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Autore: Beckss_    22/10/2011    2 recensioni
Scivolava fra le vie di New York con un’aria apparentemente tranquilla e pacata, nascondendo sotto gli occhiali da sole gli occhi gonfi dal pianto. La Grande Mela la osservava mentre sfilava sui suoi tacchi alti in una calda giornata primaverile,diretta chissà dove; la città la osservava mentre si districava fra un groviglio di persone. Il vestito nero che indossava lungo fino al ginocchio ricadeva delicato sui fianchi e si muoveva leggermente ogni volta che accelerava il passo.
Un anno dopo, con una nuova vita e una nuova voglia di vivere.
Kate Beckett affronterà il suo viaggio da sola? Riuscirà una sconvolta e triste KB a ritornare quella di prima?
PICCOLI SPOILER
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Quarta stagione
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The End. A rose For Everafter.

Lo guardava respirare e tutto questo le metteva già calma.
il suo viso, lo sentiva, si abbassava quando il suo torace espirava.
ERa tutto immobile, come se il tempo si fosse fermato.
In quei giorni di lutto le era rimasto vicino e fra di loro le distanze erano diminuite, di molto.
L'abbracciava stretta e lei per la seconda volta in tutta la sua vita si sentì protetta come non mai.
La prima era stata fra le braccia di sua madre: forse Castle le sarbbe piaciuto, forse gli avrebbe voluto bene.

In tutta quella calma una sorta di consapevolezza la colse all'improvviso. Forse era giunto il momento.
Posizionò fra le braccia di Castle un cuscino e con una sempre maggiore agitazione si diresse verso il bagno.
Aprì l'acqua calda e si posizionò sotto il getto caldo della doccia.
Si strofinò gli occhi e respirò a fondo sperando che quel senso di disagio sparisse, ma non fu così.
E sentì qualcosa bagnarle gli occhi e non era acqua.
Riusciva a piangere finalmente.
Finalmente avrebbe potuto mettere fine a quella tortura chiamata solitudine.
Le emozioni stavano espugnando la roccaforte della durezza.
E il vincitore era già acclamato dalla folla.
Si attaccò al muro e pianse come non aveva mai fatto.
Pianse per la madre.
Pianse per tutta la tristezza accumulata.
Pianse perchè stava quasi perdendo Castle.
Pianse perchè poi non lo aveva mai perso ed era sempre stato lì.
Pianse e si sfogò, poi capì ch era arrivato il momento per un'altra cosa.

Un'ora dopo era fuori dal bagno. Si era lisciata i capelli, aveva dedicato un po' di tempo per se.

Trovò la colazione a tavola e un foglietto.

"Ti lascio un po' di tempo per te. Ci vediamo lì".

E questa sorta di telepatia diede l'impulso finale a Beckett.
Lui era l'uomo giusto.
Avevano litigato, scherzato, si amavano e si odiavano, ma lui era quello giusto.

Verso le dieci Beckett si diresse verso quel posto che aveva sempre rapresentato infelicità per Beckett.
Il cimitero era gremito di persone: un funerale. Più in là un'anziana signora rendeva omaggio a suo figlio.

Un genitore non dovrebbe mai sepellire il proprio figlio mai.
Crudele il destino certe volte.

Aveva una rosa in mano, una rosa finta, di plastica, ben fatta.

Arrivò davanti alla tomba e lo vide già lì, ad aspettarla.

Si chinò Beckett e accarezzò la foto spostando i fiori che comprivano il luogo.
Non aveva avuto ilc oraggio di presentarsi l'altro ieri alla cerimonia commemorativa, non era ancora il momento.

E gli parlò, fissando la foto, sussurrandogli cose che non avrebbe mai avuto modo di dire.

"Ti sarò sempre grata per ciò che mi hai dato. Per la forza, per il coraggio, per la spinta decis ache mi hai dato per uscire fuori dal tunnel. Per avermi dato la carica giusta. E per esserci sempre. Per essere sempre lì. Grazie perchè sei vivo, in realtà. Sarai sempre nel distretto.
Grazie per le volte che mi hai coperto, quando andavo in cerca di prove per il caso di mia madre.
Grazie per aver fatto rimanere Castle al distretto.
Grazie perchè sei stato speciale nella mia vita e perchè sei stato come un padre.
Grazie Roy, per avermi protetto.
Ti voglio bene."

Le lacrime scendevano copiose dal volto della detective e un abbraccio possente pervenne da dietro di lei. Si strinse e pianse, finalmente buttando fuori tutto il suo dolore.

Girandosi si chinò di nuovo e lasciò di nuovo una rosa, incastrnadola bene nel vaso.

"Perchè finta?"
"Affinchè sia per sempre".

Roy sarebbe rimasto per sempre nei loro cuori.

Sproloqui.

Cari lettori,
mi rendo conto che questa FF possa essere stata diversa dalle altre, magari anche un po' più pallosa. Mi scuso prima di tutto per i ritardi, ma veramente la scuola mi sta uccidendo.
Dopodichè vorrei fare dei ringraziamenti e delle dediche (..che si fanno a inizio libro ma io, è uguale, li faccio alla fine).

Ringrazio tutte quelle che in ogni caso, malgrado i ritardi, hanno seguito la storia.
Grazie a chi mi dimostra sempre affetto.

In seguito dedico la storia a tre persona.
A Federica e Stefania (alias Angol e Beside_real) perchè sono due ragazze STUPENDE.
E poi lo dedico a P. e a W, che è una ragazza stupenda e fortissima. Vorrei avere un briciolo della sua forza.

A presto con delle One shot.
Un abbraccio
Becka.

  
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