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Autore: SanjiReachan    23/10/2011    2 recensioni
La mia storia si svolge in una città del Mare Orientale, quando l'era della pirateria è appena iniziata.
Più precisamente in un asilo.
Avete capito bene, la vicenda che ha per protagonisti Zoro e Sanji (insieme al resto dei Mugiwara) sarà un pò diveversa dal solito.
Quali aspetti cambiano dai 19 agli 8 anni??
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Spazio all'autore:
Salve, sono sempre io ^^". Volevo fare un ringraziamento (come al solito) a voi che leggete e recensite questa storia. Grazie per le recensioni, tutte positive, e spero che continuerete a leggere ed avere un buon giudizio <3
Detto questo vi lascio al nuovo capitolo =)
By Rea-chan x3

 

Capitolo 4: La giornata delle coppie
 


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Faceva abbastanza freddo, e il vento tirava prepotentemente lasciando attimi di tregua piuttosto brevi fra una folata e l’altra.
Zoro non sapeva esattamente perché si trovassero lì, fissava solo Sanji in attesa di una risposta.
Un remoto pensiero si infilò rapido nella sua testa, per ricordargli che quella era “la giornata delle coppie”, una parata in cui tutte le coppie di fidanzati scendevano per le strade della città a festeggiare.
La tradizione voleva che le due persone si tenessero per mano durante la “passeggiata”. La passeggiata era un rito, che si teneva tutti gli anni in questo periodo. Durante questi giorni il sole al tramonto si posizionava dietro alle case in modo tale che tutta la città potesse vederlo. Inoltre il cielo diventava tutto arancione, creando un’atmosfera speciale. Ovviamente Zoro non aveva mai assistito a questo fenomeno, dato che era in città da solo pochi mesi, ma ne aveva sentito parlare da Nami e Bibi il giorno prima.
Zoro era stato attirato dalle loro vocine eccitate, anche se non era un tipo curioso, preferiva farsi i fatti suoi, ma quella sembrava il tipo di cose che piacevano a Sanji.
Non che gli interessasse comunque, se piaceva a Sanji o no…
Il  piccolo cuoco fissò Zoro completamente immerso nei suoi pensieri. Sorrise. Voleva passarci più tempo possibile insieme, per lui provava qualcosa di inspiegabile. Qualcosa di più forte persino dei sentimenti che provava per Nami, Bibi o Robin.
Giorni addietro Zoro lo aveva visto nel cortile mentre faceva delle “avance” alle tre ragazze.
Un’ora dopo, mentre erano sull’altalena, Sanji aveva notato lo strano comportamento dell’amico.
Dopo una lunga discussione il cuoco aveva intuito quello che stava succedendo: Zoro era geloso.
Così Sanji era sceso dall’altalena, si era messo di fronte allo spadaccino e gli aveva spiegato che per lui le ragazze erano importanti, è vero, ma l’amore era un’altra cosa.
Non si poteva dire per certo se Zoro avesse capito o no, ma di sicuro si era tranquillizzato e si era sentito abbastanza audace da chiedergli se provava per qualcuno in particolare quel sentimento.
Sanji si era seduto accanto a lui, appoggiandoci la guancia contro la spalla e aveva risposto con un “chissà…” appena sussurrato, che fece imbarazzare di brutto lo spadaccino facendolo scivolare dall’altalena.
Un rumore improvviso fece distogliere i due ragazzi da quei pensieri.
Sicuramente avevano iniziato i primi festeggiamenti
Sanji sussultò curioso. Di solito questo di solito era il giorno più tranquillo dell’anno, non c’era musica frastornante, ne sfilate o concerti, ma solo qualche bancarella qua e là. Allora che stava succedendo?
-Andiamo a dare un’occhiata?-
Zoro non aveva molta voglia di andarci. Tutte quelle coppie, quei palloncini a forma di cuore o i negozi di dolciumi, tutte quelle… sdolcinatezze, gli davano la nausea. Pur di non andarci sarebbe stato disposto a passare tutta la giornata con Sanji.
-No.- rispose secco.
Sanji corrucciò le sopracciglia e replicò.
-Come, scusa?-
-Ho detto di no.-
-E perché no?-
Ora il bambino biondo aveva assunto un’espressione imbronciata.
-Sanji, lo sai che mi fanno voltare lo stomaco queste cose.-
-Eddai! Che ti costa scusa? Dì la verità, non vuoi andarci con me, non è così? Stupido Marimo.-
-Cosa? No, non è per questo! Sanji, ho detto di no. No! Non farmi quell’espressione da cucciolo bastonato, ho detto no ed è no!-
Cinque minuti dopo Sanji passeggiava trascinando dietro di sé un Zoro scocciato che tirava solo occhiatacce qua e là.
La strada era un po’ affollata, piena di coppie che si davano la mano, passeggiavano e ridacchiavano. Le più si davano in abbracci e baci sul collo.
Sanji iniziava ad essere imbarazzato. Voleva prendere la mano di Zoro e stringerla forte, ma da una parte sapeva che non avrebbe potuto.
Gli era stato sempre insegnato che era sbagliato quel tipo di rapporto con un altro ragazzo. Non da Zeff, certo, per lui non c’erano molti problemi al riguardo. Ma la gente ti guardava e diceva cose…
Non che glie ne importasse più di tanto, ma le ragazze?
Perché dovevano esserci tutti questi problemi?
Sanji guardò più volte Zoro e l’impulso di afferrare la sua mano si fece più forte. Scacciò questo pensiero concentrandosi a guardare la strada che stava percorrendo, e non si accorse intanto, di essere arrossito violentemente.
Ai lati delle strade, le prime bancarelle erano state montate. I proprietari, sorridenti, invitavano le persone a comprare.
Le macchine da zucchero filato e le caramelle a forma di cuore riempivano le strade di un dolce odore, che stuzzicava e arrivava alle narici portato dal vento.
-Bleah.- esclamò Zoro.
Sanji lo condusse su un marciapiede, proprio di fronte alla strada che conduceva al porto. A parte i pochi tetti che spuntavano in lontananza, quello era il luogo perfetto per assistere al tramonto.
-Cos’è quest’odore?-
In effetti c’era un odore particolarmente dolce. Di fronte ai due ragazzi c’era un edificio in mattoni rossi che dalla vetrina, in cui erano esposte mele caramellate, sembrava un negozio di dolciumi.
-Ne vuoi una?- disse Sanji con la faccia che tratteneva un sorriso divertito mentre si fingeva interessato.
Zoro sbuffò sonoramente facendolo ridere.
Intanto, due coppie da lontano, stavano camminando nella loro direzione.
Erano due ragazzi accompagnati da due belle signore. Quando si avvicinarono Sanji salutò educatamente le due ragazze, mentre Zoro stava squadrando i loro accompagnatori, fulminandoli con lo sguardo.
Forse fu per quel gesto che uno dei due gli si avvicinò ridendo.
-Ehi guardali! Ma buon giorno, bambini!- detto questo si scambiò uno sguardo di intesa con l’amico.
-Scommetto che siete qui per vedere il tramonto, vero? Ma che cosa romantica! Perché non vi date la mano come tutte le altre coppie?- disse l’altro.
A quella frase Zoro si alzò di scatto e li guardò con aria mostruosamente arrabbiata. Sanji gli afferrò d’istinto la manica rimanendo seduto.
-Lasciateli stare.- la voce era giunta da una delle due ragazze dai capelli rossi.
Però quando lo sguardo dello spadaccino gli si posò addosso, la donna sorrise con fare colpevole.
-Cosa c’è, credi di poterci spaventare moccioso?- domandò il primo uomo che aveva parlato.
Zoro fece un passo verso quello con espressione impassibile.
-Zoro, no! Sono degli idioti.- pregò Sanji, che aveva intuito le intenzioni dell’amico.
-Avanti lasciali stare. Non hanno fatto niente di male!- disse l’altra ragazza dai capelli biondi e lunghi.
Non c’era ironia nelle sue parole, a differenza della compagna, lei era sincera.
-Ha ragione, lasciamoli perdere, tanto diventeranno anche loro degli ubriaconi con due splendide ragazze.- disse l’uomo posando una mano sul sedere della rossa.
Sanji non aveva capito se quell’ultimo commento fosse un altro insulto, o solo un modo per ingraziarsi le due donne, fatto sta che quel gesto gli diede fastidio.
I quattro si allontanarono scherzando e ridendo, ma prima la ragazza bionda si avvicinò ai due bambini.
-Li dovete scusare… sono due idioti.- disse facendo l’occhiolino.
Sanji gli mostrò un bel sorriso in rimando, mentre Zoro continuava a guardarla sospettoso.
Si allontanò anche lei, lasciandoli soli, mentre il cuoco si chiedeva come mai una ragazza così gentile girasse insieme a certe persone.
Lo spadaccino, invece, non aveva detto una parola per tutto il tempo. Chissà quali pensieri gli stavano girando nella testa.
Appena quei fastidiosi individui sparirono dalla visuale, Zoro si girò e inchiodò con violenza le spalle di Sanji al muro. Poi gli si avvicinò così tanto da far sfiorare i loro nasi.
-Ma cosa?!-
-Devi promettermi una cosa.-
-Zoro, mi stai spaventando…-
-Sanji, promettimelo!-
Lo spadaccino inchiodò la fronte a quella dell’altro.
-Promettimi che non prenderai mai sul serio parole come quelle. Qualunque cosa facciano queste persone, non permettergli di spaventarti.-
Quelle parole lasciavano trapelare qualcosa di più, ma Sanji non volle indagare oltre.
-Te lo prometto.- disse con voce ferma.
Poi Zoro si alzò appena per abbracciare il cuoco e tenerlo stretto contro il suo petto.
Sanji rimase ad occhi sbarrati per quel gesto. Lo spadaccino si appoggiò sulla sua testa rimanendo fermo, prima che ogni cosa si tingesse di arancione.
Il tramonto stava passando, portando il suo colore per strade e case.
Non l’avrebbero mai visto, ma quello che importava era che erano insieme, e che quella, era stata probabilmente la giornata delle coppie più bella che potessero mai passare.

Fine 4° capitolo.

  
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