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Autore: Laay    23/10/2011    3 recensioni
La sorpresa di un raggio di sole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bella domanda. Il fatto è che io pensavo davvero di amarlo, pensavo davvero che fosse il mio principe azzurro. Ma tutto questo prima della rivelazione fattami da Joe. Ero arrabbiata, disgustata, basita dal comportamento di Nick. Lui era sempre stato il mio idolo, sia per la sua voce, per la sua musica, per il suo modo di trasmettere le emozioni e anche per i suoi principi. Ma ora è tutto più confuso.
«Ehm…» Balbetto.
Il suono del campanello mi sottrae dal dover dare una risposta a Kevin.
«Va pure, ne parliamo un'altra volta.»
Annuisco e scendo velocemente le scale per aprire ma noto che Joe è già sulla soglia della porta a fare dei complimenti a Joy. E' bellissima stasera. Porta un vestitino bianco che aderisce perfettamente al suo corpo. Corto fin poco dopo il ginocchio e un po' stretto in vita. Una stola rosa confetto si adagia sulle sue spalle. Al piede, un paio di tacchi di un rosa simile a quello della stola. I suoi capelli sono raccolti, anche se non del tutto. Infatti si possono notare alcuni ricci scendere sulla sua spalla destra.
Stanno chiacchierando ma a quanto pare lui proprio non si decide a farla entrare.
«Joe, hai intenzione di lasciarla sulla porta di casa tutta la sera?» Mi intrometto.
«Hai ragione! Scusa Joy, entra!»
«Figurati Joe!» Dice arrosendo.
«Joy ho bisogno di parlarti un momento.»
«Fate con calma, io andrò da Kevin. A dopo ragazze!»
Prendo la mano di Joy e la trascino in cucina.
«Cos'è successo?»
Sospiro. E' così difficile da dire.
«Prima Joe mi ha baciata.»
«Beh Lorelai, è già successo, dov'è la novità?»
«Nick. Nick ci ha visti.»
Silenzio. Joy mi osserva per qualche istante mentre nascondo la testa tra le mani.
«Cos'altro è successo?»
«Ho tentato di parlargli.» 
Faccio delle pause, non riesco a dirlo tutto d'un fiato.
«Avanti Lorelai, muoviti ! Stanno per arrivare delle persone e noi dobbiamo risolvere questa situazione!»
«Hai ragione, scusa. Insomma, Nick ci ha visti ed è corso in camera piangendo. Sono salita e ho tentato di parlargli. Quando mi ha aperto la porta aveva il volto rigato di lacrime, era distrutto. E' stata una scena orribile. Gli ho detto che mi dispiaceva, ma non ho saputo dire altro. Davanti a quelle lacrime le mie parole non avrebbero avuto senso, i miei pensieri neanche. Per un attimo avrei voluto cancellare l'ultimo giorno trascorso, avrei voluto non essere la causa di tutto quel dolore. E' stato straziante. Lui mi ha ordinato di andare via e mi ha portata fuori dalla sua stanza chiudendo la porta.»
«Tu lo ami, Lorelai.»
«Joy, piano con le parole. Ha una ragazza.»
«Lorelai, non farmi credere che sei così ingenua. Nick stava morendo di dolore davanti ai tuoi occhi per causa tua e tu pensi davvero che abbia una ragazza?!»
Dice Joy, un po' arrabbiata, battendo una mano sul tavolo e camminando di tanto in tanto. 
«Ma me l'ha detto Joe.»
«Parla con Joe, Lorelai. E per piacere, rimandate questa cena.»
«Hai ragione. Ti voglio bene, Joy. Grazie.» L'abbraccio forte.
Mi serve la forza per affrontare questa situazione e so che lei può darmela. 
«Anch'io Lorelai, anch'io.»
Detto ciò Joy si dirige in salone dove c'è Frankie a giocare. Io avviso Kevin di chiamare gli altri e annullare l'invito. Fuori la camera di Nick si può avvertire un silenzio pieno di parole lasciate a metà. Un silenzio così pesante. 
Entro nella camera di Joe.
«Dobbiamo parlare.»
«Avanti… dimmi.»
Lo sa, sa che sto per dire qualcosa di brutto.
«Mi hai mentito?»
«Riguardo cosa?»
«Nick e la biondina.»
«No, Lorelai. Tu mi piaci molto ma non farei mai un torto a qualcuno, specie a mio fratello. Se lui non fosse stato fidanzato io mi sarei semplicemente fatto da parte. Gli voglio bene, non vorrei che gli succedesse qualcosa di brutto.»
«Joe, ma lui sta male, capisci? Prima aveva il viso rigato di lacrime, aveva le fessure degli occhi che gridavano "aiuto", aveva il viso arreso, aveva il cuore straziato.» 
Dopo qualche attimo di assoluto silenzio lui sospira.
«E' stato bello finchè è durato, giusto?»
Gli prendo la mano e la stringo nella mia.
«Ti voglio bene, Joe. Mi dispiace, mi dispiace da morire.»
Mi abbraccia.
«Ti voglio bene anche io. Promettimi solo una cosa.»
«Tutto quello che vuoi.»
«Non dimenticare mai quello che siamo stati, anche se per poco, non dimenticare quello che sei stata per me. Sappi che per qualsiasi cosa io sarò qui per te.»
«Mai, Joe, mai. Te lo giuro.»
Gli dò un bacio, un ultimo bacio. Il sapore dell'addio arriva fino al mio cuore.
Lentamente mi lascia la mano e esce dalla stanza lasciandomi sola, ad ascoltare il silenzio ululante della stanza accanto.
Dopo qualche istante esco dalla camera di Joe, nella casa regna il silenzio. Passo di nuovo fuori la camera di Nick. Vorrei tanto entrare, ma non saprei cosa fare. Vorrei abbracciarlo, ma non posso. I miei pensieri continuano a tartassarmi la testa. Idee confuse annebbiano la mia mente. Scuotendo la testa mi allontano e scendo di sotto. Joy è di fronte a me.
«E' finita.» Le dico singhiozzando.
Lei sospira.
«Ti ha mentito?»
«A quanto pare no.»
»Allora chi diavolo è quella ragazza?»
«Non lo so Joy, proprio non lo so.»
Entro in salotto e saluto Kevin e Frankie così torno a casa. Joe è uscito.
Joy và verso casa sua. Mi metto a correre, nonostante le zeppe.
Ho bisogno di arrivare a casa, di buttarmi sul letto, di pensare.
In poco tempo sono fuori la porta d'ingresso, la apro e corro di sopra. Mi butto sul letto, iniziando a piangere. Cosa c'è che non va? Fino a poco tempo fa non ero niente, non ero nessuno. E ora i ragazzi che più amo al mondo stanno male, male per me. Specie Nick. Lui, così fragile. Ho sempre pensato che lui avesse bisogno di qualcuna al suo fianco che lo facesse sorridere, perché il suo sorriso illumina il mondo. Ora però sono stata io stessa a toglierglielo. Sono un mostro. Ho bisogno di scrivere, ho bisogno di gettare pensieri su carta.
 
Caro Nick,
questa non è la solita lettera, almeno non come tutte le altre che ti ho scritto in passato, quelle che ti lodavano e in cui speravo di conoscerti. Ora questo si è avverato. E' possibile che io abbia rovinato tutto? Il fatto è che io me ne dò tutta la colpa, ma in fondo se tu non mi avessi ingannata tutto questo non sarebbe successo. Perché tu lo sai cosa significa amare una persona tutta la vita, finalmente conoscerla ed essere presa in giro da questa stessa? No, no che non lo sai. E' un'esperienza tremenda. Lo so, lo so che ho reagito da schifo, non avrei dovuto buttarmi tra le braccia di Joe. Ma lui era lì dove tu probabilmente non avevi la minima intenzione di stare. Non lo so perché questo gioco, non lo so perché queste lacrime. Che contraddizione. Mi chiedo ancora perché sprechi lacrime per me quando puoi sorridere con lei. Perché solchi il tuo viso di lacrime? Perché componi canzoni su amori disperati?  Tanti perché a cui non so dare risposta. Forse fino ad ora mi sono solo illusa che tu potessi essere diverso. Ma io credevo in te. Io ho sempre creduto in te, per qualsiasi cosa. Poi stavo iniziando a credere in un Noi distrutto però da un "Voi". Chi è lei? Cosa ci fa con te?
Sto male, Nick. Non è facile come sembra. Ho paura di ammettere perfino a me stessa quello che provo per te. Qualcosa di tormentato, critico, che ha solo paura di venire fuori. Ha paura di non essere accettato, di essere buttato al vento e costretto a sopprimersi. 
 
Dopo poco mi addormento, arresa dalle lacrime. Non finisco la lettera. Quando mi sveglio trovo Joy di fianco.
«Ben svegliata, Tesoro.»
«Che ore sono?»
«Ti basti sapere che hai dormito per un bel po'.»
Scuoto un po' la testa. Mi sembra di essermi appena svegliata da un coma.
«Scendiamo, ho portato i cornetti.»
Annuisco, senza fare troppi festeggiamenti.
Ci sediamo al tavolo e Joy mi serve un cornetto caldo caldo accompagnato ad un dolcissimo cappuccino. Mi si apre lo stomaco all'improvviso.
«Allora, hai intenzione di finirla e di dargliela?» Mi chiede dando un morso al cornetto.
«Cosa?» Dico come se avessi dimenticato ogni mia azione compiuta nelle scorse 24 ore.
«La lettera.»
Diavolo! La lettera, Nick, Joe. Gli ultimi avvenimenti della mia vita fanno capolino nella mia mente uno dopo l'altro, a ripetizione.
«Buttala.»
«Cosa?!»
«Joy, sono seria. Sto male. Da quando ho conosciuto Nick ho toccato il cielo con un dito ma poi.. poi sono stata scaraventata a terra d'improvviso. Adesso voglio solo riprendere la mia vita di sempre. Mi cercherò un lavoro e tra poco mi iscriverò all'università. Forse tornerò in Italia.»
«In Italia? Ma cosa diavolo stai dicendo?! La tua vita è qui! Qui c'è tua madre, qui ci sono io, c'è Ilary!»
«Joy, per favore. Voglio almeno dare uno sguardo alla Patria in cui sono nata. Poi se deciderò così, resterò lì. Ho dei parenti, starò da loro per un po' finchè non avrò trovato una sistemazione.»
«Tu stai blaterando, ti rendi conto?!»
«No Joy. Adesso scusa, vado a dirlo alla mamma e prenoterò il volo. Massimo due giorni e andrò via.»
Senza aggiungere altro Joy si alza dalla sedia ed esce di casa sbattendo la porta. 
Forse avrò davvero esagerato, avrò detto davvero qualcosa di insensato.
Ma forse la mia unica chance è questa. Andando in Italia potrò rifarmi una vita, daccapo. Ricominciare tutto senza il giudizio di qualcuno.
«Mamma!»
E' finalmente rientrata.
«Tesoro mio! Come stai? Perché avete annullato la cena?»
«Ci sono stati dei problemi. Però ora siediti, devo parlarti di una cosa.»
Con la faccia un po' stranita posa la borsa sul tavolo e si siede di fronte a me.
«Ho intenzione di andare in Italia.»
«E' meraviglioso tesoro! Quando?»
«No, mamma. Voglio andare in Italia e rimanerci.»
«Cosa?! E non cacciare la scusa del richiamo patriottico.»
«No, affatto. Ma l'America non mi vuole più e io so che c'è la mia patria ad accogliermi a braccia aperte. E comunque non è ancora deciso. Tra un paio di giorni partirò per una settimana e se lo riterrò opportuno mi trasferirò lì.»
«Tu sei impazzita, figlia mia. Nonostante ciò non posso impedirti di fare le scelte che vuoi.»
«Grazie per aver capito.»
L'abbraccio e salgo di sopra.
Accendo il pc e prenoto il volo per l'Italia.
Chiamo mia nonna .
«Nonna!»
«Piccolina! Come stai?»
«Bene, grazie nonna. Tu?»
«Bene! Quand'è che venite a trovarmi?»
«Beh, mamma non lo so, ma io pensavo di venire tra un paio di giorni se ti fa piacere.»
«Lo dici solo?! Ti preparo la stanza! Non vedo l'ora! Ci vediamo presto nipotina mia!»
«A presto, nonna. Ti voglio bene.»
Perfect.
 
Scriverò un biglietto per Kevin, Joe e Nick.
 
Caro Kevin,
ho deciso di tornare in Italia, forse per un giorno, forse per una settimana, forse per sempre. Non ho avuto il coraggio di venire a salutare tutti da vicino, comprendimi, per piacere. Volevo solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, per essermi stato accanto nei momenti difficili, per avermi fatto ridere e per avermi capita. Ti voglio bene, chiamami quando vuoi! Mi mancherai tanto.
                                                                               Lorelai.
 
 
Caro Joe,
sto tornando in Italia, non so per quanto ci resterò. E' difficile dire "Addio" o "Ciao" in situazioni simili e forse mi reputerai una codarda e ti dò ragione perché credimi, sono io la prima a reputarmi tale. Ti porterò sempre con me. Il tuo ricordo farà battere il mio cuore nei momenti di totale difficoltà. Mi ricorderò sempre di quello che siamo stati e di quello che tu sei stato per me. Sei e sarai sempre importante e sono contenta che quando ti vedrò in tv cantare su un palcoscenico potrò dire: "Oh, si. Io lo conosco, lui è meraviglioso." Grazie di avermi fatto vivere una favola bellissima. 
A presto, Joe. 
                                                                             Lorelai.
 
Ed ora, la parte più difficile.
 
Caro Nick,
non so nemmeno se leggerai questo biglietto. Sto per tornare in Italia e se le cose andranno come previsto rimarrò lì, per sempre. Non mi sembrava carino non avvisarti, ho preferito che tu lo sapessi da me piuttosto che da qualcun altro.
Non sono venuta a salutarti da vicino perché probabilmente non avresti nemmeno voluto vedere la mia faccia ma ci sono delle cose che devi sapere. Me ne sto andando perché probabilmente voglio scappare dai problemi e lo so che scappare non risolve nulla. Me ne sto andando lasciando il mio cuore qui. Me ne sto andando lasciando qui mille interrogativi: "Chi è quella ragazza?" "Perché piangi per me quando sei fidanzato?" "Perché mi hai fatto questo?" E tante altre domande.  Me ne sto andando lasciandoti qui. Me ne sto andando con la consapevolezza che non vedrò mai più i tuoi bellissimi occhi o il boccolo che ti scende sulla fronte. Non voglio dilungarmi troppo quindi ti dirò una cosa, una cosa che avrei dovuto dirti da sempre, una cosa che forse non ho avuto mai il coraggio di dirti e che vorrei portare dentro di me lontano ma penso che questa sia l'ultima occasione per dirtela: TI AMO, NICK. 
Addio.
                                                                  Lorelai.
 
Una lacrima bagna le ultime parole che si sbiadiscono leggermente.
"Ti amo, Nick. GoodBye."
  
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