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Autore: Klaineinlove    17/10/2011    2 recensioni
Kurt e Blaine sono sempre stati amici d'infanzia ma a sedici anni si dividono.
Dopo anni di separazione improvvisamente Blaine ritorna ma Kurt sa bene che nel suo migliore amico c'è qualcosa che non va. Ormai grandi entrambi capiranno che l'amicizia non è solo quello che vogliono l'uno dall'altro
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kurt rimase qualche istante immobile fissando il ragazzo con gli occhi raggianti che lo guardava con aria ricca di emozione e sorpresa.
Blaine era tornato, il suo amico, colui che aveva condiviso la sua infanzia era lì davanti a Kurt che aspettava di essere abbracciato e così fece, Kurt lo strinse forte quasi da fargli male e con le lacrime che gli rigavano il volto che scendevano sulla sua giacca.
Blaine ricambiò l’abbraccio più forte di quanto Kurt si aspettasse e quando quest’ultimo provò a staccarsi lui lo tirò di nuovo a se beandosi per qualche altro istante dell’odore del suo amico.
“Io non posso crederci, Blaine cosa ci fai qui?” la voce di Kurt era tremante e per qualche istante anche Blaine fece fatica a parlare
“Mi mancavi. Volevo vederti Kurt”
Solo pochi minuti dopo entrambi si accorsero che le loro mani erano intrecciate ma senza imbarazzo le lasciarono così come erano abituati da piccoli.
 
Kurt presentò Blaine a Mercedes e quest’ultima si dileguò dicendogli di dover preparare le ultime cose da portare a casa nel weekend mentre Kurt trascinò Blaine a prendere un caffè.
“E’ passato così tanto tempo, non avere più tue notizie è stato terribile” Kurt gli fece segno di sedersi ad un tavolo mentre non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
“Lo è stato anche per me Kurt, ecco perché sono qui”
“I tuoi genitori come stanno?Le tue sorelle?”
Blaine rise all’entusiasmo del suo amico “Loro, stanno tutti bene ma non sono qui con me, sono venuto da solo”
Kurt spalancò gli occhi stile cartone animato cosa che divertì molto l’amico mentre sorseggiava il suo caffè
“Quanto tempo rimarrai qui?Dove ti sei stabilito?Non dirmi che hai prenotato in un Hotel perché non te lo permetterò sarai ospite a casa mia.” Kurt cominciò a parlare a raffica e solo quando Blaine poggiò la sua mano sulla sua lui si calmò.
“Sospira Kurt ti prego” disse divertito Blaine “Comunque ero passato a casa tua e tuo padre mi ha già invitato da te e lui che mi ha detto dove incontrarti.”
Kurt sospirò felice mentre la mano di Blaine gli trasmetteva calore, sentirlo di nuovo era una sensazione indescrivibile.
“Allora possiamo tornare insieme a casa, io nel weekend lascio l’istituto, puoi stare in camera di Finn lui è con la fidanzata non credo che torni” Kurt fissò lo sguardo perplesso di Blaine
“Aspetta chi è Finn?”
Giusto Blaine non conosceva nulla dello sconvolgimento familiare in casa Hummel.
“Andiamo a prendere la mia borsa, ho tante cose da raccontarti”
 
Durante il viaggio entrambi non riuscirono a stare un attimo in silenzio, avevano troppe cose da dirsi e si sovrastavano con la voce l’uno con l’altro. Kurt fece fatica a guidare; era difficile tenere lo sguardo sulla strada quando un paio di occhi color miele lo fissavano emozionato di ogni suo racconto.
Quando arrivarono Blaine poté conoscere Carole la moglie di Burt e la donna lo accolse con un enorme abbraccio elogiando in pochi minuti tutti i racconti di Kurt che gli aveva narrato.
Appena entrarono in camera di Kurt, Blaine rimase a fissarla per qualche istante.
“Devo dire che è cambiata ma come sempre ti rispecchia” gli disse con tono serio Blaine prima di gettarsi con la schiena sul letto. Kurt provò ad avvicinarsi alla scrivania ma l’amico lo prese per il polso e lo trascinò sul letto per poi avvolgerlo in un forte abbraccio
“Mi sei mancato Kurt!” gli sussurrò all’orecchio prima di dargli un bacio sulla punta.
“Anche tu Blaine, tanto!” sospirò Kurt.
Kurt fissava Blaine, quante cose ora doveva raccontare al suo amico?
Avrebbe voluto dirgli che adesso non aveva più paura dei film Horror e che anche lui aveva avuto il suo primo bacio, e che in tutti questi anni lui non l’aveva mai dimenticato.
A distogliere i pensieri di Kurt ci fu una cuscinata che gli arrivò dritta sul naso da parte di Blaine. Kurt si portò subito le mani sul volto accarezzandosi mentre si lamentava per il dolore così Blaine spostò le mani dal suo viso e gli baciò la punta del naso
“Va meglio adesso?” gli chiese dolcemente e Kurt annuì. Si strinsero in un altro abbraccio prima di essere interrotti da una bussata di porta.
“tesoro al telefono, c’è Mercedes” Kurt balzò dal letto fino ad aprire la porta dove c’era Carole con il cordless alla mano.
“Grazie Carole”
Prese il telefono e chiuse la porta prima di cominciare a chiacchierare animatamente con l’amica. Solo pochi minuti dopo scostò il telefono dalla bocca comprendono con la mano
“Stasera ci sono i miei amici che vanno in un piccolo locale, niente di rumoroso, vuoi venire o preferisci riposare?”
“Andiamo, mi manca visitare questa città” rispose raggiante Blaine mettendosi a sedere composto sul letto.
“Okay Mercedes allora saremo dei vostri.”
 
“Kurt ho un problema!”
Blaine urlava dal bagno mentre Kurt era di fronte allo specchio che si preparavano per uscire, purtroppo anche questa volta i capelli di Kurt non volevano sistemarsi come lui desiderava.
“Che hai Blaine?” chiese con un filo di preoccupazione l’amico e quando Blaine uscì dal bagno Kurt impallidì mentre un nodo si strinse alla gola mozzandogli il fiato vedendo Blaine indossare dei pantaloni rossi aderenti mentre era a dorso nudo indeciso su due maglie da indossare.
Kurt mandò a benedire il piccolo Harry Potter che veniva preso in giro alle elementari. Blaine aveva un fisico da far paura, non tanto muscoloso ma ben formato e Kurt non poté far a meno di indugiare sulle due fossette che indicavano l’inguine. Deglutì a fatica, certo era il suo migliore amico e non poteva fare strani pensieri ma era comunque un ragazzo mezzo nudo e ben formato per giunta gay di fronte ai suoi occhi.
“Allora, quale metto?”
Kurt provò ad essere indifferente e dopo numerosi battiti di ciglia indicò la maglia nera poi prese un papillon dal suo cassetto e glielo fece indossare.
“Così sei perfetto” sentenziò prima di ritornare faticosamente a riguardarsi nello specchio mentre dal riflesso vedeva Blaine che lo fissava.
“Cos’hai?” chiese incuriosito sorridendo.
“Kurt, sai che siamo amici, posso dirti tutto quindi vero?” domandò dubbioso Blaine
“Certo che puoi Blaine!” rispose con ovvietà l’amico.
“Ecco..questi tuoi pantaloni…non sono…troppo stretti?”
Kurt alzò un sopracciglio “Mi stai dicendo come vestirmi?Blaine ti ricordi che ero io che veniva a sceglierti i vestiti la mattina prima di andare a scuola?”
“Certo che lo ricordo, perché se mi vestivo da solo mi minacciavi di non camminare insieme a me”
“Ecco, quindi puoi risponderti da solo alla domanda sui miei pantaloni!”
Dopo aver sistemato per l’ultima volta i capelli e aversi dato un’altra occhiata allo specchio i due uscirono.
 
Quando raggiunsero il locale gli amici di Kurt erano già seduti al tavolo che solitamente prenotavano, era Puckerman a farsi riservare sempre il posto migliore.
Per fortuna in pochi minuti di conversazione Blaine riuscì ad inserirsi tranquillamente con i ragazzi e Kurt tirò un sospiro di sollievo prima che qualcuno attirasse la sua attenzione.
“Che hai Kurt?” chiese incuriosita Mercedes.
“Aspetta, torno subito”
Kurt si alzò fino a raggiungere il bancone dove un ragazzo gli aveva fatto segno di avvicinarsi, Kurt lo aveva riconosciuto perché la mattina gli aveva quasi fracassato il cranio.
“Ci rincontriamo di nuovo, spero che non hai portato nessun libro con te” gli disse scherzosamente il ragazzo indicandogli lo sgabello per sedersi.
“Nessun libro, oggi non c’è nessuno sulla mia lista di persone d’ammazzare”
Il ragazzo sorrise prima di allungare una mano
“Sono Ethan comunque.”
“Kurt” si strinsero la mano e poi Ethan ordinò subito da per entrambi.
Si ritrovarono in pochi minuti a chiacchierare del più e del meno e ogni tanto lo sguardo di Kurt guizzava al tavolo dove aveva lasciato Blaine da solo con i suoi amici mentre lo guardava dubbioso.
Venti minuti dopo Kurt tornò al tavolo dagli amici e aveva non solo ottenuto un drink gratis ma anche il numero di telefono di Ethan.
“Dolcezza lo sai che mi devi raccontare tutto non è vero?” gli sussurrò Mercedes mentre gli occhi di Kurt erano fissi su di Blaine che ascoltava le vicissitudini di Puckerman.
 
Ad un certo orario Kurt decise di andar via, preferiva far riposare Blaine, sapeva quanto era stato faticoso fare un viaggio da New York a Lima e poteva benissimo notare i segni di cedimento da parte del suo amico.
Si infilarono in auto e Kurt accese la radio abbassando il volume per creare una musica di sottofondo al loro chiacchierio.
“E’ carino il tuo ragazzo, potevi dirmelo di avere un fidanzato” borbottò Blaine socchiudendo gli occhi, segno della stanchezza accumulata.
“Lui non è il mio ragazzo” rispose Kurt distogliendo lo sguardo per un istante dalla strada per fissare Blaine che si era raggomitolato sul sedile dell’auto. Kurt sorrise dolcemente per poi spegnere la radio. Quando arrivarono si pentì di svegliarlo: vederlo con gli occhi chiusi in quella posizione mentre scomodamente dormiva sul sedile era dolcissimo. Kurt subito ricordò le notti in cui si svegliava per un brutto incubo e vedeva Blaine dormire accanto a lui e anche se non voleva svegliarlo ci pensava il suo pianto isterico ma Blaine non si stancava mai e cominciava subito a consolarlo stringendolo nelle sue piccole braccia più che poteva.
Dopo qualche protesta di Blaine riuscirono a rientrare in casa, Burt e Carole già dormivano così in silenzio entrarono in camera di Finn dove avrebbe dormito Blaine.
“ Sistemati pure qui, Carole ha già cambiato le lenzuola e non troverai nessuna briciola di qualche Santo panino in giro”
Blaine lo guardò confuso “Scusa credo di non aver afferrato il concetto..Santo cosa?”
Kurt rise e mosse le mani come per scacciare il pensiero “Non preoccuparti, pensa a dormire. Buonanotte Blaine”
Kurt uscì dalla camera e dopo una doccia veloce si passò la sua solita crema per il corpo prima di addormentarsi ma quando venne il momento non riusciva a chiudere occhio.
Un pensiero gli tormentava la testa: Blaine era nella stanza accanto a lui e solo un muro li separava e tutto quello che Kurt desiderava era entrare nella camera e abbracciare il suo amico come facevano da bambini.
Scacciò il pensiero, probabilmente Blaine era già nel mondo dei sogni, però infondo Kurt voleva assicurarsi se il letto fosse comodo per lui, ottima scusa per uscire e raggiungerlo.
Bussò per un attimo e quando aprì la porta vide felicemente che Blaine era ancora sveglio.
“Posso entrare?”
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Okay il secondo capitolo è postato. Volevo precisare che io sono una frana a dare i titoli ai capitoli ma ero anche stanca di nominarli sempre "capitolo 1, capitolo 2 ecc" Quindi magari a fine di ogni capitolo spiegherò il titolo. In questo caso "vecchi modi di fare" è quello di Kurt che ricorda a Blaine che era lui a consigliargli come vestirsi la mattina, e anche qui nella parte finale, Kurt si è intrufolato in camera per stare con lui come quando erano bambini.
Nel prossimo capitolo capiremo il vero ritorno di Blaine!

   
 
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