E
finalmente ci siamo, l'epilogo :D
E' finita anche questa FF, sono triste :(
Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito la storia, e sono contenta vi
sia piaciuta!! :)
Alla prossima :D
Epilogue
6 ANNI DOPO...
"...durante la cosiddetta 'guerra al crimine' degli anni '30, gli agenti dell'FBI catturarono o uccisero un certo numero di noti criminali che avevano commesso rapimenti, rapine e omicidi negli Stati Uniti, tra questi: Baby Face Nelson, Alvin Karpise e George Machine Gun Kelly. Siamo un organizzazione migliore, grazie agli infiltrati che hanno agito per conto nostro. Ne abbiamo fatto di strada dall'essere il Bureau Of Investigation, poi Division Of Investigation... ora siamo l'FBI, il Federal Bureau Of Investigation... e ne siamo orgogliosi. Io Edgar Hoover sono fiero di essere americano. E che Dio benedica gli Stati Uniti d'America."
Alexander cercava di sentire la radio ma era distratto.
La piccola Johanna Beckett Castle si era messa seduta davanti l'apparecchio e batteva le mani quando in sottofondo c'erano rumori simulati di sparatorie.
Aveva già l'istinto per diventare una poliziotta a soli 5 anni.
Rise quando la piccola si rivolse verso il padre.
"Che nome buffo, papà, che hanno questi signori!"
L'uomo rise e prese in braccio sua figlia. La sua secondogenita.
Cavolo, era un padre.
In meno di tre settimane, sei anni fa, si era scoperto padre: prima di Alexis, 17 anni, poi la compagna della sua vita, Katherine Beckett, gli aveva detto di aspettare un figlio da lui.
Lui era al settimo cielo, ma cercava di non darlo a vedere.
No, doveva sempre fare il duro, il freddo, il cinico.
Eppure eccola là.
Si era sciolto quando Johanna aveva detto le sue prime parole: "gangster" "mafia", anche se sia Alexander che Kate si aspettavano "papà" e "mamma", ma si sa, quando si aveva un genitore detective che aveva sempre contatti con l'FBI, le parole che sentiva più spesso erano queste.
Katherine Beckett arrivò per sedersi, seguita da Alexis.
Baciò suo marito, e lui le mise il braccio intorno il collo, permettendole di adagiarsi contro il suo petto.
"Allora,
cosa stai sentendo alla radio? Spero non ancora la radio del governo!"
"Eh c'è solo quello per ora!"
"Solo quello? Papà c'è la musica classica a quest'ora!! Voglio sentire la
Bohéme!" Alexis saltava sul divano facendo l'adolescente, cosa che ormai
non era più.
Anche se in realtà la ragazzina, avendo sempre vissuto in strada, era come se avesse saltato le tappe importanti della sua vita, e le stesse vivendo proprio ora.
Kate guardava Alexander e corrugava la fronte.
"Glielo
avevi promesso!"
Castle si arrese.
"Uffa
e va bene... solo perchè in questa casa siete tutte donne..." si voltò di
scatto quando vide la madre percorrere il corridoio con un foglio bianco in mano
"Madre... cosa stai facendo?"
Martha Rodgers si voltò verso i componenti della famiglia, tutti e quattro
seduti sul divano che la guardavano sconcertati: lei vestita con piume, stile
anni '20, che agitava le mani.
A giudicare dalla posizione, stava recitando.
"Oh
caro... c'è un'audizione, sai, per questo film Hollywoodiano... sarà una
grande produzione... si chiama Via Col Vento e mi hanno detto che cercano
donne sulla sessantina per delle piccole apparizioni! Deve essere un grande film
se c'è Clark Gable!"
"Oh adoro Clark Gable!" disse Kate con occhi sognanti, facendo
leggermente ingelosire Castle.
"Sì, è così affascinante!" concordò Alexis, rendendo Castle ancora più geloso.
"Avete
finito voi due?? Ora rimetto la radio del governo! Forza, tutte in piedi e
andate in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare..."
"Alexander Richard Castle... ti sembra questo il modo di comportarti?"
lo rimproverò Martha, appena Kate, Alexis e Johanna si alzarono dal divano per
dirigersi in cucina.
"Eh ma io ho fame!" rispose lui semplicemente, facendo qualche smorfia.
Martha sospirò e raggiunse le donne in cucina.
Castle voleva fare il duro ma non ci riusciva.
Da alcuni anni era così.
Si era sciolto già sei anni prima grazie all'incontro con Katherine, e aveva iniziato ad aprirsi con lei.
Restava un po' cinico e freddo sul lavoro, ma Ryan ed Esposito lo capivano.
Era il lavoro.
Eppure, partecipava alle battute dei suoi agenti, e non si nascondeva più quando si organizzavano feste al dipartimento.
Aveva anche smesso di fumare con la gravidanza di Katherine, perchè sapeva che avrebbe fatto del male a Johanna, ancora nella pancia della donna.
Sorrise mentre ascoltava l'ultimo bollettino di guerra della giornata, con Orson Welles che recitava La guerra dei mondi.
Poteva anche scoppiare la guerra, e lo sapeva, se lo sentiva, dato che Hitler avanzava e nonostante gli avvertimenti di Francia e Gran Bretagna, era troppo testardo per ritirare le sue truppe... ma lui era felice... era con la sua famiglia.
Si toccò il volto per un attimo e rimase a pensare a quanto la sua vita fosse cambiata.
E quella cicatrice sulla guancia destra non faceva più così male.
THE END.
Angoletto dell'autrice (poco) sana di mente:
Beh
spero che dopo citazioni storiche e l'aiuto di wikipedia per alcuni fatti, la FF
sia stata di vostro gradimento :D
il finale ricorda un po' Harry Potter col fatto della cicatrice, anche se qui il
nostro Castle è lontano dal maghetto... sembra più Scarface a dire il vero :p
Ora
bando alle ciance, ciance alle bande, orsù dunque attendo vostre recensioni u.u
alla prossima!!