro modo. Suonò la campanella e senza neanche salutarlo  andai in biblioteca dove mi aspettavano Alyssa e Nick .Loro erano sempre allegri ma questa volta non provai neanche ad unirmi alla loro allegria.Alexander mi aveva messo addosso una sensazione che scacciava l'allegria. Dopo varie ricerche trovammo il libro giusto e da esso ci misimo a trarre la ricerca. Dopo un'ora e mezza avevo un crampo alla mano ma l'avevo finita. Fuori era il crepuscolo, uscimmo tutti insieme diretti verso le nostre macchine. Decisi di andare in  libreria per comprare il libro di letteratura inglese.Parcheggiai davanti all'entrata e vi entrai. Era piccola, con il soffitto basso completamente in legno e sembrava che gli scaffali  ti stessero per cadere addosso.Ma avrei dovuto aspettarmelo, non c'erano le librerie di New york.Chiesi al cassiere il libro e me lo lasciò per 12 dollari. Quando uscii il cielo era  quasi tutto nero e si era alzata la tramontana. Era un luogo spettrale e anche chi ci abitava. Vicino alla libreria c'era un distributore in ferro di quotidiani, ne presi uno così a casa avrei  fatto qualcosa. Arrivata a casa mi liberai del giubotto, feci la cartella per il giorno dopo e mi sedetti a gambe incrociate sul divano in salotto con il giornale sulle ginocchia. Iniziai a sfogliare il giornale, le prime pagine erano tutte cronaca delle grandi città ma propio quando pensavo che non avrei trovato nulla di interessante trovai una notizia agghiacciante sulla mia cittadina , il titolo diceva così "UN'ALTRA VITTIMA DEL MISTERIOSO ANIMALE". Incuriosita iniziai a leggere l'articolo; diceva che pochi giorni prima era stato ritrovato il corpo di una diciottenne nel bosco. Il corpo era molto più che martoriato, il commento diceva "sembrava tante bistecche aperte" e a quello mi venne la nausea ma continuai a leggere. Avevano ipotizzato ad un'animale ma ancora non sapevano quale animale fosse capace di ridurre un corpo in quello stato. La peggiore morte che si fosse mai sognata quella poveretta. Sentii la chiave girare nella toppa e allo scatto della serratura sobbalzai. Troppo suggestionabile. "O Isabella ciao che fai leggi il giornale?" e si accomodò affianco a me sul divano buttando la borsa sul tavolinetto di fronte a noi."E' già successo?" le domandai mostrandole l'articolo di giornale.La sua espressione divenne terribbilmente seria dopo averne letto alcune righe "o no" sospirò "pensavo fossero stati solo due casi isolati invece no. Si è già successo e a quanto pare preferisce ragazze della tua età o poco più. Per favore non andare nei boschi e non uscire dopo il tramonto. Annuii . Stupido posto inquietante. Non pensavo fosse stato un'animale, agiva in un'altro modo. Uno squartatore di ragazze?non volli approfondire la faccenda. Il giorno dopo avrei domandato ad Alyssa e Nick.Non sarei andata nei boschi, ne uscita al tramonto. Anche se l'ultima raccomandazione mi sembrava alquanto strana.

   
 
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