16/10/2011
8 recensioniE p i l o g o.
- Sei ufficialmente incastrato nel vincolo del matrimonio fratellino, complimenti -.
Damon gli diede una pacca sulla spalla, scuotendo il capo e mandando giù un sorso di vino.
- Oh..sentilo, come se tu fossi il solito libertino di una volta -.
Stefan osservava l’anello che portava al dito con orgoglio. Erano nel bel mezzo dei festeggiamenti delle sue nozze. Meredith si era improvvisata “prete” scaricando da Internet quanto le occorreva per celebrare il matrimonio. Certo non era una cosa consacrata o simili, ma a loro che importava? Lui ed Elena avevano solo voglia che qualcuno pronunciasse le solite parole della cerimonia e che si scambiassero le promesse. Era del tutto informale, una cosa intima.
Damon tossicchiò, voltandosi dall’altra parte. Ancora teneva tutto per sé, nonostante fossero passate settimane dall’accaduto e ormai Bonnie fosse decisamente la sua pupilla.
Si strinse nelle spalle, senza rispondere.
Bonnie aveva completato la trasformazione bevendo il sangue di Matt e lì Damon aveva mostrato tutto il suo disappunto e la sua capacità di provare gelosia, ma comunque dopo quell’episodio Matt sparì dalla circolazione, rifiutandosi perfino di partecipare alle nozze.
Meredith ed Elena, da parte loro, non erano sconvolte dal cambiamento. Insomma, pensando soltanto che Elena era morta, risorta, diventa angelo e compagnia bella, che stranezza poteva essere la trasformazione di Bonnie in vampiro? Anzi, era più strano vedere Damon coccolarla o baciarla, così come la rossa aveva tanto sognato. Lui era il solito stronzetto a cui piaceva giocare e che non perdeva occasione per punzecchiarla o per combinarne una delle sue, ma sotto sotto qualcosa aveva rimesso in moto il suo cuore.
Si voltò, dall’altra parte della grande sala, ferma sull’uscio della porta, c’era Bonnie, con indosso un elegante abito rosso, stretto da un corpetto che esaltava le sue curve. I capelli sembravano ancor più infuocati, gli occhi più scuri, la pelle più diafana, le labbra più carnose. Il suo corpo sembrava a Damon il più delizioso dei bocconcini. E non da un punto di vista, per così dire, vampiresco.
Sorrise malizioso.
L’aveva salvata. Era la sua creatura, la sua protetta.
E nulla gli diceva che sarebbe stato semplice, perché il suo cuore si era riscaldato ma non era ancora del tutto libero. Avrebbe dovuto fare i conti con se stesso ed avrebbe dovuto, prendendo esempio da Stefan, rendersi conto che i rapporti non erano di certo roba facile.
Ma non si sarebbe mai pentito di aver strappato Bonnie Mccullough dalle braccia della morte per tenerla nelle sue.