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Autore: Drika    19/10/2011    0 recensioni
Brevissima long in più capitoli sugli albori di questa storia che tutti noi adoriamo. Perché senza loro quattro non ci sarebbe stata nessuna scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Quindi... Ecco a voi la storia dei quattro fondatori (secondo me ovviamente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Serpeverde, Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Stelle

Era passato un lungo mese da quel primo incontro e i quattro maghi avevano preso le misure coi loro insegnanti, le materie e, soprattutto, loro stessi. Rapidamente Godric e Cosetta si erano dimostrati i più estroversi della compagnia, sebbene anche gli altri due non disdegnassero la buona conversazione soprattutto ai pasti. In realtà Salazar si era mostrato restio ad aprirsi al di fuori delle discussioni con Godric, ma alla fine anche lui aveva ceduto.
I momenti che più li univano erano le lezioni soprattutto quelle di astronomia con Morgana nonostante il carattere serio e composto dell'insegnante, perché sia per gli animali magici, sia per le stelle uno dei quattro non era assolutamente portato, provocando momenti di ilarità di tutti i tipi. Come ad esempio quella notte...
Il compito che gli era stato assegnato dall'insegnante per le due ore di lezione era per i suoi standard anche semplice, un disegno completo delle costellazioni di Andromeda, Pegaso e Cassiopea da consegnare entro la notte. Chi non lo trovava per nulla immediato era Tosca che da una mezz'ora buona stava osservando alternativamente il cielo e la pergamena sullo scrittoio di fronte a lei tentando di avere anche solo una vaga idea di dove cominciare a disegnare, frustrata anche dal fatto che accanto a lei invece Cosetta stava lavorando di grandissima lena, come sempre.
La rossa era talmente interessata alla materia che, appoggiata allo scrittoio con un braccio, rischiò di addormentarsi finché l'urlo di Morgana non la fece scattare a sedere.
-Tosca Tassorosso!- la voce della donna dietro le sue spalle ebbe anche l'effetto di far imprecare in gaelico Cosetta che per lo spavento aveva tracciato una linea sbagliata nella carta, costringendola a correggere a suon di bacchetta.
-Sì, maestro?- domandò poco convinta l'imputata ben consapevole però di quale fosse la sua colpa.
-Gradirei una spiegazione completa e, possibilmente, esaustiva sul perché la tua carta di Andromeda Cassiopea e Pegaso è ancora linda e pulita quando è ben mezz'ora che vi ho detto di iniziare a lavorare.- Seduti di fronte a lei i due uomini la guardarono a disagio per lei. Soddisfare una richiesta del genere di Morgana, senza venire puniti, era complicato e solitamente impossibile. Quel giorno poi l'insegnante sembrava particolarmente nervosa e la gallese probabilmente ne stava per fare le spese.
-Perché...- iniziò Tosca deglutendo appena trovando una scusa migliore di quella che il cervello le suggeriva ovvero sia di confessare la sua incapacità nel disegno astrale.
-Sto aspettando...- incalzò la strega incrociando le braccia al petto e battendo appena il piede per terra.
-Perché mi sono resa conto di aver finito l'inchiostro, venerabile!- rispose alla fine l'alunna mostrandole le sue boccette opportunamente svuotate del loro contenuto.
-E lei contava di non lavorare tutta la notte per questo! Se lo faccia prestare da Cosetta, che diamine!- esplose Morgana, allontanandosi da lei e tornando ad osservare le stelle dalla sua posizione.
-Non le potevi dire la verità, scusa?- mormorò questa volta Cosetta, allungandosi verso di lei per porgerle il calamaio.
-E beccarmi un altro livido?!- le rispose quasi arrabbiata l'altra, indicandole la fronte, dove l'insegnante l'aveva colpita qualche giorno prima con un telescopio proprio perché le aveva risposto dicendo la realtà oggettiva sulla sua passione per gli astri. -Uno per volta basta ed avanza, se per metti, sono già abbastanza ridicola così!-
Cosetta fece spallucce e mormorò:
-Anche tu hai ragione in effetti...- diede alcuni colpi di inchiostro alla sua pergamena scrivendo il nome dell'ultima stella per poi dire: -Ho finito venerabile.-
Quattro sguardi stupiti si alzarono su di lei come ogni volta, perché ad ogni lezione Cosetta diventava sempre più rapida a completare i compiti che mano a mano gli veniva assegnati. Dal canto suo Morgana credeva che prima o poi avrebbe trovato degli errori clamorosi nelle sue carte dovuti alla fretta della donna e al suo desiderio di primeggiare nella sua materia. Cosa che, però, fino a quel momento non era mai avvenuta.
-E' sicura del suo lavoro, Cosetta?-
-Sicurissima maestro, controlli pure.- disse l'altra, alzandosi per porgerle la sua pergamena con un leggerissimo inchino e tornando poi a sedersi al suo posto. 
Morgana rimase tre quarti d'ora buoni a controllare la carta, armandosi poi di squadra e righello per verificare perfino le proporzioni delle distanze fra gli altri e la loro dimensione, mentre Cosetta aiutava l'amica con la sua, ma alla fine dovette ammettere:
-E' perfetta Cosetta, come ogni volta.-
-Certo che lo è.- rispose l'altra orgogliosa del suo lavoro, mentre i due uomini la squadravano consegnando i suoi lavori. La ragazza era tutto sommato simpatica ad entrambi, ma quando si trattava dell'astronomia diventava di una rigidezza e pesantezza ineguagliabile.
-L'umiltà non fa certo parte di lei.- replicò l'insegnante prendendo e correggendo alcuni parti della carta degli altri, visto che anche Tosca aveva finalmente consegnato.
-Come l'errore quando si tratta degli astri, venerabile.- ribatté l'altra, sistemandosi appena il diadema nei capelli. Non che le fosse fondamentale nelle ore di astronomia, sarebbe stata la migliore comunque. A quelle parole comunque Morgana fu costretta a fare un cenno di assenso per poi mormorare:
-Potete andare. Tosca prima o poi troverò il modo di farle apprezzare la nobile arte dello studio degli astri.-
L'interpelata sorrise poco convinta e quando furono usciti dalla stanza guardò Cosetta e scoppiò a ridere.
-A Morgana piace sognare. Il giorno che apprezzerò la sua arte ha da venire.-
L'altra ragazza annuì ridendo di cuore, aprendo poi la porta della loro stanza.
-Indubbiamente, si vede lontano un miglio che non hai il benché minimo interesse per la sua materia.-
Tosca assentì convinta per poi ritirarsi sotto le coperte, bramando il sonno ristoratore che vi avrebbe trovato.

meditazione

La caratteristica di Tosca che più di tutte la distingueva dagli altri tre colleghi non era però una sua particolare predisposizione magica, bensì una sua vecchia abitudine, la meditazione. L'aveva scoperta per caso da un mago indiano trapiantato in Galles amico dei suoi genitori e da allora non l'aveva più abbandonata anche a causa del suo odio per i pensatoi. Quindi non era raro vederla sulle rive del Lago Nero raccolta a pensare praticamente con ogni condizione climatica possibile, cosa che più di una volta aveva provocato l'ilarità o lo stupore di Cosetta.
Quel pomeriggio d'inverno, però, un'altra persona era alla sua evidente ricerca sulle rive del lago. Ricerca che fino a quel momento non aveva dato alcun frutto, come si poteva evincere dal gesto di fastidio con cui l'uomo di stava stringendo al collo il mantello giallooro.
-Ma dove è finita... Sono certo di averla vista uscire dalla mia stanza...- mormorò guardandosi intorno nervoso, finché finalmente all'orizzonte intravide la chioma rossiccia della ragazza. -Ah eccola.- si disse mentalmente sempre più nervoso, avvicinandosi con passi rapidi a lei. Quando fu abbastanza vicino da essere sicuro di essere sentito, tossicchiò appena. Non vedendo però nessuna reazione in lei, la chiamò a bassa voce per non spaventarla:
-Tosca, ti disturbo?-
La donna sobbalzò sentendo la voce, riconoscendovi quella del ragazzo, salvo poi sciogliere lentamente la sua posizione e come ultima cosa aprire gli occhi girandosi a guardarlo.
-Non mi disturbi Godric.- rispose allungandosi a prendere il mantello, che era ordinatamente piegato accanto a leim per rimetterselo. A quel movimento il ragazzo si rese conto che fino a quel momento la ragazza aveva tenuto le spalle scoperte nonostante il pungente vento freddo che spirava da Nord.
-Non... non avevi freddo Tosca?- non riuscì a trattenersi dal domandarle.
-No, Godric. - rispose lei con semplicità, guardandolo, mentre chiudeva la spilla a forma di tasso che fermava il mantello sotto il suo collo.
-Comunque. - proseguì l'altro scuotendo la testa -Non sono certo venuto a importunarti per questo, ma per un altro motivo, ben più importante... Almeno per me.-
La donna avvampò appena sentendo quelle parole, rincuorando il ragazzo che sperava non fosse dovuto alla sua incredibile timidezza e riservatezza.
-Come spero vivamente tu abbia notato Tosca io non riesco a vederti come semplice amica come vedo Cosetta, ma provo per te un sentimento ben più forte e duraturo dell'amicizia in senso stretto.- Godric deglutì appena prima di proseguire: -E sono mesi che cerco in te segnali di una sorta di tua predisposizione allo stesso sentimento.-
La donna annuì guardandolo mentre il ragazzo si inginocchiava di fronte a lei, facendola ulteriormente avvampare:
-Quello che voglio dirti, in breve Tosca è... - si fermò appena mentre si sentiva la bocca secca per l'emozione -Vuoi essere mia moglie, Tosca Tassorosso?-
Per un momento la donna lo guardò senza riuscire a reagire per poi annuire vigorosamente, incapace di parlare.
-Era un sì?-
-Lo era, Godric perdonami.- mormorò lei questa volta porgendogli la mano perché si alzasse. A quelle parole, incapace di trattenersi, il ragazzo la strinse a sé e le baciò la fronte mentre Tosca si rannicchiava in quell'abbraccio che aveva desiderato dal loro primo incontro, ma solo in quel momento se ne rendeva conto. Rimase per alcuni lunghi momenti stretti uno all'altro immobili in quella posizione finché Godric la sciolse controvoglia dando un nuovo bacio sulla fronte alla promessa sposa.
-Devo risalire perché devo preparare la pozione per Merlino, Tosca.-
La donna annuì sciogliendo l'abbraccio ancora più controvoglia del ragazzo per poi sorridere per il bacio.
-A dopo quindi Godric...- il ragazzo annuì incamminandosi verso il castello mentre la gallese lo osservava. Quando fu abbastanza lontano si girò verso un albero e sorridente disse:
-Cosetta mostrati, che il tuo animagus si nota anche in mezzo ad uno stormo intero di corvi.-
A quelle parole uno dei volatili si alzò in volo e si appoggiò di fronte alla ragazza rivelandosi essere poi l'amica, che sbuffando disse:
-La macchia bianca del diadema vero?-
-E che altro? Nessuna altro corvo ha un segno tanto chiaro.-
Cosetta scosse il capo, consapevole che era una caratteristica che non poteva controllare, per poi dire guardando sorridente la compagna:
-Chi aveva ragione su Godric, allora?-
-Tu...- ammise l'altra sorridente.
-Chi sposerà da qui a qualche mese il bel cavaliere?- disse poi abbracciandola.
-Io!- rispose l'altra eccitata all'idea che solo in quel momento aveva realmente realizzato.
-Sono così contenta di aver avuto ragione ancora una volta, Tosca, non hai idea quanto!- disse Cosetta stringendola a sé, mentre l'amica si alzava sulle punte e le baciava la fronte.
-Benedetto intuito dei Corvonero, non l'ho mai amato così tanto in vita mia.-
L'amica rise a quelle parole dicendo:
-Wit beyond measure...-
-Is man's greatest treasure,
lo so Cosetta , lo so!- la prese in giro l'altra, in realtà felice più che mai che quel motto fosse una vera e propria caratteristica dell'amica anche quando non portava il diadema. -Mi farai da testimone quel giorno vero?-
-Ovviamente, non potresti darmi onore più grande!- rispose l'amica sorridente per poi osservare la posizione del sole, coprendosi il viso con la mano. -Saliamo, non vorrei arrivare in ritardo alla lezione con Merlino.-
Tosca assentì mentre la ragazza si avviava, lasciandola indietro di qualche passo come capitava sempre quando non camminavano parlando a causa della sua camminata più rapida.

coperte

Quella sera a cena Godric aveva dato l'annuncio ai due insegnanti che avevano mostrato immediatamente il loro apprezzamento, soprattutto Merlino visto che la reazione di Morgana fu come sempre molto posata.
-Sono molto felice per voi ragazzi!- stava dicendo in quel momento proprio il mago -Avete già deciso quando sarà il gran giorno?- domandò evidentemente curioso.
I due si guardarono, ma fu Godric a rispondere:
-Appena finiremo i nostri studi quest'estate.- Merlino sorrise a quelle parole, mentre anche Morgana assentiva con più vigore del solito. Probabilmente aveva temuto che il matrimonio avrebbe causato un'interruzione nella loro frequentazione dei corsi. Sfruttando uno dei rari momenti di silenzio del collega si girò verso Tosca e sorridente disse:
-Tosca, immaginando la sua inconsueta vicinanza con le nuvole da questo pomeriggio, spero che troverà una nuova ispirazione nello studio degli astri, ora nettamente più vicini a lei di quanto non lo siano mai stati prima.-
L'interpellata rise per poi inchinarsi e rispondere:
-Ci proverò, ma non assicuro nulla venerabile. Mi sembra che più mi avvicino a loro, più gli astri si allontanino.-
La risposta provocò l'ilarità dei presenti mentre i maestri, alzandosi, gli facevano cenno che si potevano congedare cosa che Cosetta e Salazar fecero subito, lasciando gli altri due soli nella sala a parlare.
Dopo circa un'ora proprio una stupitissima Cosetta osservò una felicissima Tosca aprire la porta della stanza e iniziare a prepararsi per la notte.
-Beh?-
-Beh cosa scusa?- domandò l'altra senza capire, aprendosi il corpetto del vestito e facendolo scivolare a terra.
-Credevo stessi con Godric...- disse l'altra come se fosse una cosa ovvia, mentre Tosca la guardava senza capire.
-Non è mica mio marito ancora, perché dovrei dormire con lui questa notte?-
-Non intendevo dormire... Non subito quanto meno.- rispose l'altra guardandola maliziosa, mentre Tosca sfidava qualsiasi scala cromatica con il suo rossore, decisamente meno spigliata dell'amica com'era.
-A maggior ragione allora!-
Cosetta scoppiò a ridere facendole spazio nel letto, mentre l'amica si rintanava sotto le coperte e parlandole da sotto il lenzuolo.
-Oh Tosca, non dirmi che conti di aspettare fino a giugno?- domandò ironica rannicchiandosi a sua volta.
-Certo che conto di farlo!- ribatté lei serissa.
-Se Godric resisterà tanto.- insistette Cosetta facendola una pernacchia e calcando l'ipotesi.
-Lo farà, volente o nolente.- rispose Tosca rifacendole la pernacchia.
La scozzese scosse la testa divertita mentre l'amica le diceva:
-Nos da, Cosetta.-
-Oidhche mhath dhut Tosca.- rispose l'altra nel suo gaelico  visto che l'amica l'aveva apostrofata nel proprio.
-Nod da fy Godric.- pernsò come ogni sera, aggiungendo però il possessivo vista la novità, Tosca prima di addormentarsi.


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Secondo capitolo di questa mia tortura nei vostri confronti. Che c'è da dire questa volta... Le immagini sono prese due da Orgoglio e Pregiudizio e una da google, quindi niente di che.
La mia caratterizzazione di Cosetta è un po' particolare, me ne rendo conto, ma una donna medievale che ha una figlia da uno sconosciuto non poteva essere certo una persona chiusa e riservata sull'argomento come invece vedo più Tosca ù.ù
Poi, oh sono opinioni, fatemi sapere perché non vi piace e ne possiamo sempre parlare.
La lingua in cui Cosetta alla fine risponde a Tosca è gaelico di Scozia visto che al contrario della rossa lei viene da quella zona di Gran Bretagna. Il possessivo nominato nella descrizio è fy,
sempre secondo google. La frase di Cosetta dovrebbe essere corretta invece visto che è presa da un sito, ma vale la solita filosofia.
La frase nella seconda immagine è parte della seconda dichiarazione di Mister Darcy a Lizzy così contesualizzata:
You must know, surely you must know, it was all for you. You are too generous to trifle with me. I believe you spoke with my aunt last night, and it has taught me to hope as I'd scarcely allowed myself before. If your feelings are still what they were last April, tell me so at once. My affections and wishes have not changed, but one word from you will silence me forever. If, however, your feelings have changed, I would have to tell you: you have bewitched me, body and soul, and I love... I love... I love you. And I never wish to be parted from you from this day on.
Dunque altro... Ah sì, recensioni e quant'altro sempre gradite ovviamente!
A presto,
Drika :3

   
 
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