Dhani Harrison, calmati accidentaccio.

Non immaginavo sarebbe arrivata la fine così velocemente, papà.
Non immaginavo di non poter più essere abbracciato da te con quel fare amorevole che solo un padre come te mi poteva donare.
Non immaginavo di non sentire più la tua voce cantare dolci parole tanto sudate sulle carte in cui c'erano tutti i tuoi testi.
Non immaginavo quanto facesse male vedere la tua chitarra poggiata a un muro, senza nessuno che la consideri.
Non immaginavo e basta.Vivevo la mia vita spensierata con te e mamma, mi sono sentito sempre un po' bambino.

E adesso sono qui, seduto su una dannatissima sedia fredda, sotto la pioggia, ad udire parole da me poco comprensibili e ad un funerale.
Il tuo funerale, papà.
Ci sono anche zio Paul e zio Rings.Sembrano impassibili, ma sono sicuro che dentro di loro ti sei portato via qualcosa.Qualcosa di molto importante, ciò che eri tu, il ragazzetto del quartetto Liverpooliano che si era infiltrato ad Amburgo nonostante ancora non fosse maggiorenne.
La pioggia continua a crescere, sempre più forte, rendendo quel momento più triste di quello che era già, ma che stranamente sembra appropriata.Gocce, acqua, pioggia che lava via ogni forma di dolore via da te, rendendoti così piccolo e impotente davanti a quello che è il paradiso.
Il paradiso, eh il paradiso.
Lì ci sarà anche zio John, anche se l'ho conosciuto quando ero piccolo mi sembra una buona persona, anche lui portato via prima del previsto da uno sconsiderato che voleva entrare nella storia.
Eppure, avrei voluto stare un altro po' con te.Fa male, dannazione, fa male.
Mamma piange, tira su il naso e affonda il suo viso sul mio petto mentre il trucco le si sbrodola tutto.Credo che nemmeno io reggerò a lungo quel fiume di lacrime che sto cercando di trattenere a stento, però devo resistere, devo essere forte.

Perché?
Perché te ne sei andato via?
Una fottutissima malattia non doveva portarti via.
Osservo il tuo corpo per un'ultima volta.Sei completamente bianco, sfioro una tua guancia rabbrividendo per il contatto freddo e ritraggo la mano.
Ecco che una lacrima mi attraversa il viso, mi mordo il labbro scuotendo la testa.
Trattieniti Dhani, trattieniti.
Riesco ancora a vederci seduti su una saletta della nostra casa, mentre mi imparavi i primi accordi di chitarra.
Il tuo sorriso mi appare nei pensieri rassenerandomi.
Zio Paul e Zio Rings mi si avvicinano dandomi le condoglianze, poi mi sussurrando qualche incoraggiamento.
Dannazione ho ventitre anni e piango come un bambino.
Ma non importa.
Come vorrei tu fossi qui.



Era da tanto che volevo scrivere qualcosa su Dhani e George eh, beh è uscito questo çwç
Avrei voluto scrivere di più ma mano a mano che le mie povere dita consumate a forza di suonare la chitarra (Dio che male ç__ç) punzecchiavano sulla tastiera l'ispirazione è volata via ç_ç