Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Griph    22/10/2011    4 recensioni
Fondamentalmente mi odio.
Esatto, mi odio.
Mi odio perché non riesco a dimenticare.
Perché vorrei ancora averti vicino a me.
Perché mi avevi fatto una promessa.
Perché non l'hai mantenuta.
Perché non mi stai proteggendo.
Perché mi stai facendo del male.
Perché non sei qui che mi consoli.
Perché continuo a pensarci.
Perché non dovrei farlo ma non m'importa.
Mi odio perché non riesco a odiarti nonostante ci abbia provato in tutti i modi.
Non ti odio, nemmeno un po'.
Non ti odio e odio me stessa per questo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
j
E'  c o s ì  s b a g l i a t o  d e s i d e r a r t i  a n c o r a ?


«
E di punto in bianco il mondo crollò ai miei piedi
e l'abisso aprì le sue porte per accogliermi.
L'addove un tempo c'era felicità,

ora c'è solo un silenzio e un vuoto...

pronti ad accogliermi ogni giorno
.
»



Gli attimi di felicità sono tanto belli quanto brevi.
Nessuno sa perché.
Se ci fosse qualcuno, chiunque esso sia, che sapesse darmi una risposta giuro che lo cercherei ovunque, anche in capo al mondo, e quando l'avrei trovato gli chiederei il motivo per cui non avesse rivelato all'intera umanità quello che tutti attendono ancora di sapere.
Mi avrebbe certamente risparmiato diversi dispiaceri. 

Anche questa giornata si è conclusa, come quella di ieri, dell'altro ieri, di due giorni fa... sempre allo stesso modo.
Vedermelo passare accanto e non poterlo salutare è terribilmente frustrante.  
A volte è solo, a volte in compagnia, a volte va di fretta, a volte si trascina per i corridoi.
Se è con altre persone il pensiero di avvicinarmi a lui non mi sfiora nemmeno. Ai loro occhi apparirebbe tutto molto confuso: perché due persone che apparentemente si odiano dovrebbero parlarsi?
Quando è solo, invece, combatto con l'orgoglio e il desiderio. Purtroppo il primo ha sempre la meglio.
E se per una volta, una volta soltanto, vincesse il secondo? Il mio orgoglio griderebbe pietà.
A volte lo guardo venirmi incontro sperando che mi dicesse qualcosa, che quando mi è abbastanza vicino mi sussurri qualcosa, anche un misero ciao. Mi basterebbe.
Ma questo non accade mai e penso che mai accadrà.
E' vero, sono molto pessimista. Nella vita ci vuole ottimismo e speranza. Un detto Babbano dice che la speranza è sempre l'ultima a morire, è sempre stato il mio motto, questo, però adesso la situazione è diversa. L'ottimismo non lo vedo nemmeno col cannocchiale e la speranza è ormai sepolta sotto terra.
Non posso sperare in un suo ritorno quando le sue parole mi riecheggiano in testa giorno dopo giorno, tormentandomi fino allo sfinimento.
Mi aveva promesso che ci sarebbe stato, mi aveva promesso che sarebbe restato, che non mi avrebbe abbandonata, e invece l'ha fatto, mi ha abbandonata, ed è difficile da dimenticare.

"Non ti capisco...". Si apoggiò al muro più afflitta che mai.
"Non c'è niente da capire in quello che ho detto, Granger. Devi solo accettarlo". Lui le dava le spalle.
"Accettarlo. Certo. Per te è semplice, vero?"
"Io... " sospirò "non ho detto questo".
"No, infatti, non l'hai detto. Ti sei limitato a dirmi che devo dimenticarti, che devo dimenticare tutto!".
"Tu non puoi capire...".
"Infatti, non capisco".
"Non posso, non posso...".
"Perché? Perché non puoi? Spiegami, vedrai che troveremo una soluzione!".
Si voltò. Doveva guardarla in faccia, doveva
convincerla, doveva convincersi."Dimentica, sarà più semplice" e le sue labbra la sfiorarono per l'ultima volta.

"Dimentica, sarà più semplice".
Non ho dimenticato e non è semplice.
Per lui sarà lo stesso?
Dio, il non sapere è frustrante.
Non ne ho potuto parlare con nessuno, non ho potuto sfogarmi, non c'è nessuno che può darmi consigli. Mi sento talmente sola.
Non è la stessa cosa, non senza di lui.
Era diventato così presente, così affidabile. Il nostro rapporto era cambiato, era più alla mano, più semplice, più... intimo.
Sì, intimo. E ci piaceva, a entrambi.
E' inutile negarlo.
Lui mi manca e mi mancherà, sempre. O se non sarà per sempre, mi mancherà per un po' di tempo.
Oh, ma che dico? Mi mancherà per tantissimo tempo!
So che dovrei fare come mi ha detto, so che devo dargli ascolto. So che devo dimenticarlo.
Non ci riesco.
Non voglio.
I ricordi sono miei amici e voglio tenermeli ben stretti. Sono il mio tesoro segreto e mi basta chiudere gli occhi per riviverli.
Mi passano tutti davanti, uno per uno.
Ora mi chiedo: è normale che tu sia anche lì? Che tu sia soprattutto lì?
Non ne ho nemmeno pochi, di ricordi: la mia infanzia, i primi anni a Hogwarts, Harry, Ron.
Ti farebbe piacere sapere che i miei ricordi sono quasi esclusivamente occupati da te?
Pensavo, speravo che questo sarebbe stato un anno migliore.
L'inizio prometteva bene, stramaledettamente bene ma si sa, le cose belle finiscono all'improvviso.
Fondamentalmente mi odio.
Esatto, mi odio.
Mi odio perché non riesco a dimenticare.
Perché vorrei ancora averti vicino a me.
Perché mi avevi fatto una promessa.
Perché non l'hai mantenuta.
Perché non mi stai proteggendo.
Perché mi stai facendo del male.
Perché non sei qui che mi consoli.
Perché continuo a pensarci.
Perché non dovrei farlo ma non m'importa.
Mi odio perché non riesco a odiarti nonostante ci abbia provato in tutti i modi.
Non ti odio, nemmeno un pochino.
Non ti odio e odio me stessa per questo.

- Guai a te se sbirci -.
Quello che io, Hermione Granger, stavo facendo non lo sapevo spiegare nemmeno a me stessa.
Mi ero invaghita di un ragazzo, mi ci ero affezionata col tempo e mi ero innamorata dei suoi modi eleganti e misurati che, a poco a poco, cominciò a mostrare anche a me. La cosa più incredibile fu scoprire che il mio sentimento era ricambiato. Avevo avuto l'enorme piacere di rendermene conto una volta soltanto ma non aveva importanza. Quell'unica volta mi bastò per sapere che quel ragazzo era in grado di provare sentimenti come l'amore e che non era freddo e distaccato come faceva credere al resto del mondo. Almeno non con tutti, non con me, non col suo migliore amico, non con sua madre.
Non me l'aveva mai detto direttamente. L'avevo potuto constatare col tempo, piano piano, ascoltando in silenzio quel poco che condivideva con me.
Per ognuno di loro provava un amore differente. Per tutti si sarebbe sacrificato, si sarebbe fatto avanti per cedere la propria vita piuttosto che permettere ad altri di strapparla alle persone che gli stavano a cuore.
Per Blaise, il suo unico
vero amico, provava un amore fraterno, che lo legava a quest'ultimo in modo indissulubile da un filo invisibile che nessuno sarebbe riuscito mai a tagliare. Sarebbero rimasti insieme fino alla fine dei loro giorni, sostenendosi l'un l'altro ed essendoci reciprocamente nei momenti di più bisogno e anche in quelli in cui tutto quello che vuoi è parlare semplicemente con il tuo migliore amico; per l'ultima, invece, provava il solito amore che un figlio può provare nei confronti della propria madre. Lei ci sarebbe sempre stata, a prescindere dalle situazioni in cui si sarebbe cacciato o dalle persone che avrebbe frequentato. Era innamorato perso di quella donna, era innamorato perso di sua madre e lo sarebbe sempre stato.
Adesso stava entrando nel mio universo.
Draco Malfoy stava entrando nell'universo di Hermione Granger.
Lo precedevo. Lo tiravo leggermente dalle mani e lo avvertivo quando doveva stare attento a qualche gradino, quando doveva girare e quando doveva fermarsi.
Mi ero fatta promettere che non avrebbe aperto gli occhi finché non fossimo arrivati a destinazione... ed era proprio quello che lui stava facendo.
- Fermati, adesso -. Gli lasciai un momento le mani, calde, morbide, delicate, e aprii una porta che Malfoy intuì essere quella della sua stanza. Sospirai - ok, vieni... -.
Una volta entrati, richiusi la porta alle spalle di Malfoy e mi ci misi nuovamente davanti. Lo feci avanzare un altro po' e poi gli lasciai le mani, di nuovo.
Prima di comunicargli che poteva guardare, lo guardai. L'osservai. Era tranquillo e trasmetteva pace, serenità. I tratti del volto erano rilassati, le labbra chiuse a formare una linea perfetta...
- Granger? -... gli zigomi alti e quegli occhi coperti - anche se ancora per poco -, la sua pelle chiarissima.
- Granger, posso? -. Ero sempre stata attratta dai ragazzi con la pelle piuttosto chiara.
Mi guardai intorno, prima a destra, poi a sinistra. Ero pronta.
Puntai gli occhi su di lui una seconda volta. - Sì - dissi con voce tranquilla, quasi in un sussurro - adesso puoi -.

Vidi quelle palpebre alzarsi lentamente. I suoi occhi vagarono per tutta la stanza, si soffermavano sulle pareti, sulla scrivania.
Tentavo di capire quali pensieri gli stessero passando per la testa, a cosa stesse pensando, ma come al solito era bravissimo a tenerli nascosti.
Poi, finalmente, parlò. - Granger, è incredibile -. Ridacchiai e mi guardai attorno un'altra volta, un po' stupita dalla sua reazione.
- Sì, può essere -.
- Ma quante sono? -. Malfoy avanzò verso le pareti e allungò le dita per sfiorare quello che vi era appeso.
- Non lo so. Non le ho mai contate -.
Ci fu un momento di silenzio durante il quale lui continuava ad assorvarle, incredulo e al tempo stesso meravigliato forse, e io non volli interrompere quel suo momento. Era alquanto interessante guardarlo mentre osservava qualcosa di nuovo, mente osservava qualcosa di mio. Era interessante ed anche un po' strano. Oltre ad Harry e Ron, lui era l'unico ragazzo che stava avendo il privilegio di entrare nella mia camera.
- Ehi, un momento, quelle sono Babbane! -.
Risi. - Esattamente -.
Gli lanciò un'ultima occhiata e mi si avvicinò, posizionandosi dietro di me e cingendomi la vita con le braccia, poggiando il mento sulla mia spalla. - Qual'è la tua preferita? -.
- La mia preferita? -.
- Mmh mmh -.
- Beh, direi quella lì -. Indicai un punto della parete di fronte. - Quella con l'albero in primo piano -.
- Granger, non te lo vorrei dire ma ce ne sono mille con alberi in primo piano -.
Ridacchiai. - Quella con quell'albero a destra e il prato fiorito dietro -.
Stette un attimo in silenzio. - Non è niente male -.
- La trovo fantastica -.
- Come mai quella lì? -.
- Mi da un senso di tranquillità infinita. La guardo molto spesso e la maggior parte delle volte desidero di essere lì dentro. Immagino che ad accogliermi ci sarebbe una leggera brezza primaverile e, come se fosse una musica, i fiori danzerebbero muovendosi tutti insieme. I raggi di un sole non troppo caldo mi accarazzerebbero il viso e il canto degli uccelli sui rami dell'albero renderebbero tutto perfetto -.
- Sì, direi che è abbastanza bella -.
- A te quale piace? -.
- Oh, a me piacciono tutte! -.
- Sì, certo! -.
Si voltò di nuovo verso la parete e in un momento di distrazione gli scattai una foto.
Una foto
magica.
- Che fai? -.
- Ti ho fatto una foto -.
- Una foto? Diamine, io non vengo bene nelle foto! -.
Non ero per niente d'accordo ma non lo contraddii - staremo a vedere -.

Quella fotografia l'ho ancora conservata.
Lui l'ha vista una sola volta e in fondo gli è piaciuta. L'osservò a lungo, come il resto di quelle nella mia stanza.
A me piaceva tantissimo.
Aveva un'aria spensierata, era di profilo e osservava le fotografie appese. Poi si voltava e accennava al suo mezzo sorriso che mi faceva sempre impazzire.
E poi si voltava di nuovo, osservava e si girava e sorrideva... all'infinito.
L'avrei conservata a vita.
Ero seduta sul mio letto, che osservavo, come fece Malfoy qualche tempo fa, le foto appese alle pareti della mia stanza. Poi mi alzai e mi diressi verso quelle dei miei genitori.
Le avevo messe in una zona isolata della parete, volevo che avessero un angolo tutto per loro, tranquillo.
C'erano solo loro due.
Adesso sarebbero stati in tre.
Attaccai la foto di Draco un poco più sopra delle altre due e, mentre l'osservavo per chissà quale altra centesima volta, pensavo un'ultima cosa:
E' così sbagliato desiderarti ancora?



  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Griph