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Autore: HarukaHikari    18/10/2011    2 recensioni
Ok, questa dovrebbe essere una shot riguardante Rin ( e anche Kuro fa la sua parte diciamo :P ), però penso che avrà tre o quattro capitolo, devo ancora decidere xD, comunque sia ho pensato a questa storia ascoltando Monster degli Skillet e poi trovandoci un video su You tube. Spero che sia di vostro gradimento: Enjoy !
L'intera accademia della True Cross era in fiamme.
“Sono tutti morti … ?” pensò Rin, lo sguardo vacuo rivolto oltre quella finestra, sul quel mare di fiamme blu.
Ed era solo colpa sua.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Passeggiata Sotto Una Luna Di Vetro

Capitolo 1:


Una Passeggiata Sotto Una Luna Di Vetro

Wake Up– Three Days Grace


Rin si svegliò ansante nel cuore della notte, gli occhi sbarrati.

Il buio lo circondava, silenzioso e rassicurante come non mai.

Tirò un sospiro di sollievo.

Era solo un sogno...”

Allungò il collo fuori dal letto e vide suo fratello dormire beato. Sorrise.

Menomale”

Si mise a sedere e controllò l'ora sul cellulare di Yukio.

Le 4 e trentacinque.

Perfetto, sai come dormirò domani a lezione …”

Sbuffò.

Già non gli andava a genio svegliarsi, figuriamoci nel bel mezzo della notte.

Ma ormai il sonno gli era scivolato via dalle mani, quindi si alzò, travolgendo l'inconsapevole Kuro, che dormiva acciambellato in fondo al letto.

Il piccolo demone miagolò per lamentarsi di quel brusco risveglio, ma poi, vedendo l'espressione afflitta del padrone, gli si arrampicò su una spalla, strusciandosi contro la sua testa.

- Tutto bene Rin ?- gli chiese, inclinando la testa.

Rin, per tutta risposta, guardava il pavimento con aria assente.

Le mani che gli coprivano il volto, tremavano ancora.

- Si. Stai tranquillo Kuro, va tutto … benissimo- sussurrò, alzando lo sguardo.

In fondo suo fratello stava dormendo a pochi passi da lui, aveva un sonno piuttosto leggero e l'ultima cosa che voleva era proprio quella di svegliarlo.

- Piuttosto, ti va di fare due passi ?- bisbigliò, con un sorriso stanco.

Kuro per tutta risposta annuì entusiasta ed uscì balzando fuori dalla finestra con Rin, diretti alla cima del campanile della True Cross. L'atterraggio fu piuttosto brusco, ma non rumoroso. Era una serata piuttosto calma e fredda. Sotto la luce fioca della luna, Rin camminava guardando il cielo stellato, le mani in tasca. Nelle serate fredde come quelle avrebbe voluto utilizzare le fiamme blu, perché nonostante fossero le fiamme di Satana, sprigionavano un tepore di una dolcezza assoluta. Ma non poteva perché avrebbe potuto attirare l'attenzione. Sbuffò. Odiava quel segreto che si portava appresso. Odiava il fatto di essere diverso. Di essere il figlio di Satana e non di quel vecchiaccio. Odiava il fatto che quel vecchiaccio fosse morto a causa sua.

Padre …”

La notte che suo padre era morto era uguale a quella. In cielo c'era una luna insofferente e le stelle erano fottutamente luminose. Quel dannato giorno aveva perso tutto. Suo padre, la sua vita da essere umano, … e il controllo. Perdere di nuovo il controllo era stato orribile. Anche se solo per un secondo, era stato un qualcosa di spaventoso e terribile. Non riusciva neanche a trovare un aggettivo adatto a descrivere quella situazione. L'incubo che aveva fatto quella stessa notte era la prova che aveva una paura costante che quella situazione potesse ripresentarsi e che potesse far del male a Yukio, ai suoi compagni di classe e a Shiemi … già, Shiemi.

Chissà come reagirebbe se venisse a sapere che sono il figlio di Satana.” sorrise tristemente.

- Rin, a cosa stai pensando ?-

Il demone gatto era salito su un muretto, e lo guardava dall'alto.

- A nulla in particolare … - rispose, con un tono poco convincente.

- Bugiardo!- sentenziò secco il piccolo demone.

-Eh ?- rispose sorpreso voltandosi verso il gatto, con tono irritato.

Kuro con un balzo felino gli si appollaiò sulla spalla destra.

-So benissimo che stavi pensando a qualcosa di triste… - disse preoccupato.

-Eh ?! Ma cosa te lo fa pensare, ah ah ah - fu una risata di circostanza.

-Il tuo sguardo.- Altra risposta secca da parte del felino.

Il ragazzo chinò la testa, fissando un punto imprecisato davanti a se.

Kuro sbuffò.

- Senti Rin, a qualsiasi cosa tu stia pensando non c'è motivo di essere triste. Perché se è qualcosa che hai fatto, beh, in quel caso è inutile preoccuparsi, perché ormai è fatta. Non si può tornare indietro, ricordatelo-

Fece una pausa d'effetto, poi continuò.

-E se è qualcosa riguardo al futuro, non affliggerti, perché quello c'è lo costruiamo noi, e se qualcosa non va, si cambierà, quindi metti via quel broncio e sorridi, idiota! - disse quel demone gatto con infinita saggezza.

Rin si fermò in mezzo alla strada, davanti ad un muretto.

Poi fece un gesto improvviso, prese il piccolo demone da sotto le zampe e lo sollevò davanti alla sua faccia, per poi poggiarlo sul muretto.

- Ah-ah! Qui qualcuno sta filosofeggiando, eh ? Beh te lo faccio vedere io un sorriso, stupido gatto!- disse con un sorriso spavaldo, mentre gli grattava la pancia, cosa che lo faceva letteralmente impazzire.

Appena smise si rivolse a quello stesso gatto, che gli aveva fatto tornare il buon umore, invitandolo ad andare a “giocare” sul campanile. Cosa che poi avvenne per pochi minuti, dato che a Rin, mentre stava saltando incontro a Kuro, con la spada di legno ancora in mano, venne un colpo di sonno e cadde, fortunatamente, sopra l'incredulo Kuro, il quale dovette poi portarlo a casa. In quel modo si concluse quella limpida notte dalle stelle luminose.

  
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