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Autore: Katje96    21/10/2011    2 recensioni
Il Kishin è stato sconfitto, ma la strada da fare è ancora lunga per i nostri eroi! Tutti quanti sono rimasti indietro con la raccolta di anime e il ruolo di Death Scythe è ancora ambito, specie da Soul e Maka. Ma chi lo dice che questa avventura non riserverà altre sorprese?
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Liz Thompson, Tsubaki | Coppie: Soul/Maka
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quinto

 

Null’umido antro si stagliavano in aria vari vapori. Alcuni violetti, altri verde acido, ma tutti quanti accomunati da quel odore che ti mette in guardia dall’aspirarli per troppo tempo.

Gli occhi della strega saettarono verso la sagoma misteriosa.

-I tempi sono maturi.-

L’ombra rivolse un cenno d’assenso.

-Va’, e fai il tuo dovere.-

La figura si dileguò velocemente, senza lasciare tracce dietro sé.

Ancora poco… basterà sbarazzarsi di quei due, e allora, finalmente, le streghe torneranno a regnare.

 

Molto più lontano, in un ospedale, due ragazzi stavano discutendo.

-Perché no?-

-Devo ricordarti cos’è appena successo?- Maka incalzò Soul. Era convinta che avesse capito quello che aveva provato finora, ma ora non ne era del tutto certa.

-Vuoi o no superare tua madre?-

Soul aveva toccato un tasto dolente, questo lo sapeva, ma nonostante ciò andò dritto al punto. Non si divertiva a correre rischi per niente, ma per la fine del loro percorso, voleva qualcosa di spettacolare.

 

Aveva soffiato le informazioni da una discussione del professor Stein, ovviamente senza che questo fosse lecito.

Dalla caduta di Arachnia e del kishin, le streghe si erano nascoste rimanendo inattive per molto tempo. Ma recentemente il Chrona aveva sentito delle onde magiche piuttosto forti provenire dal deserto, il che significava solo una cosa: una di loro non si era rassegnata e stava già escogitando qualcosa.

 

Maka sospirò. Certo, anche lei avrebbe voluto qualcosa di unico per loro, ma un a proposta del genere, dopo i pericoli appena corsi, non le sembrava appropriata. Per niente.

-Non so. Dammi un po’ di tempo per pensare, ok?-

-Va bene-

Soul uscì dalla camera, avviandosi verso la propria, dove Kid lo aspettava.

Una volta entrato, vide l’amico rivolgergli un sorriso fiducioso, che svanì presto lasciando posto a un’espressione delusa.

-Non gliel’hai detto, vero?-

-Ovvio che no! Ora la cosa migliore è finire la raccolta, e non possiamo permetterci errori questa volta.-

-Cosa cosa?! Avete parlato solo di questo? Avrà sicuramente rifiutato.-

Soul, lasciandosi cadere sul letto, sgranò gli occhi sorpreso.

-Come fai a saperlo?-

-Chiunque l’avrebbe intuito.- l’espressione dello shinigami era incredula a sua volta, possibile che non ci fosse arrivato? Soul continuò a guardarlo con una sincera ingenuità.

-Avresti proprio bisogno di un corso per queste cose…- sbuffò Kid.

Un paio di occhi rossi si illuminarono.

-Potresti insegnarmi tu!-

-Cosa?! perché?-

-Guardati, sei un esperto!-

Il moro non riuscì a resistere a queste lusinghe.

-Beh, se proprio insisti…-

Si sistemò il colletto della giacca, poiché per un attimo aveva pensato che si fosse alzato leggermente sulla destra.

-Ma per prima cosa, sistemati quel cerchietto, non è assolutamente simmetrico.- disse assumendo un’aria professionale.

Soul si concesse un sorriso, facendo ciò che gli veniva ordinato, finchè non trovò qualcosa di strano tra i capelli.

Lo esaminò: era un pezzettino di cemento, come se provenisse…dal soffito. Kid lo guardò allarmato e la camera iniziò a tremare. Un terremoto?

Ci furono dei colpi alla porta e i ragazzi si misero in piedi, pronti a scappare.

A un certo punto quella venne aperta con un calcio.

-Yahooo! E’ arrivato il vostro Big preferito!-

 

-Posso entrare?- disse Tsubaki alla porta della camera d’ospedale di Maka.

-Vieni pure.-

La buki si richiuse la porta alle spalle.

-Ho visto Soul uscire…-

Maka le raccontò della discussione,certa che l’amica la capisse.

-Non è una situazione facile- commentò Tsubaki ascoltando tutto.

-Ma sotto sotto sento che a te non dispiacerebbe così tanto questa missione…-

Maka arrossì, colta in flagrante.

-E’ che vorrei qualcosa per cui si ricordi di me…- si morse le labbra, accorgendosi di essersi tradita da sola.

La bruna le sorrise incoraggiante. Tutti si erano accorti ormai di quell’alchimia, a parte i due diretti interessati.

Dopotutto doveva essere stato qualcosa di graduale, pensò, i due erano sempre stati molto legati e non si poteva definire un vero inizio, non come con lei e…

-Tsubaki, perché stai arrossendo?- la ragazza non potè non sentirsi sollevata, qualcun altro provava più o meno i suoi stessi sentimenti.

In quel momento si sentì bussare alla porta.

-Posso?- disse Liz mentre già attraversava la stanza e si accomodava su uno sgabello.

Le due ragazze rimasero un po’ allibite, ma dopo tutto, quello era il carattere di Liz.

-Come stai?- chiese a Maka.

-Io bene. Ma Patty?-

-Dorme. Sai, ultimamente sembri un po’ con la testa fra le nuvole…-

-E non sono l’unica!-

Liz rivolse a Tsubaki un’occhiata perplessa. Sperava si riferisse all’amica, perché se non fosse stato così, si sarebbe resa conto di non aver nascosto per bene la propria cotta…

-Liz-chan, devi dirci qualcosa anche tu?- chiese ingenuamente l’altra buki vedendola alle strette.

Maka scoppiò a ridere.

-Mi sa proprio che abbiamo bisogno di un bel pigiama party come quelli che facciamo a Death-City, ragazze… a quanto pare è un po’ che non parliamo come prima. Forza, vuotate il sacco!-

-Eheh, no! Prima tu!-

 

Nel frattempo, anche nella stanza dei ragazzi stava andando avanti una riunione piena di risvolti imprevisti.

-Sono veramente stupito; nel giro di poco tempo sono venuto a sapere che altre persone si sono innamorate del proprio partner…- Kid sospirò, non sapendo come vedere la cosa. L’amore è un sentimento bellissimo, eppure in certi casi può persino sembrare sbagliato. Questo probabilmente, era uno di quelli.

-Cosa vorresti dire con “altre persone”?- lo interrogò Soul. Sapeva già la risposta, ma non potè fare a meno di divertirsi nel vedere l’amico in difficoltà. Infatti, da quel momento lo shinigami aveva iniziato a balbettare imbarazzato.

-Beh…t-tu…Black*Star…e…e…-

-Yahaaa! Ho capito, ti piace Liz!- gridò l’assassino con la delicatezza pari a quella di un elefante.

Non ci voleva molto per capirlo, ma, a quanto pare, in questo mondo siamo tutti ciechi all’amore e gli altri vedono per noi. Chi non si accorge dei propri sentimenti, chi non capisce quelli degli altri... insomma, una bella confusione senza la quale sembra che non si sappia vivere.

Kid aveva abbassato lo sguardo, arrendendosi all’evidenza.

-Sì, è vero.- disse con voce ferma.

-Ma non puoi dirlo perchè…-

Kid lo interruppe, con lo sguardo serio.

-Non prendiamoci in giro. Ammettiamolo, la risonanza non è la nostra unica preoccupazione: la verità è che la nostra paura più grande è essere rifiutati.-

Seguì un attimo di silenzio, il ragazzo aveva colpito del segno. Ma come ci si può aspettare in una stanza con all’interno Black*Star, venne subito infranto.

-Solo perché qua non sono tutti come me! Un big come me non può aspettare così tanto, perciò mi dichiarerò a Tsubaki entro la prossima settimana e supererò perfino uno Shinigami!-

Soul non replicò, stava ancora riflettendo. Ciò che era stato detto era più che vero, ma non avrebbe potuto esporsi così.

Non è per niente cool…

Guardò i propri amici, al momento uno il completo opposto dell’altro.

Ma chi prendo in giro, so benissimo che non è il momento.

-Aspettate!-

Lo specchio si era illuminato da sé. Subito apparve la figura del Sommo Shinigami, e dietro di essa, la facci contratta del padre di Maka.

Non appena Spirit scorse Soul, si avvicino velocemente.

-Tu!- esclamò adirato!

La manona Bianca dello shinigami lo colpì forte in testa.

-Shinigami-Chop! Scusa, Spirit, ci parlerai dopo. Kiddo-kun! Le tue tre strisce bianche sono sempre più belle!-

Kid fece un’espressione di disappunto, che non però non fermò il padre.

-Allora, vi ho chiamati per….- il dio della Morte si bloccò. -…ehm…per dirvi che…-

-Dobbiamo rimanere ancora qui?- Chiese Soul.

-Ah, sì! Vi ho chiamati per dirvi che, non appena Maka si sarà ripresa, potrete ritornare a Death City.-

-Veramente è già in buone condizioni.- Si intromise Kid.

-Perfetto! Questo vuol dire che vi vedremo qui tra pochi giorni?-

-Partiremo dopo-domani, se va bene.-

-Benissimo, vi aspetterò a scuola per un resoconto dettagliato. A presto, figliolo!-

La luce sprigionata dallo specchio si spense, lasciando il posto al riflesso della camera.

-Vado ad avvisare Maka.-

Detto questo, Soul uscì, scappando così dalla conversazione.

 

Qualcuno bussò.

-Avanti- disse Liz senza problemi. Maka la fulminò con occhiata del tipo “guarda che la camera è mia”.

-Avanti- ripetè la bionda come a sottolinearlo.

-E’ arrivato un mazzo di fiori con un bigliettino- disse l’infermiera che stava entrando.

Maka la guardò sorpresa.

-Per me?-

-Sei tu Maka Albarn?-

-Allora li appoggio qui, va bene?-

La ragazza fece un cenno d’assenso. Quando l’infermiera usci, Liz saltellò verso l’armadietto dove era stato posto il mazzo di rose.

-Uhuh! Rose rosse!- canzonò.

-Chissà che te le manda.- Tsubaki sorrise incoraggiante.

-“Tanti auguri di pronta guarigione, D.”- lesse la ragazza. –e ti pareva che non è firmato! Però c’è un cuoricino vicino all’iniziale!-

Maka si imbarazzò: nessuno le aveva mai fatto una sorpresa del genere, nemmeno Soul…

Però Soul è gentile in tante altre cose…

Stooop! Senza rendersene conto lo stava giustificando. Sorrise inconsapevolmente: la frittata era fatta, ormai doveva riuscire ad accettare la situazione, che le piacesse o meno e dopo l’ultima anima avrebbe preso una decisione.

-Liz, ti sarei grata se lasciasi questo affare a me…-

-Va bene, come vuoi tu…-

-Maka-chan, sono quasi le sei e mezza, l’orario delle visite sta per finire.-

-Peccato…vabbè, ci vedremo domani, no? Magari mi dimettono pure, sono in questo maledetto ospedale da 3 giorni!-

-Speriamo in bene!.- Liz  la salutò con una strizzatine d’occhio e le dita incrociate, seguendo poi Tsubaki fuori.

-Ciao, Soul!- Maka sentì la mora salutare, e difatti subito dopo la sua buki ricomparve sull’uscio.

-Ciao…- lo salutò con scarso entusiasmo.

Soul aspettò che le ragazze fossero uscite prima di parlare. Lungo il breve tragitto ci aveva ragionato su, trovando alla conclusione.

Le parlerò dopo l’anima della strega..se vorrà mi seguirà.

-Scusami per prima.- era la seconda volta che si scusava in meno di una settimana.

-Non importa, credo che ci penserò su.-

Maka sorrise, come a volergli dimostrare il proprio affetto. Soul ricambiò il sorriso, contento di aver ritrovato finalmente la sintonia con lei.

Le parlerò.

-Shinigami-sama ha detto che possiamo tornare non appena sei pronta.-

-Okai, partiremo domani allora!-

-Così presto?!- Soul scoppiò a ridere –non vuoi fermarti per almeno un giro turistico? Pensa a tutti quei bei monumenti ammuffiti…-

Maka cambiò presto idea, l’Italia era una meta culturale per eccellenza, non poteva perdersi un’occasione del genere.

-Mi hai convinto, resteremo qui ancora un paio di giorni. Ora però vai, se ti trovano le infermiere ti fanno la predica!- gli occhi smeraldini si erano illuminati, più belli di prima-

-Agli ordini!- mettendo fine al teatrino, Soul girò su se stesso.

Le parlerò.

Nel farlo, si accorse dei fiori… e del biglietto. Il sorriso si spense velocemente, senza che Maka lo notasse.

Chiuse la porta dietro le sue spalle.

O forse no.

 

 

__Spazio Autrice__

e dopo un capitolo difficile come un parto... ce l'ho fatta. Scusate l'imperdonabile ritardo, ho fatto una fatica tremenda a scrivere...però è lunghino! *faccia cucciolosa poco convincente*

Beh, ditemi cosa ne pensate ^^

   
 
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