I hear Jerusalem bells are ringing
Roman cavalry choirs are singing
Il vento scuote il pesante tessuto della tenda, fa ondeggiare leggere le frange dei tessuti, fa scricchiolare le carte sul tavolo.
Il fuoco proietta sulla stoffa le lunghe ombre dei soldati.
Roma sente le loro voci accompagnate dallo scoppiettio del focolare.
Seduto sul triclinio, fissa le loro schiene attraverso l’apertura della tenda.
Sente rassegnazione nelle loro parole.
Non c’è speranza.
Non c’è voglia di combattere.
Non c’è voglia di gloria.
Roma sta cadendo.
E nessuno la difenderà.
Pensa che potrebbe uscire, sedersi in mezzo agli uomini, gettare un ceppo più grosso in mezzo al fuoco, far girare il vino.
E parlare.
E dare coraggio.
E dare furia.
Desiderio di conquista.
Voglia di potere.
Ma non lo fa.
Non ci prova nemmeno.
Non ci crede neanche lui.
Roma sta cadendo.
E nessuno la salverà.
Postludio
Capitolo ambientato in un non ben precisato momento durante la caduta dell’Impero Romano.
Ringrazio Bazylyk19 e Cosmopolita per le recensioni e chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite!
Un grazie anche a chi ha semplicemente letto!
Al prossimo capitolo!