Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lady Piton e Ronny92    26/06/2006    8 recensioni
Ronny92: Questa storia è una Herm/Ron, e spiega il motivo di tutti i loro litigi...come ogni coppia che si rispetti inizia litigando. RECENSITE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina dopo i grifondoro erano molto sudigiri , perché fra una settimana si sarebbe tenuta la prima partita della stagione contro i Tassorosso, che erano migliorati molto rispetto agli anni scorsi

La mattina dopo i Grifondoro erano molto sudigiri , perché fra una settimana si sarebbe tenuta la prima partita della stagione contro i Tassorosso, che erano migliorati molto rispetto agli anni scorsi.

Harry, che era il capitano della squadra rosso oro già dall’anno scorso, aveva deciso che da quel giorno si sarebbero tenuti gli allenamenti per la partita imminente, con molto disappunto da alcuni membri della squadra.

« No Harry! Oggi è domenica!non puoi farmi questo!» lo supplicò Ron alzandosi dalla poltrona.

Nella sala comune si era riunita tutta la squadra per discutere sul datarsi.

«Ron sai bene che non dipende da me.» disse il moro all’amico.

«ma tu sei il capitano!» protestò il rosso.

«Per questo è un mio dovere farvi allenare più duramente a meno di una settimana dalla prima partita!» ribatté Harry.

«Ma non possiamo iniziare da domani?» chiese il portiere.

«Se vogliamo perdere per me non ci sono problemi.» gli rispose il moro.

«Harry ha ragione, Ron, dobbiamo darci una mossa.» intervenne Ginny.

«Uffa! Ma io avevo altri programmi per oggi!» si lagnò Ron.

«Se non ti va troveremo un altro portiere, non c’è problema.» lo ricattò Harry con indifferenza.

«E va bene!» si rassegnò alla fine.

«Perfetto, allora ragazzi oggi pomeriggio alle 15:00 al campo. Ora vado a farmi dare il permesso dalla McGranitt. Ci vediamo oggi pomeriggio.» disse uscendo dal buco del ritratto.

I membri della squadra si alzarono e uscirono anch’essi. Rimasero solo i due Weasley seduti su due poltrone.

«Non devi essere troppo accondiscendente!» esclamò il rosso improvvisamente.

«Cosa scusa?» chiese la rossa confusa.

« Prima con Harry! Non devi dargli sempre ragione!»

«Io non gli do sempre ragione!»

«Ah no?  Harry ha ragione, Ron, dobbiamo darci una mossa! » la imitò

« Ron siamo in ritardo con gli allenamenti e fra un po’ abbiamo la partita, non bisogna trascurare il quidditch!»

«Io non trascuro il quidditch; e solo che oggi avevo altri programmi!»

« Quali?»

«Non sono affari tuoi sorellina!»

« Ma guarda che bella gratitudine! Dopo tutto quello che ho fatto per te!»

« Cosa avresti fatto per me?» chiese Ron curioso.

« Ti ho fatto uscire con la mia migliore amica!» esclamò la rossa

«Guarda che l’ho invitata io!»

«Si, ma chi è che ti ha detto che avrebbe voluto uscire per il suo compleanno?»

«E questo che centra?»

«Centra e come!»

« No non centra un tubo!»

«Sei proprio un antipatico con la “A” maiuscola!» gli gridò la rossa.

«Si, lo so. E ora se non ti dispiace io andrei.» disse afferrando un libro.

 

Una volta uscito dalla sala comune, Ron, si recò verso la biblioteca. I corridoi del castello erano deserti, non c’era nessuno. Era una cosa molto strana. Ron di guardò attorno insospettito. Mentre avanzava sentì una voce provenire dallo stanzino delle scope.

«SCH!»

Ron si avvicinò al ripostiglio.

« Porca paletta ci ha sentite!»

Il portiere di grifondoro impugnò la bacchetta e con l’altra mano afferrò la maniglia della porta aprendola di scatto. Caddero due ragazze.

«Lavanda!? Calì!?» fece sorpreso il rosso alzando un sopracciglio.

«Salve Ron.» risposero le due rimettendosi in piedi.

«Cosa ci facevate lì dentro???» chiese il rosso sconcertato.

«Noi…ehm…ecco noi, veramente…»

« Forza, non ho tempo da perdere!»

« Perché, dove devi andare?»

«Non è affar vostro!»

«Lavanda ma che domande! Starà andando in biblioteca perché lì c’è Hermione, no?» affermò convinta Calì.

«Ma perché diavolo pensate che cerchi Hermione?» gridò il rosso irritato alzando su i tacchi e andandosene a passo spedito.

Corse a perdifiato fino all’ingresso della bibilioteca, dove inciampò nel basso gradino e scivolò fin sotto ad un tavolo, e nell’alzarsi andò a cozzare con la testa sotto di esso.

«PORCA MISERIACCIA LADRA!!!» inveì contro il tavolo.

«Weasley-weasley-weasley, quante volte la Granger ti avrà detto di non correre per i corridoi?»

Ron alzò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con Draco Malfoy.

«Che diavolo vuoi?» chiese il rosso rimettendosi in piedi.

«Come siamo scortesi. So-tutto-io-Granger non ti ha insegnato le buone maniere?» rispose calmo la serpe.

«Senti Malfoy, posso accettare il fatto che tu venga a rompermi i coglioni, ma non tollero che si coinvolgano i miei amici!» ringhiò il portiere di Grifondoro.

«Ma io non ho coinvolto i tuoi amici, io ho tirato in ballo la Granger!» rispose ghignando il biondino.

«E scusa Malfoy, Hermione non è una mia amica?» chiese il rosso sfrontato.

«Ah non lo so Weasley, questo me lo devi dire tu.» ghignò la serpe.

«Cosa vorresti insinuare?» chiese il rosso minaccioso.

«il modo in cui la guardi… io non la guarderei così un’amica!» rispose malfoy armeggiando con un libro.

«e a te cosa interessa di come la guardo?» chiese ron che iniziava a scaldarsi.

«Niente. D’altronde è normale che un babbanofilo sia attratto da una mezzosangue.

«Non chiamarla mezzosangue!» gridò ron puntandogli contro un dito.

«Non ti scaldare Weasley!» disse Malfoy.

Hermione sbucò da dietro uno scaffale e appena li vide si diresse verso di loro.

« cosa succede qui?» chiese sia sorpresa che preoccupata nel vederli assieme.

«niente Granger, però ti consiglierei di tenere il tuo cagnolino stretto al guinzaglio. Potrebbe mordere i passanti.» sghignazzò il biondo,

«Cagnolino a chi!?!?!?» chiese rabbioso Ron avvicinandosi al biondino.

«Ron stai calmo!»esclamò la ragazza.

«Vedi weasley. Lei ti dice una cosa e tu esegui!» si intromise di nuovo il platinato.

Ron scattò in avanti, lo afferrò per il colletto della camicia e lo sollevò in aria guardandolo con rabbia e disprezzo.

«Ron mettilo giù!» urlò Hermione.

«Forza Weasley, da bravo cagnetto ubbidisci!» lo provocò la serpe. Ron lo sollevò ancora di più e lo scaraventò con forza contro il muro.

«Ron per l’amor del cielo! Sei un caposcuola!ti caccerai nei guai un’altra volta!» gridò esasperata la bruna.

«Me ne frego! Sta rompendo da quando sono entrato! Gli avrò detto un miliardo di volte di non chiamarti mezzosangue e lui continua!» gridò rabbioso il rosso.

«Ron! che cazzo stai facendo!»

All’improvviso apparve Harry che afferrò l’amico per le braccia e lo fece allontanare da Malfoy.

«Harry lasciami!»ringhiò Ron dimenandosi.

«Ah! Ora il trio è completo:

  1. il Babbanofilo
  2. la Mezzosangue
  3. e lo Sfregiato

perfetto!»

Ron strattonò l’amico che stava sudando sette camicie per trattenerlo.

«Non dargli retta!» digrignò fra i denti il bimbo sopravvissuto.

«Draco se non te ne vai immediatamente, sarò costretta a chiamare la McGranitt!» lo minacciò la bruna.

«Granger, non è carino minacciare gli altri, lo sai vero?» fece la serpe beffardo.

«Draco non farmelo ripetere!» disse con fermezza la grifa.

Draco le si avvicinò pericolosamente, Ron de Harry scattarono in avanti per aiutarla, ma la ragazza gli fece segno di stare fermi.

«Altrimenti cosa fai? Mi fai lanciare un altro mangialumeche da Weasley?» chiese sprezzante il biondo.

«20 punti in meno a Serpeverde, ecco cosa faccio Draco!» rispose ferma la ragazza guardando Draco dritto negli occhi.

Ron le sorrise mentre Harry la guardò con ammirazione.

Draco non disse niente, offeso girò sui tacchi e andò via.

Hermione si girò lentamente verso i due amici pronti ad acclamarla.

«Sarò costretta a togliere 20 punti anche a Grifondoro.» annunciò in tono grave.

«Cosa!?!?!?» chiesero i due scioccati.

«Mi spiace, ma una lite non si svolge in uno, Draco non ha fatto tutto da solo anche tu hai attizzato il fuoco, Ron.» spiegò con aria professionale la bruna.

«Ma dai! Herm, per una volta fai soffrire malfoy e non me!»

«Mi dispiace, ma le regole sono regole Ronald, e poi quand’è che ti avrei fatto soffrire?»

«Adesso per esempio!» esclamò testardo il rosso.

«Ti ho già detto che le regole sono regole!»

«Quindi di me non te ne frega niente!?»

«Non mettermi in bocca parole che non ho detto, Weasley!»

«Cosa!?... Weasley!’ e da quando mi chiami per cognome?»

«da quando ti comporti da stupido!»

«Quindi sarei uno stupido? E Malfoy, o meglio Draco, come lo chiami tu, non lo è?»

«Un minimo di intelligenza in lui c’è!»

«Allora sai cosa ti dico cara Granger: vai dal tuo caro Malfoy, lui ti consolerà sicuramente chiamandoti Mezzosangue! E scusami se mi faccio punire per difenderti; ma stanne certa… non accadrà più!»disse con sguardo glaciale e furioso il rosso che partì con passo spedito verso il dormitorio.

Hermione era sconvolta, si girò e vide il suo grande amore scomparire dietro l’angolo. Come c’erano arrivati sta volta? Lei non voleva litigare di nuovo. Non con lui, ma quel suo stupido orgoglio e il rispetto per le regole erano sempre la primo posto per lei!

Si girò verso Harry in cerca di appoggio, ma ciò che vide la scosse ancora di più.

Harry era paonazzo! Traspirava rabbia da tutti i pori!

«H-…Harry…!?» lo chiamo cauta la ragazza.

«Harry!? Harry!? Io non sono Harry! Io sono lo scemo in mezzo! Amico di due deficienti cronici! Due stupidi orgogliosi! Due…due…due mocciosi! Che ho fatto di male per meritarmi questo?»

«Harry sai benissimo che litigare con lui è l’ultima cosa che voglio!»

«Però succede sempre! È inevitabile! Non potete proprio farne a meno! Litigate, per giorni, mesi non vi parlate e poi fate pace, ma dopo un po’ si ricomincia da zero! Io sono stufo di dover fare l’ambasciatore di pace prima da uno e poi dall’altra solo perché siete troppo bambini per ammettere di piacervi!»

La bruna non osava interrompere l’amico, rimase lì di fronte a lui senza spiccicare parola.

«Perché è questo il vero problema! Siete cotti l’uno dell’altra da anni ormai, ma nessuno di voi si fa avanti! Così vi mettete con altre persone per ripicca e poi litigate, litigate, litigate sempre!»

Il moro ormai era giunto al limite della sopportazione ed era esploso.

«Ma ora basta! Sono stufo io prima di voi! Mi rifiuto di credere di essere amico di due irresponsabili, perché è quello che siete! Ed ora non voglio più avere a che fare con nessuno dei due finché non chiarirete tutto, chiaro?» chiese infine rosso come un peperone. La ragazza pur volendo ribattere si limitò ad annuire.

Il moro la guardò negli occhi e poi se ne andò.

Harry aveva ragione. Possibile che per ogni cosa dovessero litigare? Perché ogni questione doveva sempre tramutarsi in un litigio? Ormai non c’erano più cose o persone a cui dare la colpa……… erano loro gli unici veri colpevoli!

 

 

**********************

 

Ron era sedutosi grandi gradini di marmo che portavano all’ingresso della vecchia scuola.

Aveva il viso fra le mai. Il tempo in poche ore era cambiato paurosamente. La pioggia lo bagnava. La divisa ormai aderiva perfettamente al suo corpo. I capelli gli ricadevano lungo il viso pallido. Le mani grandi non lasciavano intravedere niente della sua bella faccia.

La sua mente vagava, mente la pioggia continuava a cadergli addosso indisturbata.

Come c’erano arrivati di nuovo? Perché aveva dovuto togliere punti anche a Grifondoro? Per una volta non poteva fare uno strappo alla regola? No, certo che no! lei era Hermione Granger, come avrebbe potuto trasgredire una piccola e insignificante regola? Lei, così pignola. Lei, così dannatamente ordinata! Lei, così ostinatamente appiccicata a quelle dannatissime regole, che per lei vengono prima di tutto! E lui che stupidamente aveva sperato che ci fosse qualcos’altro prima delle regole, o meglio qualcun altro!

Ingenuo! Come aveva fatto ad illudersi così? Come aveva potuto credere che la Granger avesse qualche interesse per lui? Illuso! Stupido! Stupido illuso!

Si guardò la mano destra. Eccola, livida e graffiata come l’aveva lasciata giorni fa. La stessa mano che aveva voluto punire per aver fatto soffrire Hermione. La stessa mano che portava i segni del suo amore nei riguardi di quella ragazza.

La guardò ancora per qualche minuto, poi la nascose dietro l’altra.

Soltanto in quel preciso istante Ronald Bilius Weasley si rese conto che tutto quello che aveva sempre voluto e a cui teneva  più di se stesso ……………… era solo un’utopia!

Si passò nuovamente le mani sul viso bagnato, ma non si mosse. Deciso com’era a rimanere su quelle maledette scale, sotto quel maledetto diluvio!

 

 

*******************

 

Sta volta non sarebbe tornato a chiederle scusa…… e infondo non aveva tutti i torti.

Un lampo seguito da un tuono. La bruna fermò il corso dei suoi pensieri e guardò fuori dalla finestra. Pioveva. I corridoi erano più freddi del solito e la pioggia sbatteva contro i vetri insistente, ogni singola goccia si infrangeva al contatto con il vetro. La bruna continuò a camminare per il corridoio, dirigendosi verso la Sala Grande.

Le passarono accanto alcune ragazzine del terzo anno.

«è un pazzo!»

«già, bisogna avere un gran coraggio per stare sotto questo diluvio.»

«Oppure molta stupidità!» la corresse una terza ragazza.

Hermione concordava con quest’ultima. Guardò l’orologio. Era ora di pranzo.

 

Entrata nella Sala Grande vide una mano fargli segno da lontano. Era Ginny che come sempre le aveva riservato un posto accanto al suo. Hermione andò a sedersi senza esitazione.

«Ciao!» salutò allegra la rossa.

«Ciao…» le rispose tetra la bruna.

«Che allegria! Cosa ti è successo? Mirtilla Malcontenta in confronto è euforica!» esclamò la rossa guardandola preoccupata.

«Dai! Adesso non esagerare!» rispose seria.

«no, giuro! Sei……..eccessivamente seria oggi! Ma che hai?»

«Niente, le solite cose.» rispose la bruna vaga.

«Ho capito! Hai litigato con mi fratello.»

«Ma perché le mie “solite cose” vengono interpretate come “litigio con Ron”?» chiese infastidita.

«perché solitamente voi due litigate!» rispose ovvia Ginny.

«Ok chiudiamo l’argomento qui!»

«Va bene…»

Ci fu qualche minuto di silenzio fra le due, che venne interrotto dall’ingresso nella sala di Harry, che come una furia si diresse verso le due completamente bagnato.

«Harry! Come mai sei tutto bagnato?» chiesero in coro le due.

«Ogni anno che passa mi convinco sempre di più che sono il migliore amico di un emerito idiota!» gridò il moro furibondo.

«Cosa!?» chiese la rossa non avendo capito bene.

«Tuo fratello è un cretino! Idiota patentato! Deficiente e…e…e qualsiasi altro termine offensivo che riguardi il non avere intelligenza!» gridò ancora più furioso.

«Questo è normale, non dovresti stupirti.» disse Ginny ritornando al suo pranzo.

Hermione e Harry le scoccarono un’ occhiata poco amichevole.

«Perché, cos’ha combinato?» chiese la bruna preoccupata.

«La vedi fuori la pioggia?» chiese Harry indicando una delle enormi finestre della sala.

«Bè chiamala pioggia… io lo chiamerei diluvio.» disse la rossa.

«ecco! Ecco! Ancora peggio!» continuò a gridare il moro.

«Harry calmati! Siediti e spiegaci tutto.» disse Hermione

Il moro si sedette.

«Ron è sulle scale dell’ingresso… cioè è sulle scale che portano all’ingresso!» spiegò il moro.

«Ma è pazzo! Così si beccherà una broncopolmonite!» esclamò preoccupata la rossa.

«Lo so!ho cercato di farlo entrare, ma non c’è stato verso!ha il sedere incollato a quel maledetto gradino!» rispose Harry ormai rassegnato.

Era colpa sua! Sapeva benissimo che la colpa era sua! Ron era là fuori, sotto la pioggia, col rischio di beccarsi un accidente per colpa sua e del litigio che aveva fatto scoppiare per una stupidissima regola!

Hermione si alzò e corse verso l’uscita della Sala Grande.

«Herm, dove vai!’» gridarono simultaneamente Harry e Ginny.

Ma la ragazza non rispose, continuò a correre finché non raggiunse il gigantesco portone che conduceva all’immenso parco che circondava il castello.

Lo vide. Lì. Seduto sulle scale. Bagnato fradicio. Sembrava un guerriero stanco di combattere. Sembrava rassegnato, annoiato, ma soprattutto arrabbiato. Si, doveva essere davvero molto arrabbiato… d’altronde non aveva tutti i torti.

La ragazza gli si avvicinò. Le gocce d’acqua la investirono bagnandola in pochi secondi.

«Ron…» lo chiamò piano.

Il ragazzo si voltò, ma appena la vide si rigirò subito dall’altra parte.

«Ron… ti prego, devo parlarti…»

 

********************************************************************************

 

Ed ecco a voi il 9 capitolo di questa bellissima ( si come no! nda) storia!!!

Mi è dispiaciuto il fatto di avere avuto così poche recensioni nell’ultimo cap, ma non fa nada! L’importante e che le persone la leggano, giusto?

I miei ringraziamenti sta volta vanno a:

 

Mary Potter93 : grazie cara, un bacione anche a te e tanti saluti dalla mia collaboratrice LadyPiton!

 

Kri Black I: sono contenta di essere una delle tue autrici preferite, e per premio eccoti il 9 cap, cosa te ne pare????

 

Un grosso bacio a tutti la vostra RONNY92, o  Assurda per chi mi conoscesse con questo nomignolo!

RECENSITE PLEASE!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Piton e Ronny92