Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Diomache    24/06/2006    5 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti!
Ta-dat!!!! (chissà se si scrive così..) visto che brava, visto che puntualità??
Beh, volevo farmi perdonare per il super ritardo dell'altra volta… ;)
Che dire, questo chap .- vi avverto.- è un po' triste…le cose tristi non piacciono tanto nemmeno a me, ma certe volte sono proprio costretta.. è un chap molto introspettivo ed è uno spaccato sul passato della nostra Rose!
Che dire, un grazie a tutti quelli che seguono la storia!
Un bacio!!!

Ciao Miyu90!!!!
Oddio, oddio, mi dispiace davvero!!!!! Chissà da dove mi è uscito, sul serio…sarà il caldo, excuse moi! (ho subito corretto l'errore!) Beh, ancora un grazie di cuore per tutti i complimenti, mi fai arrossire!!!!!!!!!! Hai visto che brava, questa volta ho aggiornato presto!!!! ;)
Certo che non mi dispiace se mi fai un po' di pubblicità!!! Anzi!!! Mi fai davvero felice, mi sto impegnando molto per questa storia e sono ipercontenta se la vengono a leggere anche altre persone!!!!
Grazie ancora!
Un bacio!!!!!

Ciao Franca!!!!
Ma dai, di che ti devi scusare?? Ognuno ha le sue idee, però mi dispiace se hai avuto un periodaccio.. anche io ne ho passato uno a fine maggio… non mi si poteva parlare! Ringhiavo e graffiavo!!!! Hai ragione a prevedere maretta..…
Grazie per i complimenti e la recensione!!!
Fammi sapere che ne pensi, mi raccomando!!!
Un bacio!!!!!!

Ciao Damynex!!!
Centro! Proprio così, Daniel è stata la prima fiamma della nostra eroina..
Sono contenta che ti rispecchi tanto con il personaggio di Hudson e che ti piaccia la coppia H&M… tu assomigli ad Hudson, io sono -per alcuni tratti.- la copia sputata di Rose.. saremmo potute essere amiche! ;) grazie ancora per tutto,
un bacio!!!!!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XXII:

DIMENTICA PER ME

"Tutto ciò che so te lo dirò e tutto ciò che non sai dire spiega il mare
Ti prego non fermarti proprio adesso perché dopo non si può…

Stop! Dimentica
questo silenzio,
non vale neanche una parola ne' una sola e quindi,
Stop! Dimentica perché
e tutto il resto andrà da se
Dimentica perché
dimentica per me."

"Stop! Dimentica" di Tiziano Ferro.

Gli occhi verdi della ragazza non smettono di fissare il ballerino, il ragazzo che ha riconosciuto, che non potrà mai dimenticare.. Daniel. Non è possibile che sia lui. Come può essere? Lui era partito per San Francisco, quattro anni fa, com'è possibile che si qui davanti a lei? Come può essere il nuovo ballerino che sostituirà James, poi???? Lo guarda, cercando qualcosa del ragazzino che ricordava. Sì, è ancora lui. I suoi occhi neri vellutati, i capelli dello stesso colore, la carnagione già abbronzata dal sole, il fisico scolpito. Anche se i tratti più o meno sono gli stessi di quando lui aveva 19 anni e lei 17, il suo sguardo è diverso, più maturo. Ha ventitre anni, ora, l'età del suo Tom. Daniel.. non ci credo, non puoi essere tu…
"bene.- la voce di Mary interrompe i suoi pensieri.- vi presento. Rose, lui è Daniel Heffrey. Daniel, Rose Sandecker."
Il ragazzo le porge la mano con il suo solito sguardo ironico e sensuale. "è un piacere rivederti Rose.."
Vorrebbe rispondere 'anche per me'. Ma non ce la fa. Si limita a sorridere dicendo un "grazie." davvero stentato.
"OK!!!!!- l'urlo della sua insegnante fa sobbalzare tutti quanti.- RIMETTIAMOCI AL LAVORO!!!!.- poi si volta verso i due.- Rose, inizia ad insegnare a Daniel la sua parte, andate nella sala prove."
Ecco, l'ultima cosa che avrebbe voluto: restare sola con lui. Con un sospiro, la ragazza annuisce e a Daniel fa segno con la testa di seguirlo. I due, lui vestito come un ballerino di danza moderna, lei con scarpette e tutù, da perfetta ballerina di danza classica, si avviano, scendendo dal palco, attraversando il teatro e recandosi, tramite una scala a chiocciola, nella sala prove, dislocata sotto il palcoscenico, in un piano quasi sotterraneo. Un luogo umido e caldissimo che, d'estate specialmente, è una sorta di forno crematorio nonostante sia dotata dei più moderni congegni di condizionamento d'aria. La stanza, molto grande, è dotata di specchi e di sbarre e di un grande impianto stereo. Tuttavia le sue pareti sono state eseguite in modo tale che fosse isolata dal resto del teatro: anche sentendo la musica a tutto volume o urlando a squarciagola, il resto del mondo resterà perfettamente ignaro di tutto ciò che vi accade dentro. Tutto questo non è mai stato molto rassicurante.
Qualcuno infatti aveva obbiettato che se qualcuno si sente male è condannato a crepare laggiù, allora era stato applicato una sorta di interruttore rosso alla parete, premendo il quale si sarebbe scatenato una sorta di allarme in tutto il teatro e qualcuno sarebbe accorso a vedere quello che stava accadendo.
Se i giorni passati Rose aveva considerato quel tasto molto simile agli allarmi che si mettono in ospedale vicino ai letti degli ammalati, ora, invece, lo vede come qualcosa di estremamente tranquillizzante. Non che avesse paura di restare sola con Daniel, ma… non sa. Non si sente affatto a suo agio con lui, ora. Ah, che buffo. Quando aveva 17 anni avrebbe dato la luna per poter passare un pò di tempo sola con lui … va beh, ma sono anche passati quattro anni….
"bene.- è proprio Daniel ad interrompere lo strano silenzio creatosi.- ti giuro ci sono rimasto di sasso."
Gli occhi verdi della ragazza scrutano quella espressione sicura, tipica di Daniel. Almeno quella non è affatto cambiata. "giuro che non avrei mai creduto di trovarti qui… ma dai, ma ti rendi conto di quanto tempo è trascorso??? Quattro anni, Rose!!!" esclama, allegro.
La ragazza sorride. Infondo non è cambiato. Allegro, solare, frizzante, sicuro di se.
"già.- risponde, sciogliendosi.- anche io ci sono rimasta non appena ti ho visto.. ma che diavolo ci fai qui????"
Ecco, non sono bastati pochi secondi che già il suo disagio è scomparso. Se Daniel ha un pregio è proprio quello di non far imbarazzare le persone. Molte ragazze si potrebbero sentire a disagio vicino a lui, ci sono tutti i parametri: bello, determinato, affascinante. Invece Rose, dal primo giorno in cui si erano conosciuti, si era subito trovata in sintonia con lui. E anche ora. L'imbarazzo iniziale è sparito completamente, come se una macchina del tempo li avesse catapultati quattro anni indietro e si trovassero in un corridoio del liceo. Che bella storia era la loro. Peccato che poi proprio Daniel abbia dovuto rovinare tutto.
"ma sai, sono un paio di mesi che sto qui a New York.- risponde ridendo.- mi mancava casa mia, capisci, dopo il trasferimento di quattro anni fa, non ero più venuto. Mamma mia che trauma, a San Francisco! Tutta gente nuova, sballata, diversa, un casino bestiale!" parla con la voce leggermente alta, gesticolando. Si vede che ha origini italiane. È il solito fuori di testa, il solito bontempone.
"quindi ti sei trovato bene in California, tutti pazzi come te.." risponde la ragazza, divertita, con le braccia incrociate.
"all'inizio no, che casino, non puoi capire!!!- esclama.- ma poi, oh mi sono dovuto applicare, eh? Mi sono scervellato, ho capito come funzionavano le cose lì e.. piano piano mi sono adattato! Che ti devo dire, gira e rigira tutto il mondo è un paese!"ridono entrambi, felici di essersi rincontrati di nuovo. "ma tu dai, parlami di te!!!!!! Ti ho lasciato che c'avevi 17 anni, eri una ragazzina e ti ritrovo che sei un pezzo di femmina!! Allora, non mi dici niente???"
Rose sorride, iniziando a giocherellare con il tutù. "studio Biologia all'università e, come vedi, ballo ancora…e poi sono fidanz.."
"oh ma sei diventato un pezzo grosso, comunque, eh? La prima ballerina del Musical, caspita!!" involontariamente la voce allegra di Daniel la interrompe proprio mentre stava per parlargli di Tom. Peccato, avrebbe voluto raccontargli di lui.. ci sarà un'altra occasione…
"beh, anche tu!.- risponde lei.- l'ultima volta che ti ho visto ballare eri un fenomeno ma non credevo mai che saresti giunto a questi livelli, bravo!"
"eh, ragazza mia, a San Francisco ho cercato di sviluppare le mie passioni perché non avevo amici, non avevo nessuno. Non sai quanto ho maledetto mio padre per questo trasferimento, Rose, guarda, povero vecchio quanti anatemi gli ho lanciato lo so solo io!"
Rose ride di nuovo. Oh Daniel, adesso ti riconosco. Mi sembra di rivederti, il giorno in cui ci siamo conosciuti, mi ritorna tutto in mente. Sei sempre tu..
"beh, forse è meglio se cominciamo.- conclude Rose, aprendo il copione. - non vorrei prendermi un'altra lavata di capo da Mary, m'è bastata quella di oggi.."
"fammi indovinare…- il volto di Daniel rimane enigmatico qualche secondo.- ritardo, eh?"
Rose sorride. "inevitabilmente in ritardo."
"come ai tempi del liceo. Ancora ricordo i castighi che la signorina Swann ti infliggeva!!!!"
"oh, adesso basta!- protesta ridendo la giovane.- ti ho detto che dobbiamo iniziare, sei il solito svogliato!" Daniel si mette una mano sul cuore, con aria solenne. "giuro: non interromperò più."
"bene."conclude la giovane, aprendo di nuovo il copione.
Il ragazzo le si avvicina leggendo e vedendo la sua prima parte nel musical. Ma dopo appena qualche secondo i suoi occhi neri si spostano dal libro cartonato alla ragazza accanto a lui. Osserva i suoi lineamenti gentili ed eleganti, le sue labbra, i suoi occhi concentrati e di quel verde smeraldo che l'aveva sempre abbagliato. Oh Rose, non sei cambiata. Sei bellissima come allora, anzi lo sei di più. Prima eri poco più di una bella bambina ma ora sei…stupenda.
Assolutamente stupenda.
E una donna, ora.
Una bellissima donna.

Lo squillo improvviso del cellulare si diffonde all'interno della biblioteca facendo letteralmente sobbalzare la ragazza dai capelli castani. Hud si precipita sulla borsa, mentre sente su di se gli occhi di tutti gli studenti dell'università. Porca di quella miseria.. mi sembrava di averlo spento, cavolo..
Apre la borsa ed inizia a cercarlo ma, in questi casi si sa, la sua borsetta sembra proprio essere diventata profonda e piena come le tasche di Eta Beta che si sono inghiottite il suo cellulare che, al contrario di tutto, continua a squillare con insistenza. Finalmente eccolo, lo avvista. Fa per chiudere subito la chiamata ma poi vede visualizzato il nome sul display e allora esita, tentennante. Rimane qualche istante a fissare il nome di 'Michael' lampeggiare ripetutamente sul piccolo schermo finché, sospirando, prende il cellulare in mano e, sotto le lamentele dei presenti, esce di fuori sul piccolo terrazzo per rispondere alla chiamata.
"pronto?" apre la chiamata, sperando che l'altro nel frattempo non abbia chiuso. Sarebbe il colmo… tutta 'sta figuraccia per niente…
"ehi, va bene che le donne devono farsi attendere, però stavo quasi per gettare la spugna.." la voce allegra del ragazzo la ripaga delle occhiatacce degli altri studenti.
"fai poco lo spiritoso.- risponde, sorridendo.- ero in biblioteca.. ho fatto una figura misera.."
"sul serio? Cazzo, mi dispiace, Hud…"mormora dispiaciuto.
"ma no dai, non fa niente.- risponde la ragazza.- hai visto quante cose faccio per te?? Allora, dai, dimmi…"
"bah, ti metterai a ridere immagino, ma non ho un motivo lampante… mi andava di sentirti.."
Hud inizia a giocare con un ricciolo. "sei molto carino..." sussurra, mentre arrossisce vistosamente.. fortuna che Michael non può vederla..
"senti ti va di uscire questa sera?"
La ragazza cerca di fare mente locale, pensando se ha impegni per la serata. "questa sera??- rimane pensierosa ancora qualche istante.- no, mi sembra di no.."
"al diavolo, dai, anche se avessi qualcosa ora hai un impegno più importante: me! Dove ti posso portare??? Qualche preferenza??"
La ragazza riccia scoppia a ridere poi risponde, felice di tutte quelle attenzioni. "mah, io non saprei…- poi, improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, si ricorda il suo famosissimo impegno.- oddio Michael, adesso mi ricordo!!!"
"eh no, così non vale.. avevamo detto di azzerare tutto.."
"lo so ma questa sera sono a cena dai miei…" sussurra la ragazza passandosi una mano sugli occhi.. cielo, ma come ha fatto a dimenticarsene??? Saranno almeno due giorni che sua madre gli rompe con questa benedetta cena!!!!
"ah beh, dai, se sei impegnata con la tua famiglia…"
Ecco, lo sapeva, Michael c'è rimasto male…
E se invitasse anche lui??? Come la prenderebbe ?? E i suoi genitori??? No, meglio di no. Suo padre inizierebbe subito a preparare i documenti per il matrimonio, sua madre lo rintontirebbe di chiacchiere. E poi, come portare alla sua famiglia un ragazzo di cui ancora non è sicura!! Oddio no, stop, lei è sicura.. solo che… come può presentare ai suoi genitori un uomo al quale non ha ancora detto di 'ti amo'??? E Michael, poi? Accetterebbe??? Come la prenderebbe??? Come un passo eccessivo, magari sarebbe imbarazzato ad incontrare i suoi genitori, infondo non è nemmeno un paio di mesi che si frequentano… e se anche accettasse, quanto sarebbe sincera la sua risposta?? Direbbe di 'sì ' solo perché preso alla sprovvista, perché così, su due piedi, non potrebbe rispondere altrimenti?? No, no, no, no, non va .
Non può portare a casa un ragazzo con cui non si sente nemmeno pronta per fare l'amore.. sarebbe uno sbaglio.. o forse è uno sbaglio farsi tutte queste congetture mentali, questi ragionamenti??
Non sarebbe meglio buttarsi,fare di botto, fare - in due parole.- alla Rose? Agire d'istinto??
No, lei non è Rose. Rose è impulsiva, energica ed imprevedibile. Lei è molto riflessiva invece, deve fare come sempre. Deve continuare ad usare la ragione, non può lasciarsi andare alla sbando.
"scusami Michael, è proprio un bell'impiccio.- mormora, sinceramente dispiaciuta.- mi dispiace. Dovremo vederci un'altra volta.."
Michael annuisce e in seguito dice: "ok, pupa, no problem, figurati! Ci vediamo domani, però, eh, non voglio problemi questa volta, va bene??? Altrimenti ti rapisco direttamente, e bada che non scherzo!"
La riccia scoppia a ridere, poi, con la voce più rilassata conclude la chiamata. "grazie, sei un tesoro. A domani allora e ,credimi, questa volta non mancherò…"
"ah lo so che non mancherai…- risponde sicuro, l'altro.- è una minaccia.."
"va bene. A domani!"
"Hud.- la voce del ragazzo si fa di colpo seria e profonda.- volevo dirti che.."
"sì?" domanda flebilmente la ragazza.
"questa notte non ho chiuso occhio.- si interrompe per qualche istante durante il quale la ragazza rimane letteralmente con il fiato sospeso.- non ho fatto altro che pensarti.."
"scusami per l'altra sera.- dice la giovane.- non mi sentivo pronta.."
"ehi, abbiamo già chiarito, no? Non ti devi scusare.. te l'ho già detto: io non ho problemi, ti aspetterò… non ho fatto che pensare a noi, a quante cose potremo fare insieme…"
Hud sospira, letteralmente in estasi dalla felicità. "Michael non parlare così…- mormora raggiante.-.. altrimenti lascio tutto e vengo da te, dovunque tu sia!"
"Hudson.- finge di rimproverarla lui.- non è cosa ragionevole!" la prende in giro dolcemente.
"stupido!!- lo sgrida lei, per nulla offesa.- ti lascio, devo studiare.. ci sentiamo, eh?"
"ciao bella.."
"ciao.."
La conversazione si conclude. Michael resta a guardare qualche istante il cellulare, poi lo ripone nella tasca del giubbotto, sospirando. Peccato, per un attimo aveva creduto che lo avrebbe invitato da lei, a conoscere i suoi genitori. Non gli sarebbe dispiaciuto, anzi. Magari sono tipi simpatici.
Ok, forse è troppo presto. Ci sarà un'altra occasione. "Franch, mi dai una birra, eh? Dai, fa' 'l favore, che c'ho una sete.." mormora poi rivolto a Franch il barista del loro bar 'da El'
L'uomo annuisce vigorosamente, si abbassa per prendere la birra dal frigorifero posto sotto il balcone, quindi si rialza e gliela porge con un sorriso indagatore. "fammi indovinare, la serata con la tua donna è saltata, eh?"
"Franch, tu una padellata di cazzi tuoi mai, eh???" gli risponde per le rime il ragazzo, provocando la risata del barista.
In quell'istante la porta del bar si spalanca e un gran pezzo di ragazzo tutto vestito in smoking nero, elegantissimo, fa la sua entrata subito sottolineata da un centinaio di coretti. Il ragazzo in questione saluta tutti con la mano, quindi si toglie subito la cravatta mettendola nella tasca della giacca e si toglie pure questa mettendo il tutto su un appendiabiti. In seguito si dirige verso il bancone del bar mentre si slaccia i primi bottoni della sua impeccabile camicia bianca.
Tom.
Sì, proprio lui. Certo che vestito così è proprio irriconoscibile. Se qualcuno venuto dal futuro avrebbe comunicato a tutti gli assidui frequentatori del bar 'da El' la metamorfosi che avrebbe fatto il loro mito Tom nel giro di un paio di mesi, non ci avrebbero creduto nemmeno in cambio di un milione di dollari. E ancora per molti è un mistero inspiegabile. Da perfetto criminale, ladro provetto a provetto economa. E no, non sono notizie che si digeriscono in fretta. Però, quando, staccato da lavoro, Tom entra con quel suo solito fare coinvolgente, slacciandosi la cravatta, la camicia e salutando tutti i suoi amici con lo stesso carisma di sempre, allora tutte le ombre sui visi dei suoi amici spariscono di botto.
È ancora Tom, il loro mito.
"ehi, vecchia canaglia!!!!- Franch saluta il nuovo venuto, brandendo lo straccio con cui stava pulendo il bancone.- com'è andata oggi???"
"ti prego, Franch.- risponde Tom con aria casual- non farmi le solite domande da mogliettina, ok? Fammi una birra piuttosto, va'!"
l'uomo lo rimane a fissare qualche secondo poi ripete gli stessi gesti di prima con Michael.
Tom nota subito il suo amico, seduto poco distante da lui sul bancone del bar. "ehi, Michael!" lo saluta, con una grossa pacca sulla spalla. "che mi racconti di nuovo, eh?"
Il ragazzo riccio si volta verso di lui, con un sorriso un po' mesto. "niente. Oggi m'è saltato un appuntamento con Hud"
Tom lo osserva come se gli fosse cascato il mondo addosso. "embè stai così giù che pare che t'è passato sopra un camion per sta cazzata???? E via, vi vedrete domani!!!!!!!"
"sto esagerando, eh?" domanda l'amico facendo l'ultimo sorso della sua birra.
"ma sicuro, dai! Ehi.- gli si avvicina di più.- sei proprio cotto, eh???"
Michael alza le sopracciglia, quasi sorpreso. "mm.. dici?"
"e una miseria, amico mio!! Ma guardati! Sei uno straccio solo perché non ti è andata in porto un'uscita!"
"forse hai ragione.." mormora Michael, arrossendo in maniera quasi impercettibile. "cazzo, quanto mi sento stupido!"
Tom scoppia a ridere di cuore, poi, dopo aver fatto un sorso della sua birra, esclama. "secondo me dovresti dirglielo…"
L'amico lo guarda come se fosse cascato dalle nuvole. "dirle.. cosa?"
"ma come cosa??? Oh ma ti sei rimbecillito del tutto?? Che ti sei innamorato di lei, no?"
Michael sembra rimanerci di sasso. "credi… che debba farlo?"
Tom sospira e si passa una mano sugli occhi, poi tra i capelli. "è quello che sto cercando di dirti da mezz'ora…."
"sul serio, Tom, io mi sento.. uff.. mi sento.."
"ti capisco vecchio mio.- ride il suo amico.- non sai che faticata dichiararmi a Rose.."
"e.. com'è andata?"
"Michael, ma stai bene??.- risponde Tom, fingendosi preoccupato.- come vuoi che sia andata? Se stiamo insieme, vuol dire che è andata bene, no? Altrimenti mi diceva che non m'amava e finiva lì. Devi dichiararti, amico mio. Poi vedrai che andrà tutto liscio come l'olio.- si interrompe un istante, pensando che per lui e Rose tutto liscio liscio non era andato. Michael lo fissa intensamente.- va beh, ma noi siamo un caso a parte. A voi andrà tutto una meraviglia, vedrai.."
"e se lei.."
"ma va là.- gli risponde l'altro, con un'altra sonora pacca sulla spalla.- ormai è un bel po' che uscite insieme se non provava niente per te, l'avrebbe detto e non vi sareste frequentati più…non ti pare? Dai, Hud è una ragazza onesta. Non ti avrebbe mai preso in giro."
"questo lo so.- mormora, convinto.- però.. l'altra sera… sai, ci si provava e…"
"mm."mormora il ragazzo biondo, interessato.
"e poi lei ha interrotto tutto.- dice sottovoce.- e adesso oggi non ci possiamo vedere perché deve andare a cena con la famiglia."
"e non ti ha invitato?"
Michael nega con il capo, un po' sconsolato. "questo mi puzza un po'.. non vorrei che.."
"ma no.- lo interrompe il biondo.- Hudson è una con i piedi per terra. Non avrà voluto invitarti perché magari non vi siete ancora dichiarati per esempio, no? Non potrebbe essere? Magari ancora non siete una coppia a tutti gli effetti e non vuole presentarti ai suoi.. e poi questo potrebbe essere lo stesso motivo per cui ti ha detto di no l'altra sera…- Michael annuisce, pensieroso.- e comunque, non starti a fa' tante seghe mentali!"
"c'hai ragione.- mormora l'amico.- c'ho pure un mal di testa.."
"visto che ti succede quando pensi??- esclama scherzando, Tom.- ehi Franch dagli un po' un succo di frutta che co' 'sto ragionare Michael è andato in calo di zuccheri!"
"cazzo che deficiente che sei..- risponde ridendo il riccio.- ma Rose come miseria fa a sopportarti?? C'è da falla santa quella ragazza!!!!"
"eh, Rose.- gli occhi azzurri di Tom cadono sul grande orologio da muro del bar.- oh cazzo,Rose!!! La devo andare a prendere a danza!!"esclama alzandosi dallo sgabello del bar.
"ehi Tom!" Franch lo richiama "e la birra?"
"mettila sul mio conto Franch!" risponde sarcastico il ragazzo, strizzandogli l'occhio.
"Il tuo conto??"mormora il barista incredulo e divertito, mentre osserva il ragazzo uscire dal bar, salutato di nuovo da tutta la clientela.
"lascia stare Franch.- mormora Michael tirando fuori il portafogli.- te la pago io, 'sta birra.."
"come sempre."conclude l'uomo con uno sguardo allegro.
"no.- lo contraddice Michael, sorridendo.- questa volta se l'ha meritata."

"basta, basta…"mormora Rose sedendosi pesantemente sul parquet della sala pausa dove si sono allenati interrottamente lei e Daniel per quasi tre ore. Ora è sudaticcia, stanca, completamente sfinita. Daniel fa l'ultima piroetta poi si ferma davanti alla ragazza. Sembra molto stanco anche lui.
Sorridendo, porge a Rose la destra per rialzarsi da terra. La ragazza l'accetta volentieri e in pochi istanti si trova accanto a Daniel vicinissima a lui. "senti Rose.- inizia il ragazzo.- vederti oggi mi ha fatto tornare in mente i tempi del liceo. Ti va se andiamo a bere qualcosa questa sera?"
La ragazza sospira. Temeva qualcosa del genere. "Daniel io.."
"allora ragazzi come siamo andati oggi???" l'improvvisa entrata in scena di Mary interrompe la chiacchierata dei due ragazzi, facendoli spaventare.
Oddio, questa donna mi farà crepare d'infarto, prima o poi..
"bene Mary.- interloquisce Daniel.- Rose è un'insegnante fantastica, sul serio."
"bah, fa quello che le ho insegnato io." Battutina tagliente ed ironica di Mary: presente!
Rose e la sua insegnante si lanciano uno sguardo fuggente in cui entrambe si esibiscono in un falso sorriso. "bene.- continua Mary.- andate ragazzi che sono quasi le otto. Ci vediamo domani pomeriggio, va bene?"
"perfetto." Mormora Rose. Mary fa per andarsene, Daniel incontra con lo sguardo Rose e sembra chiederle di rimanere ancora qualche secondo lì con lui. Ma la ragazza scatta velocemente dietro la sua insegnante, seguendola fedelmente per la scala a chiocciola. Gli occhi neri del ragazzo seguono le due che si allontanano con un pizzico di rammarico. Rose l'ha volutamente evitato. Che ce l'abbia ancora con lui per quello che era accaduto quattro anni fa??? No, impossibile, dai. Non sarebbe da lei essere ancora così dura per un fatto accaduto tanto tempo prima. Sospirando, attende qualche secondo poi anche lui si incammina per la scala che lo riporterà al teatro vero e proprio. Giunta nello spogliatoio Rose afferra immediatamente il cellulare componendo il numero di quello di Hud. Dopo alcuni squilli a vuoto le giunge la voce dell'amica. "pronto?"
"Hud, non puoi capire che mi è successo…" mormora frettolosamente Rose mentre inizia a sciogliersi i capelli e a prepararsi per fare la doccia.
"Rose calma e sangue freddo.- suggerisce l'amica.- di che cosa si tratta?"
"non posso parlartene ora.."
"e allora .."
"ti prego possiamo vederci?" chiede sospirando. Hudson, alla guida della sua auto, si passa una mano tra i capelli, socchiudendo gli occhi un istante. "Rose io sto andando a cena dai miei. E tu non esci con Tom questa sera?"
"no, mi viene solo a prendere, poi lui ha una cena di lavoro con Nick. Tu verso che ora pensi di liberarti?"
"oh Dio, non lo so.. dai, facciamo così: appena finisco con i miei e torno a casa, ti faccio uno squillo e mi raggiungi, va bene?"
"perfetto, ti adoro!- urla Rose facendo girare verso di se tutte le ballerine dello spogliatoio. Rose le congeda con uno sguardo stizzito: che palle, queste, sempre a stare a sentire tutto, e porca miseria!- senti ma se tu andassi a finire tardi, sei sicura che non ti disturberei?"
"ma scherzi? Anzi, guarda, portati il pigiama che resti a dormire così mi racconti bene quello che hai combinato, al solito tuo.."
"ti voglio un mondo di bene, Hud, lo sai vero?? Dì un po'.. - la sua voce si fa maliziosa.- ma tu non mi devi raccontare niente della tua seratina con Michael???"
La voce dell'amica si fa un po' spenta. "sì, poi te ne parlerò. Ho paura di aver combinato un casino.."
"oh mamma mia ecco che ricominci a fare la tragica.." esclama Rose mentre si sfila il body rosa.
"ah!!- scoppia a ridere.- ma guarda che hai una bella faccia tosta, eh?? Chi è quella che mi ha chiamato due secondi fa, tutta drammatica??"
"quanto sei pignola...- risponde Rose ridendo.- ti saluto vado a farmi la doccia… buon appetito!"
"grazie…ma ho il sospetto che sarà tutto meno che buono.." mormora la ragazza parcheggiando davanti all'appartamento dove abita attualmente la sua famiglia.
"oh Hud..- sospira l'altra.- non mi dire che siete ancora a ferri corti??"
"no, ultimamente va meglio. Ma lo sai, io non ho ancora accettato la situazione."
"ti capisco. Una separazione è sempre una cosa terribile. Ma sei sicura che poi divorzieranno?"
Hud sospira mentre apre la portiera ed esce dall'auto. "sì purtroppo. Ne sono sicura..- socchiude un istante gli occhi, poi la sua voce ritorna serena.- va beh, dai, vatti a fare 'sta doccia che sarai stremata."
"puoi dirlo forte. Un bacio, a dopo.."
Rose chiude la chiamata e ripone il cellulare al suo posto mentre, afferrato l'accappatoio, si dirige velocemente nei bagni. Entra ed apre la doccia, regolandola in modo che sia gelida. Sì: non tiepida ma ghiacciata. Beh, c'è da capirla.. se ha fatto la doccia fredda (a causa dello scaldabagno rotto) tutto l'inverno, ora che è estate la doccia tiepida la esaspererebbe… ci vuole l'acqua ghiacciata, adesso, per rimetterla in sesto. E non solo perché è stremata dopo tutta una giornata d'allenamenti. È soprattutto sconvolta. Daniel. Già, proprio lui.
Inizialmente era stata raggelata quando l'aveva visto.. poi parlandoci si era sciolta tornando a sentirsi a suo agio, cercando di non farsi assalire dai ricordi.. ma quando gli aveva chiesto di uscire avrebbe voluto slacciarsi una scarpa e tirargliela in faccia!!
Va bene scherzare, va bene chiacchierare senza tanti rancori. Ma uscire insieme??? È fuori di senno!? E non lo pensa solo per il fatto che lei sta con Tom e non le verrebbe mai in testa di uscire con un altro ragazzo ma, a parte Tom, è il comportamento di Daniel che la fa pietrificare.
Ok, Daniel non sa nulla di Tom. Ma anche non essendo a conoscenza che lei è fidanzata, ha avuto la faccia tosta incredibile di chiederle di bere qualcosa dopo tutto quello che le ha fatto in passato!
Si è già dimenticato di come si sono lasciati loro due???
Roba da pazzi, incredibile.
Evidentemente Daniel ha dimenticato. E certo, se n'è scordato lui. Tanto che cosa ne sa dei pianti, della sofferenza che gli ha causato, che ne sa lui?
Con uno scatto spegne la doccia e avvolgendosi nell'accappatoio esce dalla doccia.
In pochi istanti è di nuovo vestita, questa volta con abiti sportivi, e si sta asciugando i capelli con il phon. Mamma mia che situazione. Mai nella vita avrebbe creduto di rivedere Daniel. Aveva pensato che dopo quel giorno quando l'aveva visto partire con quel taxi, il capitolo fosse chiuso, stop, dimenticato.
Finalmente pronta si dirige verso l'uscita del dello spogliatoio e, salutate le sue colleghe di ballo, si avvia velocemente verso l'uscita, augurandosi di cuore di non incontrare di nuovo Daniel.
Esce e tira un sospirone di sollievo. No, via libera! Con gli occhi avvista la moto nera di Tom che le lampeggia per fargli sottolineare la sua presenza. Con un sorriso e un'espressione assolutamente felice la ragazza si dirige correndo verso il suo ragazzo. Oh Tom, se non ci fossi tu…
Improvvisamente si chiede se debba raccontare a Tom di Daniel. No, meglio di no… no, non ancora, almeno. Oggi non ha tempo, non gli va di parlargli di lui in due secondi. Vorrebbe raccontargli tutta la storia, aprirsi.. svelargli un capitolo della sua vita che è sempre rimasto nell'ombra, avvolto dal dolore.
Raggiunge finalmente il suo ragazzo e vola letteralmente tra le braccia del suo innamorato.
"ehi, piano..- sussurra Tom accogliendo il suo abbraccio con un sorriso- ma che gli faccio io, alle donne?" Rose ignora la battuta, per una volta, e sospirando lo stringe ancora di più.
"ah ti ho capito.- mormora il ragazzo staccandola leggermente da sé.- me la vuoi far pagar perché questa sera non possiamo vederci, eh? Ma guada che sei terribile!"
La ragazza scoppia a ridere mentre si posiziona dietro il suo ragazzo. "è un peccato che hai questa cena…- mormora accoccolandosi a lui.- questa sera potevamo stare insieme, che ne so, vedere un film lunghi sul letto…. Invece da domani sarà molto difficile vederci.."
"come mai?" domanda lui mentre mette in moto.
In pochi secondi entrambi sfrecciano via, immettendosi sulla strada principale, ignari delle due iridi scure che hanno seguito con attenzione tutta la scena.
"domani sono super impegnatissima.- risponde la ragazza.- Prima ho lezione all'università, poi ho le prove fino a mezzanotte e mezza.."
"cosa???- esclama il ragazzo incredulo.- mio Dio, ma pensi di tornare a casa viva??"
"speriamo." Sussurra lei mentre si gode l'aria fresca di questa bella estate appena iniziata e la vicinanza con il suo adorato Thomas. Socchiude gli occhi e continua, urlando leggermente per farsi sentire. "questo musical mi sta togliendo la voglia di ballare.."
"ci credo.- ammette il ragazzo.- dovrò rapirti con la forza per poterti vedere uno di questi giorni.."
"ah, la sfacciataggine non ti manca di certo.." commenta lei mentre nota tristemente che sono già arrivati nei pressi di casa sua. Infatti la moto rallenta, impennandosi in maniera impercettibile e si ferma proprio davanti al ben noto cancello verde che delimita la palazzina rosa dove abita la famiglia più pazza di tutta New York. In giardino la signora Gladys spazza il cortiletto interno per assicurarsi che sia sempre tutto ben pulito e lo fa con la sua solita allegria, canticchiando sempre qualcosa. Vedendo Rose arrivare, subito lascia il suo lavoro e agita un braccio per salutarla.
"ciao Rose!!!- poi, vedendo il suo biondo accompagnatore.- buona sera anche a lei!!""
i ragazzi ricambiano il saluto quasi in coro. "buona sera signora Gladys."
La signora, con un sorriso, ritorna a fare il suo lavoro, soddisfatta. Ah, finalmente c'ha un bravo ragazzo questa povera figliola. Quel Daniel la faceva solo che disperare quello Sean era così impostato e gelido che non si sarebbe sciolto nemmeno all'equatore, con una 50 buona di gradi centigradi. Invece questo Thomas sembra la persona giusta. Buon per lei.
La ragazza smonta dall'auto, mettendosi il suo pensante borsone sulla spalla destra. "eccoci qua.."
"ehi..- Tom le accarezza dolcemente il viso. -mi sembri tanto giù.. tutto bene, Rose?"
"sì, sì, certo.- s'affretta lei.- sono solo stanchissima… adesso una bella cena mi metterà in sesto.. poi andrò da Hud.."
"dormi da lei?" domanda e la ragazza annuisce vigorosamente prima di dire. "sì, dopo che ha finito con i suoi.- sospira.- bene. È meglio che vai, non vorrei farti arrivare in ritardo, poi Nick se la prende con me.."
"ma no..- sorride il ragazzo.- ti adora, lo sai. Dopo la tua sortita in ufficio, non fa altro che parlare di te, sei diventata il suo canone ideale di donna!" Rose scoppia a ridere, divertita. "wow.. mi sono pure conquistata il vecchio, c'è da essere orgogliosi, mi sono superata!"
"altro che orgogliosi..- la contraddice con tono sarcastico.- io inizio sul serio ad ingelosirmi.." scherza mentre le circonda la vita con le sue braccia forti.
Rose gli cinge il collo con le braccia. "allora buon lavoro, amore mio.." sussurra baciandogli poi dolcemente le labbra.
"e tu fai la brava, capito? Riposati, dormi, che domani ti aspetta una giornatina dura.."
"L'hai detto.." conclude sospirando. Dopo un altro dolce bacio.- sempre piccoli contatti perché super sorvegliati da Gladys.- i due ragazzi si salutano e Tom si dirige sorridente verso la sua moto. La saluta ancora una volta lanciandole un bacio, prima di scomparire a bordo del suo bolide nero.
La ragazza lo guarda andar via, poi, aggiustandosi il borsone sulla spalla, si dirige stancamente in casa.

Lo squillo di Hud le è arrivato alle 23.45. Lei si era appisolata sul divano, con Novaly distesa sulla pancia e se non fosse stato per Formy che l'aveva dolcemente destata sarebbe ancora in quella dolce posizione, a dormire con la nipotina. Dopo una cena leggera, come è solita degli sportivi, si era buttata sul divano e subito era caduta in un sonno profondo tanto che sia Formy che Emily si erano un po' preoccupati perché mai avevano visto Rose così stanca.
E pensare che è solo all'inizio di questo dannatissimo musical.
Ora Rose si trova in macchina e si sta dirigendo verso l'abitazione dell'amica. Cielo, quant'ha dormito. Meglio, però. Così almeno potrà raccontare tutto per bene ad Hud, senza il rischio di addormentarsi dallo sfinimento. Finalmente arriva a destinazione, parcheggia, - miracolosamente senza urtare nessun'altra auto.- e scende dall'auto che, generosamente, Formy le ha prestato per questo piccolo tragitto.
Sale velocemente le scale della palazzina fino ad arrivare davanti al portone dell'amica, suona e finalmente Hudson apre la porta, anche un po' agitata. "oh, finalmente.- mormora.- avanti, entra e dimmi cos'è che ti ha mandato fuori di testa, oggi."
La ragazza sospira e varca la soglia. "io direi meglio chi mi ha mandato fuori di testa.."
"è successo a teatro?" domanda Hudson mentre prende la roba di Rose e la posiziona nella camera.
Rose, ancora sull'entrata, le urla un sì.
"non mi dire che sei venuta fino qui per parlarmi di una litigata con Mary perché guarda.."
"sì, magari!!!" esclama urlando la ragazza dagli occhi smeraldo.
Le due si recano in camera e si posizionano sul letto di Hud, a gambe incrociate.
La riccia la guarda con impazienza. "allora?"
Rose sospira. "Daniel"
Hud aggrotta la fronte. "che??????" esclama, non può aver capito bene.
"hai capito benissimo, invece.- risponde Rose. Stranamente le viene da ridere.- pure io non volevo crederci. E invece Daniel è il nuovo ballerino che prenderà il posto di James.."
"James.. ha mollato?"
"peggio: si è rotto una gamba il maledetto.."
"va beh, dai, poveraccio.."
"ma che poveraccio, se lui stava più attento io non avrei incontrato di nuovo Daniel.."
Hudson scoppia quasi a ridere. "ma guarda com'è incredibile il destino.."
"incredibile davvero.- risponde Rose, leggermente acida.- pensa che mi sarei voluta sotterrare quando l'ho visto."
"effettivamente.- ammette la riccia, soprappensiero. Si desta.- e dimmi.. com'è?"
Rose la guarda, strana. "in che senso?"
"..è cambiato o è come ai tempi del liceo??"
"non è cambiato. È ancora molto carino e simpatico.- risponde.- e pure il solito.."
"il solito?" investiga la riccia vedendo che Rose si è interrotta.
"il solito provolone.- risponde con un po' di imbarazzo.- io non ci volevo credere, guarda.. mi ha chiesto di uscire a bere qualcosa con lui!"
Hudson questa volta non si trattiene e scoppia a ridere. "mamma mia, è tornato proprio alla carica! Dovresti prepararti al peggio, dovrete o no ballare gomito a gomito tutta la settimana??"
"altroché.- sbuffa.- che situazione.."
"va beh, ma tu gli hai parlato di Tom, no? E allora che problema c'è? capirà da solo che.."
"alt, alt!!- l'interrompe Rose.- non ce l'ho fatta. Non gli ho parlato di Tom.."
Hud sgrana gli occhi e Rose s'affretta a precisare. "no, calma. Io gli ho volevo parlare, ma mi hanno sempre interrotta e.."
"va beh, comunque glielo dirai, vero?"
"certo!- esclama.- assolutamente…"
Hud le mette una mano sulla spalla. "su, dai, non fare quella faccia.. infondo, io ti posso capire, rincontrare un ex.. non è mai una bella esperienza… ma se tu gli parli di Tom, stai a cavallo, no? Comportati bene, non dare troppa confidenza ed è fatta."
Rose sospira ma nega con il capo. "non è così facile."
"Rose..- Hud la guarda, angosciata.- ma cosa c'è che non va? Dì la verità..."
Gli occhi smeraldo della ragazza si riempiono improvvisamente di lacrime. "Hud.- sussurra con la voce rotta.- Hud, abbracciami ti prego.."
La riccia non se lo fa ripetere due volte e stringe a se l'amica, sinceramente preoccupata per lei. Non ha mai visto Rose così giù.. lei, sempre solare, allegra., con il sorriso sulle labbra e gli occhi ridenti. Cos'è che la fa angosciare tanto?? Non può essere solo l'aver rivisto la bella faccia di un ex… non è da Rose…no, decisamente. Ma allora cos'è??
"ti prego, Rose.- sussurra mentre sente l'amica piangere sulla sua spalla.- dimmi qualcosa, perché stai piangendo??"
Rose si stacca dall'abbraccio dell'amica e si asciuga con il palmo le guance bagnate.
"non riesco a dimenticare. Aver rivisto Daniel mi ha portato indietro di quattro anni.. a quel terribile pomeriggio…e tutte le emozioni, tutto il dolore, sembra avvolgermi di nuovo, in maniera terribile..- si copre gli occhi con le mani.- non ci riesco. Non riesco a dimenticare tutto il dolore."
"oh, Rose." Mormora Hudson abbracciandola di nuovo. Adesso capisce. Povera ragazza, a soli 21 anni, quanto dolore ha dovuto sopportare. E lei che si lamenta perché i propri genitori stanno divorziando e crede di soffrire. Lei non sa proprio niente del dolore.
"ti prego.- torna a dirle Hudson.- ti prego, fai uno sforzo. Non puoi soffrire così. Devi dimenticare. Ti prego, dimentica quel pomeriggio. Dimentica per me."
Rose si stringe all'amica e posa affettuosamente il capo sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Non vorrebbe ma, inevitabilmente, le immagini di quel terribile pomeriggio le vengono alla mente, come se le stesse vivendo ora, di nuovo.

Ricorda come fosse ora. Lei si trovava sul divano a leggere un libro di filosofia davvero interessante, con i capelli legati in una coda di cavallo, gli occhiali di celluloide rossi, un paio di bermuda e di infradito. Caldo. Era tanto caldo quel pomeriggio. Con uno sbuffo la piccola Rose 17enne si alzò dal divano e si recò ad azionare il ventilatore.
"ecco!- la voce di Emily le giunse quasi in contemporanea. - te l'ho già detto: a me quest'aria così concentrata mi fa male!" esclamò la donna mostrando alla sorella il suo pancione di quinto mese di gravidanza. Rose soffiò di nuovo e protestò con il suo immutato modo di fare.
"e che palle, Emily! L'ha detto pure mamma che non ti fa niente! E poi se sei così convinta che ti possa far male, vai in un'altra stanza perdinci!! Io non posso mica morire di caldo per te!!!!"a quel punto aveva fatto la sua entrata in scena Formy che con il suo costante sorriso aveva detto.
"non ti preoccupare Rose, adesso te la porto via questa rompiscatole!"
Rose sorrise al cognato e gli strizzò l'occhio. "e dove andate?"
"nel nuovo centro commerciale..- rispose per lui Emily mentre prendeva le chiavi.- ohi, mi raccomando, non fare casini a casa e… anzi.. inizia a preparare qualcosa per cena che noi arriveremo tardi e mamma e papà pure, capito? Anzi, guarda, se non ti riesce niente è meglio se vai a comprare un po' di pizza, ti lascio i soldi va bene?"
Rose annuì mentre vide il suo cellulare illuminarsi per l'arrivo improvviso di un sms.
"ehm.. ok…voi andate pure…" rispose soprappensiero, mentre prendeva il suo vecchio cellulare.
"eccola.- mormorò Emily rivolta al marito.- sempre attaccata a quel telefonino! Oh mamma mia.."
Rose e la sorella si erano scambiate la linguaccia a quel punto, poi i due coniugi freschi di appena un anno di matrimonio, uscirono di casa, chiudendo la porta.
La ragazza si concentrò con attenzione sul suo cell. Era Daniel. Con un sorriso assolutamente di esultanza, la giovane si apprestò a leggere l'sms. " ehi, amore.. che fai di bello?? Io sto studiando.. che palle 'sta maturità…"
Rose sorridendo, rispose. "studia, studia, my love, io me ne sto a leggere stravaccata sul divano con il ventilatore puntato in faccia… sei solo?"
Il messaggio giunse puntuale. "certo. Ti amo. A domani." Dopo la risposta Rose si rimise a leggere tranquillamente.
Tranquillamente finché non suonò il telefono. Quel maledetto squillo. Ancora non riesce a toglierselo dalla testa. Ricorda benissimo che nei mesi successivi a volte si svegliava nel cuore della notte, sudata, sconvolta, con il telefono che squillava ancora nella testa. Non dimenticherà mai.
Rose si avvicinò, con una smorfia di disappunto, alla cornetta e la sollevò dicendo un : "pronto?" molto seccato.
"pronto, parlo con la signorina Emily Gherky o con il marito, Formy Gherky??"
"No, non sono in casa.- rispose la ragazza.- ma può dire a me, sono la sorella…"
"lei è quindi, Rose Sandecker?"
"sì, sono io…" rispose la ragazza con uno strano buco allo stomaco, preoccupata dalla voce di donna, tesa e scura che sentiva dall'altra parte della cornetta.
"si faccia coraggio, signorina. I suoi genitori sono morti in un incidente stradale. Un frontale.. non ce l'hanno fatta, mi dispiace."
Anche questa voce l'aveva tormentata a lungo nei mesi successivi.
Rimase immobile, con la cornetta in mano,gli occhi fissi sulla parete davanti a lei.
No. Non è possibile, non è possibile!!! L'aveva vista poco fa sua madre!!!! E suo padre!!! L'avevano salutata solo due ore fa, sua madre con quegli occhi verdi così identici ai suoi, i capelli biondi, però, e il suo stesso sorriso. E suo padre.. che le aveva tirato dolcemente la coda prima di uscire, scompigliandole un po' i capelli e facendola arrabbiare dolcemente. Suo padre.. così simile ad Emily, invece. Ed ora no.
Non ci sono più. Non ci sono più. Non ci sono più.
Lasciò andare la cornetta, facendola cadere a terra, non badando più a quello che la voce femminile continuava a dirle. No.. non può essere vero…. Non può….. si copre gli occhi con le mani, lanciando gli occhiali a terra, con un gesto stizzito. I suoi genitori….. no….
Staccando il cervello, senza neanche il controllo di quello che stava facendo, prese le chiavi del motorino (quella volta funzionava bene! Era quattro anni prima.. NdA), aprì la porta, si gettò piangendo per le scale e uscì di casa. Montò sul mezzo e con qualche gesto scattoso e troppo azzardato, mise in moto, mettendosi in breve su strada. La signora Gladys, testimone della scena, cercò di fermarla. "Rose!!!!! Ma dove vai, perché piangi??? Rose!!!!!"
Ma la ragazza fu sorda alle sue suppliche. Non sapeva nemmeno lei dove andava, solo camminava, lasciava che il motorino andasse veloce, forte, e lasciava che le lacrime le rigassero di continuo le guance. Lei, piccola ed incredula. E sola, molto sola. Avrebbe voluto qualcuno con cui piangere, qualcuno per sfogarsi. È questo di cui aveva bisogno… all'inizio non c'aveva minimamente pensato.. era uscita di casa con il solo intento di non stare un minuto di più in quella casa di fantasmi, di ombre, di morti. Non poteva sopportare quella solitudine. E nemmeno ora. Andrà da Hudson…no, perché da Hud? Andrà da Daniel..
Ancora oggi si chiede spesso perché non abbia girato il motorino e non sia andata da Hudson, come aveva pensato di fare all'inizio. Sarebbe stato molto meglio. Infinitamente meglio. Ma ora, quattro anni dopo, ha capito tutto: lo ha interpretato come l'ultimo regalo dei suoi genitori. Doloroso ma assolutamente necessario.
Il suo motorino si fermò sotto il palazzo dove abitava Daniel. Non chiuse nemmeno il motorino, smontò e corse a per di fiato all'interno del palazzo, facendole scale due a due, tanto aveva bisogno di lui, ora. Daniel…Daniel…
Arrivò davanti al portone. Si fece addirittura qualche scrupolo, temendo di poterlo disturbare.. infondo stava studiando, secondo quanto sapeva lei. Poi però si fece coraggio prese la chiave, perché loro due si erano anche scambiati le chiavi di casa, e la inserì nella serratura ed aprì.
"Daniel?" sussurrò entrando, con gli occhi ancora pieni di lacrime. Continuò ad avanzare, non trovandolo in cucina, dove, effettivamente, erano aperti molti libri sul tavolo della cucina.
Sì, ma erano decisamente troppi, si disse la giovane Rose. Vide lo zaino della Nike di Daniel ed un altro, accanto a quello. Uno zaino della Invicta rosso fuoco. Lo zaino di Jen, una compagna di classe di Daniel. E con questo? Hanno la maturità tra poco, staranno studiando insieme. Però Daniel gli aveva detto di essere solo. Magari è arrivata dopo.
La giovane ed ingenua Rose si diresse lentamente in sala. "Daniel? Jen?" chiamò anche lei, ormai un po' la conosceva. Niente, erano spariti. Si convinse che non era stata una buona idea non appena sentì una sottospecie di rumore, provenente dal reparto notte. Si voltò a stento, con un bruttissimo presentimento nel cuore. Dio, no. Non può essere. Ti prego, non puoi farmi anche questo.
Le sfiorò l'idea di andarsene.
E rimanere per sempre con il dubbio? No.
Si diresse lentamente nel reparto notte, attraversando il corridoio. I mormorii erano più intensi, ora.
Riprese a piangere. Arrivò davanti alla porta della camera. Sospirando la aprì, con la destra tremante.
E dentro, l'inferno. Il suo inferno.
Daniel e Jen, mezzi nudi che si baciavano intensamente, lunghi sul letto del suo ragazzo. La sua entrata in scena sconvolse entrambi. Daniel per primo che si staccò subito da Jen, alzandosi dal letto mentre Jen si rivestiva velocemente, coprendo il reggiseno nero con la camicetta che prima Daniel le aveva sfilato con passione. Loro, avvolti in quel letto.
Quel letto. Quel letto dove, solo una settimana prima, si erano rotolati lei e Daniel.
Dove, sette giorni prima, era diventata sua. Gli aveva dato tutta se stessa, per la prima volta, ad un ragazzo. Dove aveva raggiunto per la prima volta il piacere fisico, il dolore, l'amore. Era diventata una vera donna, lì, tra le braccia di Daniel, tra le coperte fresche e rassicuranti di quel letto.
Quel letto che adesso era stato testimone di un altro amore. Non più il suo..
Ma come hai potuto, Daniel??
"Rose, aspetta…"adesso il verme era lì davanti a lei, vestito solamente con i boxer. Gli occhi un po' lucidi e la bocca leggermente dischiusa.
La ragazza lo guardò un istante poi scattò in uno schiaffo così potente che fece girare il volto del ragazzo. "verme.." sussurrò, tra le lacrime. "io… ti amavo.." non avrebbe voluto piangere ma le lacrime le scesero automaticamente dagli occhi, così rapide e cocenti che quasi le ferirono la pelle.
"ti prego, perdonami, io…" Daniel cercò di abbracciarla, di avvicinarsi.
"fermo!- urlò Rose, fuori di se.- non mi toccare, non .. ti avvicinare!!! Io ti odio, ti odio!! Io…ti amavo con tutta me stessa, come hai potuto tradirmi così??? Come, Daniel???- si coprì un istanti con le mani, sussurrando.- …i miei genitori sono morti.." continuò a piangere. Ecco, non doveva dirlo, ma perché se lo ha lasciato sfuggire di bocca???
Jen e Daniel si lanciarono uno sguardo spiazzato e addolorato allo stesso tempo. Capirai, tra di loro non c'era niente.
Anche Jen provò farsi avanti ma Rose girò subito le spalle a tutti e due e, correndo, uscì dall'abitazione di Daniel. E dalla sua vita. Per sempre.

Ricorda di averlo visto un'altra volta, dopo quel terribile pomeriggio.

Il giorno del funerale, dopo la maturità. C'era anche lui ma non si era fatto vedere, era stato in disparte per tutta la sepoltura, aveva trovato il coraggio di farsi avanti solamente quando aveva visto Rose sola, in disparte, seduta su una panchina, con gli occhi bassi.
Si era avvicinato, silenziosamente, osservando i suoi lineamenti distrutti dal dolore e il suo vestito nero.
"Rose.." disse, con un filo di voce. Gli occhi della ragazza lo fissarono dapprima con stupore poi con una sfumatura che non seppe decifrare.
Lui l'amava ancora. Non aveva smesso un istante. Ma perché si era lasciato abbindolare da Jen? Perché aveva ceduto così squallidamente?
"io.. volevo farti le condoglianze.." disse tremando leggermente.
La ragazza riabbassò gli occhi. "grazie." Sussurrò.
"io.- riprese, rompendo il silenzio.- io sto per partire. Mio padre si trasferisce a S.Francisco e io devo seguirlo…. Vorrei che.. tu mi perdonassi..."
Rose a questo punto si era alzata in piedi in tutto il fascino, nonostante i suoi soli 17 anni.
"io, invece.- rispose con gli occhi perfettamente asciutti.- vorrei solo dimenticarti, Daniel."
Lui aveva abbassato il capo e quando ritornò a fissarla i suoi occhi erano pieni di lacrime. "io ti amo."
Rose chiuse gli occhi, punta di nuovo nel suo dolore. "ti prego, vattene."
Daniel aveva annuito, si era girato e aveva preso a correre verso quel taxi che l'aspettava fremente.
Gli occhi lucidi di Rose lo avevano visto allontanarsi, entrare nel taxi e partire velocemente.
Per San Francisco.
Per sempre.
O almeno, così aveva creduto.

Fine ventiduesimo capitolo

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Diomache