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Autore: Lunastorta92    28/06/2006    2 recensioni
Anne, una vita che assomiglia troppo a quella di Bridget Jones; Carrie, una migliore amica troppo bella e David, l'eccezionale ed estremamente affascinate nuovo fidanzato... di Carrie!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                             CAPITOLO 15.

Sono seduta al tavolino di un bar nei pressi di Central Park, con la testa appoggiata al braccio, l'occhio vacuo che osserva il tiepido sole che si muove flemmatico e un' enorme tazza di caffè a due centimetri dal naso.
Il cameriere mi si avvicina, con lo sguardo apprensivo nel vedermi totalmente abbacchiata:
-Le serve qualcosa, signorina?- mi domanda, piegando la testa per riuscire a guardarmi negli occhi
-Che non ha mai visto una donna sola e triste?!- gli rispondo seccata, lanciandogli uno sguardo incendiario
-Altro caffè?-
-Grazie, meglio così...- mormoro, imbarazzata.
Il povero cameriere mi riempie la tazza fino all'orlo e si allontana, impaurito.
Oddio, faccio paura anche ai camerieri!
E tutto questo per colpa di Carrie, lei e David si sposeranno fra qualche giorno e io mi sento depressa.
Depressa perché sono sola, oggi mia madre mi ha telefonato, poiché è venuta a conoscenza dell'imminente matrimonio di Carrie; e mi ha parlato per quarantacinque minuti del fatto che io non ho (e non troverò mai) un uomo.
O almeno un essere vivente che voglia vivere con me!
Giro convulsamente il cucchiaino nel caffè, sempre osservando l'esterno attraverso i vetri del bar, ormai quasi completamente coperti di condensa.
Forse è meglio andare, sta facendo buio, prendo stancamente il mio cappotto e la mia sciarpa e faccio per alzarmi:
-Ehi, ciao, Anne!- una mano mi si posa sul braccio, mi volto
-David?!- dico incredula -C-ciao...- mi affretto ad aggiungere
-Te ne stavi andando?- mi chiede
-Non proprio...- farfuglio -Però rimango...-
Mi risiedo al tavolino, questa volta in compagnia di David.
Che mi sorride, il solito sorriso.
-Allora, come procedo i preparativi per le nozze?- gli domando, con una finta allegria
-Carrie non ti ha detto niente?- mi domanda, il sorriso scompare dal suo volto.
Oh, mi sa che ho fatto una gaffe!
-Ehm, no...- farfuglio
-Allora non lo sai...- mi dice ancora
-Cosa?- insisto io
-Qualche giorno fa, mentre eri a Boston...- inizia a spiegarmi, guardando un punto imprecisato del tavolino
-Ci siamo lasciati...- mormora infine -E' saltato tutto!-
-Ma... come... come è possibile?- gli domando, incredula
-Sarebbe stato assurdo sposarsi...- mi risponde, semplicemente
-Mi dispiace...- gli dico, appoggiando una mano sulla sua spalla
-Forse è meglio così: siamo troppo diversi, abbiamo interessi diversi... Non eravamo una coppia da matrimonio!- mi risponde, un debole sorriso gli torna sul volto.
-Mi dispiace...- ripeto.
E' in situazioni come queste che mi sento una persona tremenda!
Perché... Non mi dispiace per niente.
Intendo dire, mi dispiace per loro due, ma la mia sensazione di depressione è totalmente scomparsa.
-Ma è stata una cosa... amichevole?- gli domando, cercando di non essere troppo indiscreta
-Amichevole?- mi chiede lui, perplesso
-Non vi siete lanciati addosso piatti, bollitori e argenteria varia, intendo.- gli spiego
-Oh, no, no!- dice lui, ridacchiando -E' stato amichevole...-
-E perché vi siete lasciati?- gli domando ancora
-Beh, Carrie mi ha detto di non essere una persona adatta per un legame serio... Non se mi spiego.- mi risponde, con uno sguardo tra il dispiaciuto e il sollevato
-Q-quindi non ti sei arrabbiato troppo per la storia della crociera?- gli domando, con voce piccola
-Quale storia della crociera?- mi chiede, incuriosito
-Niente, chi ha parlato di crociera?!- gli rispondo, arrossendo
-Il ragazzo della reception, quello italiano. Esatto?- mi dice, lanciandomi uno sguardo curioso.
Annuisco debolmente, sentendomi un essere tremendo.
-Lo sapevo!- dice David, con voce trionfale
-Scusa...- mormoro
-Tranquilla, tu non centri!- mi risponde, sfiorandomi il braccio.
Ora mi faccio definitivamente schifo.
Guardo l'orologio, oramai è tardi:
-Mi dispiace, David. Ma ora devo andare.- gli dico, alzandomi e prendendo il cappotto.
Mi afferra delicatamente per il polso:
-Anne?-
-Sì?-
-Casa mia è qui a due passi, ti andrebbe di fare un salto?- mi domanda, squadrandomi con i suoi occhi chiari
-Beh, sì... d'accordo.- gli rispondo.
Usciamo dal bar, attraversando Central Park, fino a raggiungere il suo appartamento.
Entriamo, mi levo il cappotto e David mi fa accomodare sul divano.
-Cioccolata?- mi chiede
-Cioccolata?!- ripeto perplessa
-Ehm, per adesso in casa ho solo quella...- si giustifica lui
-Credo che prenderò della cioccolata, allora...- gli rispondo
-E cioccolata sia!-
Torna dalla cucina dopo un paio di minuti con due tazze fumanti di cioccolata, me ne porge una.
-Grazie che sei passata.- mi dice lui, sedendosi sulla poltrona
-Di niente...- gli sorrido, probabilmente deve avermi invitato per parlare della sua triste storia finita con Carrie.
Silenzio.
Mi guarda.
Lo guardo.
E ancora silenzio.
-Grazie per la dedica del libro...- mormoro io, ad un tratto
-Figurati!- mi sorride lui, dandomi un bacio sulla fronte e riportando in cucina le tazze di cioccolata, ormai vuote.
Non so spiegarmi il perché, ma qualche secondo più tardi ci troviamo in piedi, sulla soglia della camera da letto di David. E ho una strana sensazione.
-Forse ora è meglio che vada...- mormoro
-Rimani...-
-Perché?- gli chiedo, guardandolo negli occhi
-Perché te lo sto chiedendo...-
Giusto, una risposta intelligente ad una domanda che non lo era per niente!
Quanto sono stupida!
-D'accordo...- mormoro.
Lui mi sorride, denti bianchi circondati da un paio di labbra sottili; sorrido anch'io.
David mi si avvicina, lentamente, i nostri nasi si toccano, le sue labbra si posano delicatamente sulle mie.
Un bacio, un vero bacio.
Poi, mi rendo finalmente conto di quello che sto facendo, mi allontano da lui:
-E' sbagliato...- farfuglio, guardando per terra
-Cosa?- mi domanda lui
-Quello che ho appena fatto... tu sei, eri... il fidanzato di Carrie, vi dovevate sposare e io...- cerco di spiegargli, con poco successo
-Sì, ma fra me e Carrie è finita!- replica lui
-Io... io, ho provato ad odiarti, ma non ce la faccio...- mormoro ancora
-Beh, meglio così...- mi sussurra, con un sorriso.
Mi alza il viso, mettendomi due dita sotto il mento, e mi bacia di nuovo.
Ho le mani tra i suoi capelli, mentre le sue mi accarezzano delicatamente il viso.
Non sto pensando a niente, so solo che lo struzzo che è dentro di me se n'è andato...
Ho gli occhi chiusi, sento solo David, vicino a me, le sue mani che si posano sotto la mia maglietta e le sue labbra che mi sfiorano il viso.
David mi porta verso il letto, chiudendosi la porta alle spalle...
  
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