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Autore: elisa85    17/10/2011    10 recensioni
Tutto ha inizio la sera del ballo...sembrerebbe una storia uguale all'originale, ma una rivelazione inaspettata innesca delle reazioni differenti.
Chissà se la nostra Oscar non capisca prima i suoi veri sentimenti?
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto, anche se è un pò che "gironzolo" in questo sito...chiedo clemenza!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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14. Il nuovo comandante.




E' agitata.
Non l'ha più rivisto da quella notte, in cui il suo cuore per un attimo ha smesso di battere, in quella locanda nel centro di Parigi.
Le sembra sia trascorsa un'eternità.
Domani prenderà servizio come comandante dei soldati della guardia, ma ha deciso di presentarsi con un giorno di anticipo in caserma per conoscere i suoi uomini; sà anche che sarà ben diverso dal comandare le guardie reali, i soldati della guardia sono per lo più uomini del popolo.
Nessuno sà che sarà lei il nuovo comandante; anche il suo nome è rimasto celato.


E' nel suo nuovo ufficio, quando sente bussare alla porta.
- " Avanti!".
- " Buongiorno comandante, sono il Colonnello d'Agout ai vostri ordini".
- " Molto lieta di fare la vostra conoscenza Colonnello".
- " E' un piacere avervi tra noi comandante, anche se vi aspettavamo solo per domani. Posso fare qualcosa per voi?".
- " Si, a dir la verità si. Vorrei che mi conduceste alle camerate dove alloggiano i soldati".
- " Ma, veramente...sapete, le camerate sono abbastanza fatiscenti, non vorrei che..."
- " Colonello vi ringrazio, ma vi chiedo di portarmici".
- " Agli ordini comandante".

Si crea grande subbuglio nei corridoi delle camerate; gli uomini sono colti alla sprovvista, e la soffiata gira molto velocemente: il nuovo comandante ha preso servizio con un giorno d'anticipo, e si sta recando proprio agli alloggi, scombussalando così l'ozio dei soldati.

- " Ehi ragazzi, presto, sta arrivando il nuovo comandate!!!".
- " Cosa ?!! Ma non è possibile!".
- " Si! il nuovo comandante sta venendo alle baracche!".
- " Accidenti a lui, ma non doveva arrivare domani!!!".
- " Presto ragazzi, fate sparire quelle bottiglie e quelle carte!".
- " Certo Alain!".


In poco tempo, percorre quei corridoi bui e poco arieggiati, che a breve la condurranno al cospetto di coloro che diveranno i suoi uomini.
Solo una porta a dividerli.
E' vero ha voluto cambiare vita per una scelta d'amore, ma non per questo verrà meno ai suoi doveri.
Un respiro profondo, cerca di allontare tutta la tensione che sente vibrare nel corpo, è il momento di svelarsi, ma deve dimostrare ai suoi soldati che non è una sprovveduta.
Dovrà dimostrare tutta la sua fermezza, la sua voce non potrà tradirla.
Dall'altra parte della porta regna un silenzio irreale.
Con un gesto deciso entra nella stanza.
Sono tutti schierati ai lati della camerata, i suoi uomini.
I suoi passi autoritari riecheggiano.
Gli occhi fissi e impenetrabili.
Si volta a guardare i suoi soldati, prima da un lato e poi dall'altro come a sottolineare le sue prossime parole.
Eccolo il soldato che vive in lei.
- " Ascoltate soldati della guardia, mi chiamo Oscar François de Jarjayes e sono il vostro nuovo comandante".
Sente mille occhi puntati su di lei, e pensa che forse sia già chiaro anche a loro quale strano scherzo del destino lei sia.
E invece...quell' Alain, rompe il silenzio in quello spazio pieno di tensione.
- " Soldati della guardia, salutate il nuovo comandante!".
Alle parole di quel ragazzotto, tutti i soldati le fanno il saluto militare. Oscar, senza dare troppo nell'occhio, si volta da una parte all'altra, con lo scopo inconscio, di scorgere in mezzo a tutti quei visi, il più bello, quel viso che lei conosce alla perfezione.
Non riesce a vederlo, quando girandosi senza più speranza, lo trova.
Il cuore le batte all'impazzata, il suo è stato un lieve sussulto; si deve calmare prima o poi le sarebbe accaduto di incontrarlo.
E' lì, in seconda fila, che si esibisce nel saluto militare come tutti gli altri suoi compagni, ma non può decifrare l'espressione del suo volto.
E' sorpreso, scioccato, il suo sguardo incredulo la fissa con stupore, incomprensione e...rabbia.
Si, può riconoscerla...quella è rabbia.
Oscar si sente incenerire sotto il suo sguardo, ma se la sarebbe aspettata una reazione del genere.
Un' ultima sbirciata e scivola via silenziosamente da quella camerata, lasciando finalmente i suoi uomini liberi dalla sua presenza.



***************



E' entrato nella stanza, muovendosi con precisione ed eleganza, il sole gli ha illuminato il volto dall'incarnato perfetto, rivelando l'azzurro dei suoi occhi luminosi e l'oro dei suoi riccioli.
La sua voce forte e decisa, sebbene non molto maschile, stride in contrasto con la sua immagine.
Sembra essere una dio.
Mai visto un uomo più bello ed aggraziato.
Alain si stupisce dei suoi stessi pensieri e anche dopo essernese andato via, i soldati rimangono in silenzio, basiti.
Pochi i commenti e molto lo sconcerto sull'aspetto fisico di quel bel damerino che si è rivelato essere il loro nuovo comandante.
Nessuno dei predecessori, che hanno ricoperto quello stesso incarico, hanno mai messo piede alle barecche. Senz'altro ha un bel coraggio, quel giovane.

Ma nessun altro ha la stessa espressione di André, sembra abbia visto un fantasma.
Alain, si avvicina al suo amico, notando come questo sia rimasto ammutolito più degli altri compagni:
- " Ehi André, cosa c'è che non va?".
- " No, niente..."
- " ...Senti, dì la verità... anche a te non ti quadra quel nuovo comandante?".
- " Eh...?!".
- " Si, intendo...probabilmente dovremmo uscire un pò più spesso con qualche donna, perché a furia di rimanere chiuso qui dentro...sai, possono nascere strani pensieri, amico mio...ma non ti preoccupare perché anche a me, quell'uomo mi è sembrato troppo bello, troppo esile per essere tale. Sembra essere un dio.
Per un attimo mi sono sentito attratto da quel damerino". - Sorride di sè stesso Alain, cercando nell'amico uno sguardo complice, che non arriva.
- " No, Alain non ti stia sbagliando...".
- " Eh?!...André, così mi preoccupi!".
- " E' lei".
- " Lei?!? André, lei chi?".

E' rimasto a fissare sbalordito quella porta ormai chiusa da diversi minuti, quando girandosi verso il suo amico, un sorriso amaro si dipinge sul suo viso:

- " E' lei...il mio amore impossibile".
 



Si allontana da Alain, appoggiandosi con una spalla al muro umido e grigio della stanza, l'attenzione persa nel vuoto a guardare fuori dalla finestra.
Troppe l'emozioni sorte alla sola vista di Oscar: si sono osservati per un tempo a lui sembrato infinito, giurerebbe di aver letto negli occhi di lei commozione, ma non capisce come sia finita a comandare i soldati della guardia. Cosa sarà successo? La regina ha scoperto lei e Fersen e ha deciso di allontanarla dalla Reggia, per non
soffrire ulteriormente?
Lui che, costretto a salvarsi da un amore che poco alla volta lo stava uccidendo, ha trovato la forza di prendere la decisione più difficile della sua vita, pur di dimenticarla, pur di non intromettersi nella vita di Oscar ricevendo così, un'ennesima delusione, pur di non soffrire più, ha lasciato per sempre palazzo Jarjayes e lei.
Peccato che ora si ritrovi al punto di partenza.



E' fermo, appiccicato a quel muro da tempo ormai. Può un uomo morire giorno dopo giorno per amore di una donna?
Cos'è quel sentimento che lo lega così visceralmente a quel comandante, che di uomo ha soltanto il nome.
Non sopporta di vedere Andrè in quello stato, non lo affermerebbe mai a parole, ma quel ragazzo così gentile, dallo sguardo triste è diventato un breve tempo un amico di cui potersi fidare, un amico come rare volte nella vita si ha l'occasione di conoscere.
Lo raggiunge e si mette al suo fianco, fissando anch'egli, attraverso la finestra, il cortile della caserma; prende coraggio Alain e pronuncia quelle parole con voce molto bassa per non farsi sentire dagli altri.

- " André, che cos'è questa storia?!".
- " Alain...scusami ma...".
- " No André, è da lei che sei fuggito? E adesso cosa farai, scapperai ancora??".
- " Non lo so...".
- " E' inutile sparire di nuovo...".
- " Ho tentano per vent'anni di rimanerle accanto ora basta".

Lo prende per il colletto della divisa e lo trascina fuori con la forza.
- " André ora mi spieghi questa storia assurda...me lo devi!!!".
- " Alain..., non so se riuscirò a sopportare la sua presenza...lei è l'erede della famiglia Jarjayes, suo padre l'ha educata per tutta la vita a ricoprire questo ruolo, senza pensare mai alle conseguenze che questa decisione potesse avere sulla vita della figlia; il generale mi ha messo al suo fianco da quando avevo sei anni e lei cinque...siamo cresciuti insieme come fratelli, come amici, poi come comandante delle guardie reali e attendente, come una donna e un uomo, fino a quando non ho potuto più rinnegare a me stesso di amarla da sempre; sarei stato disposto a rimanerle accanto soffocando i miei sentimenti, anche quando ha scoperto l'amore verso un uomo, che non sono io, un nobile come lei; ha scoperto l'amore nonostante l'uniforme che indossa le abbia impedito di vivere come una donna. Le sarei rimasto accanto silenziosamente, accontentandomi di esserle in qualche modo amico; ma una sera la donna ha prevalso sul soldato, svelandosi in tutta la sua bellezza e anche l'uomo di cui è innamorata non ha potuto fare altro che accorgersi di quanto sia meravigliosa, contraccambiando in qualche maniera i suoi sentimenti; ma nessuno la conosce come me; lui non sarà mai in grado di comprendere la sua vera essenza...Alain, lei si sposerà e io non posso fare nulla, nulla per rivendicare il mio amore per lei! ".
- " Cavolo...sei messo male amico...comunque, c'è solo una cosa da fare...devi affrontarla e chiarire la vostra situazione. Non ti sembra strano che poco dopo il tuo arrivo lei sia stata nominata comandante della guardia? Senti, io non sono un esperto in questioni sentimentali, mi conosci...una così ti porta dritto al manicomio! Tutta questa situazione è parecchio complicata, lei è nobile, tu un uomo del popolo; lei è una donna nobile, che vive come un uomo! André una donna così è da ammirare, non da amare...".
- " Tu non la conosci e poi l'hai vista?!".
- " Eh...si...l'ho vista. André è senz'altro bellissima, ma devi chiarire una volta per tutte, è inutile scappare! Senti, ora ti dico una cosa, rifletti...lei si deve sposare con questo deficientone pieno di soldi, e va bene! Era al comando delle guardie reali, per quale motivo ha chiesto un traferimento proprio qui...svegliati André! A cosa potrebbe interessarle, venire a comandare un gruppo di zoticoni puzzolenti, se non perché ci sei tu qui! Cosa dovrebbe importargliene se ben presto diventerà la moglie di...con chi si sposa?".
- " Con il conte Hans Axel Von Fersen...".
- " Oh, porca miseria...ma è...".
- " Si, è lui!".
- " Comunque sia, ho ragione..vai da lei e falle capire chi è l'uomo una volta per tutte!".
- " Hai ragione...devo parlare con Oscar".
- " André...".
- " Si".
- " Muoviti, se non vuoi che ti ci porti io davanti al suo ufficio, a suon di pedate!!!".





  
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