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Autore: JessyBree    17/10/2011    5 recensioni
E se una nuova generazione di Malandrini arrivasse ad Hogwarts? E se James Sirius Potter ereditasse dall’amatissimo nonno la capacità di innamorarsi di una sola ed unica ragazza e di renderle la vita un casino totale? E se un nuovo trio di amici inseparabili camminasse per i corridoi della scuola? E se la dolce Rose Weasley cominciasse a provare qualcosa per il suo affascinante migliore amico, nient'altro che Scorpius Malfoy? E se Lily Potter cominci a provare lo stesso sentimento della cugina per lo stesso ragazzo? E se il giovane Albus si trovasse in una situazione da mediatore, mentre tutto ciò che vorrebbe in realtà è un po’ di pace nell’ora di Pozioni e sognare ad occhi aperti la Cercatrice di Corvonero, per cui ha una cotta tremenda? E se le graziose Lucy e Molly diventassero l’orgoglio di George Weasley, e l’allampanato Hugo Weasley la disperazione di Ron Weasley e la gioia di suo fratello Percy? E se Dominique Weasley non fosse esattamente la ragazza che tutti si aspettano?
Beh…io mi sono fatta tutte queste domande…ora non resta che leggere per sapere la risposta! ;) Quasi un secolo di generazione si mischia l’una con l’altra, vecchi e nuovi protagonisti e un sacco di guai!"
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Lorcan stava seduto accanto alla finestra della sua camera a guardare la neve scendere fitta e ricoprire il terreno di un soffice manto perlaceo. Il vetro appannato rifletteva il suo sguardo vuoto e spento, privo del solito calore e della solita energia.
Perché da quando era tornato a casa per le vacanze era proprio così che si sentiva…vuoto e senza forza.
Per quanto ci provava…
Per quanto si sforzasse per cercare di capire il perché di quella cosa orribile…
Non ci riusciva. Non riusciva a vedere nient’altro che l’odio per James, che bruciava nel suo petto come se gli avessero infilato cinquanta lame incandescenti nel cuore.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, vedeva il viso di Dominique, sconvolto e straziato mentre Hugo urlava in faccia a tutti la verità.
Perché l’aveva fatto?
Perché ti sei tormentata cosi, Dominique?
Perché mi hai fatto questo?

Un colpo alla porta lo fece sobbalzare. Si voltò mentre sua madre faceva capolino nella stanza con la testa.
“Tesoro, dobbiamo andare!” esclamò con un sorriso.

Lorcan tornò a fissare fuori dalla finestra.
“Io non vengo!” annunciò, con voce priva di intonazione.

“Stare qui da solo a fissare il nulla non ti servirà niente, tesoro. Qualsiasi cosa tu abbia…devi affrontarla!”
Luna entrò nella stanza, già imbacuccata nel suo cappotto di lana rosso, i lunghi capelli biondi sparsi sulle spalle.

“Ho detto che non ci vengo!” ripetè Lorcan, con voce più dura, senza nemmeno guardarla.

“Come vuoi!” esclamò Luna “Se cambi idea, sai dove trovarci!”

Per un istante Lorcan si sentì quasi in colpa per averle risposto in modo così tanto brusco. Lei non c’entrava niente…
Lei non sapeva quello che James aveva fatto a Dominique…
Lei ancora amava il grande Potter…
Sentì sua madre uscire in silenzio dalla stanza e scambiare due parole veloci con suo padre. Fortunatamente, e stranamente, nessuno protestò alla sua decisione.
Lorcan si assicurò che i suoi fossero già al piano di sotto e poi uscì in corridoio, con l’intenzione di fare una lunga bollente doccia, nella speranza che l’acqua riuscisse a portare via quegli orribili pensieri che gli laceravano l’anima.

Proprio mentre stava per chiudersi la porta alle spalle, dalla sua stanza uscì Lysander, anche lui incappucciato nel giubbotto.
Si guardarono per un breve istante.
Poi, come se Lysander non potesse più reggere il suo sguardo, abbassò gli occhi e cominciò a scendere le scale senza più guardarsi indietro.
Come se provasse pena per lui…
Come se sapesse quello che stava provando…
Come se fosse ancora parte della sua vita e non solo l’ ombra nella stanza accanto.
Lorcan si chiuse la porta alle spalle con un colpo.
Si prese la testa tra le mani e si accasciò sul pavimento.
Prima Lysander.
Ora Dominique.
Quante altre parti del suo cuore avrebbe dovuto perdere, ancora?
 
*
 
“Che razza di situazione!” sbuffò Roxenne, seduta in salotto fin troppo illuminato e decorato della Tana.

Lei, Lily, le gemelle, Rose, Albus, Scorpius, Fred e Frank erano seduti sui divanetti, tutti in un gelido silenzio che penetrava fin sotto la pelle.

Rose si scambiò uno sguardo con Scorpius.
Ora più che mai avrebbe avuto il bisogno di stringergli la mano. Di accoccolarsi al suo petto e di sentirsi felice…
Tremava solo all’idea di quello che avrebbe potuto passare, solo se avesse perso l’amore di Scorpius.

Albus invece era pallido più del solito, gli occhi fissi sul caminetto, senza nemmeno vederlo in realtà.
Era la Vigilia di Natale.
Il giorno più bello di tutti da passare con la sua famiglia e i suoi amici.
E invece stava diventando a poco a poco la serata più insopportabile del mondo.
Stare lì seduti, senza parlare, senza nemmeno avere il coraggio di accennare a qualcosa di bello…
Come se quello che fosse successo tra James e Dominique avesse in qualche modo annientato una parte del loro essere…

Suo fratello era in giardino insieme a Teddy e Victoire. Avevano raccontato tutto ai cugini più grandi, ed ora erano fuori a parlare con James. Le ragazze avevano protestato sulla decisione di dire tutto a Victoire…in fondo Dominique era la sua sorellina…sarebbe stato un colpo troppo forte da reggere.
E invece Victoire gli aveva stupiti più di chiunque altro. Aveva ascoltato la storia in silenzio, e a mano a mano che Albus raccontava le si era oscurato lo sguardo, al punto tale che Albus aveva interrotto il racconto, nel timore che Victoire non potesse ascoltare di più. Ma lei l’aveva esortato a continuare e quando Albus finì di parlare, uno sguardo triste le oltrepassò gli occhi di ghiaccio.

Poi senza dire una parola, era andata a bussare alla porta di James, insieme a Teddy, ed erano stati chiusi lì per una mezzora buona. Si erano smaterializzati alla Tana prima di tutti ed ora erano in giardino.
Nessuno sapeva come avesse reagito Victoire nello scoprire cosa aveva fatto il suo cugino preferito, ma non importava poi così tanto.
Cercavano di comportarsi come se nulla fosse, di ridere quando dovevano ridere e scherzare quando dovevano scherzare. Gli adulti non si erano accorti di nulla.
Tutti, tranne Luna, che ogni tanto sbirciava nella loro direzione con lo sguardo serio.

“Qualcuno ha notizie di Lorcan?” bisbigliò Lucy, guardando Fred e Frank.

Entrambi scrollarono le spalle.
“Rifiuta di parlarci!” confessò Frank, con voce incrinata.

“E Lysander?” aggiunse Molly, lanciando un’occhiata di soppiatto al gemello di Lorcan, che stava seduto con Louis sui gradini della scala “Sa qualcosa?”

“Lys non parla con noi da una vita…ne dubito ricomincerebbe ora!” sbottò Fred con voce sepolcrale. Era arrabbiato per il fatto che James rifiutasse di parlare anche con lui e non sopportava il silenzio di Lorcan.

Tra loro cadde di nuovo il silenzio.
Rose cercò disperatamente di trovare qualcosa da dire, ma non le venne in mente nulla.
Non restava loro che aspettare.

“Ragazzi?” la testa di Ginny spuntò dalla soglia della cucina “La cena è pronta, venite!”

I ragazzi si alzarono contemporaneamente, cercando di apparire i più naturali possibile.
Molly e Lucy andarono subito a sedersi accanto allo zio George, sotto lo sguardo sospettoso dello zio Percy, che cominciò a cercarsi intorno alla ricerca del suo pupillo: Hugo si era seduto nell’angolo più lontano del tavolo, stretto tra il nonno Arthur e lo zio Rolf, e non aveva nessuna intenzione di spiaccicare parola con nessuno.
Un po’ deluso, lo zio Percy prese posto accanto alla zia Audry. Harry, Ron, Hermione e Ginny si sedettero vicini, e subito affianco a loro presero posto tutti gli altri.
Di solito i ragazzi stavano tutti radunati in una parte del tavolo, ma quella sera quasi nessuno tra i cugini si sorpresero a vedere la metà di loro disseminati lungo la tavolata. Albus, Rose e Scorpius si sedettero vicini, Lily e Louise accanto a loro. Roxenne prese posto vicino a suo padre e sua madre, Luna e Lysander erano seduti vicini e Fred e Frank continuavano a lanciarsi sguardi indietro nell’attesa di veder comparire James, per il quale avevano lasciato una sedia libera.

Ma il ragazzo, quando rientrò insieme a Teddy e Victoire, si sedette accanto a Neville e cominciò a parlare con lui di Quidditch. Fred lanciò uno sguardo deluso a suo cugino, mentre Teddy prendeva posto nella sedia vuota accanto a lui, seguito da Victoire.

Bill e Fleur chiudevano la tavola, bisbigliando tra di loro di qualcosa che stranamente tutti i cugini credevano di sapere: Dominique era rimasta a casa, insieme all’elfa domestica. Aveva la febbre, a detta di Fleur, e aveva insistito perché il resto della famiglia non si perdesse il natale. Bill però si era già smaterializzato da casa un paio di volte, per andare a vedere come stava.

Nonna Molly era tutta indaffarata a servire le posate in tavola, aiutata dalle zie. Era rimasta delusa dal fatto che né Dominique, né Lorcan fossero presenti alla cena. Era risaputo quando adorasse avere tutti i suoi nipotini intorno, quando sarebbe scattata la mezzanotte e si fossero aperti i regali. Non che Lorcan fosse il suo vero nipote…ma era il figlio di Luna, la migliore amica di Ginny, nonché uno dei migliori amici di Fred e James, come Frank, e a nonna Molly faceva piacere avere tutti gli amici della sua famiglia a cena la vigilia di Natale.

Il pranzo proseguì senza problemi, tra chiacchiere, risate e serenità. Nessuno degli adulti aveva capito che qualcosa non andava nei ragazzi…
Che i loro sorrisi erano troppo forzati…
Che i Malandrini non facevano cagnara come al loro solito…
Che troppe volte gli occhi di James si offuscavano di dolore…
Che Rose e Scorpius si tenevano la mano sotto al tavolo…
Che Albus desiderava essere con Lana e scappare da quella situazione asfissiante che si era creata tra i suoi cugini…
Che Lily faceva finta di essere interessata ai discorsi delle zie ma che in realtà non vedeva l’ora di tornare tra le braccia di Prince, che l’aspettava ad Hogwarts…
Che Molly e Lucy cercavano di apparire allegre e vivaci come al solito, ma che in realtà non sapevano bene come comportarsi in tutto quel casino…
Che Roxenne e Louise non avevano quasi toccato cibo, persi com’erano nei propri pensieri…
Che Fred e Frank ridevano, ma la loro risata non si estendeva nemmeno agli occhi…
Che Teddy e Victoire cercavano in tutti i modi di trovare una soluzione a quel dramma così impossibile da credere…

Nessuno si rese conto di niente.
Come se i problemi e le insicurezze dei ragazzi non fossero niente in confronto a quello che era successo ai grandi della loro famiglia…
Come se il mondo fosse troppo grande per loro…
Come se la vita andasse avanti nonostante il loro dolore….
 
*
 
Dominique camminava nel silenzio di Villa Conchiglia, mentre osservava la neve cadere sulla spiaggia e rendere il contrasto con il mare qualcosa di assolutamente meraviglioso.
Sentì una strana malinconia pervaderle lo stomaco…
Quanto avrebbe voluto essere con la sua famiglia in quel momento.
Fin da piccola aveva amato il momento in cui la nonna Molly chiamava a raccolta tutti i suoi nipotini accanto a lei: gli radunava tutti intorno alla poltrona e aveva qualcosa di speciale da dire ad ognuno di loro, prima di riempirli di regali.

Dominique sorrise al ricordo…era quello l’istante in cui si sentiva amata dalla sua famiglia, l’istante in cui capiva di non essere poi cosi diversa dai suoi cugini…
Uscì in giardino, coperta fino alla punta delle orecchie, proprio mentre Drigora, l’elfa domestica, le strillava dietro di tornare in casa o avrebbe peggiorato la sua salute.

Proprio mentre stava per sedersi su uno spuntone della spiaggia, sentì un leggero Pop diffondersi nell’aria e sussultò: se suo padre l’avesse trovata fuori nelle sue condizioni l’avrebbe sgridata a morte.
Ma non era Bill l’ombra slanciata che stava sulla soglia di casa…

Dominique si fermò di botto.

Lorcan.

Il ragazzo le si avvicinò lentamente. Non aveva la giacca né tantomeno guanti e sciarpa. Sembrava assolutamente fuori luogo, vestito con quella maglietta leggera nel bel mezzo di una tormenta di neve.

“Lorcan?” chiese Dominique “Lorcan che ci fai qui?”

Lorcan non rispose e le si avvicinò ancora di più. Si fermò a qualche centimetro da lei, gli occhi negli occhi…ghiaccio nel ghiaccio…

“Io ti amo, Dominique. Ti amo da sempre e non ho intenzione di smettere ora. Ti prego…ti prego, dimmi che mi ami anche tu e che quello che è successo quella sera non vale più niente per te…perché se no ti giuro che io muoio, Dominique! Sono stato anni e anni lontano da te e adesso non riesco a sprecare neanche mezzo secondo! Voglio essere il tuo ragazzo…voglio stare con te e non mi importa di quello che è passato o di quello che sarà! Sono pronto a perdonare James…a perdonare te se solo tu mi dici che mi ami….dimmi che mi ami e io ti do il mio cuore e la mia anima! Senza di te non sono niente!”

Una lacrima uscì dalla guancia di Lorcan.
Dominique la fissò ipnotizzata.
Lorcan…
Il suo Lorcan…
Stava piangendo per lei.
Non importava quello che aveva fatto. Non gli importava che lei fosse cosi…cosi…sporca…
L’amava. E ora voleva una risposta da lei…
Solo due parole…
Due parole così semplici e lui l’avrebbe perdonata…
Due parole e avrebbero potuto essere felici per sempre.
Due parole.

Ma quelle due parole non uscirono.
Dominique rimase in silenzio, immobile, mentre petali di neve le ricoprivano i capelli corvini.

Bastò quel silenzio e neglio occhi di Lorcan passò il tormento.
Poi, con un altro Pop, sparì, veloce così com’era venuto.
E Dominique rimase da sola.
Senza più una possibilità.
Senza più il perdono.
Senza nulla…

“Ti amo Lorcan!” sussurrò al vento, mentre il buio cominciava ad oscurargli la mente “Ti amo…ma tu non puoi amare me…” e poi sentì le forze venirgli meno.
Udì un grido in lontananza e poi non capì più nulla.




Allooooraaa!! Lo so che questi capitoli sono come degli Harakiri da farsi nel petto con tanto di sottofondo da marcia funebre degno delle più tormentate storie d'amore...ma si sa che prima che possano essere felici questi ragazzi hanno assolutamente bisogno di una bella dose di tormento e tetraggine...
abbiate pazienza, fra poco tornerò a scrivere capitoli che non fanno venire la morte però per ora dovete accontentarvi di tutta questa disperazione...XD grazie a tutte le persone che leggono e recensiscono...siete assolutamente fantastiche!!! *-* aggiornerò presto lo prometto e nei prossimi capitoli darò anche maggiore importanza agli altri personaggi e non tormenterò più solo i poveri Dominique e James!!XD
A prestissimoo un bacio a tutteee!! :)
Jessy

  
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