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Autore: michiyo1age    17/10/2011    6 recensioni
SPOILER dopo il capitolo 255
Levy è costretta a passare la notte fuori casa in un attimo di estremo sconforto. Sono sempre le maniere più gentile a sollevare l'animo?
Rating giallo per l'elegante registro linguistico di Gajeel
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sette anni dopo, si distrugge e si crea

Anche se la gilda, come l'aveva conosciuta, si era rimpicciolita, Levy trovò che Magnolia non avesse perso la sua solita aria allegra e affaccendata. Dopo aver festeggiato con tutti i compagni, aveva deciso di cercare quella che una volta essere stata casa sua.

Lei poteva non essere cambiata in sette anni di riposo su Tenroujima, ma la sua dolce tana piena dei più antichi e stupendi libri doveva aver subito qualche cambiamento.

Voltò l'angolo pronta a essere salutata dal legno chiaro della sua porta e dalle tende tirate in salotto come le aveva lasciate.

Doveva sapere, che sette anni non passano invano.

Per lei era stato poco più che un secondo, ma a Magnolia, la casa di una persona data per morta, viene venduta. Al posto della sua cuccetta calda piena di tutti i comfort, una poltrona, una lampada e i libri, c'era un negozio di ceramiche.

Fu come se nel sonno avesse perso tutto, niente era più come prima, nemmeno Droy.

La sua intera vita era stata eradicata e non c'era nulla che testimoniasse la sua esistenza. Non ebbe neanche la forza di andare a parlare con il nuovo proprietario. Probabilmente o le sue cose erano state vendute o oppure erano andate distrutte.

Il problema che le si prospettava davanti era quello del giaciglio per la notte, probabilmente sarebbe tornata in gilda e avrebbe approfittato dei lettini messi a disposizione.

Mentre percorreva la strada a ritroso sull'acciottolato scuro della città, ripensava a tutto ciò che era andato perduto, a tutti i ricordi legati ad ogni singolo elemento di quella casupola accogliente.

Sentì man mano le lacrime scenderle sul viso e non cercò neanche un momento di reprimerle perchè le sentiva come un giusto pagamento a tutti i suoi averi perduti.

Arrivata però sulla piccola soglia della nuova Fairy Tail decise di non mostrare questo ulteriore segno della sua debolezza e le scacciò con un rapido gesto mentre veniva accolta dalla luce della sala d'entrata. Molti dei suoi compagni erano ancora intenti a bere e festeggiare: Natsu e Gray lottavano mettendo a soqquadro tutto, Wendy dormiva su una panchina accanto a Mira che rideva allegramente con Erza e Lisanna. Non aveva voglia di unirsi a loro, non quella sera.

Sembrava davvero non essere il suo momento, perchè trovò i pochi letti, dopotutto era una gilda piccolina, già occupati da Juvia, Elfman, Luxus e suoi. Anche loro non dovevano avere trovato le proprie abitazioni.

Che cosa triste, tutti sfollati e senza i propri averi.

Ricacciò di nuovo le lacrime al loro mittente, non poteva farsi assalire dalla malinconia proprio in quel giorno di festa, erano tutti a casa, sani e salvi non poteva chiedere di meglio. Si abbandonò in una panchina nell'angolino della sala, Kana stava russando lì accanto con una bottiglia di saké vuota tra le braccia.

Poco distante Lily stava zampettando tranquillo.

-Come mai quel muso lungo?- chiese guardando dal basso il broncio della ragazza.

-Come ti sentiresti se tutta la tua vita fosse in un passato che non esiste più?-

-Beh, dato che vengo da un altro mondo, sono piuttosto ferrato in materia...-iniziò il gatto, ma Levy l'interruppe subito costernata: -Mi dispiace, non volevo scusa, me l'ero dimenticata è che...-

E gli raccontò tutto.

Lily fece per saltare sulla panca per darle qualche colpetto sulla spalla, ma lei lo prese in braccio a mo' di peluche rintanò il viso in mezzo al suo pelo.

-E' solo incredibilmente...è solo che, anche se erano solo cose, ci tenevo. È vero che non stavo molto a casa, ma...sapevo che era il mio rifugio-

Sentì dei passi avvicinarsi e nuovamente nascose quelle lacrime galeotte che continuava a mostrare al mondo la sua fragilità.

E la voce rauca che sentì era proprio quella da cui voleva nascondere tutto.

-Hey Lily,andiamo a casa? Io sono stanco-

Gajeel aveva appena varcato la soglia del suo spazio vitale notando subito che qualcosa non quadrava: -Che hai nanetta?-

Gli occhi fecero capolino dalla schiena del suo gatto: -Assolutamente nulla-

Lui non ci credette neanche per un secondo.

Cercò di scuoterla con le sue solite maniere rudi, per farle spuntare fuori tutta la testa e vedere cosa c'era che non andasse.

-Lasciami!- gli aveva intimato con la vocina acuta, ma lui aveva continuato ad insistere, fino a quando fu proprio Lily a fermarlo.

Certo che il suo compagno era davvero un tizio piuttosto scemo o alquanto indelicato quando non si trattava di combattimento. Gli graffiò una gamba.

-Brutto scemo di un randagio perchè cavolo lo hai fatto, si può sapere?!?- gli urlò saltellando su una gamba tenendosi la ferita con entrambe le mani. Quando l'Exceed fu sicuro di non essere alla portata dell'orecchio della piccola Levy che rimaneva ancora ferma a fissare il pavimento, gli raccontò il suo problema.

-Nanetta...-iniziò una volta tornato su suoi passi- non è che...va beh, devi-si fermò -...venire da me e Lily per la notte-

La ragazza alzò finalmente il viso perchè non credeva proprio alle sue orecchie, era proprio Gajeel davanti a lei.

Fantastico pensò, ora mi immagino pure le cose.

Aveva letto in un libro che in momenti di squilibrio emozionale, la mente può creare delle illusioni che non sono nient'altro che la manifestazione dei propri desideri inconsci.

Non c'era nulla di inconscio nel sul interesse per Gajeel.

-Oi, nana, mi hai sentito?- le urlò scuotendola come prima -Nana?-

Lily gli assestò un'altra zampata sulla gamba sana, -Quello che il mio compagno voleva dire è che la nostra casa esiste ancora e c'è molto spazio, potresti venire a dormire da noi, per stanotte-

La ragazza sorrise leggermente osservando il gatto con decisione, cercando di distogliere l'attenzione dalle imprecazioni del ragazzo lì accanto: -Ti ringrazio davvero, ma preferisco di no-

Gajeel si bloccò: -Cosa?-

Levy si voltò verso di lui: -Grazie, ma no-

-E su! Nanetta vieni-

-No, non voglio disturbarvi- replicò.

-Ma chi se ne frega del disturbo-

-No-

-Si!-

-Nooo-

-E io dico si!-

-Ma io ti rispondo di no!- il viso della piccola maga si era imporporata e aveva acquisito quell'espressione testarda, ma allo stesso tempo infantile che la caratterizzava.

Con molto poco garbo, Gajeel stufo di cianciare inutilmente, la sollevò da terra e se la caricò in spalla come un sacco di patate.

-Mettimi giù- strillo la piccoletta cominciando a tempestargli la schiena di pugni, mentre le gambe cercavano di divincolarsi da quella vera e propria presa di ferro.

-Sta zitta nana-



Non se l'era immaginata una casa accogliente e infatti era piuttosto spartana, piena di ferraglie sulla via della ruggine e colori tetri. Lily si era subito scusato per l'ambiente, ma davvero, non ne poteva nulla. La casa non era stata venduta, ma era comunque in evidente stato di abbandono: piena di polvere e ragnatele, sporca e cupa.

Gajell era andato avanti per la sua strada verso le camere e non si era fatto vedere per un po'. Lily aiutato da Levy, invece si era dato alle pulizie per rendere il luogo almeno accettabile per una notte. Ad un certo punto fece capolino dallo stipite della porta la faccia di Gajeel.

-Il bagno era una merda, gli ho dato una pulita-

Sembrava quasi vergognoso della sua stessa buona azione e fu per questo che se ne andò subito.

-Levy prego- disse cavallerescamente il gatto, ma la sua ospite aveva notato quanto spesso si fosse grattato l'orecchio come se ci fosse qualcosa che gli dava fastidio ed aveva sentito tutti i suoi lamenti sullo sporco.

-Non preoccuparti vai prima tu, io mi riposerò un po' sul divano-

E così fece, si accovacciò sui cuscini e con sguardo assorto stava fissando il camino, spento e nero. Non avere un bel fuocherello scoppiettante in casa metteva proprio tristezza, la faceva sentire abbandonata. A questo pensiero nuovamente Levy fu assalita dalla nostalgia. Rimase lì imbambolata per un bel po' fino a quando non si addormentò in posizione fetale nella stanza silenziosa.

Gajeel tornando in salotto per chiedere dove fossero le lenzuola pulite si trovò davanti allo spettacolo di Levy McGarden rannicchiata sul suo divano a sonnecchiare pacifica. Fece dietrofront e tornò nella sua stanza per prendere dal letto una vecchia coperta scura. Una volta tornato in salotto la distese sopra la ragazza facendo bene attenzione a coprirle le spalle.

Così fragile, ma anche così energica.

Quella piccoletta sapeva davvero sorprenderlo. Nel suo campo era sbalorditiva e proprio lui non riusciva a capacitarsi completamente delle sue abilità e della sua intelligenza. Si era portato vicino al suo viso e adesso, ad intervalli regolari, il suo naso veniva solleticato dal respiro leggero della dormiente che anche nel mondo dei sogni sembrava essere triste.

Inconsciamente Gajeel le passò una mano trai capelli, le dita che cercavano di essere delicate scivolarono verso la guancia.

Così diversi: lei così chiara e candida, lui così ruvido e aspro.

Eppure gli piaceva la sua compagnia, era simpatica a suo e molto spesso estremamente buffa. Quello che più lo preoccupava però era la poco fiducia che aveva in se stessa.

L'aveva osservata da quando era entrata in Fairy Tail: sempre allegra e socievole, era amica di tutti, ma non aveva la forza per proteggersi dai nemici. È per quello che aveva voluto che diventasse più forte, prima degli esami non scherzava affatto quando le aveva promesso di aiutarla. Purtroppo, pensò il dragon slayer scuotendo la testa, non potevo davvero perderla per un secondo che già si metteva nei guai.

Ripercorrendo i ricordi si bloccò di colpo, quando gli riaffiorò nella memoria il suo “regalo” quel bel e buon pezzo di ferro. Si era sentito scaldare il cuore e si ricordava di aver sentito una strana forza ruggergli dentro, una nuova forza.

-Tutto grazie a questo fagiolino- mormorò.

Era davvero tanto piccola.

Quanto sarà stata? Metà di lui?

Decise di prenderla in braccio per portarla nel suo letto dove sarebbe stata più comoda e dove anche aveva dato una pulita più consistente.

Proprio nel momento in cui il suo corpo assopito si appoggiò al suo petto, Levy mormorò qualcosa di indistinto nel sonno e strinse le braccia intorno al collo di Gajeel.

Questi si imporporò e mossi brevi e veloci passi verso la stanza da letto, con la paura che il gatto potesse uscire troppo presto dal suo bagno-sauna.

L'appoggiò sul letto, ma lei non mollava la presa, era come incatenata al suo collo.

-Oi, nana, lasciamo andare- le sussurrò -Pulce, giù le mani-

Ma tutti i suoi tentativi andarono a monte.

-Gajeel...- mugugnò lei nel sogno -sei uno scimmione-

-Oi!- protestò a più alta voce, ma la ragazza non si svegliò ancora stretta attorno a lui -Scimmione- ripetè.

-Ma buono- sorrise appena.

Gajell smise di lottare e decise di arrendersi. Si distese anche lui accanto. E mentre lei si accollava, lui metteva le braccia dietro alla nuca cercando di mantenere un atteggiamento impassibile.

-Certo che mi fai fare delle cose strane tu- bisbigliò Gajeel -sei un folletto strano-

Le accarezzò nuovamente la guancia.

-Ma buono-

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Buona sera gentili lettrici EFP!

Io sono nuova nel fandom di Fairy Tail (mentre ho passato gli scorsi 3 anni a infestare quello di Naruto) e me ne arrivo così da voi con la mia prima (conclusa, dopo milioni di tentativi mandati a monte) GaLe da portare al vostro (si spera gentile) giudizio.Infatti trovo questi personaggi abbastanza difficili da caratterizzare correttamente e ho sempre abbandonato i miei propositi per paura dell'OOC. Ho fatto "testare" la fic, ma aspetto il vostro giudizio in merito.

In ogni caso: questa storia è ambientata dopo il capitolo 255 ovvero quello dello scorso sabato, non penso si capisca molto se non si hanno presenti almeno gli ultimi tre capitoli. Un'ultima precisazione che volevo fare è sugli averi di Levy: sono stati presi in custodia da Jet e Droy (che non volevano vederli venduti al primo offerente) che vedendola andar via, hanno deciso di darle la notizia la mattina seguente. Visto che non sapevo come arrivare alla mattina seguente senza dannarmi l'anima ho dovuto eliminare questo piccolo lieto fine.

(non so se ci sarà, ma....alla prossima!) 

   
 
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