28/06/2006
3 recensionicapitolo 13
Al Plaza Hotel era una serata come molte altre, si svolgevano abitualmente dei party organizzati dalla parte ricca della città e quelle feste non erano solo un ritrovo mondano ma anche un appuntamento per la gestione di traffici illegali. Non si trattava certo di principianti, quegli uomini sapevano bene come agire quando si trattava di tutelare i loro interessi, probabilmente in tutta la sala erano sparpagliati degli "scagnozzi" e per evitare la loro sorveglianza Kaori avrebbe dovuto usare tutta la sua astuzia. Negli orecchini erano installate delle microcamere per raccogliere le prove necessarie, un' attrezzatura costosa che aveva mandato in fumo gran parte del precedente compenso, ma questo caso si prospettava molto più redditizio del precedente e inoltre, non poteva nasconderlo, era eccitata all'idea di entrare in azione, sarebbe stata l'occasione di misurare le sue capacità. Questa volta però non c'era Ryo vicino a lei, questo la rendeva inquieta e insicura "Ryo è sempre stato come un angelo custode, quando c'era lui nessun pericolo poteva mettermi paura, era la mia forza, la mia certezza. Ora potrò contare solo su me stessa. Oh, Ryo, ce la farò?". Non che non si fidasse di Richard, anche se non l'aveva mai visto in azione capiva che era un professionista, ma non era la stessa cosa, non c'era lo stesso rapporto di fiducia che le permetteva di affrontare, fosse stata anche la morte, ogni pericolo.Si trovavano ora davanti all'ingresso, era al culmine dell'agitazione, sentiva lo stomaco contorcersi e nella testa una corrente di pensieri. Ancora due passi e la commedia sarebbe andata in scena, fece un bel respiro e
_Buonasera, benvenuti al Plaza Hotel, volete favorire gli inviti.
_Ecco a lei.
_Tutto a posto, Mr e Mrs Hamilton, vi auguriamo una splendida serata.
Erano entrati. Kaori non si era mai trovata in un ambiente simile, le sembrava di essere in un film, tutte quelle persone costosamente abbigliate, intente a conversare bevendo alcolici. Anche se, nonostante tutto quello sfarzo, c'era un'aria viziata, la gente era tesa, con lo sguardo cinico, spietato, ma non mancavano delle persone allegre o rilassate, troppo rilassate e troppo allegre a dir la verità e non era solo per "il troppo champagne", la droga girava anche lì.
_Visto, te l'avevo detto che saresti la più bella della festa.
_Una festa alla quale non terrei partecipare.
_Hai una vista acuta Kaori. Anche se quest'ambiente è così marcio che sembra quasi di sentirne il fetore. La feccia non si trova solo nella parte bassa della città…
Richard sembrava perso nelle sue riflessioni, catturato da ricordi lontani, cosa c'era nel passato di quell'uomo? Che cosa avevano mai visto quegli occhi da rendere il suo sguardo così profondo? Richamato al presente riprese la sua aria abituale
_Ma ora mettiamoci al lavoro, su, fingi di trovarti a tuo agio, tranquilla. Hai già individuato il nostro uomo?
Kaori esaminò la sala e lo trovò all'angolo, seduto su un divano, intento a conversare e fumare con altri uomini in smoking.
_Eccolo, là in fondo, io mi avvicino per sentire quello che dicono.
_D’accordo ti coprirò le spalle, non siamo i soli a lavorare stasera.
Kaori si stava per dirigere verso il suo obbiettivo quando Richard la fermò prendendola per il braccio.
_Cosa c'è?
_Mi raccomando, fa attenzione.
Annuì e curandosi di sembrare il più disinvolta possibile si avvicinò al divano. Riusciva a carpire solo stralci di conversazione, avrebbe dovuto avvicinarsi di più, ma nel farlo un uomo che stava controllando la situazione fece per dirigersi verso di lei, che l'avessero scoperta? Doveva trovare un diversivo, si guardò attorno alla ricerca di un'idea, quell'uomo l'aveva raggiunta e stava per parlarle quando qualcuno l'abbracciò alle spalle.
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