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Autore: bimbarossa    16/10/2011    1 recensioni
Cosa succederebbe se le figlie delle guerriere Sailor non fossero delle combattenti? Se non avessero una divisa? Mako la cicciotella non potrebbe neanche entrarci, Mina ha molti ideali ma quando si tratta di combattere non sa che fazione scegliere, Rei sa benissimo invece che vuole essere la principessa della favola e non vuole salvare il mondo ma essere salvata dal suo principe, mentre la furba Amy dimostra una insolita propensione per i cattivi della situazione e per i dispetti. Come potrà questo gruppo scombinato di ragazze un po' ignorantelle e impertinenti crescere e seguire quella retta e nobile via che contraddistingue i personaggi di Crystal Tokyo? Ho scritto la versione leggera della saga che sto scrivendo sulle loro madri, spero che le seguiate entrambe e che vi piacciano!
Genere: Avventura, Commedia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Nella città di cristallo c'erano molti luoghi in cui quattro adolescenti potevano riunirsi per parlare, confidarsi e spettegolare ma nessun luogo era migliore del giardino privato di Queen Serenity.

Normalmente se qualcuno fosse stato trovato lì senza permesso sarebbe stato immediatamente arrestato ma Rei avendo fatto un apprendistato come dama di compagnia della sovrana aveva avuto a disposizione per quel periodo la chiave, e dandola a Mako che era un'esperta di cose manuali avevano ottenuto una copia simile. Nessuno si era accorto di niente perché la copia non era stata fatta mettendo l'originale in un calco, ma era stata messa in uno speciale materiale fabbricato da Amy, che almeno dal ramo materno aveva ereditato una propensione alle materie scientifiche.

Ma dalla Signora di Mercurio aveva anche preso il colore dei capelli, neri con riflessi bluastri; questi però erano lunghi e ondulati come quelli del padre, Zachar che era uno dei generali di re Endymion, insieme ai suoi occhi verde acido e la sbruffoneria a volte insopportabile.

Amy era nata sulla Terra del 30° secolo, aveva circa 12 anni e non aveva mai visto la patria di sua madre; anche se mostrava una certa curiosità verso Mercurio era più che altro un riflesso della sua passione per l'astronomia che non per un orgoglio di nascita che comunque non avrebbe potuto rivendicare.

Non aveva molte amiche perché non gli interessava averne ma quando aveva conosciuto le altre quattro ragazze e aveva saputo di condividerne la sorte, un po' della tenerezza ed empatia si erano risvegliate in lei, soprattutto con Mako.

Ora si trovava con lei e le altre tra il fitto fogliame che circondava il giardino e forse avevano riso troppo forte, le battute di Mina erano troppo comiche, ma all'improvviso una sfera azzurra rimbalzò nel muretto accanto a loro con un fragore che spaventò talmente Mako che la torta che stava ingurgitando per poco non la soffocò.

"Ma bene, chi abbiamo qui? Sailor Pallas è curiosa!". La voce infantile della guerriera azzurra che componeva il Sailor Quartet rimbalzò come un'eco crudele in quel luogo ameno.

"Stavamo solo mangiando qualche dolce e spettegolando, anche su di te"rispose con aria saputella e arrogante Rei che non voleva farsi sminuire da nessuno.

"Allora potevate invitarmi, o forse non volevate dividere la torta".

Serafica si avvicinò guardando la ragazzina più cicciotella che era ancora rossa per lo sforzo di digerire la prelibatezza e con un gesto di disprezzo le diede uno schiaffetto che non le avrebbe fatto male se non all'orgoglio.

"Ehi!” Amy si alzò subito per frapporsi tra l'amica e la sua aguzzina, "come ti permetti? Lasciaci in pace e vattene...e non dimenticarti il tuo giocattolo, "e con un poderoso calcio per un persona minuta come lei era scagliò la sfera azzurra dall'altra parte del giardino.

Sailor Pallas la incenerì con lo sguardo, saltellò fino al punto dove era finita la palla e la raccolse con indifferenza.

"Hai fatto arrabbiare Sailor Pallas, ora tu e le tue amichette la pagherete, puoi scommettere che la regina verrà informata della vostra presenza nel suo giardino privato," e vedendo la chiave falsa sopra il tavolo la afferrò.

"Questa è opera tua genietto,” rivolgendosi alla ragazzina dagli occhi verdi, "i tuoi genitori ne verranno informati e si vergogneranno di te!"

Se ne andò baldanzosa con la sfera azzurra che rimbalzava con un ritmo volutamente fastidioso.

"Dovremo dire addio al nostro rifugio,” sospirò Mina sconsolata.

"Non avresti dovuto toccare la sua sfera Amy,sai che quelle tizie ne sono gelose," Rei era schifata, "sono selvagge e si vestono in maniera indecente, sarebbero dovute rimanere nella foresta amazzonica!"

"Non la sopporto proprio quella lì, sicuramente spiffererà tutto ai tuoi!".Mina cominciò ad accatastare le loro cose mentre Mako cercava di consolare Amy, ma non ve ne era bisogno. I suoi occhi rispendevano della stessa furbizia vendicativa del padre.

"Ti sei fatta una nemica, anche le sue compagne la giudicano pericolosa, basta vedere i mostriciattoli che si tira dietro ,rotondi e sempre con due facce, come lei!"Mako si era ripresa e stava dicendo cose che tutte loro sapevano"sarà anche infantile ma una volta sono entrata nella sua stanza e in una scatola c'erano bambole fatte a pezzi"rabbrividì palesemente, "sarà già dalla regina a dirle tutto!".

"Se lo farà se ne pentirà amaramente"


Seppure molto viziata dai genitori, Amy non era una bambina a cui piacevano i vestiti, i peluche o le bambole. Se dovevano partire per un viaggio lei chiedeva solo libri, oppure statuine a forma di gatto, preferibilmente neri.

Passava molto tempo nel laboratorio di sua madre dove studiava le proprietà dei vari elementi come se fossero persone a cui attribuiva delle caratteristiche umane. Secondo questi principi si era convinta che anche se Mercurio e la sua forza planetaria non scorrevano nelle sue vene almeno aveva le caratteristiche dell'elemento mercurio. Si divertiva molto a prendere una piccola goccia di quella sostanza e la faceva scivolare sul tavolo, tentando di separarla in piccoli frammenti e riuscendoci per qualche secondo ma poi magicamente le singole parti si riavvicinavano come dotate di vita propria e si riunivano come prima. Come se lei non fosse mai intervenuta. Il mercurio era indifferente e diffidente.

Sailor Pallas poteva anche tentare di spezzarla ma non ci sarebbe riuscita.

Come ogni pomeriggio appena tornata a casa si diresse verso il laboratorio, si mise gli occhiali protettivi e cominciò ad afferrare fiale, e contenitori con strani beccucci. Lavorò per ore mischiando strane sostanze.

Poi la voce arrabbiata e inconfondibile di suo padre la raggiunse nello stesso momento in cui in una boccetta qualcosa emise un inquietante scoppiettio.


Alcuni giorni dopo il castello era in fermento perchè erano in arrivo alcuni ambasciatori di un pianeta esterno al Sistema Solare, ci sarebbe stata una grande festa e ci sarebbero stati spettacoli di intrattenimento.

Il Sailor Quartet che era bravo in questo avendo lavorato in un circo si esibiva nella sala principale.

Le nostre quattro amiche non avevano ricevuto il permesso di partecipare dopo quello che avevano combinato perché ovviamente Sailor Pallas aveva spifferato ogni particolare della vicenda.

Proprio lei adesso si preparava ad esibirsi nel suo numero preferito in cui doveva stare in equilibrio su una grande sfera azzurra.

All'inizio tutto andò bene anche se si notava una mancanza di scioltezza nei suoi movimenti.

Poi si poteva vedere chiaramente che restare in equilibrio per lei era molto difficile, barcollava e i piedi scivolano fino a quando con un ultima spinta cercando di non cadere in avanti si proiettò con un capitombolo proprio davanti al trono reale con la regina e il re che faticavano a non ridere. Poi il carattere solare di Queen Sereniy venne fuori e scoppio in una fragoroso risata seguita da tutti quelli presenti nella stanza mentre la sfortunata artista nella sua fiammante divisa blu cercava di non piangere.

Le quattro ragazze vedendo quella scena cominciarono a sghignazzare rumorosamente.

"Non era in forma oggi Sailor PallaPalla vero?

"Dimmi cara Amy," la voce di Mina era suadente ma divertita, "non è che tu hai qualche responsabilità in questo spettacolo?"

"Io? Assolutamente no!"


"Allora perché sei arrivata in ritardo nel palco dove siamo confinate per punizione?"Mako era dubbiosa.

"Ero in laboratorio, stavo facendo degli innocui esperimenti!"e aveva davvero un'aria innocente mentre lo affermava.

Ma Sailor Pallas non ne era convinta, lei era un'equilibrista perfetta, non poteva fallire. Esaminò attentamente la sfera e scoprì che sulla sua superficie era presente una sostanza trasparente, oleosa e inodore, con una consistenza strana. Ma certo! Quella pidocchiosa con le manie da scienziato, era sicuramente stata lei!

La mattina dopo Queen Serenity invece di svolgere compiti utili per il suo popolo dovette presenziare ad un furibondo litigio:

"Sailor Pallas è furiosa e vuole vendetta," gridò l'infelice vittima della caduta, "sto versando molto sangue dal mio splendido ginocchio!"le lacrime le scendevano copiose dagli occhi ma il sorriso era maligno.

La regina era palesemente stanca di questa disputa:

"E' stato provato Amy che sei la responsabile dell'incidente accorso a Sailor Pallas, hanno trovato nel laboratorio di tua madre, che è molto arrabbiata per il tuo gesto, tracce di questa sostanza di cui i nostri chimici vorrebbero la formula"non seppe trattenere un sorriso, materno ma irremovibile"quindi come punizione la prossima estate la passerai su Triton Castle, vedremo se Princess Neptune correggerà il tuo carattere".

Amy non ebbe la minima reazione alla lettura di quella sentenza, se lo era meritato, non perché aveva sbagliato ma perchè avrebbe dovuto inventare una sostanza che evaporava dopo un certo tempo, non sarebbe mai stata beccata ma era stata distratta da un nuovo libro di fisica trovato in un negozio.

Aveva fallito ma non aveva paura dell'algida Principessa che viveva su Nettuno, in fondo poteva inventare molte altre sostanze, sicuramente resistenti all'acqua. Ne era convinta.

  
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