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Autore: _StayStrong    21/10/2011    4 recensioni
DAL SECONDO CAPITOLO:
“Draco, mia sorella non è sempre stata come l’hai conosciuta tu” disse la donna leggendo negli occhi del figlio solo disprezzo, la sua voce era melliflua “Bellatrix finché ebbe la tua età era una ragazza dolce, affidabile, completamente sbagliata per la casa dei Serpeverde. Lei con noi non c’entrava assolutamente nulla con tranelli, cattiverie, dispetti, era sempre stata calma e posata. Cambiò dopo, con l’ascesa di Tom Riddle. Se ne innamorò perdutamente...” disse, i suoi occhi erano acquei mentre pensava a ciò che una volta era stata la sorella, nulla in confronto alla donna tra le sbarre.
“Lei, lei è figlia di Voldemort?” chiese Draco in un misto tra lo schifato e lo spaventato, no, lei non poteva assolutamente essere figlia sua, non aveva nessuna caratteristica dei Riddle
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lo specchio delle Brame, come l’aveva soprannominato Neville, era stato spostato nella stanza delle Necessità, riportata a nuovo dopo essere stata incendiata durante la Guerra. Era in un angolo intatto, sopravvissuto ad ogni tempo e spazio, imponente. Hermione lo stava guardando da lontano, ci mise un po’ di tempo prima di trovare il coraggio di avvicinarsi, quello le avrebbe mostrato il suo desiderio più grande, che non sapeva più neppure lei quale fosse.
 

Si posizionò davanti allo specchio e poi sollevò la testa, per vedere cosa le stava mostrando e sorrise. Un sorriso e una lacrima, forse anche due.

“Che cosa vedi?” chiese il suo migliore amico, che l’aveva seguita fino all’interno della stanza, lei se ne era accorta ma aveva preferito non dire nulla, ultimamente si sentiva lontana mille miglia da ciò che prima era stata la sua vita, avere accanto Harry l’avrebbe fatta sentire meglio. Nel frattempo il ragazzo si era avvicinato e l’aveva abbracciata timidamente, come aveva fatto Draco poco prima, lei si lasciò andare facendo appoggiare la propria schiena al petto del ragazzo.

“Vedo i miei genitori e dietro di loro Bellatrix, sorride” rispose timidamente la ragazza “Ma è diversa, assomiglia a me” le veniva da piangere  ma si trattenne  “Poi ci sono io, appena vicino ai miei genitori e due uomini mi tengono per mano, da una parte c’è Ron, dall’altra Draco, si guardano e sorridono” disse mentre un’altra lacrima calda le scivolava sulla guancia per poi atterrare sulla sua bocca, Harry la strinse ancora di più a se e scoppiò a ridere, la ragazza si girò tra le sue braccia finché non poté guardarlo in faccia, dando le spalle allo specchio.

“Potter, che cavolo ridi? Io sono seria” disse mettendo il broncio, lui le posò un bacio sulla fronte, paterno e poi le sorrise, facendola girare ancora verso lo specchio.

“Io non vedo quello che vedi tu, ma guarda, ti sembrerebbe possibile vedere Ron e Malfoy vicini e magari parlare da amici?” chiese il ragazzo trattenendo una risata, Hermione fissò un punto preciso dello specchio e poi sorrise scuotendo la testa; Draco era presente in quell’immagine proprio perché Ron non c’era più, se no le cose sarebbero andate diversamente.

“Le cose sarebbero andate diversamente se...” incominciò la ragazza ma poi si bloccò, un’ombra passò nei suoi occhi, ancora non riusciva a dire la parola morte e collegarla a Ron, era più forte di lei, lo faceva per non soffrire, o almeno così pensava lei, ma peggiorava solo la situazione a volte.

“Se lui fosse ancora qui” completò Harry pensando per un attimo anche a Ginny “Ma Malfoy avrebbe fatto parte della tua vita lo stesso, anche se in modo diverso” le fece notare, lei annuì e il suo sguardo si poso sull’immagine della madre naturale, le sembrava fin meno pazza di quello che era nel riflesso, era la stessa donna dei ricordi di Piton, con un viso sano.

“Certo che non è una pillola facile da mandar giù” disse Hermione lasciandosi definitivamente alle spalle lo specchio per guardare in viso il suo migliore amico “Insomma, Ron e Ginny sono mancati da poco e le cose erano già difficili così, ora mi viene detto che la persona che pensavo di essere in realtà non è mai esistita, non del tutto...” continuò la ragazza, gli occhi verdi di Harry esploravano ogni centimetro del viso della ragazza, finché non si fermarono in quelli di lei, due pozze d’orate.

“Tu sei Hermione, sei sempre la stessa persona, il fatto che tu sia una Lastrange non cambia nulla, solo i tuoi dati anagrafici. Per il resto rimani sempre la mia migliore amica, una delle eroine della Guerra, una strega della Luce, la so – tutto – io un po’ fastidiosa ma simpatica ed estremamente brillante, la mente assoluta del gruppo. Sei sempre tu, Herm. E se un giorno non dovessi ricordartelo basta che mi guardi negli occhi, per me sarai sempre tu” le disse stringendola forte a se, la notizia aveva scosso lei quanto lui, in modo diverso forse, ma lo aveva intaccato e se prima era preoccupato per le condizioni di salute psicologica di Hermione ora lo era doppiamente.

“Posso chiederti una cosa?” chiese il ragazzo mentre Hermione era ancora stretta a lui.

“Da quando chiedi se puoi chiedere?” chiese la ragazza di rimando scherzando e riprendendo un po’ di colore che prima aveva perso quando si era specchiata.

“Che cosa provi per Malfoy?” chiese, la ragazza sospirò e abbassò il viso, prendendo a giocare con la cravatta della divisa di Harry, dove il rosso e l’oro spiccavano ancora più dell’enorme spilla della Casa, ma non era abbastanza forte per contrastare le guance rosse della ragazza appena fatta la domanda, Harry dovette trattenere un sorriso. La conosceva bene, probabilmente se ne era innamorata, ma non se ne era ancora resa conto.

“Non lo so” rispose lei “Quando sto con lui sto bene, mi piace il calore che riesce a trasmettermi e le sensazioni, mi sa prendere in un modo diverso, ha sofferto anche lui e sembra mi capisca” continuò lei, Harry le aveva sollevato con pollice e indice il mento per costringerlo a guardarlo negli occhi, non doveva vergognarsi.

“Provi per lui quello che provavi per Ron?” chiese, era quello che gli premeva di più di sapere, voleva saperla al sicuro, non voleva che soffrisse ancora di più e aveva paura che Malfoy potesse illuderla o ingannarla, d'altronde non poteva pensare diversamente, lui aveva conosciuto un Draco diverso da quello che Hermione sembrava di vedere in quel momento.

“Ron rimane Ron” rispose lei “Ma spero che andando avanti provi per lui le stesse cose” ammise “Mi trovo veramente bene, Harry. E’ diverso” il ragazzo annuì debolmente, non riusciva ancora a crederci, per certi aspetti era incredibile quanto il fatto che fosse figlia di Bellatrix. Si stava innamorando del suo più acerrimo nemico, di chi l’ha sempre presa in giro e sbeffeggiata.

“Ti stai innamorando?” chiese ancora lui, le guance della ragazza divennero ancora più rosse e lui appoggiò le appoggiò una mano su quella destra, che gli sembrava ancora più rossa dell’altra, lei sorrise.

“Credo di si” rispose mettendo la mano su quella del ragazzo e poi scoppiando a ridere insieme per la situazione assurda che si era andata a creare.

“Io, figlia di Bellatrix e innamorata di Draco” disse tra le risate, Harry rise ancora di più; non ridevano così da tempo, forse troppo. Ma ridevano di gusto. Qualcosa di buono alla fine, tutta quella situazione l’aveva portata.
 
 
 
  

 

  
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