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Autore: A_Dark_Fenner    29/09/2011    2 recensioni
Ianto ha preso un suo errore un po' troppo sul serio, e Jack non riesce a farlo ragionare.
Per sua fortuna, Owen ha un'idea.
Certo, il concetto di "fortuna" é tutto da discutere...
[Janto, principalmente. Potrà contenere tracce di Towen e Gwys, più avanti.]
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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TAAWF Chapter #2: Beware of the Pterodactyl

"Quindi questo é il tuo piano."
Non era una domanda, più che altro assomigliava ad un' incredula affermazione.
"Esatto."
Dopo un momento di silenzio, un commento emerse spontaneo.
"Owen, questa é decisamente l'idea più assurdamente stupida che tu abbia mai avuto."
Era stata Gwen a parlare; lei, Tosh, Jack e Owen sedevano attorno al tavolo dei meeting, il pranzo cinese takeaway che si raffreddava nei piccoli cartoni bianchi di fronte a loro. Di Ianto, nessuna traccia.
Owen sbuffò, infastidito.
"Se hai idee migliori, sweetheart, prego, esponile."
Si era premurato di utilizzare il nomignolo che sapeva Gwen disprezzasse con tutto il cuore. La suddetta aprì la bocca per ribattere, ma dovette richiuderla subito, rendendosi conto di non avere in effetti idea di come smontare il piano del dottore.
Owen sogghignò, gustandosi la sua piccola vittoria, mentre si appoggiava meglio contro lo schienale della sedia imbottita.
"Come immaginavo."
Sul viso di Gwen si disegnò un broncio infantile, mentre tamburellava le dita sulla superficie lucida del tavolo mugugnando tra sé.
"Rimane comunque un piano stupido."
Tosh, accanto a lei, alzò le spalle sorridendo timidamente in direzione di Owen.
"Io penso possa funzionare. Deve: odio vedere Ianto in quello stato..."
Dopo un momento di piacevole sorpresa, Owen la ringraziò con un cenno del capo e l'ombra di un minuscolo sorriso, che bastò a far colorare deliziosamente le guance della giapponese.
Gwen le scoccò un'occhiata incredula: possibile che fosse l'unica a rendersi conto dell'assurdità della situazione? Si voltò allora verso la sua ultima speranza di comprensione, che sedeva di fronte a lei con un'espressione indecifrabile in volto.
"Jack? Tu che ne pensi?"
Il Capitano non rispose subito, ma lanciò uno sguardo attraverso la vetrata che dava sul centro dell'Hub, in basso sotto di loro. Ianto, di ritorno dall'archivio, stava mettendo in ordine dei documenti. O almeno così sembrava: Jack aveva la certezza che quel lavoro Ianto l'avesse finito ore prima, preciso ed efficente come sempre. Il gallese alzò gli occhi verso la sala meeting, incrociando lo sguardo di Jack. Li riabbassò un momento dopo, tornando alla sua -finta- occupazione. Il Capitano chiuse gli occhi, rassegnato: la situazione era peggiore di quanto avesse immaginato.
Gli altri occupanti della stanza si guardarono tra loro, in attesa di una risposta.
Gwen aprì bocca per di nuovo, ma prima che potesse dire qualcosa per attirarne l'attenzione, Jack si voltò verso di loro, riaprendo gli occhi.
"Facciamolo."

Circa mezz'ora più tardi, quando ormai tutti avevano finito di mangiare e stavano per uscire dalla sala meeting, Ianto fece la sua comparsa, scusandosi per il ritardo causato, a detta di lui, da del lavoro arretrato.
"Vuoi che resti a farti compagnia?" Chiese Jack, il suo tono vagamente speranzoso.
Ianto si sedette, dandogli la schiena.
"La ringrazio, ma no. Le ho portato alcuni documenti da firmare, li troverà sulla sua scrivania. Meglio non perda tempo, visto che é già indietro di settimane sul lavoro d'ufficio, al solito. E non finga che non sia così, perché quella pila di documenti non puo' essere composta completamente da coupon pubblicitari. Ancora mi chiedo come ci arrivino quì, comunque."
Jack quasi tremò, da quanto l'atmosfera era diventata gelida tra loro. Persino le piccole battute pungenti di Ianto non riuscivano ad scaldarla un po'. Era come essere tornati ad un anno e mezzo prima, alle settimane dopo Lisa. Dopo un'altra morte.
Non era stato un periodo piacevole.
Tosh poggiò la sua mano sul braccio di Jack, muovendo le labbra a formare la parola "andiamo", e guidandolo verso la porta.
Ianto rimase solo nella stanza, ed aprì mestamente la sua porzione di cinese, separando con un colpo secco le bacchette usa e getta. Sospirò frustrato, iniziando a mangiare con scarso entusiasmo. Le mani ancora gli tremavano un poco.
Stava sinceramente odiando quella situazione, ma non avrebbe potuto sopportare di star vicino a Jack o a gli altri, al momento. Isolarsi era il suo modo di reagire allo stress. E lui era decisamente stressato.
Aveva visto il Capitano morire e tornare tante volte che quasi gli riusciva difficile tenerne il conto, ormai; una volta aveva persino temuto di non vederlo tornare affatto. E tutte quelle volte, quando Jack aveva aperto gli occhi, lui era sempre stato lì ad accoglierlo, a meno che non fosse impegnato a, beh, salvare il mondo in attesa del suo ritorno.
Ma quella volta era diverso. Dannatamente diverso. La consapevolezza di essere il responsabile del sangue che usciva copioso dalla sua fronte, del tremendo vuoto che ironicamente riempiva per alcuni minuti i suoi occhi azzurri e di quel respiro aspirato che sembrava strappargli i polmoni dal petto quando la vita tornava, prepotente, in lui... Era orrendo. Era come rivivere un incubo che aveva tentato di dimenticare, di seppellire nei recessi inesplorati della sua memoria.
Forse, se avesse odiato Jack come si era prefissato di fare dopo quella sera, se non gli avesse permesso di penetrare la sua inespugnabile facciata, se avesse mantenuto le distanze tra loro, il suo mondo non si sarebbe capovolto. Forse avrebbe fatto meno male.
Ma ormai era tardi per quello, considerò, con un sorriso agrodolce sulle labbra.
Venne bruscamente distratto dalle sue riflessioni quando sentì un rumore familiare provenire dall'alto del soffitto dell'Hub. Alzò gli occhi dal suo pranzo, cercando con lo sguardo la causa -molto preistorica- del verso soffocato che aveva sentito un momento prima.
Myfanwy stava combinando qualcosa, anche se non aveva idea di cosa, visto che dalla sua posizione non poteva vedere il nido dello pterodattilo. Probabilmente era affamata, considerò, sperando vivamente che il Capitano si ricordasse di darle da mangiare. Myfanwy non amava ricevere visite che non fossero di Ianto: tollerava Jack ed aveva iniziato a fidarsi di lui, ma degli altri tre membri del team non voleva saperne. Avevano scoperto fosse una creatura molto testarda, in effetti.
Ritornò al suo pranzo, anche se non per molto.
"Jack! NO!"
Fece appena in tempo a voltarsi verso la vetrata per vedere un familiare cappotto della RAF, con al suo interno un altrettanto familiare Capitano, cadere a corpo morto dal soffitto dell'Hub, per schiantarsi dopo pochi secondi sulla pavimentazione metallica, con un orrendo rumore secco. Gli occhi di Ianto si dilatarono considerevolmente, mentre rimaneva immobile per qualche secondo, pietrificato. Scattò in piedi un attimo dopo, il pranzo completamente dimenticato. Corse  fuori dalla sala meeting, lungo il breve corridoio e giù per le scale, arrivando ansimante ma composto al luogo della caduta. Il suo sguardo incredulo incontrò quello vacuo di Jack, e lui sentì il suo stomaco stringersi per la seconda volta in quella giornata.
Dio, Ianto odiava il lunedì.
Vide arrivare gli altri con la coda dell'occhio, mentre si avvicinava al corpo senza vita di Jack. Cercò di ignorare le strane posizioni che gli arti del Capitano avevano assunto a causa dell'impatto e lo trascinò fuori dalla bassa vasca d'acqua nella quale era scivolato. Almeno sarebbe stato all'asciutto, quando si sarebbe svegliato. Owen fece qualche passo avanti, aiutando l'archivista a spostare il peso morto di Jack, senza dire una parola. L'espressione di Tosh era illeggibile, anche se sembrava vagamente preoccupata mentre Gwen , accanto a lei, si mordicchiava nervosamente le unghie. Solo quando ebbe appoggiato il più delicatamente possibile Jack a terra, Ianto si rese conto che sulle sue mani c'era un altro liquido oltre al sangue di Jack, più denso e scuro. A quanto sembrava, tutto il cappotto del Capitano ne era macchiato.
Si annusò le mani, incredulo.
"
É...
É..."
"Sciroppo di cioccolato." Finì Gwen per lui, in un sussurro.
Ianto si voltò di scatto verso di lei, sorpresa e confusione dipinti sul suo volto.
Lei sorrise debolmente in risposta, mostrandogli le proprie mani, anch'esse sporche del liquido denso e scuro. Ianto sbatté le palpebre, mentre iniziava a mettere insieme i pezzi.
"E perché c'é dello sciroppo di cioccolato sul cappotto di Jack e sulle tue mani?"
Gwen non rispose, abbassando lo sguardo.
"Hai tentato di dare da mangiare a Myfanwy?"
"...Sì."
Il silenzio che seguì l'ammissione di Gwen parlò più di qualunque commento che Ianto avesse potuto fare. La situazione si sarebbe potuta dire comica, se non ci fosse stato un cadavere tra loro. Ma dopotutto, quello era Torchwood. Lei, comunque,  ruppe quello stallo, sentendosi in dovere di dare delle spiegazioni.
"Io... Ho proposto a Jack di andare a portare a Myfanwy la sua carne, visto che tu stavi ancora pranzando. E, ecco... Siccome tu dici sempre che lei adora il cioccolato, ho pensato di mettere un po' di quello liquido che tu tieni vicino al caffé sul suo cibo, per farle piacere. Pero', per errore, mentre lo aprivo, ne ho spruzzato sopra a Jack. E... A quanto pare Myfanwy considera edibile qualunque cosa sia coperta di cioccolato. Così si é lanciata su di lui e..."
"Lui é caduto." Annuì Ianto, i suoi sospetti confermati.
Gwen abbassò di nuovo lo sguardo, trovando improvvisamente i suoi anfibi molto interessanti.
"Giuro che non l'ho fatto apposta!"
In quel momento, Jack spalancò gli occhi ed aspirò avidamente la vita.
Ianto si voltò verso di lui, la maschera professionale che mal copriva il suo reale interessamento.
"Si sente bene, signore?"
Jack annuì debolmente, cercando con gli occhi la faccia alla quale apparteneva quel delizioso accento gallese. Ianto gli si avvicinò di più, mettendo un suo braccio attorno alle proprie spalle per aiutarlo ad alzarsi. Nel processo, tutte le ossa fuori posto tornarono dove sarebbero dovute essere, originando  scricchiolii orrendi, e quelle rotte si aggiustarono velocemente. Era ancora sporco di sangue, ma quando fu del tutto in piedi non c'era altro indizio che desse ad intendere una caduta così tragica. Gwen si lanciò su di lui, sprofondando la faccia nel suo cappotto.
"Scusami, Jack. Scusami tanto..."
Jack le carezzò dolcemente la schiena, consolandola.
"Ssh, va tutto bene. Non é stata colpa tua: non l'hai fatto apposta..."
Ianto osservò in silenzio la scena, un vago senso di fastidio all'altezza del cuore a quella vista. Non che non ci fosse abituato, era una semplice reazione inconscia. Fece per sistemarsi la cravatta, ma si rese conto di avere le mani ancora sporche di cioccolato e sangue. Allora, parlò.
"Se é sicuro di stare bene, io vado a pulirmi, e le consiglio di fare altrettanto: se ci sono due cose che Myfanwy adora sono il sangue ed il cioccolato. Una..." Si interruppe un momento, per poi correggersi. "Due morti in un giorno sono più che sufficienti, anche per lei."
Detto ciò, si voltò verso il corridoio che portava ai bagni, lasciandosi alle spalle gli altri quattro. Quando la sua figura scomparve definitivamente, Owen si rivolse a Gwen.
"Sei una pessima attrice."
Gwen sbuffò, tentando di colpire il braccio di Owen con un pugno, che lui evitò senza problemi.
"Sentiamo, signor Steven Spielberg, cosa c'era che non andava nella mia recitazione?"
" 'Jack, mi dispiace così tanto!' " Rispose Owen, imitando tono di voce ed accento di Gwen. "Penoso."
L'ex-polizziotta assottigliò gli occhi, e gli si avvicinò pericolosamente.
"Stai attento, perché qualcos'altro potrebbe diventare penos-"
"Bambini, comportatevi bene." L'interruppe la voce di Jack, mentre il Capitano faceva scrocchiare rumorosamente il suo collo ancora leggermente lussato. Si piazzò dietro di loro, e circondò le spalle di entrambi con un braccio, separandoli e preventivando qualsiasi scontro fisico tra i due.
"Atteniamoci al piano. Continuiamo."
Owen sogghignò, facendo cadere il suo sguardo su Tosh, che prontamente gli sorrise di rimando.
"Toshiko?"
"Sono pronta."


ndA (eterne ma, giuro, utili. Leggete! çwç):
Innanzitutto, chiedo venia per il ritardo nella pubblicazione di questo capitolo. Il punto é che scrivo su un quadernino, prevalentemente a scuola, ma poi devo copiare quello che scrivo al pc, ed ultimamente sembra che io non ne abbia mai il tempo. Poi, non é che a scuola possa scrivere costantemente.
Comunque, qualche breve nota sulla storia in sé, e vedrò di andare con ordine (?):
  • Lo pterodattilo si chiama davvero Myfanwy. John Barrowman dice nell'intervista di Torchwood Declassified dell'episodio 1x04 Cyberwoman, che é questo il nome che il cast ha deciso di darle. Il nome é gallese, naturalmente, e deriva da annwyl, che vuol dire più o meno "adorata". Il nome é famoso per una canzone composta da Joseph Parry nel 1875. Probabilmente non vi interessava, ma io ve l'ho detto comunque =w= ;
  • Owen chiama Gwen sweetheart per farla arrabbiare, nel mio personale headcanon (supportato dal seconod episodio della prima serie, comunque);
  • Ho tentato di rendere Ianto meno "debole" possible, perché lo ritengo un personaggio con una grande personalità, ma allo stesso tempo di far trasparire il suo vissuto non sempre facile (Lisa in primis) e le conseguenze che ha sulle sue emozioni, e spero vivamente di esserci riuscita. Per quanto riguarda Gwen, ci tengo a sottolineare che questa fic non é di Gwen-bashing. C'é un motivo per cui si é comportata così. E lo vedrete. :trollface: Ammetto tranquillamente di non amare alla follia il personaggio, diciamo pure che alle volte mi infastidisce. Ma ha anche lei le sue qualità, e ritengo di poterci lavorare senza problemi, magari "migliorandola" nella misura in cui lo ritengo necessario;
  • Ianto tiene il cioccolato per fare il mocaccino. Il suo delizioso, fantastico, orgasmico (?) mocaccino. Altro che Starbucks.
Ed ora, ringraziamenti e risposte alle recensioni:

Ringrazio immensamente chi ha messo la fic tra le seguite: spero di non deludere le vostre aspettative!^^
Ringrazio quella pagliaccia di lolle_dancer, anche conosciuta come la mia vicina di banco e/o la mia ranocchia personale et adorata che legge e che mi sprona a scrivere. Anche sotto minaccia, ci tengo a sottolineare. Quindi, per ogni aggiornamento "veloce", ringraziate lei. :heart:

@Rei Hino: ti ringrazio davvero molto per i complimenti, e sono felice che tu condivida la mia idea sulle parole originali!^^ Riguardo ai personaggi: io tengo immensamente all'IC, sono convinta che sia una delle prerogative più importanti per la buona riuscita di una fic, sono felice che si noti il mio impegno al riguardo! Di nuovo grazie, ed alla prossima!^^

@Smee: non potrei mai dimenticarmene! çwç Comunque, grazie mille per i complimenti, spero di soddisfare le tue aspettative! Alla prossima!^^

@Noel: mille grazie per i complimenti, cercherò di mantener fede alle tue aspettative!^^ Questa storia non sarà mai
totalmente malinconica, perché io credo che il senso di Torchwood sia mischiare il comico, l'azione ed l'introspettività, creando qualcosa di "innovativo", quindi tenterò di fare altrettanto!^^ Questo capitolo forse é un po' più introspettivo, ma il prossimo sarà più divertente, a parer mio!
Ancora grazie, ed alla prossima!^^

AVVISO IMPORTANTE:  Domenica prenderò allegramente il volo per Londra, e ci resterò una settimana. A meno che non riesca a finire e copiare al pc il prossimo capitolo, gli aggiornamenti saranno possibili dal 10 ottobre in poi.
É tutto. Ho scritto un papiro, ma é tutto.
Kisses and 'til next time,

A_Dark_Fenner

P.S.: Avete capito qual'é il piano ideato da Owen? Se sì, non lo dite. Perché lolle_dancer ancora non lo sa. :evil:

P.P.S.: Se siete interessati, ho aperto un contest Janto sul forum EFP. Ecco a voi il link :heart:
   
 
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