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Autore: Carlos Ray    21/10/2011    1 recensioni
IN FASE DI REVISIONE
Quattro amici e le loro notti.
Sterminatori.
Lui, Ray Johnson. Un passato nascosto e drammatico, che non vuole svelare.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Vengo dall'Inferno'
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“Levategli il cappuccio.”
Ray smise di vedere tutto nero, rendendosi conto di essere inginocchiato sulla sabbia. Si guardò attorno.
Era nel deserto, a qualche centinaio di metri dalla strada. Il cielo nero stava scolorendo, iniziando a macchiarsi di blu: l’alba stava per sorgere.
Il ragazzo sbatté le palpebre. Due uomini lo tenevano immobilizzato, ed altri tre erano di fronte a lui. Uno di loro, un elegante uomo dalla folta chioma bionda ed il vestito grigio, era più indietro rispetto agli altri.
“Eckhart…” sibilò Ray.
“Signor Johnson, ben svegliato.” disse quell’uomo, mantenendosi impassibile come la sera precedente. Dovevano essere passate poche ore, ed era stato sveglio sotto il cappuccio per almeno due giri d’orologio.
“Cosa cazzo volete?” chiese Ray, rabbioso.
“La finezza non è il suo forte, vedo. In breve, io ed i miei amici siamo molto interessati alla sua opera. La caccia ai demoni…deve essere eccitante.”
“Sa, signor Eckhart?” disse Ray beffardamente, tentando di mostrarsi indifferente alla situazione. “Mi sono un po’ rotto le palle di gente che viene e dice di conoscere ciò che faccio. Ultimamente accade fin troppo spesso, per i miei gusti. Vuol dire che non lo faccio molto bene, non crede?”
“Probabile. Ma i miei amici ed io eravamo a conoscenza dell’esistenza di esseri sovrannaturali ben prima di venire a sapere di lei. Diciamo solo che è molto noto nell’ambiente, visto che lei ci è stato caldamente raccomandato.”
“Chissà perché, ma ho la sensazione che quando parla dei suoi amici non intenda dei compagni di bevute.” disse il ragazzo, mantenendo la stessa cadenza sarcastica.
“No, in effetti no. Siamo colleghi. Siamo collaboratori. Siamo Fratelli.” disse Eckhart in tono solenne.
“Oh, non mi dica…siete degli invasati. Cos’è, volete assumermi per aiutarvi in una vostra folle crociata idealista?”
Finalmente, Eckhart abbandonò la sua posa plastica.
Sorrise. Era un brutto segno, pensò Ray.
“Non esattamente, signor Johnson.”
A quelle parole, Ray sentì un poderoso pugno colpire il proprio stomaco.
Ray cadde in avanti, senza fiato. Colui che lo aveva colpito portava un tirapugni al braccio destro.  Un altro si avvicinò a lui armato di manganello, mentre Eckhart riprese a parlare: “Noi vogliamo che la smetta, ma sono sicuro che non riusciremo a convincerla. Perciò…la fermeremo allo stesso modo in cui lei ferma gli Esseri Superiori.”
“Esseri sup…chi cazzo siete? Dei maledetti…”
Ray venne alzato di peso. Quegli uomini lo colpirono ancora, più forte, ripetutamente. Ray non poteva reagire.
Cadde nuovamente a terra, sputando sangue.
“Fanatici di merda…” sussurrò. Era ridotto molto male.
“Lei tenta di arrestare ciò che non può essere arrestato, signor Johnson.” disse Eckhart, alzando notevolmente il tono. Il suo sguardo si era fatto improvvisamente folle, infervorato, e la sua voce alta ed acuta.
“Siete dei pazzi…” sussurrò Ray debolmente.
“L’essere umano stesso lo è. Così come lo è lei, visto che prova a mettersi contro gli Esseri Superiori….creature magiche e magnifiche, che sono su questa terra per conquistarla, ed infine raddrizzarla, estirpandola dalla follia di coloro che non comprendono! Solo pochi eletti sopravviveranno…”
“Cazzate, Eckhart. Siete solo dei maniaci che non hanno capito un cazzo…” Ray tossicchiò altro sangue. “Quali esseri superiori…sono solo dei demoni, esseri inumani assetati del sangue. Anche del vostro, coglioni!”
Ray venne colpito di nuovo, ancor più duramente.
“Lei si sbaglia, signor Johnson…noi li aiuteremo a rendere più rapida la loro ascesa, e verremo onorati e premiati per la nostra dedizione! La Fratellanza di Osiride trionferà, e lei non potrà farci nulla, perché morirà qui, stanotte!”
Ray non riusciva più ad alzarsi. Era troppo il dolore, erano troppe le ferite.
Era in totale balìa di quegli uomini, incapace di reagire. Incapace di combattere.
Che strano…era la prima volta.
Si era sempre sentito insignificante di fronte a ciò che era il suo destino, ed ora si sentiva davvero, inequivocabilmente…impotente. Privo di alcun potere, privo di qualunque presa sul proprio scorrere del tempo.
Ed a porre fine alla sua vita sarebbero stati dei pazzi e stolti uomini che non avevano compreso ciò che li circondava, fraintendendolo e plasmandolo a proprio piacimento. Nessuna battaglia, nessun combattimento.
Quella non era la morte che si aspettava.
I due uomini alle sue spalle lo alzarono nuovamente, tenendolo sollevato: le gambe del cacciatore non reggevano.
Eckhart si era tenuto a distanza, ma aveva estratto una pistola.
Non disse nulla. Nessuna spacconata gridata al vento, nessuna solenne frase di morte.
Non c’era nulla. Era solo un’uccisione…così semplice.
Era solo morte.
Per Ray, non ci sarebbe stata nessuna marcia funebre.
Dov’erano i suoi amici?
BLAM!
 
“Signori, è fatta. Ma il lavoro da fare è ancora molto. Come sapete, i cacciatori in California non sono pochi. E primi su tutti, ci sono i compagni di questo sciocco. Andiamocene.”
I cinque uomini si diressero verso l’auto.
Eckhart rimase immobile, contemplando quella scena.
Se uno degli Esseri Superiori avesse visto, se uno di loro si fosse trovato lì in quel momento…il solo pensarci gli dava una felicità senza pari. Lo avrebbero gradito, lo avrebbero ringraziato sicuramente…lo avrebbero accolto.
Eckhart sorrise, gioioso e soddisfatto di aver portato a termine la sua missione.
Si voltò verso la macchina, in tempo per vederla esplodere, ribaltandosi.
La forza d’urto fece perdere l’equilibrio all’uomo dai capelli biondi.
Si rialzò lentamente, guardando ciò che era successo…un fulmine aveva colpito l’auto. Non arrivava dal cielo, ma l’uomo non se ne accorse.
I suoi compagni erano a terra, morti, gravemente ustionati…solo uno di loro si rialzò, dirigendosi barcollante verso il suo capo.
Impossibile…
Cos’era successo? Perché lo punivano? Perché erano adirati con lui?
Eckhart non capiva…alzò lo sguardo verso il cielo, che si era ormai tinto di un blu più chiaro.
“CHE COSA HO SBAGLIATO?” gridò.
E contro ogni sua aspettativa, ben oltre a qualunque suo desiderio più recondito, si sentì rispondere.
Ma nemmeno la voce arrivava dal cielo.
“Hai sbagliato nel metterti contro di me!”
Era una voce terrificante, colma di splendente rabbia. Eckhart non si sarebbe mai aspettato di sentire una voce così terribile e gloriosa, ma ora…dopo tutti i suoi piani, dopo tutti i suoi desideri…
Tutto scomparve, lasciando il posto unicamente ad una sconfinata paura.
E l’uomo davanti a lui smise di camminare. Venne scagliato all’indietro, colpito da qualcosa…un altro fulmine. Un altro tuono.
Ed Eckhart in quel momento capì….capì da dove arrivava la voce, e da dove venissero quelle folgori, quelle spietate saette.
Eckhart si voltò, vedendo un volto che, lo seppe con assoluta certezza in quel momento, era il volto della sua morte.
Ray Johnson era inginocchiato, a braccia spalancate. Ma era completamente diverso dall’uomo che aveva visto pochi minuti prima. La sua voce, la sua espressione…
Egli era assolutamente incurante del sangue che gli colava dal petto…non era dolorante, non era accasciato a terra. Era vivo ed inquietante.
L’ultima cosa che Harvey Echkart vide prima di morire fu quell’uomo che congiungeva le braccia per far partire un groviglio di linee d’energia blu come la notte, e gli occhi che sembravano infuocati come il sole del suo carnefice. Sembrava quasi che emettessero un bagliore luminoso…
E poi Ray Johnson ricadde a terra sulla schiena, svenuto.

CONTINUA....ecco il link alla seconda parte: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=846687

A conclusione di questa prima parte, non posso non ringraziare Chiara ed Elena (vado in ordine alfabetico): senza i loro appunti, le loro impressioni, i loro consigli la storia non sarebbe la stessa. Il loro aiuto è stato prezioso, e lo apprezzo davvero. Di solito sono gli scrittori professionisti ad inserire ringraziamenti e dediche, ma….francamente, chissene. Ve lo meritate.. 
  
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