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Autore: FunnyPink    17/10/2011    27 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Allora ci siamo! Un bel capitolo, che vi avverto subito ho dovuto tagliare perché troppo lungo. Succederanno cose non molto piacevoli che cambieranno un po' le carte in tavola.

Ci vediamo in basso e ci ragioniamo su.





Pov Edward





Mi toccava ricoprire quasi tutta la settimana lavorativa di Mike, quell'insolente si dava ancora per malato, aveva fatto a malapena un turno martedì e fortuna per lui che non combaciava con il mio perché giuro che questa volta gliele avrei suonate.

Per colpa sua mi era sfumato tutto il week-end con Bella, volevo fare un altro picnic con lei e con i ragazzi a Central Park, anche a Sam sarebbe piaciuto tutto quel verde. Ma mi era stato detto che avrei dovuto fare un turno anche la domenica e poi mi son visto sfumato anche il sabato. In più quel rompiscatole di Black si veniva a lamentare con me se doveva lavorare così tanto, come se a me piacesse. In passato non mi ero sottratto molto a turni extra, diciamo che non avevo di meglio da fare come adesso. Soprattutto non avevo una compagnia come quella della mia fidanzata. Certe volte mi sentivo davvero un ragazzino, ma poi mi ricordavo che da ragazzino non ero così, non sbavavo e non mi incantavo a guardare le mie coetanee ne le mie fiamme del tempo. Con Bella è diverso, l'altra sera dopo il turno io e Jasper l'avevamo raggiunte a lavoro e accompagnate poi per alcuni negozi, Bella doveva comprare qualcosa di pesante per Forks, il clima tiepido di New York era un ricordo in quella città, e le servivano maglioni, stivali e impermeabili, in più avevamo acquistato un abito per il battesimo che si sarebbe tenuto la domenica di permanenza. Non mi era mai interessato lo shopping, ma con lei appunto è diverso, vederla interessata a scrutare i ripiani, selezionarli criticamente, quell'espressione speranzosa quando mi chiedeva se mi piaceva con indosso qualcosa quando se lo provava, come se avessi mai potuto dire che stava male, anche con un sacco sarebbe stata la mia luce. Per essere credibile cercai però di fare il critico, avevo imparato con le mie sorelle che non potevo essere sincero. Non mi ero neanche accorto che aveva acquistato qualcosa anche per me, mi aveva detto di aprire un sacchetto ingombrante mentre stavamo mangiando al centro commerciale, e questo ne aveva rivelato un impermeabile sportivo molto bello e caldo, ne ero rimasto colpito era davvero un bellissimo regalo.

Non ci ero rimasto male che non avevamo concluso niente dal lato fisico, mi aspettavo che mi fermasse anche sabato scorso, certo era stato non da poco, mi ero sentito davvero travolto dalle emozioni per lei, acceso come un cerino e poi dovuto acquietare sotto la doccia.



Era mercoledì e stavamo andando a rispondere a una chiamata di aiuto, fortunatamente si trattava di una cosa abbastanza semplice. Black se ne stava spaparanzato sul sedile con i piedi sul cruscotto, quella cosa mi aveva sempre dato sui nervi e più volte glielo avevo detto, ma se non volevo andare via di testa anche con lui, dopo la storia di Mike dovevo far finta di non vedere.

Mentre lui stava affrontando quella che sembrava una gita e guardava pure gli uccellini, io mi stavo districando dal traffico, quando all'improvviso:

OH MERDA CAZZO, CAZZO!” le urla di Black mi sorprendono all'improvviso tanto che quasi sobbalzo, e subito accosto di lato sulla strada.

Che ti è successo?” gli chiedo subito, lui guarda fuori per poi rivolgersi a me e fissarmi con occhi stupiti.

Oh a me niente” Ovviamente la sua frase, non può che far pulsare i miei nervi già debilitati, stringo forte il volante e ci appoggio la fronte, e come un mantra mi ripeto che non devo reagire.

Io niente ma tu dimmi che ti è successo? Credevo che quel tipo ti assomigliasse ma adesso noto che non ti assomiglia, anzi sei proprio TU. Che cazzo ci fai su un manifesto pubblicitario?”

A quelle parole rialzo subito la testa, fissandolo

cosa, dove?”

Quel mega-manifesto a lato del palazzo, così fai il modello adesso?”

Merda” impreco per abbassarmi e alla fine scendere direttamente dal mezzo per vederlo.

E si è proprio quello, il manifesto rappresenta la prima delle nostre foto quella mentre camminiamo e entrambi siamo voltati. E' davvero immensa, e il mio faccione si nota, soprattutto perché a lato come un fumetto c'è scritto il mio nome e il mio lavoro. Sbuffo riprendendo il mio posto alla guida.

Beh allora ti dai alla moda?”

Prendi poco per il culo, l'ho fatto per dare una mano a mia sorella che cura la pubblicità per quel marchio, e alla mia ragazza” indico con un cenno il cartellone, mentre riprendo la nostra corsa.

cioè vorresti dirmi che una di quei pezzi di ragazza è la tua ragazza? quale Patrisha, Ines o Isabella?” scossi la testa per le prime due e rimasi fermo mentre diceva il suo nome

Isabella? Con la modella?”

Non è una modella, c'è scritto fa la magazziniera”

stai scherzando per me quella è una modella, merda che culo che hai, e anche il suo non è-”

Ehi ma ti vuoi chetare stai parlando della mia donna, della mia fidanzata quindi astieniti”

Comunque mi pare di averla vista da qualche parte...” mi irrigidii

Si che l'aveva vista, quando avevamo portato il bambino all'ospedale, ma era solo un'ombra di questa Bella.

Siamo arrivati” dissi chiudendo la discussione e concentrandoci.

Alice mi aveva detto che i manifesti e le pubblicità sarebbero state per tutta la città, purtroppo era un po' tardi per tornare indietro.

Mentre Bella mi aveva detto che in negozio erano stati appesi molti pannelli di noi e degli altri ragazzi del set e la gente sembrava apprezzare.

Purtroppo se mi aveva dato fastidio la reazione di Black non avevo contato di tornare al Garage.

Uhhhh eccolo. Ehi tesoro mi fai l'autografo?”

Io ne voglio due anzi mi firmi la maglietta”

la fai una foto con me?”

Questa fu l'accoglienza riservatami appena tornato. E non era per nulla simpatica. Questo si chiama prendere per il Culo.

Mi gettai sul divano e nel cercare di ignorarli presi la tanto amata play station di Black.

Cullen sapevamo che eri particolare ma non pensavamo che fossi una checca”

Smettetela avete rotto i coglioni deficienti sarete voi le checche”

Signorino sei tu quello che sculetta nelle pubblicità”

Dio dammi la forza” esclamai allo stremo “Allora prima cosa non sculetto è una foto statica razza di imbecille, terzo siete davvero...mi fate pena credete davvero che tutto quello che gira nella moda sia Gay, siete davvero chiusi di mentalità e credete solo agli stereotipi, non è segno di tanta intelligenza sapete? E terzo vi hanno appena chiamato all'altoparlante andate a fare il vostro lavoro”

Ehi senti damerino abbassa la cresta, perché tu hai fatto il modello non vuol dire che sia meglio di me” si infiammò uno di loro

allora lasciami in pace e dimostramelo!”

ehi Buoni ragazzi”intervenne Danilo

Mah a me non pare tanto checca visto che se la fa con la modella”

intervenne Black

Sicuramente la sua affermazione quietò i commenti sulla mia sessualità, ma portò a galla una lunga serie di commenti poco graditi. Non volevo che loro sapessero chi fosse la mia ragazza, erano una banda di stupidi e se con alcuni di loro mi trovavo bene, oggi avevo decisamente riveduto la mia visione.

Perché dovevano Rovinare tutto?

Grazie mille Black” dissi con furore e astio

Beh che te la prendi con me? Ti ho salvato dai loro commenti”

Non ti è passato di mente che Lei doveva essere una cosa mia? Sono stato uno stupido a dirtelo”

Andiamo è una donna e una modella, è normale sbavarci sopra”

Non volevo ascoltare oltre.

Nel mentre quegli zoticoni si stavano passando una rivista misurando lo stacco di gamba, trovarono un'altra pubblicità e cominciarono a scommettere sulla sua taglia di seno e non ci vidi più.

Presi di mano loro la rivista con la sua foto, strappai la pubblicità e gli rilanciai il giornale, prendendo accidentalmente uno di loro in fronte.

Fu proprio lui, lo stesso che si era incazzato prima, ad alzarsi infervorato.

Non avevo mai voluto fare a botte ma stavolta non mi sarei sottratto.

Fece alcuni passi verso di me, alcuni di loro cercarono di tenerlo per un braccio, anche io feci un passo e mi ersi in tutti i miei cm, ero più grosso di lui.

Mi hai rotto coglione” mi disse duro

Smettetela di fare questi commenti su di lei”

ma cosa credi che saremo i soli carino, in questo momento ci sono schiere di uomini che si stanno masturbando davanti alla sua foto” mi scaldai all'istante, volevo fargliela pagare per questi commenti.

Delle braccia forti mi afferrarono prima che facessi il secondo passo, anche lui era stato bloccato. Black mi stava tenendo.

Lasciami andare Black, e tu sciacquati la bocca prima di parlare di lei, io non vengo a parlare così della tua donna”

Andiamo vuoi fare il puritano adesso, ho visto con che sorriso stupido vieni a lavoro, ti fa felice eh?”accompagnò le parole con un gesto davvero troppo volgare

ADESSO BASTA” gridai la voce roca tanto forte avevo parlato

scommetto che se la sono fatta in tanti prima di te”

VIDI ROSSO.

Per il significato stesso delle parole, per Bella e la sua dignità, cominciai veramente a ringhiare, cercai di sbrogliarmi da Black con tutta la forza che avevo, lui e qualcun altro però avevano una presa forte.

Quello che sentii però fu uno schiocco fortissimo.

Alzai il volto e vidi lo stesso Danilo in piedi davanti a lui, il volto furente e carico di durezza. Esprimeva veramente autorità più di quanto non lo fosse il suo ruolo a capo di noi del garage.

Thomas, il maledetto aveva un lato del volto rosso, ed era piegato di lato.

Aveva ricevuto uno schiaffo, un ceffone molto forte, ed era quasi caduto.

Stiamo parlando di una ragazzina razza di IMBECILLE, una donna, e merita tutto il tuo rispetto, come donna, come modella e soprattutto come fidanzata di un tuo rispettabile collega. Questo comportamento è assolutamente sbagliato e proibito. Manca di rispetto verso le tue colleghe, una categoria di persone e tutte le donne, e vorrei ricordarti signorino che se non era per tua madre adesso non esisteresti.

Visto che non tollero misoginia in questo lavoro, Thomas vattene immediatamente, dirò al direttore che quei non sei più accettato, farò rapporto del tuo comportamento, e dirò qualcosa anche su di voi, zoticoni che gli andate dietro.

Mi avete proprio deluso oggi, Cullen guarda di calmarti anche tu e vatti a sedere, Black tienilo d'occhio e se qualcuno combina o dice ancora qualcosa, viene espulso direttamente e non metterà più piede su un'ambulanza”

Le sue parole furono un ordine, ero soddisfatto per i provvedimenti in parte, ma il fuoco mi rodeva ancora dentro, volevo davvero fargli male.



Avevo raccontato cosa era successo a Jasper e con lui avevamo deciso di non raccontare i dettagli a Bella. Non avevo potuto nascondere però il mio umore nero e scontroso. Gli avevo detto così che alcuni colleghi avevano visto le nostre foto e avevano fatto commenti poco carini su di me e lei. Senza sbilanciarmi.

Il mio gelosone, ti Amo”

Mi aveva risposto accarezzandomi la nuca e dandomi un bel bacio.

Più tardi prima di andare a dormire mi aveva fatto distendere sul letto a pancia sul materasso.

Adesso ti do una mano io a rilassarti, stai giù distendi i muscoli”

aveva iniziato a massaggiarmi la schiena con un olio. Non so quanto fossi riuscito a rilassarmi veramente, i muscoli sicuramente ne avevano giovato, il fatto che fosse lei a massaggiarmi e che le sue dita corressero sulla mia schiena no.

Il giorno seguente a lavoro non c'era stato nessun commento particolare, mi trovai isolato e senza parlare con nessuno in particolare, questa cosa non mi dispiacque molto, dopo il comportamento di ieri di alcuni di loro non volevo più averne a che fare, in me ribolliva ancora astio nei loro confronti, chissà cosa li aspettava disciplinarmente. Purtroppo questa freddezza sarebbe stata poco utile nel lungo andare, era cambiato qualcosa si era rotto un equilibrio e purtroppo sapevo che non sarebbe più stato lo stesso questo lavoro per quanto mi fosse piaciuto. Forse avrei dovuto iniziare il mio internato in ospedale, dovevo cominciare come specializzando in qualche settore come mio padre, poteva essere un'alternativa a rimanere qui in un lavoro che comunque mi piace, ma con questo nuovo clima.

Mi riproposi di pensarci in questi giorni lontano.





Pov Bella





Non tutti sapevano che ero io quella dei manifesti che ricoprivano il negozio, ero truccata e abbellita, c'era però il mio nome, ma non tutti avevano ricollegato a me. Mi andava bene così non volevo che lo sapessero per forza, anzi non importava proprio per nulla.

Emily ovviamente lo sapeva e si era premunita un sacco di volte di dirmi quanto ero fantastica, oltre a interrogarmi sul perché fossi ancora li a sgobbare in quel magazzino.

Con un fisico come il tuo io farei quel lavoro a tempo pieno! Anzi che tempo pieno immagino che un paio di quelli stipendi potrei andare direttamente in pensione, il mio conto in banca impallidirebbe” la sua esclamazione era stata seguita da una risata sincera, io invece ero arrossita, non volevo dirle che grazie a quel lavoro, ero diventata abbastanza ricca non da ritirarmi a vita, ma di condurre una vita già ben più che dignitosa. Doveva però aver notato la mia titubanza perché aveva continuato incoraggiandomi.

Ehi tesoro guarda che non dicevo male di te Isabella, tu hai fatto benissimo a cogliere la palla al balzo, non è una colpa, e dovresti continuare, non sto minimamente dicendo che è una questione di soldi, altrimenti non staresti qui a piegarti in questi scatoloni”

Le avevo sorriso riconoscente, poi titubante le rivelai

In verità ho fatto qualche altra foto, una per una copertina di un libro, ma mi ha fotografato solo delle mani e tenevo in mano una mela”

Ma dai? Forse l'ho visto allora, è su sfondo nero?”

non lo so non ho visto la copertina definitiva”

l'ho adocchiata in una vetrina mi ha colpito l'immagine anche se non l'ho presa, non leggo mai non ne ho neanche tanto il tempo”

Andrò anche io a cercarlo allora sono curiosa...e poi l'altro giorno ho fatto un'altra foto”

davvero? Di cosa”

In verità erano diverse foto ma poi ha detto il fotografo le monteranno assieme, in pratica sono di schiena e reggo un borsone da viaggio. Ho fatto delle foto con giacche invernali, magliette, shorts, cappelli, con il pile, scarponcini e anche infradito. Dice Fulvio che monterà la mia immagine e con tutti quel indumenti diversi addosso, tipo una braccio con giaccone invernale, l'altro con la canottiera, un gambale lungo e uno gli shorts e lo stesso lo sfondo della foto sarà un mix”

Forte che idea carina, e di chi sarebbe?”

Mi hanno detto Luis Vitton”

COSA? Urca Isabella un grande marchio, wao” arrossisco ancora

sono la sola allora a non conoscerlo”

come, cosa non conosci Luis Vitton?” scuoto la testa

No, quando il fotografo non mi ha visto saltare di gioia, ci è rimasto anche male mi fissava insistentemente e allora gli ho chiesto se questo Luis Vitton fosse un uomo o una donna e lui...”non finisco la frase che Emily scoppia a ridere.

Ecco appunto, ha iniziato a ridere come te, ma nessuno si è degnato di dirmelo ancora” finisco imbronciata. Edward non era proprio entusiasta della cosa, ma sembrava un bel progetto e oramai stimavamo molto Fulvio e mi ha lasciato scegliere se volessi fare questa cosa, ho accettato, non mi sarei esposta molto di spalle e sono abbastanza soddisfatta.



Oggi è giovedì manca poco alla fine prima di questa nostra vacanza, e ne sono proprio contenta alla fine, posso dire veramente che questo lavoro è stancante, vado avanti e indietro tutto il giorno e a sera i piedi fumano, spesso in questa settimana poi mi trovo a dover sopperire al troppo lavoro del negozio, soprattutto a causa delle promozioni hanno lavoro extra nella risistemazione, e io stessa devo portare il mancante sugli espositori o sui ripiani.

Come oggi porto con me sei vestiti arancioni, due fucsia e un paio grigi, tutti di maglia da ridisporre nel loro settore, fortunatamente tutto questo è appeso a un porta grucce con le ruote altrimenti sarei sepolta.

Raramente mi imbatto nei clienti, e solo quasi stupita quando sento chiamarmi

Mi scusi?” nel momento che mi volto, rimango ancora più sorpresa, conosco la persona davanti a me.

Oh” fa anche lei riconoscendomi

Tu sei Isabella vero?la ragazza di Edward ci conosciamo”

Si mi ricordo di te Tanya vero?”

Esatto” mi sorride appena vedendo che la riconosco

posso aiutarti?”le chiedo

si stavo proprio cercando questi vestiti, quelli che hai con te, ma tu lavori qui in questo negozio?”

si lavoro in magazzino”

non lo avrei mai detto”

Tanya, non scappare tutte le volte lo sai che mi perdo in quest- oh!”

Irina stava rimproverando la sorella finché non nota la mia presenza

Guarda un attimo la sorella e poi torna rivolgersi a me, sorridendomi cortese

Isabella che piacere vederti, come stai?”

Bene grazie Irina, tu?”E' gentile senza essere troppo spigliata, non deve dar l'idea di conoscermi bene suppongo

tutto bene, lavori qui?”

si” rimaniamo un attimo in silenzio.

Tanya sta continuando a scrutarmi e a fissare qualcosa vicino a me, assottiglia perfino gli occhi, finché non li spalanca. Rimango perplessa da questo comportamento.

Finché non alza il braccio e mi indica

Tu?” sembra posseduta “Sei tu?”

Tanya?” pronunciamo sia io che sua sorella, afferra bruscamente il braccio di Irina e la porta vicino indicando me e dietro di me.

Curiosa mi volto, ma non c'è nessuno, all'ennesima volta, forse capisco, le sue parole poi confermano tutto.

ODDIO” urla, facendo girare diverse persone “SEI TU! Sei quella della pubblicità!” Titubante e imbarazzata per il suo comportamenti, annuisco con la testa.

Wao, complimenti Bella” mi dice Irina anche lei stupita ma più discreta.

Intanto posso notare alcune delle persone più vicine bisbigliare fra loro e fissarmi. Non mi piace per nulla questa cosa, quindi sbrigativa certo di concludere.

Si ecco io...devo andare ci vediamo”

Prendo le grucce ancora da appendere e le metto un po' malamente negli espositori.

Arrivano le prime voci

Ehi sei davvero tu quella delle foto?”

guarda mamma è proprio lei”

ma sarà davvero lei? lavora qui...”

c'è scritto magazziniera...”

Scusa posso farti una foto?”

posso farla anche io”

come hai fatto a diventare modella”

Ehi Bellezza mi dai il tuo numero, ahahah”

Il passaparola aumenta e la gente che si sta avvicinando, porta altri curiosi, finché le persone da cinque non stanno diventando dieci, quindici e aumentano i curiosi. Partono dei flash, e mi paro il volto, il mio corpo si sta schiacciando contro l'espositore, vedo tanti cellulari alzati. Sono in un angolo e non ho via di uscita.

Cosa vogliono da me tutte quelle persone?

Sono solo una magazziniera, non sono un personaggio famoso.

Vi prego, no” mugolo, con voce rotta, comincio ad avere paura.

Sono troppo vicine, qualcuno quasi mi tocca.

NON VOGLIO!

Mi volto e tra le persone noto i volti di Tanya e Irina stupite.

Fisso Irina negli occhi

Ti prego aiutami” lei come scuotendosi da un torpore, mi si avvicina, passandomi un braccio dietro le spalle e avvicinandomi a lei come per proteggermi

aiutami” mugolo più volte

Calma Bella non succederà nulla” ma sono tutti così vicini...

Tanya!” la sento urlare “Tanya aiutami, dobbiamo portarla via di qui”

cosa?”

E' spaventata aiutami a farla fuggire di qui”

ma come, cosa”mi fissa Tanya, vede forse la mia paura, comincia anche a mancarmi l'aria“o-ok”

dov'è la porta Bella?”

accanto...accanto alla cassa”

Sento l'altoparlante cercare di dire qualcosa ma non capisco, è percepibile sono il vociare confuso della gente.

Tanya fammi strada io la porto”

Così con Tanya davanti, e Irina che mi sorregge e che mi para passiamo tra le persone accalcate e i curiosi attorno, fino alla porta.

Mi spingono e entrano con me.

Una volta dentro, vengo lasciata.

Finalmente posso respirare e cerco di incamerare aria più possibile, mi lascio andare contro la parete fino a sedere in terra.

Isabella” “Isabella!”accorrono le voci

Una è Emily mi è subito accanto

stai bene? Che è successo la fuori?”L'altra è una delle commesse

tutto bene?” ho visto un'orda avvicinarti, mi sono spaventata”

Io non riuscivo a parlare ancora stavo cercando di distendere i nervi

chiamo Alice” dice subito Emily prendendo il telefono

Credo sia colpa mia” sussurra Tanya dietro di loro.

Nonostante tutto non riesco ancora a respirare bene, vedo Irina inginocchiarsi davanti a me e afferrare le mie braccia.

Bella guardami, guardami ok? Adesso fai come faccio io, respira così...segui me” comincio a fare come lei, con ritmo lento e profondo

BELLA, che succede? BELLA!”sento qualcuno correre e battere i tacchi

Grazie a Irina sto recuperando regolarità e lucidità.

Tesoro? Che è successo? Tu sei Irina? Che cosa...”mi sento accarezzare i capelli dolcemente

Vedo intanto altre due figure in piedi, un collega del magazzino, che mi sorride incoraggiante e Lola, che invece è preoccupata.

E' colpa mia” ripete Tanya “l'ho fermata io per parlare e ho visto il cartellone pubblicitario ho visto che era lei e non ho controllato la voce, mi dispiace non credevo succedesse qualcosa del genere io...”

Tutto questo, perché lei è quella della pubblicità?” chiede il mio collega sconvolto

Ti stupiresti se dicessi le cose che ho visto, sono una poliziotta, c'è gente che si accalca sulle persone solo perché le ha intraviste in tivù è al limite dalla pazzia, purtroppo c'è chi è soddisfatto della cosa e ne fa un vanto e chi si spaventa come lei, poi dopo quello che è successo”

perché? Che è successo?” chiede Tanya

Irina e Alice si voltano, ma per fortuna non dicono nulla

niente Tanya”

Isabella mi dispiace non volevo...non credevo...”la stessa Tanya sembra sconvolta quanto me da quello che è successo

Tieni un tè Isabella, ti aiuterà a distendere i nervi, voi tornate a lavoro, rimaniamo noi” mi porge un bicchiere Lola

grazie, non importa Tanya non potevi...neanche io immaginavo” ancora non ho capito come possa essere successo così in fretta, tutte quelle facce eccitate.

Oddio è colpa mia ti ho coinvolto in questa cosa, scusami Bella”

Alice sembra sull'orlo delle lacrime “Ho chiamato Edward ma sta lavorando, ho lasciato detto al garage di richiamarci”

va tutto bene Alice, sono io che ho accettato, l'ho presa come un gioco, ma c'è chi non capisce...”

Tranquilla Isabella non sei tu, sono loro che hanno qualche problema, si stanno diradando solo adesso...mi sa che pensavano fosse un evento del negozio” Dice Lola dopo essersi affacciata alla porta sul negozio

Quando ho visto tutti quei cellulari e i flash mi sono spaventata pure io, non avevo mai visto una cosa del genere”ammette Tanya.

Provo a alzarmi, Alice mi porge in braccio e mi rimetto in piedi, ho bevuto anche il tè. Adesso sto molto meglio, anche se ancora un po' scossa e confusa, i nervi sono sono distesi, ma il silenzio della sala è tranquillizzante.

Perché non ti siedi un po' nel mio ufficio?” Chiede Emily che è appena ripassata da qua, ma scuoto la testa

no non voglio stare più a sedere”

va bene, allora perché non vai con queste gentilissime ragazze nella sala degli scampoli, se vogliono qualcosa o dare un'occhiata”

La sala degli scampoli è quella dove teniamo i capi difettati o gli ultimi pezzi di qualche modello, è un bel po' che non viene svuotata.

Veramente noi non vogliamo disturbare, le abbiamo dato solo una mano”

No quale disturbo, anzi ve ne siamo grati di averla aiutata” dice Lola.

Sinceramente anche se quasi estranee mi fa piacere avere qualcuno vicino. Appena entro nella stanza, noto lo scatolone da sistemare, almeno ho qualcosa da fare per tenermi occupata.

Wao, cosa ne fate di questi capi?”

Qui possono approvvigionarne i dipendenti, una volta al mese, o quando serve basta che avvertiamo Emily che dirige il magazzino. Perché non guardate in giro se c'è qualcosa che vi potrebbe piacere, mi dispiace la maggior parte avrà qualche scucitura e qualche difetto” Intanto sistemo ciò che è stato posato malamente su gli appendi abiti

ma è fantastico” dice Tanya che non sa da dove iniziare

tu non sai Bella che Tanya è un'ottima sarta, adora combinare più vestiti e farseli da sola in modo da essere originale questo per lei è il paradiso”

Oh” sono stupita non avrei mai detto che fosse una persona così pratica “Beh allora accomodati”

Oddio quanta roba” esclama sempre più entusiasta, e io e Irina ridiamo.

Non è proprio l'idea di Tanya che mi ero fatta in precedenza, entro poco ha già afferrato un vestito e una maglietta, mentre Irina spulcia osservando un copri-spalla a cui mancano i due bottoni.

All'improvviso tutto trafelato e con il fiatone, appare lui sulla porta

Bella”

Edward” esclamo stupita andandogli in contro.

Subito mi abbraccia forte.

Mi sono spaventato un sacco mi hanno detto che sei stata assalita da una folla, mi spieghi che è successo?” si china per darmi un bacio veloce.

In effetti è vero è stato sconvolgente, solo adesso sto meglio e grazie a Irina e Tanya, ti giuro era impazziti tutti”

Irina?”

Ehi Edward come va?” saluta lei con la mano

Ehi, ci sono anche io, ciao Edward mi fa piacere rivederti” sbuca facendo capolino anche Tanya, lui le osserva stranito

Spiegami..”

Così gli racconto tutto, rimane scioccato.

Giuro io la fuori non ci torno più, sembravano...non lo so erano tutti li che mi venivano addosso e mi scattavano foto”

Tranquilla è passato tutto stai meglio vedo, grazie ragazze che l'avete aiutata, e per promemoria non entrerò mai più nel tuo negozio neanche io non voglio rischiare”

Ci sei anche tu nelle foto?” chiese curiosa Irina venendoci in contro.

Già, l'ho fatto per fare un piacere ma mi sembra che questa cosa si sta torcendo contro un po' da tutte le parti”.

Ok, Irina tu sei pronta? Io credo di aver approfittato anche troppo qua”

Ti senti bene adesso” chiede Edward, accarezzandomi il volto per sincerarsi dai miei occhi del mio stato

Si sto molto meglio”

E' meglio se vieni a casa però, tanto ormai non manca molto, andiamo a chiedere”

perfetto anche noi dobbiamo andare e chiediamo alla signorina se possiamo prendere questi”.

Emily ovviamente è felice di mandarmi a casa a riposare, vorrebbe che mi prendessi anche domani di ferie, ma mi rifiuto essendo l'ultimo giorno prima delle nostre vacanze.

Quando finalmente torno a casa sono decisamente sollevata, quest'esperienza mi ha davvero scosso, già non amo essere al centro dell'attenzione e tutte quelle persone che mi guardavano, mi fissavano, bisbigliavano e allungavano le mani, è stato quasi umiliante. Filo subito nella mia camera, sedendomi sul letto, davvero esausta. Mi lascio andare sul materasso.

E stranamente prima un singhiozzo, poi un altro, insieme a qualche lacrima piano piano escono dai miei occhi perdendosi sulla coperta.

E' così che mi trova Edward quando sale. Preoccupato si avvicina e avvolgendomi mi porta addosso al suo petto, dove mi appoggio. Fortunatamente sta già passando.

Che c'è Bella hai paura?”

credo...credo sia solo uno sfogo, scusami sono una frignona in questi giorni”

ma scusa di cosa principessa?”

ti faccio pre-preoccupare”

Oh tesoro...ti sei presa paura ”

si parecchio, non ero abituata alle folle così...e tutti mi fissavano...”

mi dispiace tesoro, ma sono sicura che se glielo chiedi non ti manderanno più in negozio”

Bussano alla porta

Edward, mi ha detto Alice che è successo, Bella come ti senti?”

E' scossa, ma sta bene” risponde per me a Jasper

sto bene Jaz”

Si avvicina sedendo accanto a me, mi scruta massaggiandomi con affetto la spalla.

Sicura piccola, ne vuoi parlare?”

E' stata solo la paura di tutte quelle persone che mi venivano in contro, ma adesso sto meglio davvero Jaz, ti ringrazio”

ok, se mi vuoi sono giù, ordino le pizze”

Alice deve aver raccontato a tutta la famiglia quello che era successo, imbarazzandomi devo tranquillizzare sia Emmett e Rosalie, che mamma e papà al telefono.



Mi fai un autografo”

posso avere una foto con te”

sorridi alla macchina fotografica”

come hai fatto a diventare modella?”

Posso avere il tuo numero, ahahah”

guarda verso di qua?”

Mi firmi il depliant”

guarda qua!”

Tutte le loro voci arrivano da ogni lato, indietreggio cercando di mettere più spazio tra me e loro, ma poi le voci, iniziano come un boato anche dietro di me esattamente come prima. E mi volto

posso avere una foto?”

Ti chiami davvero Isabella”

Mi fai una firma?”

Le stesse luci accecanti dei Flash, tutti quei cellulari alzati con le loro fotocamere pronte. Devo chiudere gli occhi, vengo abbagliata e vedo le stelline più volte.

Intravedo qualcosa tra di loro un volto coperto da un cappellino.

Ho un sussulto forte, mi sembra di riconoscerlo, ma poco dopo non lo vedo più, confuso tra la gente che sempre più pressante si avvicina.

Mi volto e vedo dietro una ragazzina, lui, quel ragazzo dal volto spaventato quasi infantile e rosso

Io non ricordo nulla”

Mi scanso velocemente, ma non c'è spazio, dietro di me ancora flash, giro a sinistra e a destra il volto, poi una mano mi afferra il polso da dietro

Ehi”

Quella voce dietro di me, strappo velocemente il polso dalla sua presa sbilanciandomi e candendo. È buio non c'è più nessuno e sono inginocchiata in terra sull'asfalto, non sono più in negozio sono davanti alla tavola calda

ehi ehi quanta fretta”

Bella...Bella...”

Sento il mio nome e mi sento scuotere leggermente.

Come colpita, sto per voltarmi a guardarlo lui e la sua voce, ma invece...

Apro gli occhi. E trovo i grandi occhi di Edward verdi e luccicanti che fissano i miei

amore, che succede?”

Mi trovo ancora fissarlo, rielaborando quello che è successo, era tanto che non tornavo in quella strada anche con i sogni.

Bella” mi accarezza il volto, facendo si che la mia attenzione torni su di lui.

Ho avuto un incubo”mi guarda preoccupato.

ne vuoi parlare?” annuisco, facendo passare come un film le immagini appena vissute nella mia mente. Mi schiarisco la gola e le riporto a lui.

C'erano anche loro?”

si erano la nel mezzo senza volto”

e poi?”

E poi qualcuno mi ha preso per il polso, ha detto -ehi- sono caduta e mi sono trovata in quella strada” gli occhi di Edward si spalancano increduli e “la stessa voce mi ha detto -ehi ehi quanta fretta- mi pare e non, mi stavo girando ma mi sono svegliata” sospira, riprendendo il fiato trattenuto nell'ascoltare le mie parole.

Era molto che non succedeva no? Il sogno intendo”chiede preoccupato in volto

già” mi perdo nel ricordo che sta sbiadendo, anche se quella parte del sogno rimane sempre vivo.

E' una sensazione strana quella che sento, non è disagio, sicuramente non è Edward è qualcosa di diverso, come se ci fosse qualcosa di sbagliato qualcosa che mi preoccupa o di cui dovrei preoccuparmi, non è normale e non mi piace perché lo sento sulla pelle, come si sente la pelle d'oca io sento che c'è qualcosa...

Probabilmente sono paranoica e altrettanto probabilmente sono conseguenze del sogno.

Senti oggi non andare a lavoro, è meglio tanto da domani sei in ferie”

no Edward va bene così davvero” lui scuote la testa, sedendosi nel letto e insistendo

non va bene, sei turbata dal sogno, poi dopo quello che è successo ieri...”

no, voglio andare” mi alzo a sedere “che posso fare a casa, niente se non rimuginare”

c'è tante cose da fare, potresti giocare al computer, fare la valigia, se ti diverti puoi fare anche la mia, c'è da pulire casa, controllare i documenti di viaggio” non so bene perché rispondo così

cioè io dovrei fare tutte le faccende per tutti? Domani quando saremo tutti a casa ci metteremo d'impegno, tutti” chiarisco

mi guarda quasi scioccato, e in affetti anche a me pare strano quello che ho detto, mi sono sempre offerta io di fare le faccende non me le hanno mai imposte, io stessa le ho utilizzate per passare il tempo

a parte che il mio era un suggerimento e non devi sca-” sospira bloccandosi, si scopre e scende dal letto “va bene fai come ti pare, vai a lavoro se ci tieni” esce dalla stanza per andare alla sua.

Beh non è decisamente il buongiorno migliore, anzi. Sono altrettanto certa che non dovevo rispondergli così. Lui diceva per me.

So anche che c'è qualcosa, mi sento strana e non ho voglia di rimanere a casa.

Quando scendo a fare colazione trovo gli altri due che chiacchierano fitti fitti vicino tra loro, abbastanza dimentichi della colazione e degli altri inquilini, finché non entro in cucina.

ehi buongiorno”dice Jaz

uh” mugolo

che c'è?”

incubo” si volta completamente contro di me

quell'incubo?”

anche”

ti senti bene?”

un fiore”

Bella forse è meglio se rimani a casa”anche lui..

che palle non ricominciamo, ho già discusso con Edward non me lo ripetete perfavore”

Entrambi mi osservano un attimo e stupiti cercando di far finta di nulla.

Sospiro malamente non riesco neanche a fare venire bene il mio cappuccino che giornata orribile.

buongiorno” dice Edward entrando nella stanza ancora in pigiama.

niente lavoro stamani?” gli chiede Jasper

no, inizio alle due...a proposito dopo il primo turno ho una pausa di tre ore prima di dell'altro e finirà stasera, quindi non torno a casa per cena, e tornerò verso mezzanotte”

ah”risponde Jasper, mentre Edward è sulla soglia

Non mi sono girata a guardarlo ma lo vedo di striscio

bene torno un po' a rilassarmi, buon lavoro a domani”

ok” risponde il fratello, mentre l'altro si allontana.

Poco dopo sento gli occhi degli altri componenti della cucina puntati su di me. Questo, più la sensazione strana addosso e la consapevolezza che non mi ha neanche salutato fanno crescere un magone in gola, che però cerco di inghiottire, non riuscendo a fare la schiuma, rinuncio e bevo il caffè appena macchiato, non mi piace, ma oggi non mi piace nulla.



Sono stati tutti molto premurosi con me, Alice è scesa un paio di volte a chiedermi come andava, lo stesso è successo con gli altri colleghi, tutti sanno che è successo e mi hanno aiutato, non ho messo un piede fuori dal magazzino. Non per questo sto meglio.

Anzi la consapevolezza del mancato saluto e del modo in cui ho trattato stamani Edward si è aggiunta alle altre sensazioni, e più volte mi sarei voluta strappare i capelli per auto lesionarmi. Sono stata davvero una stupida.

Ho il cellulare con me, e ho appena mandato un messaggio a Edward, ma sono consapevole che lo leggerà alla fine del primo turno, perché mi son decisa troppo tardi.

Sono quasi immersa dentro una grande scatolone di scarpe, quando sento vibrare un fianco, e quasi ci finisco dentro dallo spavento.

Di solito non mi porto dietro il cellulare, ho paura di perderlo, ma dal ritorno della pausa l'ho tenuto per aspettare Edward.

Controllo ed è proprio il mio cellulare a suonare.

Mi avvio subito in bagno, spero sia una cosa veloce.

Quando guardo lo schermo e leggo

capo-branco” mi dispiace non sia Edward ma sorrido, è il nome con cui ho registrato Sam, si è comprato un cellulare usato, vecchio ma funzionale come tutti questi cosi.

ehi Sam”

B-bella” sta ansimando come se avesse corso

ciao, come stai?”

Bella!”

hei tutto bene?stai correndo?”

sono, so- all'ospedale” le parole sono gracchiate ma le comprendo e mi allarmo

cosa?ospedale? Stai bene? Leah sta bene?”mi preoccupo

si, Leah, spavento, devi, dovete venire”

la sua voce è confusa, la linea è pessima qua dietro in magazzino e le sue zone non hanno un gran segnale

Sam devi ripetere, non capisco nulla, prendi un respiro e urla”

dovete correre, hanno spar-- me”

Cosa? Ripeti” il cuore comincia a battere fortissimo, mi aggrappo alla maniglia

Hanno sparato a Esme! Dovete venire subito”

Le sue parole mi entrano dentro davvero come un proiettile, passano diversi secondi dove davvero dimentico qualsiasi cosa dal respirare al mio nome, al dove sta cielo e terra.

Tutto gira veloce

Bella, ci sei?”

io...” ci sono? No non può essere

sto cercando di chiamare Carlisle ma non risponde dovrebbe essere uscito dall'ospedale ma..aspetta...” lo sento parlare con qualcuno “sceriffo Carlisle non riesco a contattarlo bisogna trovarlo” qualcun altro parla con lui “Bella ci sei? Ascoltami io devo andare Leah si è sentita male mi dispiace devo andare da lei non so altro dovete correre qui chiama gli altri devo andare” si, lo faccio. mi dico in testa dopo mi ha riattaccato.

Stacco il cellulare dall'orecchio e torno a fissare lo schermo, che in breve torna buio. Come se niente fosse successo, come se avessi immaginato ogni cosa. Sam non mi ha chiamato spaventato, Leah non sta male e non hanno sparato a nessuno.

Il rumore della porta che apre di Botto mi fa quasi saltare.

Emily entra tranquilla per poi fissarmi di rimando, sono ancora immobile e quel piccolo schermo è qui davanti.

Bella stai bene, hai una faccia strana”mi dice

Lei è reale, la chiamata no, lei è reale la chiamata no...

Se lo ripeto forse è vero no?

La mia mano tremante comincia digitare sul cellulare.

Apro quello che è il registro delle chiamate e trovo l'ultima chiamata.

- Capo-branco -

La veridicità di quello che è successo mi salta a dosso come uno schiaffo.

E altrettanto velocemente quel groppo in gola sale ancora una volta come stamani, soltanto che stavolta non è metaforico, stavolta è veramente bile.

Riesco a malapena a portare una mano alla bocca, gettarmi dentro uno dei bagni prima di rimettere il pranzo.

Ansimo, inginocchiata a terra accanto al cesso.

No non può essere Esme non può...

Bella...tesoro calmati, respira lentamente” Emily mi accarezza la testa cercando di calmarmi

che è successo, è un virus?”mi chiede aiutandomi ad alzarmi, dato che sono molto instabile, mi accompagna vicino ai lavandini e mi aiuta a lavarmi il volto, bevo e mi sciacquo la bocca.

La gola è secca bevo incurante un po' di acqua, anche se non serve

no” sussurro

no cosa?”

non è...mi hanno chiamato e io...” la fisso negli occhi è preoccupata per me ma non la vedo veramente sto elaborando ancora quello che è successo “hanno...hanno sparato a...a mia madre” sussurro

La bile torna ancora su, ma inghiottisco, la veridicità delle parole pronunciate a voce alta è un altro cazzotto in faccia.

Emily porta una mano al volto scioccata

Oh mio Dio, come è successo?chi te l'ha detto? I tuoi fratelli lo sanno?devi andare subito...” comincia a balbettare tutte queste cose insieme e ne prendo atto anche io

si io devo chiamare, devo dirlo a...papà è solo!” oddio se penso a lui solo ad affrontare questa cosa mi sento male, la sua donna, l'amore della sua vita e lui solo io ne morirei...devo aiutarlo, dobbiamo andare e quindi devo chiamarli.

Tiro nuovamente fuori il cellulare, ma nella foga mi scivola tanto è piccolo e cade a terra, urlo allora stridula.

Emily mi aiuta a prenderlo, fortuna che funziona ancora.

Scorro la lista, in questo momento non ricordo nulla, non ricordo neanche un numero.

Trovo il nome di Edward e chiamo.

Aspetto un bel paio di squilli ma non risponde, riprovo ma non cambia niente.

Cerco allora il numero di Jasper, ma il copione si ripete, chiamo Rosalie a casa, ma il telefono è staccato, lo stacca quando Sam dorme, e se è così anche il cellulare è silenzioso, infatti non risponde nessuno neanche a lei.

Mentre impreco mentalmente e verbalmente Emily mi sostiene e si mangia le mani.

Chiamo anche Emmett e Alice nessuno risponde. Che cazzo succede oggi?

Alice, mi concentro su di lei, devo andare da lei.

Alice”

corri su” mi intima Emily.

Trovando una strana forza nelle gambe che fino a qualche secondo fa non riuscivo neanche a tenere erette, comincio a correre, raggiungo l'ascensore, che non reagisce subito, così prendo le scale e salgo a corsa.

Quando raggiungo gli uffici ansimo, ma ignoro tutto, comincio a correre fino al suo ufficio, incurante di tutti e dei loro sguardi curiosi.

L'ufficio è vuoto e il suo cellulare è sulla scrivania.

MERDA” esco fuori cominciando a cercare con gli occhi la sua figura, ma non c'è non la vedo, arrivo fino alla sala riunioni, aperta e vuota, sto per andare diretta da Lola, ma è lei che esce prima con in mano una cartellina e mi vede arrivare di filata

Isabella stai male?”

Dov'è Alice?”

Alice? Doveva portare dei progetti a un ufficio qua vicino”

non è qui?”

no, prova a chiamar-”

ha lasciato il cellulare sul tavolo” vorrei piangere sono sola, mamma sta male, papà sta soffrendo

Isabella che è successo?” mi prende le spalle volgendomi preoccupata

mi hanno chiamato, hanno sparato, mia madre è all'ospedale non so nulla e nessuno della mia famiglia risponde al telefono”

Come Emily anche Lola è stupita

Oh tesoro” ma a differenza sua lei mi abbraccia forte.

Non è come un familiare, ma il suo abbraccio ma mi da un piccolo conforto.

Vuoi aspettarla?” mi chiede

no non posso devo avvisare” mi rendo conto di non saper che fare

i tuoi fratelli sono dottori, potresti andare all'ospedale” mi suggerisce

si credo di si”

ok Isabella, non preoccuparti magari non è grave ok? Allora tu vai fuori prendi un taxi e vai all'ospedale, intanto io chiamo l'ufficio dove è andata Alice per sentire se è la, altrimenti appena torna la avverto ok?”

si”

ok, vai adesso corri”

grazie” mi rivolge un sorriso triste, prima che me ne vado.

Torno giù afferro la borsa nello spogliatoio e corro fuori.

Devo davvero prendere un taxi, non mi è mai piaciuto l'idea, non mi fido a mettermi nelle mani di uno sconosciuto che potrebbe portarmi chissà dove, ma è l'unica alternativa che ho, e milioni di persone lo fanno, mi ripeto.

Quando arrivo fuori, il traffico corre davanti a me e così tanti taxi, ma non so che fare.

taxi” chiamo, ma ovviamente non mi sente e non si ferma nessuno.

Comincio a osservarmi intorno, vedo qualcuno alzare un braccio e un taxi fermarsi davanti.

Lo faccio anche io, ma i taxi sfilano lo stesso.

Gli occhi si caricano di lacrime, mentre picchio a terra un piede disperata.

TAXI” urla una voce molto vicina, mi volto e vedo un uomo che si sbraccia accanto a me, quasi faccio un salto di lato, un secondo dopo un taxi giallo si sta accostando

se non si sbraccia non la vedranno mai” mi dice il tizio indicandomi il veicolo fermo “prego” mi invita a entrare prima di riprendere a camminare

g-grazie” gli urlo prima di correre e salire

sta bene?” chiede l'autista guardandomi appena salita, è un uomo di chiara origine indiana

n-no mi può portare all'ospedale?”

certo” ingrana subito la marcia e parte. Intanto cerco di frenare le prime lacrime debordate, e soffiarmi il naso.

I miei pensieri sono tutti concentrati su mia madre, che non mi accorto di esserci fermati.

quindici dollari signorina... signorina sta bene?”

Le sue parole mi hanno riscosso, e appena guardo di lato rimango paralizzata.

Sono davanti al pronto soccorso e sto guardando un vicolo, quel vicolo.

No, vorrei rispondere, non sto affatto bene.

le serve una mano?” chiede ancora l'uomo

no”

Tremante prendo venti dollari e glieli metto in mano, apro lo sportello e scendo. Fare un passo è difficile.

In quello stesso momento squilla il cellulare, e praticamente emetto un urlo.

Lo prendo subito in mano e trovo la chiamata in corso di Emmett.

Sospiro grata, qualcuno finalmente, il sollievo fa tornare in gola altre lacrime

p-rponto”

Ehi Bellina volevi qualcosa? Scusa ero in riunione”

Emmett”

dimmi”

Em-mett”

ehi Bella stai Bene?” comincia a notare qualcosa la mia voce è rotta e si scatena qualche singhiozzo

n-no”

che è successo? stai bene? dove sei?”comincia chiedermi apprensivo

sono-sono all'ospedale e-”sento un rumore di qualcosa che cade

cosa? Dove? che è successo?”

sono-”

è successo ancora qualcuno ti ha assalita”

no em-”

ti hanno fatto del male?”

no io sto-”

hai chiamato mio fratello?”

EMMETT” urlo con voce gracchiante “hanno chiamato, mi ha chiamato Sam...hanno...hanno sparato..”

sparato chi ha sparato?” chiede tonante

Hanno sparato a mamma hanno sparato a Esme” le ultime parole quasi rimangono in bocca dai singhiozzi

Dall'altra parte non sento nulla e mi preoccupo

Emmett, ti prego Emmett” non risponde“Emmett!!”

si Bella io devo, io devo fare io devo...papà è lì no, io devo chiamare”

EMMETT” lo chiamo forte recuperando un attimo di lucidità

Bella” mi risponde e capisco che anche lui sta piangendo

Emmett devi chiamare la compagnia dei voli e chiedere di cambiare il volo dobbiamo partire subito, hai il numero o qualcosa del genere? Sennò compra dei biglietti nuovi chi se ne frega”

si io devo farlo, Bella hai chiamato gli altri?”

si ma nessuno risponde, ho preso un taxi, sono venuta a chiamare Edward e Jasper all'ospedale”

ok io torno a casa, chiamo Rosalie, vi aspettiamo, richiamami”

Attacco, e distogliendo lo sguardo da quel vicolo, comincio a correre verso quello dopo, la via fino al garage, quella che in quella famosa notte non ho mai raggiunto.



Continua...







Allora...

Andiamo per ordine:

Edward ha avuto una piccola e brutta esperienza a lavoro.

Poteva essere una cazzata, ma si sa l'invidia è una brutta cosa, e inspiegabilmente questo suo collega diventa molto volgare e cattivo, Edward si scatena e ne viene quasi fuori una rissa, finchè...Danilo non interviene, costui è il collega anziano di Edward, anche lui è sbottato come il nostro rosso dopo quella particolare battuta davvero infelice, l'uomo sa di Bella quindi capite anche lui...

Inoltre non è un periodino proprio felice Mike ha saltato molti turni e loro devono ricoprirli.

Questo come lui sottolinea compromette la serenità del lavoro di Edward, è stato uno a reagire in quel modo volgare ma gli altri gli son andati un po' troppo facilmente dietro, come sarà adesso la collaborazione?

Altra questione Bella e il lavoro. Che è successo? Una folla impazzita. Vi giuro che ho visto gente impazzita per uno che assomigliava a un personaggio famoso, discoteche piene di fan di un tizio che è stato mezz'ora dentro la casa del grande fratello (che tristezza tutta quella gente), quindi è possibilissimo che la gente vedendo la modella si possa esser incuriosita così, poi oggi con tutte queste fotocamere dei cellulari è ancora più folle l'assalto. Le persone immaginavano fosse tutta pubblicità come suggerisce Lola, un evento creato dal negozio, non credevano certo fosse una povera commessa assaltata. C'è da dire che Tanya e Irina sono state davvero carine.

La mattina poi inizia davvero male, perché torna QUEL SOGNO.

Litiga con Edward e poi...

Già Hanno sparato a Esme, Leah sta bene ha avuto solo un malore, Sam è stato gentile a chiamarla, NON POSSO IMMAGINARE COME STIA CARLISLE.

Purtroppo le sorprese non sono finite!

Ditemi che cosa state pensando.

A presto, spero!

   
 
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