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Autore: A_Dark_Fenner    21/10/2011    2 recensioni
Ianto ha preso un suo errore un po' troppo sul serio, e Jack non riesce a farlo ragionare.
Per sua fortuna, Owen ha un'idea.
Certo, il concetto di "fortuna" é tutto da discutere...
[Janto, principalmente. Potrà contenere tracce di Towen e Gwys, più avanti.]
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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taawf2 Chapter #3: Do not touch

Ianto fece scorrere l'acqua tiepida tra le sue dita macchiate di sangue e di cioccolato. Voleva levarsi di dosso quella poltiglia il più in fretta possibile, sia per evitare di diventare il dessert di Myfanwy, sia per eliminare dalla sua persona l'odore del sangue di Jack; anche se, a ben pensarci, le due cose erano collegate.
Mentre si lavava le mani, iniziò a riflettere sui recenti avvenimenti: c'era qualcosa di strano negli altri membri di Torchwood, e questo era un fatto certo. Per prima cosa, Gwen non era una completa stupida. Incosciente e impulsiva, certo, ma non stupida. Pero', quello che aveva fatto era stato decisamente stupido. Inoltre, Tosh ed Owen erano decisamente troppo accondiscendenti al riguardo, avendo persino evitato qualunque tipo di commento riguardo le azioni di Gwen. Stava succedendo qualcosa, e lui lo sapeva.
Dopotutto, lui sapeva tutto.
Immerso nelle sue riflessioni, non realizzò l'avvicinarsi di passi calmi dall'entrata del bagno. Solo quando un paio di braccia che conosceva decisamente bene si fecero strada attorno ai suoi fianchi, tornò in fretta alla relatà. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi fosse: il suo odore era più che sufficiente.
Dannati ferormoni del cinquantunesimo secolo.
"Signore?"
Jack si avvicinò in modo studiatamente lento alla schiena di Ianto, mentre le sue mani andavano a poggiarsi al ferro del lavandino di fronte all'altro, bloccandolo sul posto.
"Mh?"
"Che cosa sta facendo, esattamente?"
Ianto tentò di mantenere la sua voce neutra, riuscendoci solo in parte. Jack sorrise tra sé, non mancando di notare il suo lieve cambio di tono, seppur appena percettibile. Fece quasi combaciare i loro corpi, mentre metteva le mani sotto il getto d'acqua che Ianto non aveva fermato.
"Mi lavo le mani."
Ianto roteò gli occhi, anche se Jack, dalla sua attuale posizione dietro di lui, non poteva vederlo. Il Capitano continuò semplicemente a risciacquarsi le dita, come Ianto aveva fatto prima di lui. Si prese il suo tempo, e quando cinque minuti dopo ancora non dava cenno di volersi spostare, Ianto si schiarì la gola.
"Signore, sono abbastanza certo che le sue mani siano pulite."
Jack sogghignò.
"Tu dici? Non so: l'igiene é importante."
Per tutta risposta, Ianto abbassò la leva dell'acqua corrente e, con un movimento fluido, si liberò agilmente dalla posizione in cui Jack lo stava al momento trattenendo. Il Capitano fischiò ammirato.
"Sei diventato veloce."
"Faccio del mio meglio."
'Wow, deja-vu.' pensò Jack, le immagini di una conversazione di poco meno di due anni prima che gli tornavano alla mente. Una conversazione che aveva portato a quelle esatte parole, la prima volta che Gwen Cooper aveva fatto la sua apparizione nell'Hub. Un momento difficile da dimenticare, quello.
Jack si lasciò sfuggire un sorrisetto.
"Sai, stai ancora benissimo con un completo."
"E queste sono ancora molestie sul lavoro, signore."
Allora anche lui se n'era ricordato! Il Capitano sorrise speranzoso in direzione di Ianto, persuaso per un momento che tutto si fosse già risolto.
"Vado a fare il caffé: non ho alcuna intenzione di avere a che fare con un Owen Harper in crisi d'astinenza. L'ultima volta non é stato piacevole. A più tardi, signore."
... O forse no.
Jack annuì, facendogli cenno di andare tranquillamente. Quando la porta del bagno di fu chiusa dietro la schiena di Ianto, il Capitano si concesse uno sbuffo. C'era ancora molto da fare.

L'Hub era calmo. Solo il ritmico rumore dello scanner del Rift ed il ronzare dei macchinari a spezzare l'altrimenti completo silenzio. E ciò, inutile dirlo, era strano. Molto strano.
Generalmente, un silenzio del genere indicava la calma prima della tempesta. Ianto, infatti, non riusciva a levarsi di dosso la sensazione che presto sarebbe successo qualcosa, probabilmente non molto piacevole.
Nonostante il suo cattivo presentimento, ritenne un rischio di accettabile entità il dirigersi alla cucinetta dell'Hub e preparare con cura il caffé per sé e per i suoi colleghi.
In tutta sincerità, quella parte del suo lavoro non gli dispiaceva per niente. Aveva scoperto che un caffé poteva dire molto di una persona, e si divertiva ad indovinare le necessità giornaliere degli  altri membri del team, modificando leggermente i loro soliti peferiti: quello forte ma estremamente zuccherato di Owen, quello al ginseng di Tosh, il cappuccino con panna di Gwen, quello nero di Jack ed il proprio, macchiato e con poco zucchero di canna.
Quel giorno, se ne concesse un cucchiaio in più.
Uscì dalla piccola stanza con un vassoio di metallo e con le cinque tazze in bilico su di esso. Passò per primo da Owen, che ringraziò con il suo solito grugnito di apprezzamento, che sapeva essere il massimo che avrebbe potuto ottenere, quando il medico era immerso nel suo lavoro. Si diresse poi verso la scrivania di Gwen, che gli sorrise grata quando lui le porse la sua tazza, cominciando a bere avidamente quel dono degli dei che rispondeva al nome di caffé di Ianto. Lui le sorrise di rimando, ma quando si voltò verso la scivania di Tosh e la trovò vuota, sul suo viso si dipinse un'espressione perplessa.
"Gwen? Tu sai dove sia Tosh?"
La donna scosse le spalle in risposta.
"Ha detto qualcosa riguardo al dover mostrare dei risultati parziali di una ricerca a Jack, ma non ho colto i dettagli della cosa. Lo sai com'é quando entra in modalità genio del computer. Potrebbe parlare in aramaico e per me non farebbe differenza."
Con un tempismo quasi allarmante, la porta dell'ufficio di Jack si aprì, e l'aria si riempì delle voci di Tosh e del Capitano stesso.
"Quindi hai trovato un modo per decifrare quegli ideogrammi alieni?"
"Non del tutto, ma mi ci sto avvicinando. Non avendo un esperto di lingue tra noi, dobbiamo affidarci quasi completamente ai software di traduzione, e quello che sto progettando ha per base un algoritmo che..."
Ed a quel punto Tosh si lanciò in un'animata ed entusiasta descrizione del suo programma, che Jack sembrava capire alla perfezione. Ianto aveva il netto sospetto che "sembrava" fosse il termine giusto da usare: Jack poteva essere tecnologicamente più avanzato di loro di tremila anni o giù di lì, ma Tosh era insuperabile ed imbattibile nel suo campo, divergenze temporali o meno.
Durante la spiegazione di Tosh, i due si erano avvicinati alla scrivania della giapponese, davanti alla quale Ianto era ancora in piedi con i loro caffé.
"...E quindi se queste nuove equazioni venissero inserite nel nostro database- Ianto! Hai fatto il caffé! Sei un angelo!"
Ianto sorrise all'entusiasmo di Tosh, e le porse la sua tazza, dalla quale la donna iniziò a bere a piccoli sorsi. Jack prese a sua volta la propria, sorridendo nel riconoscere il sapore del suo aroma preferito.
"Perfetto, come sempre."
Ianto tossicchiò, approfittandone per coprire il proprio viso. Odiava quel suo riflesso condizionato di sorridere così spesso attorno al Capitano: si faceva vivo nei momenti meno opportuni. Poggiò il vassoio, e prese l'ultima tazza rimasta, e si unì alla pausa generale.
Jack, nel frattempo, scambiò delle veloci occhiate furtive con gli altri membri del team, che risposero a loro volta con sguardi altrettanto criptici. Bevve ancora qualche sorso di caffé, poi la sua attenzione venne catturata da un oggetto abbandonato sulla scrivania di Tosh, proprio dietro al punto in cui aveva poggiato la sua tazza. Sembrava un manubrio, sormontato da una scatoletta scura dotata di display, che era bizzarramente illuminato. Senza pensare, afferrò l'oggetto con entrambe le mani, allontanandosi di qualche passo dalla scrivania.
L'avvertimento di Tosh arrivò troppo tardi.
"Jack non-!"
Il corpo del Capitano fu improvvisamente scosso da violente convulsioni, piccole scintille che venivano a formarsi dove le mani ancora tenevano stretto l'oggetto. Non durarono che pochi secondi però, non lasciando nemmeno il tempo agli altri occupanti dell'Hub di tentare di avvicinarsi e staccarlo da quella trappola. La scossa se ne andò velocmente com'era arrivata, lasciando cadere il corpo di Jack a terra, privato di stimoli elettrici che lo mantenessero su due piedi.
Il silenzio cadde pesantemente su di loro ancora una volta.
"Cosa diavolo era quello?"
Owen diede un cauto colpo con il proprio piede all'oggetto ora apparentemente inerte, senza ottenere risultati eclatanti, o che almeno sciogliessero i suoi dubbi sull'identità dell'artefatto.
"É... Un gioco." rispose piano Tosh.
Ianto alzò un sopracciglio.
"Un gioco?"
La giapponese annuì, avvicinandosi alla propria scrivania ed estraendo un paio di guanti di plastica da un cassetto. Li indossò ed afferrò l'oggetto da una sola estremità, mostrandolo agli altri.
"Avete presente Lightning Reaction?"
Owen annuì.
"Quel gioco in cui tutti afferrano un'estremità di una piccola centralina elettrica e, dopo un tot di secondi, qualcuno prende una scossa?"
"Esatto. Solo che, beh... Questa versione proviene da quattromila anni nel futuro, e non é esattamente progettata per esseri umani, ma é tarata su una specie di ibridi apparentemente quasi del tutto cattivi conduttori di corrente elettrica. L'ho scoperto questa mattina, riuscendo a tradurre con il mio software parte dell'iscrizione sul retro della scatoletta nera. Avevo anche messo un cartello con la scritta 'non toccare', ma dev'essere scivolato via..."
"Jack non ha comunque mai compreso appieno il concetto di 'non toccare'..." commentò Ianto, perfettamente serio, senza staccare gli occhi da Jack. "Tornerà  tra circa un minuto."
L'ultima affermazione di Ianto fece voltare verso di lui gli altri tre, espressioni incredule sulle loro facce, alle quali lui rispose con un'occhiata sfuggente ed una lieve alzata di spalle.
"Non é la prima volta che lo vedo morire elettrificato."spiegò sbrigativo.
"Solo tu, Ianto. Solo tu potevi cronometrare i tempi di Jack." commentò Owen, scuotendo la testa.
Gwen trattenne un commento al riguardo, considerando che probabilmente quello non era il momento più adatto per una battuta a sfondo sessuale. Non poteva credere di averlo anche solo pensato. Passava decisamente troppo tempo sotto l'influenza di Jack, considerò. Se su di lei aveva quell'effetto, poteva solo immaginare le conseguenze che aveva su Ianto.
Il Capitano scelse quell'esatto istante per scattare a sedere con gli occhi spalancati ed il solito respiro aspirato, confermando la teoria di Ianto.
"D'accordo, teaboy, ora inizi ad inquietarmi davvero."
L'interessato scelse di ignorare platealmente il commento del medico, concentrando la sue attenzione su Jack, che si stava già alzando.
Vide Tosh avvicinarsi a lui, per poi inchinarsi profondamente.
"Gomennasai." disse "Avrei dovuto mettere quell'oggetto in un posto più sicuro."
Evidentemente, in casi del genere tendeva ad emergere il suo spirito prettamente giapponese di responsabilità e colpa.
Jack sorrise lievemente, toccato dal gesto di Tosh, e le afferrò delicatamente le spalle, facendola subito tornare in posizione eretta.
"Toshiko, non c'é alcun bisogno di essere così formale. Comunque, é ad ogni modo in parte colpa mia. Quindi niente musi lunghi." il suo sorriso si allargò, diventando brillante come sempre, e prese a carezzarle piano entrambe le braccia. "Ci siamo capiti?"
Tosh annuì piano, sorridendo lievemente di rimando.
Ianto osservò la scena in silenzio, sempre più convinto che qualcosa non stesse decisamente andando per il verso giusto. Un errore del genere da parte di Gwen, era quasi plausibile, ma Tosh? Precisa, metodica Tosh?
Oh no, deicsamente no.
Incrociò lo sguardo di Jack per un momento, senza riuscire a leggervi nulla. Era davvero snervante.
Ianto passò il resto del pomeriggio nell'Archivio, interrotto occasionalmente dalle visite di Jack, che sosteneva di dovergli consegnare oggetti da mettere in ordine su quegli apparentemente infiniti scaffali. Più volte Ianto gli ricordò che lui doveva finire di leggere, firmare e sottoscrivere vari rapporti da inviare alla U.N.I.T. entro il giorno  seguente, e che il lavoro di consegna degli artefatti poteva benissimo essere svolto da Gwen, ma il Capitano fece notare a Ianto l'importanza del controllo diretto del capo su questi affari delicati, la sua conoscenza superiore in campo alieno, la scarsa fiducia che nutriva nella presa salda
dell'ex-polizziotta su oggetti così pericolosi e via dicendo. Dopo la terza consegna, Ianto smise di ribattere le sue motivazioni, non avendo più la forza di rispondere agli attacchi verbali (ed occasionalmente fisici) del Capitano. Erano le sei, e non voleva fare altro che buttarsi a letto, dormire per quante ore gli sarebbe stato concesso e tentare di dimenticare quell'assurda giornata.
Fortunatamente, Jack sembrò essere d'accordo con lui, ed annunciò a gran voce la fine della giornata lavorativa.
"Bene ragazzi: il Rift sembra tranquillo, quindi potete andare. Bastiamo io e Ianto a fare sorveglianza, questa notte. Ci vediamo domani, puntuali alle 8:00."
Owen alzò un braccio in segno di assenso, e si voltò verso Tosh, che stava chiudendo la valigetta del suo portatile.
"Tosh! Ti va di andare a bere qualcosa? Non ho voglia di andare subito a casa..."
La giapponese era impreparata ad una proposta del genere, e si ritrovò a fissare Owen stupita per qualche secondo, salvo poi ricomporsi ed annuire entusiasticamente.
"Sì, certo! Non vedo perché no!"
Owen accennò al suo cinico sorriso di rimando, voltandosi poi alla propria sinistra.
"Ottimo! Oi, Cooper! Tu che piani hai? Ti unisci a noi?"
Gwen scosse la testa sorridendo, mentre estraeva il cellulare dalla tasca della sua giacca di pelle.
"Mi dispiace, ma Rhys questa sera ha in programma una cena romantica, e non ho intenzione di mancare!"
Jack le sorrise largamente, scendendo le scale che portavano all'atrio principale dell'Hub.
"Ah, una cena romantica! Come v'invidio! Ianto, credi che potremmo imitare l'esempio dei nostri due piccioncini?"
Ianto sbatté le palpebre, senza cambiare espressione.
"Credo che difficilmente la pizza a portar via possa rientrare nei canoni di romanticismo, signore."
Owen trattenne una risata, formando con le labbra la frase 'sta sera vai in bianco' in direzione di Jack, che aggrottò le sopracciglia in risposta.
"Bene allora, ci vediamo domani!"
La porta ad ingranaggio si aprì e si richiuse, l'eco del chiacchericcio dei tre membri di Torchwood uscenti che moriva con l'allarme dell'entrata.
Ma la notte, certo, era appena iniziata.




ndA:
Lo so, sono un disastro. Ci ho messo un secolo ad aggiornare, ma giuro che ho delle buone motivazioni: dopo che sono tornata da Londra ho dovuto recuperare una settimana di studio arretrato, compresi compiti ed interrogazioni seguenti, ed il fatto che presto dovrò sostenere la pratica della patente non aiuta il mio stato di perenne stress.
Ma giuro che tenterò di pubblicare in modo più costante, d'ora in poi! ewe
Ora, passiamo alla storia. Solo alcuni punti:

  • Nel dialogo originale, Jack dice a Gwen (nel dialogo del primo episodio della prima stagione a cui mi riferisco) di Ianto che "He looks good in a suit.", mentre in italiano é stato reso con "Oggi sei uno schianto.", che non c'entra assolutamente nulla. Inutile dire che io preferisco la versione originale;

  • Se conoscete charlieissocoollike (aka Charlie McDonnell), probabilmente conoscete già anche Lightning Reaction. In caso contrario, questo video dovrebbe chiarirvi molte cose;
  •  In questo capitolo ho voluto far emergere il lato più giapponese di Tosh verso la fine, e spero condividiate con me questa scelta. Nell'estate 2010 ho passato un mese e mezzo in Giappone in vacanza-studio, e penso di poter affermare di conoscere abbastanza bene il loro modo di fare, ed anche se Tosh é un'inglese d'adozione le sue radici sono pur sempre lì, ed  ho voluto farlo emergere un po'. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate di questa mia scelta!^^
Ed ora, ringraziamenti e risposte alle recensioni.

Un grazie immenso alle dieci (OMFGDIECI *sclera*) persone che hanno aggiunto la storia alle seguite: mi farebbe molto piacere sapere la vostra opinione sulla fic, sperando di non deludere le vostre aspettative!^^

@Noel: Ti ringrazio davvero molto!^^ In questo capitolo ci sono piccoli indizi ma, scuola permettendo, non dovrai attendere poi molto per conoscere la verità! ^^

@Smee: Grazie davvero, davvero tanto! Non sai quanto é bello per me sapere di aver catturato bene i personaggi!^^ E beh, vi voglio tenere un po' sulle spine, ma spero che il prossimo aggiornamento potrà essere più veloce di questo!


Il prossimo capitolo sarà un po'... Particolare. Ma interessante, ve l'assicuro! owo
Per ora, kisses and 'till next time,

A_Dak_Fenner

Ricordo ancora il contest Janto che ho aperto sul forum di EFP: passare a dare un'occhiata, sì? :heart:

   
 
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