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Autore: Nami88    21/10/2011    1 recensioni
Una storia di amicizia, come tanto l'avrei voluta io e come tanto l'ho sognata.
Buona lettura a tutti!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima sera trascorse serena e allegra. Giocarono a Shangai e a scacchi fino a che troppo stanchi non crollarono tutti come dei bambini.
Il giorno seguente Haruko, che era pur sempre la manager della squadra, concesse loro di fare una corsa di un paio d’ore su e giù dalla collina e non di più perché erano in vacanza e dovevano riposarsi. Serviva però anche qualche cosa per ammazzare il tempo e ad Ayako venne in mente un modo interessante: li costrinse a giocare una partitella cinque contro due tra l’intero Shohoku e le due ragazze.
« Starai scherzando, vero?! »
« Perché Mitsui, hai qualcosa da ridire?! »
« No, figuriamoci. Evidentemente vi piace essere umiliate »
« Questo lo vedremo! Io e Haruko siamo in gamba, specialmente Haruko, e Akagi lo può confermare »
« Questo è vero, ma in fondo voi non siete altro che principianti e noi giochiamo ogni giorno…non so quali speranze possiate avere contro cinque uomini » disse dubbioso.
« Ti ci metti anche tu Kogure?! »
« No no, per me non c’è problema! Figuriamoci! Come non detto… »
« Va bene, allora è deciso! Tutti in campo sfaticati! »
« A quanto arriviamo con i punti? »
« A dieci. Uno di voi farà da arbitro »  disse Ayako.
« Ci pensò io » disse Kogure ripescando il fischietto dal borsone a bordo campo.
« Perfetto signorine, fatevi sotto! »
« A chi hai detto “signorine”, eh Mitsui?!? Haruko vai tu al centro per la palla. Gliela faremo vedere noi. Vi ho visti giocare così tante volte che ormai potrei battervi a occhi chiusi ».
« Lo vedremo> sorrise lui. « Lo vedremo ».
Haruko si posizionò al centro del campo. Di fronte a lei suo fratello Akagi. Era piuttosto ovvio che non sarebbe mai riuscita a superarlo nel salto nemmeno se fosse andata in piedi su di uno sgabello. Era così alto che le faceva ombra completamente.
“Che figuraccia che farò”. Si sentiva gli occhi di tutti puntati addosso.
« Pronti?! 3…2…1… »
FRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!
Akagi saltò in alto senza nemmeno sforzarsi molto e lanciò la palla a Miyagi che stava esattamente dietro a sua sorella.
Ayako cominciò a darsi da fare e dopo un paio di tentativi andati a vuoti di portare via la palla a Miyagi, usando anche il suo “savoir faire”, riuscì comunque a portarla via a Mitsui.
La passò poi ad Haruko che si trovò a dover fronteggiare proprio lui. Rukawa.
Erano uno di fronte all’altro e si studiavano. Non erano mai stati così vicini, così vicini che il respiro affannato del Volpino poteva spostarle i capelli. Era chiaro come il sole che Rukawa avrebbe potuto portarle via la palla in qualsiasi momento, visto che Haruko palleggiava da diversi lunghi secondi imbabolata come uno stoccafisso, ma non lo fece. Probabilmente perché era una amichevole molto amichevole e sarebbe stato troppo facile vincere contro di loro; decise quindi di marcarla stretta e vedere come si sarebbe comportata, totalmente indifferente agli sguardi persi che Haruko gli rivolgeva.
Haruko dal canto suo era presa dall’emozione. In una situazione normale non avrebbe sostenuto quello sguardo glaciale nemmeno un secondo, ma in partita doveva restare concentra. “Ti dimostrerò che sono capace, così forse mi noterai”. E quando voleva, Haruko sapeva essere caparbia e testarda.
« Coraggio, hai paura? » le chiese lui inaspettatamente, con quel tono di voce profondo e glaciale che le faceva da sempre venire i brividi.
Haruko sobbalzò. Erano le prime parole che Rukawa le rivolgeva in tre anni.
Lo sguardo si posò poi oltre le spalle della volpe, dove sottocanestro Hanamichi cercava di suggerirle qualcosa con gli occhi. Non si sa come, ma Haruko capì. Osservò Rukawa negli occhi e quando sentì dentro di sé il momento fece una finta a sinistra, Rukawa ci cascò perché si spostò nella stessa direzione ma in quella frazione di secondo capì che era una finta e si rispostò verso destra per tentare di fermare quella ragazzina ma era troppo tardi perché Haruko, grazie alla sua piccola taglia e alla sua velocità, gli passò sotto ad un braccio e si portò a canestro.
« Vai Haruko! » esultò la sua unica compagna.
Sotto canestro intervenne Hanamichi.
« Mi dispiace Harukina ma ti devo fermare! ».
Haruko si trovò di fronte a quella montagna insormontabile.
« Adesso si lascerà imbambolare » soffiò Mitsui.
Invece Hanamichi sembrava molto convinto.
Haruko palleggiò diverse volte e cercava visibilmente degli spazi attraverso cui poter passare ma era impossibile. Finché, con la coda dell’occhio, non scorse Ayako esattamente dietro ad Akagi poco distante da lei sulla sinistra, e le venne un’idea.
« Ayako! Tua! ».
Ayako afferrò la palla e fece una finta per tirare a canestro, il che costrinse Akagi e Hanamichi ad alzarsi per stopparlo, ma Ayako più piccola e leggera volò a terra una frazione di secondo prima dei due ragazzi per poi lanciare di nuovo la palla ad Haruko completamente smarcata, la quale finalmente riuscì a segnare altri 2 punti.
« Evvaiiii!!! » si diedero il cinque.
« Però, non male… » confermò Miyagi sorpreso. « Ayakuccia sei fantastica! »
« Non male per niente – disse Mitsui dovendosi arrendere all’evidenza – ma sono distrutte e giochiamo da soli cinque minuti. Devono coprire i ruoli di 5 persone e si trovano davanti dei giganti. E non sono per niente allenate. Non dureranno molto ».
« Ha parlato Mr. Resistenza »
« Di’ un po’ Miyagi tu da che parte stai?!?! »
Tuttavia, Mitsui aveva visto giusto. Le ragazze erano esauste e persero malamente nel giro di quindici minuti per 4 a 10, nonostante i ragazzi non avessero incalzato un gioco pesante e le avessero lasciate abbastanza libere.
In quelle poche occasioni che le erano state concesse, Haruko si era trovata vicinissima al suo amato. A fine partita sognava che Rukawa le dicesse: « Brava, hai giocato bene » ma non accadde mai e nemmeno la guardò. Accadde invece che fu Hanamichi a farle i complimenti e a portarle l’acqua per rinfrescarsi.
Ayako le sorrise eloquente. “Te l’avevo detto”.
   
 
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