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Autore: Amore    22/10/2011    2 recensioni
La famiglia Cullen vive la sua vita spensierata ormai da troppo tempo. Ora è tempo che nuovi inattesi personaggi entrino nella sua vita, sconvolgendola ancora una volta. Sarà stata la sfortuna di Bella a mettere di nuovo in pericolo la sua famiglia?
Una cosa è certa, tutto quello che la Meyer ha lasciato in sospeso lo risolverò io con una travolgente e insensata storia d’amore. Buona lettura popolo di Efp ^^
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Renesmee Cullen, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo3: SI PUÒ MORIRE IN PACE SI O NO?!
 


Correre.
Ormai era una cosa normale per me.
Scappare.. anche.
Questa però sarebbe stata l’ultima volta, l’avevo giurato a me stesso. Molto probabilmente avrei dato loro quello che volevano, ma non mi importava più. Avrei salvato Cat, questo era l’importante.
Correvo a per di fiato nel bosco. Erano passati solo due minuti da quando ero uscito dalla grotta e mi ritrovai subito alle costole due vampiri. Due bionde mi inseguivano. Più lontano un altro vampiro si era messo in marcia per raggiungermi.
Bene se volevano me, dovevano prima prendermi.
«Lo dobbiamo acchiappare!» disse una delle due alla sua compagna.
«Si.. prima che sparisca di nuovo..» aggiunse l’altra.
«Sapete le bionde non mi sono mai piaciute un gran che..» le urlai io. Due bei ringhi mi raggiunsero alle spalle. Io risi.
«Ragazzo non vedo l’ora di metterti le mani a dosso!!» urlò il mostro più alto.
Il terzo vampiro ci stava quasi per raggiungere, era veloce il ragazzo e anche furbo ne stava trascinando con se altri due.
«Oh ma così non è molto romantico..» le dissi io.
«Se tieni tanto alle favole, posso concederti l’ultimo desiderio.. » mi rispose. Non sapevo con chi stavo parlando delle due.. poco mi importava.
«Prima prendimi, poi ne riparliamo.. »
«Te la mai detto nessuno che sei un ragazzo prepotente?!»
«Senti da che pulpito viene la predica!!» le urlai di rimando «Voi vampiri assetati di sangue.. cosa volete da me? Perché mi state inseguendo? Nessuno vi ha detto che è sbagliato uccidere i vostri simili..!»
«Se non hai niente da nasconderci e non sai perché ti stiamo inseguendo, fermati.. così ne parliamo tranquillamente.» disse il mostro alle mie spalle alzando la voce per essere sicuro che ascoltassi tutto.
Intanto i miei inseguitori aumentarono notevolmente, avevo cinque vampiri alle calcagna tre uomini e due donne. Dove era andata a finire la ragazza bassina con i capelli neri? Dovevo stare attento. Iniziai a guardarmi in torno.
«Sai biondina, scusami se declino il tuo invito ma mi hanno insegnato a non dare molta confidenza agli estranei..» e dopo questa frase aumentai la velocità.
Ci volle poco per individuarla. A centro metri da me la sesta vampira mi stava aspettando. Era andato tutto meglio del previsto, in poco tempo avevo attirati l’attenzione su di me e li avevo allontanati da Cat.
Sorrisi a me stesso, stavo facendo la cosa giusta. Le mia gambe marciavano verso la morte, ne ero consapevole. Chiusi gl’occhi e corsi quegl’ultimi cento metri pensando solo al ritmo regolare della mia corsa, un insieme di note leggeri e sottili che si mischiavano alle urla del vento.
Ma troppo presto arrivò il capolinea e mi fermai. In tre secondi sei vampiri mi accerchiarono felici di trovarsi davanti a me.
Li fissai. Le bionde non dovevano essere molto forti, una sembrava molto fragile l’altra poco veloce. Il mostro alle mie spalle era grosso e piazzato, dovevo attaccarlo da dietro e non farmi prendere dalle sue braccia. Gli altri due vampiri si assomigliavano molto e sembravano anche molto pericolosi. E poi rimaneva la vampira con i capelli corvino.
«Incominciamo!»
Saltai sulle spalle del vampiro più grosso e, con un colpo secco gli staccai la testa. Sorrisi di me nel vedere le facce dei cinque spettatori che immobili assistevano. Ero veloce, tanto veloce da non essere notato neanche da un vampiro. La prima a scattare fu una delle vampire bionde, la più alta. Dalla sua faccia si vedeva che era furiosa, forse avevo iniziato dal suo compagno, povero me. Vidi il pugno del mostro avvicinarsi alla mia faccia e istintivamente mi coprii, per il colpo il viso che avevo staccato dal vampiro precedente andò in frantumi mentre io caddi vicino al tronco di un albero.
Fuori uno.
I vampiri ripresisi dallo shock stavano per attaccarmi. La prima ad arrivarmi vicino fu la piccolina, che mi prese per le caviglie e mi alzò in aria, come si fa con una tovaglia. Arrivato a metà arco, le mie braccia raggiunsero i rami dell’albero vicino, li usai come punti d’appoggio, afferrandomi ci, poi con un calcio ben assestato, misi al tappeto il mostro con i capelli neri e il vampiro biondo che stava dietro di lei. Mi diedi lo slancio e salii sul ramo. In un secondo fui raggiunto da due vampiri: l’altro uomo e l’altra donna. Saltai sui rami superiori e mi seguirono senza attaccarmi.
«No non salire anche tu!» grido il vampiro da terra alla sua compagna.
«Stai zitto, quello lo devo uccidere con le mie mani..» disse la bionda ringhiando
«Ros ti prego quel ragazzo vuole solo la confusione, lascialo a loro due, tanto se la caveranno»
Sotto all’albero c’era di nuovo la prima bionda ad aspettarmi, mentre gl’altri due vampiri si erano spostati di pochissimo. Perché quel mostro le aveva detto di non salire? E perché la vampira gli aveva obbedito mettendo da parte la sua sete di vendetta? Ovvio! Ero stato stupido a non pensarci: aveva un’abilità speciale. Quel vampiro riusciva a controllare gl’altri. Era veramente pericoloso, però non riusciva a controllare me.
Dovevo quindi sbarazzarmi subito di queste due brutte guardie del corpo che mi avevano seguito sull’albero e poi andare a finire il lavoro giù; feci finta di salire ancora, quando vidi i vampiri staccarsi dal ramo per raggiungere l’altro tirai giù l’uomo e lo sbattei vicino al tronco. La donna mi fu subito a dosso, mentre i ringhi da sotto aumentavano.
«Salgo!»
«NO» Che capo stupido avevano, meglio così.
La vampira cercò di bloccarmi, ma con tutta la forza che avevo riuscii ad afferrare il braccio del suo compagno, staccarlo e buttare lui giù. La vampira di tutta risposta mi diede un calcio alle spalle che mi dolse il fiato, prima di precipitare anche io, lancia l’arto sulle cime più alte in modo che non fosse recuperabile.
Caddi al suolo e quello che successe dopo fu inevitabile. I vampiri si avventarono su di me, mi immobilizzarono. Uno di loro si mise sulla mia schiena schiacciandomi con il suo peso. Un altro mi strappo la manica del maglione e con le unghie mi tagliò la pelle. Trattenni le urla di dolore dentro di me, mentre il terreno si colorava di rosso.
«Fermati, non lo puoi uccidere.»
«Finiscila di infilarti nella mia testa.»
«Ti devi calmare.»
Rise. «Senti qui che bel profumo..» disse una voce dolce e soave.
Girai la testa per vedere chi aveva parlato, la vampira che traboccava di vendetta stava per assaggiare il mio sangue.
«No non farlo..» disse il suo capo quando se ne accorse, ma era troppo tardi.
Sorrisi.
Appena la goccia rossa tocco la sua lingua, la vampira si paralizzo. Il suo corpo iniziò a cambiare perché stava reagendo al mio sangue.
Approfittai di questo momento di distrazione per liberarmi. Scaraventai per terra chi avevo sulle spalle e presi il collo della vampira immobilizzata. La trasformazione, per fortuna, era finita perché con una piccola pressione riuscii e strozzarla.
Fuori due.
Mi girai per affrontare gl’altri quattro. Quello senza un braccio era rimasto vicino all’albero, non si era avvicinato neanche per aiutare gl’altri ad uccidermi e non sembrava minimamente interessato a quello che stava accadendo.
«Cavolo! Questi sono gli effetti.. voglio dire, ragazzo tu sei veramente capace di farlo?» disse il capo.
Mi girai e lo fissai con disprezzo. Mi facevano veramente schifo questo vampiro, avevo appena ucciso due dei suoi compagni e lui si stava preoccupando solo di fare ricerche su di me.
«Sembra che voi non siate interessati a nutrirvi con me?!» dissi.
«Oh come potremmo! Come hai già detto tu non è bello uccidere i propri simili..»
«..vogliamo solo un po’ del tuo prezioso sangue, giuro non abbiamo intenzione di ucciderti.» aggiunse la vampira dai capelli corvino.
Un ringhio uscii dalla mia bocca.
Il vampiro si scaraventò verso di me sbattendomi vicino a un tronco. Il colpo mi tolse il fiato e tutte le forze che mi erano rimaste; mi accasciai alla base dell’albero sedendomi per terra mentre lui si allontanava da me. Non aveva veramente intenzione di uccidermi, non per ora. Portai una mano vicino alle costole e iniziai a contare: una, due, tre, quattro rotte. Con delle piccole pressioni provai a fare qualcosa, si sarebbero calcificate in fretta e dopo romperle sarebbe stato un bel problema. Il vampiro sorrise ai miei sussulti di dolore consapevole delle sua forza, poi si avvicino a me. Aveva la faccia a pochi centimetri dalla mia.
«Che peccato!» disse. Poi prese con il dito un po’ si sangue che mi era uscito dalla bocca. Quel gesto mi stupì, era veramente così folle da sperimentarlo su se stesso? A quel pensiero incominciai a ridere.
«Perché ridi ragazzo?» disse la vampira dietro di lui.
Io no le risposi e guardai negl’occhi il loro stupido capo. «Ti consiglio di non farlo.» Poi gli sorrisi.
«Perché mai?»
«Mai sentito parlare di effetti collaterali?» gli dissi continuando a sorridere.
«Cosa vuoi dire.. parla ragazzo!» strillò.
«Sai io odio ripetermi.. dovresti aver capito che non sono uno che si concede facilmente.»
In un secondo la sua mano fu sul mio collo e mi sollevò fino a non farmi toccare terra.
«Sei proprio un idiota» gli dissi. Con le costole che erano ormai guarite, gli diedi un calci dritto in pancia e senti qualcosa strapparsi. Lui cadde molti metri dopo lasciandomi libero. Gli avevo spostato tutto il bacino. La piccola vampira corse in suo aiuto, mentre io andai ad occuparmi dell’altra sua compagna. Fu un gioco da ragazzi, era spaventatissima e non oppose resistenza. In un secondo mi liberai di lei e accesi il fuoco.
Fuori tre.
Mi avvicinai al vampiro mutilato che appena si accorse di me si mise subito in posizione di attacco.
«Ti farò rimpiangere di essere nato moccioso!» mi urlò il vampiro prima di scaraventarvi su di me. Il suo equilibrio era precario, con entrambe le mani presi il suo braccio, lo girai e lo costrinsi faccia a terra. Misi un piede sulla sua schiena e gli staccai anche il secondo arto che poi buttai nel fuoco. Poi con le ginocchia lo trattenni a terra.
«Dimmi per chi lavorate!»
«Non dirò nien..» afferrai la sua testa e la girai facendola scrocchiare.
«Te lo ripeto.. chi vi ha mandato qui?»
«Non..» la girai ancora di più.
«Ragazzo non lo so..» gridò il vampiro.
«Dimmi quello che sai allora..»
«E io cosa ci guadagno..»
«Ti lascerò in vita, se mi dirai la verità ti giuro che ti lascerò in vita.» Chiusi gl’occhi e promisi.
«Quel uomo mi ha pagato profumatamente per catturarti. Non ti conosco, non mi interessa chi sei o cosa fai. Sono un vampiro da poco tempo, la mia compagna ci ha avvisato che eri arrivato in albergo e aspettavamo solo il momento giusto per avvicinarci. Poi per fortuna siete venuti voi nel bosco.. mi dispiace per la tua compagna non volevo ucciderla ma..»
Non me ne accorsi ma a quelle parole gli staccai la testa. Quel verme aveva braccato Cat non potevo lasciarlo in vita.
Intanto il capo si stava rialzando. «Sei un tipo tosto!» gli urlai.
«Stai zitto moccioso.» Un po’ barcollando si rimise in piedi. «Ora regoliamo i conti noi due.»
Ero senza forze, essere riuscito a sopprimere quattro mostri era tanto persino per me. Avevo bisogno di riposarmi perché la stanchezza si stava impossessando di me. L’unica cosa che potevo fare era correre per portarli via con me, senza essere ucciso.
Allora incominciai a correre.
I due mi inseguirono subito e quella scena mi sembro un grande dejavu. Il mio piano era semplice. Dovevo correre e raggiungere un posto popolato, nascondermi per un paio d’ore, e poi finire quello che avevo incominciato.
In quei secondi in cui correvo, inseguito dalla morte, una speranza si accese in me. Erano rimasti solo due vampiri, se fossi riuscito ad ucciderli forse sarei potuto tornare da Cat e Tom. La felicità mi invase, ma fu subito sostituita dalla tristezza. Perché dovevo tornare da loro? In fondo avevo deciso di salvarli, no? Se fossi tornato avrei rischiato di metterli di nuovo in pericolo.
Beh questi ragionamenti furono cancellati dalla stretta del vampiro. Mi avevano raggiunto. Lui mise una mano sulla mia spalla e mi fece cadere a terra, poi entrambi mi circondarono chiudendomi ogni via di fuga.
Combattere con loro era inutile, ero distrutto non avevo più forze e non ero riuscito neanche a correre velocemente.
Il vampiro era colmo di odio nei mie confronti, con un piede inizio a schiacciarmi la gamba.
«Ora.. vediamo se riesci a scappare.» disse tra i denti.
«Non alzare il piede se no inizierà a guarire..» suggerì la vampira al suo compagno.
Cavolo lei era intelligente!”
Lui annui e premette di più sulla ferita che mi aveva fatto. Il dolore era insopportabile istintivamente avvicinai le mani alla gamba, ma le braccia della vampira mi imprigionavano al suolo.
«Moccioso e ora cosa devo fare con te..» disse il vampiro sorridendo.
«..uccidilo.»gli suggerì la compagna.
«No, non varrebbe niente da morto. Mi serve vivo..»
«Cosa vorresti farci con me?» dissi con un filo di voce.
«Oh tu hai un potenziale enorme! Noi vampiri siamo dei dannati, molti pagherebbero del avere una goccia di te..»
«Tutto questo solo per i soldi?» Chiesi.
«No, certo che no. Saresti veramente uno sciocco se pensassi questo di me.»  il vampiro inizio a ridere. «Io sono la morte che cammina nel mondo. Ho tutto quello che si possa desiderare e avere da questo piccolo pianeta. Ho molti più anni di te e riesco ad apprezzare ogni cosa, dal sole alla luna. I soldi per me non sono che una stramba invenzione di quest’ennesima società. Pezzi di carta che fanno impazzire tutti. No, io miro ad avere qualcosa che nessuno può avere.. e tu sei l’unico che me la possa dare.»
«Cosa?»
«Vedere la gente nascere e morire, è normale. In questo mondo tutto va e viene. Vedere tanta gente nascere e morire, è straordinario. Essere una delle poche specie capaci di resistere al tempo ti fa credere di essere delle divinità. Ma decidere chi nasce e chi muore, chi guarisce o chi perisce, beh questo ti fa essere veramente una divinità!» disse il vampiro guardandomi negl’occhi.
«Ma tu sei un vampiro.. sei forte.. cosa vuoi di più..»
«Lo so che sono forte moccioso..» il vampiro premette ancora di più sulla gamba. Io chiusi gl’occhi per il dolore. «Ma vedi per me essere forte non basta più. Ci sono così tante persone con talenti eccezionale che possono attaccarmi.. che ho bisogno di diventare più forte. »
«Tu sei pazzo..» dissi.
«Non credo.. con te al mio fianco potrò farmi molti alleati e sopprimere i nemici con pochi rischi per me.» dissi il vampiro era ormai ubriaco delle sue emozioni.
«Sei un mostro!!» urlai. «Come puoi..»
«Moccioso tu non puoi capire.. io diventerò il dio di questo mondo!»
«Non lo permetterò mai!» Misi i gomiti sul terreno per potermi rialzare.
«Moccioso mi hai proprio stancato..» il vampiro prese la caviglia della gamba rotta e mi lanciò verso un albero.
Beh dire che fece male è dire veramente poco. Mi ritrovai a gattoni sul terreno, con il fiato corto e la gamba che protestava dal dolore.
«Devi imparare a rispettami..» disse il vampiro che con calma si stava avvicinando a me.
Chiusi gl’occhi, concentrai tutti i miei sforzi nella gamba, dovevo guarire.
«.. resistere non ti servirà a niente.»
«Ragazzo non ti vogliamo fare del male. Collabora con noi e potrai vivere una vita normale. Ti chiediamo solo di farci un po’ di compagnia..» la vampira parlò con una voce soave e leggera.
Girai la testa per vederla. Era bella, come tutte le vampire. Capelli corti e neri, un corpo piccolo e sinuoso. Mi stava sorridendo.
«Scusatemi ragazzi.. ma ora devo proprio andare, non posso più rimanere a giocare con voi..» Scattai come un maratoneta e incominciai a correre «..devo tornare a casa»
La gamba era quasi guarita, però il muscolo faceva ancora male. Il torace era a pezzi, riuscivo a respirare a malapena, ma non dovevo darmi per vinto. Dovevo correre, in fondo era la cosa che riuscivo a fare meglio. Saltai un burrone e poi li sentii dietro di me che cercavano di raggiungermi. Erano distanti, ma c’era qualcosa che non andava. Stavo andando nella direzione giusta ma sentivo una strana sensazione, come una calamita che mi attirava in avanti.
Poi lo senti. Un dolore lancinante mi attraverso la gamba, il muscolo non era guarito e sottoporlo a un tale sforzo era troppo. Caddi a terra e in quel punto capì di non avere più speranze, anche quella piccola pazzia di tornare da Cat e Tom si dissolse.
In quei secondi in cui il mondo desiderava solo la mia fine, dentro di me era tutto in equilibrio. Costrinsi me stesso a pensare solo a loro due.
Avevo imparai ad amare ogni loro gesto, ogni loro parola, ogni loro espressione.Il loro sorriso era stato un immenso sole che aveva squarciato il mio mondo fatto di tenebre. Il loro sorriso mi aveva infuso voglia di vivere, mi aveva dato un motivo per vivere. E allora io avevo avuto voglia di vivere. Voglia di vivere per vederli sorridere ancora.
Accettare la morte è più facile, quando si ha una ragione di vita. E’ una contraddizione, lo so. Ma è la verità. Io avevo bisogno di amarli. Continuavo ad amarli persino ora, mentre giacevo sul terreno col sapore del sangue sulla lingua. Persino ora, mentre stavo sacrificando la mia vita per salvare il loro sorriso. E' buffo. Morire è stata una decisione che non ha richiesto molto impegno. E’ stato più semplice di vivere.  Una cosa che ho fatto in pace con me stesso, qualcosa che ho voluto fare dal profondo del mio cuore. Ora si, che la mia vita aveva avuto un senso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
«Edward corri! Lo trovato..»
«Guarda è solo una ragazzo.. è messo male però. Guarda la gamba, penso abbia anche qualche costola rotta.»
«..guarda il suo viso. È un piccolo uomo.. avrà l’età di Renesmee»
«Bella non credo che sia umano.. non hai visto come correva»
«Non importa, umano o vampiro che sia, dobbiamo portarlo da Carlisle»
«Si»
Sentite quelle voci aprii subito gl’occhi. Due vampiri mi stavano sovrastavano. Non avevo più forze ne di pensare ne di reagire.
Dalla mia bocca uscirono inconsapevolmente poche parole: «Ma voi vampiri.. » poi chiusi gl’occhi “..non finite mai!” 



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Scusatemi per il ritardo, ma in questo periodo non sono mai a casa. ^^
Spero che continuerete a leggere sopportando tutte le mie pecche. :)
Mi raccomando lasciatemi una recensione, ditemelo se fa schifo! :D


Amore.
   
 
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