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Autore: Magiuggiola    23/10/2011    1 recensioni
Come può, la tua vita cambiare in un giorno?
Come può, la tua vita cambiare in poche ore?
A Ilaria è successo, la sua vita è cambiata.
E chi ha detto in negativo?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alcuni dicono che la pioggia è brutta,
ma non sanno che permette di girare a testa alta
con il viso coperto dalle lacrime.
Jim Morrinson


Incontri. 



Novembre, un mese come tutti gli altri.
Pioggia, nostalgia, vento, ricordi.
Cosa vuoi che sia un tradimento? Tutto passa, tutto scorre come se non fosse accaduto nulla. No, non potevo accettarlo. Il secondo tradimento da parte di Marco, il ragazzo che amavo, l’unico di cui mi fidavo. Che stupida sono stata. Le persone non cambiano, se nascono per tradire, tradiscono.
Me lo dicevano in molti, sai? Ed io ignoravo quelle voci, erano gelose, non volevano che fossi felice. Che stupida sono stata! Volevano solo proteggermi, aprirmi gli occhi, aiutarmi!
Camminai a lungo attraversando tutto il parco, dovevo riflettere, pensare a cosa fare e sfogarmi. Sì, dovevo liberarmi di tutto il dolore, estraniarlo dal mio corpo, dalla mia mente, dal mio cuore. Forse avevo solamente bisogno di parlarne con qualcuno. Presi il cellulare dalla tasca stando attenta a non bagnarlo e mandai un messaggio a Barbara; non la ritengo 'la mia migliore amica' ma una delle più care, l’unica con la testa sulle spalle e poi tra pochi mesi si sarebbe laureata in psicologia, magari avrebbe potuto aiutarmi.
Ciao Babbara! Andiamo a mangiare qualcosina a pranzo? Ho bisogno di sfogarmi…
E dopo poco la sua risposta: Sapevo che qualcosa non andava, ora sono in sede e finirò verso l’una, dove ci troviamo? Mi guardai attorno e notai la Feltrinelli oltre l’uscita del parco. Libri, libri, libri … Sì, avevo bisogno di libri, in fondo mancavano ancora due ore al probabile appuntamento, avremmo potuto mangiare direttamente al Bistrot della Feltrinelli, lì i piatti sono veramente deliziosi e avendo pure la carta socio avremmo potuto usufruire di un piccolo sconto.
Facciamo all’una e un quarto al Bistrot della Feltri? Risposi camminando sempre più velocemente, stava piovendo sempre più e bagnarmi dalla testa ai piedi non era proprio il mio intento.
Arrivata nell’edificio feci un giro di perlustrazione dentro Coin, avevano esposto la nuova collezione autunno-inverno; magari avrei potuto approfittarne per comprarmi un maglioncino o una felpa.
Uscì dal negozio fiera d’aver comprato un bolero in cashmere, in fondo era scontato del trenta per cento, perché non approfittarne?  Mi diressi verso l’ascensore, non avevo voglia di farmi cinque piani in salita così optai per la via più rapida. Entrai dentro l’ascensore, vuoto. Un brivido percosse il mio corpo, così, inaspettatamente. Non avevo mai avuto paura dell’ascensore; certo, il timore rimanerci bloccata c’è sempre, ma non come questa volta. – Dai fatti coraggio, meno di un minuto e sarai circondata dai libri! – mi ripetei. In preda all'apprensione notai un poster coloratissimo sembrava quasi scritto a mano - Forse la troverai una storia come tutte le altre, forse una storia unica. Sta a te decidere il futuro di essa- ogni parola era scritta con una calligrafia diversa, mi incuriosiva in un certo senso, schiacciai il tasto del piano, il sesto e mentre le porte si chiudevano lessi le piccole parole in corsivo – Concorso di scrittura creativa, chiedi in cassa il modulo d’iscrizione!- Interessante un concorso di scrittura creativa! Mi girai verso le porte, lentamente si stavano chiudendo quando, a meno di un secondo una scarpa nera bloccò la loro chiusura, sobbalzai sorpresa. Lentamente le porte si ritrassero e mi fecero scrutare un ragazzo poco più grande di me, alto e moro. Alzò lo sguardo ed entrò guardandomi meravigliato. Beh? Non aveva mai visto una ragazza inzuppata?
- Vai al sesto? – chiese improvvisamente indicando il tasto illuminato.  – Sì – risposi raschiando la voce. Avevo bisogno di qualcosa di caldo, la gola iniziava a farsi sempre più dolorante. Maledetto tempo! 
Sembrava il minuto più eterno della mia vita. Appena si chiusero le porte lo sconosciuto si appoggiò sulla parete sinistra dell’ascensore. In questo modo avrei potuto guardarlo di profilo. E fu così, non potei oppormi a quello sconosciuto. Indossava un giaccone lungo, una maglia bianca a collo alto e dei pantaloni stretti neri. Il suo profumo era sensuale e invitante, quasi feci un passo avanti. Era lui, il profumo perfetto, Fahrenheit 32.
Credo si fosse accorto dei miei sguardi, infatti si girò nella mia direzione alzando un sopracciglio ma come potevo distogliere non guardarlo? Era semplicemente perfetto.
Arrivammo al sesto piano, le porte si aprirono e feci un passo avanti per poter uscire non accorgendomi che anche lui aveva fatto lo stesso. – Prego – incitò allungando la mano e facendomi passare davanti a lui. – Grazie – risposi con quel poco di voce che avevo.
Mi diressi verso il bancone del Bistrot per prenotare il tavolo, fortunatamente c’era Antonio, il direttore dello staff nonché mio caro amico – Sei fortunata sai? Mi è rimasto solo un tavolo per due persone a pranzo! E’ da molto tempo che non vedo Marco! – rispose entusiasta ma la mia risposta fu l’esatto contrario – Mangio con Barbara, Matteo mi ha lasciato ieri sera.- - Oh, piccola! Mi dispiace davvero! – rispose abbracciandomi. Chiusi gli occhi mentre una lacrima percorse la guancia. Appena li riaprii notai il ragazzo sconosciuto guardarmi con dei libri in mano. Mi ricomposi strofinandomi gli occhi con il dorso della mano e chiedendo ad Antonio una cioccolata calda.
Dopo averla finita decisi di perdermi tra gli scaffali dei libri, non so né il perché né come mi ritrovai davanti la sezione 'psicologia', più precisamente in quella adibita ai problemi di coppia, forse è stato il mio inconscio a portarmi lì. Troppi libri che parlavano di come un rapporto può finire, di come salvarlo, di come riprendere la situazione in mano, di come guardare avanti a un tradimento. Ero intenta ad allungare la mano e prendere 'Le difficoltà della coppia, come recuperare la fiducia del partner'. Indietreggiai quando lessi quella parola. Fiducia.
Come si poteva pensare di leggere un libro, 'applicare' i consigli dati e riacquistare la fiducia nel partner? Nel mio caso era impossibile!
Inaspettatamente percepii una presenza dietro di me e mi voltai di scatto. Lui. Lo sconosciuto.
Quanto avrei voluto non incrociare il suo sguardo, perdermi nei suoi occhi profondi, così indietreggiai sentendo i libri sui palmi delle mani. Il topo è in trappola. Lo guardai stranita mentre lui allungava la mano verso la mia guancia. - Eccolo - disse sorpreso. Ritrasse la mano con un libro in mano ‘ L’interpretazione dei sogni ‘  di Freud. – Interessante – aggiunsi sussurrando quando alcuni metri ci dividevano.
Antonio dal bancone mi fece segno di avvicinarmi a lui, possibile che fosse già l’una? Ipotesi corretta. – Tra quanto arriva Barbara?  Bisogna prendere le ordinazioni – disse gentilmente. – Arriverà tra circa dieci minuti, intanto mi siedo al tavolo, potresti portare una bottiglia di acqua frizzante? – e così feci, mi sedetti nel mio tavolo prenotato. Notai una moltitudine di gente circondarmi, la sedia davanti a me era l’unica libera. Tutto occupato.
Mandai un messaggio a Barbara, odiavo aspettare lì da sola mentre gli altri mangiavano.
Babbara, tra quanto arrivi? – E  dopo cinque minuti la risposta – Non saprei, la metro è piena di gente e devo passare per casa! Possiamo spostate il nostro pranzo a domani? Non credo arriverò in orario -   Beh, mancavano solo tre minuti contando che casa sua dista minimo quattro kilometri da qui. – Non importa, tranquilla, ci vediamo domani! Un bacio! – Ammetto, ero furiosa, odio profondamente le persone che arrivano in ritardo o che ''danno buca'' ma c’è da dire che ognuno ha i suoi motivi importanti o meno che siano e poi alla moltitudine di gente in metropolitana non si può proprio scappare!
Notai Antonio avvicinarsi con due menù tra le mani –Bhe, Barbara tra quanto arriva? – chiede sorridendo – Non viene, ha avuto degli imprevisti – rispondo amaramente. – Oh, mi spiace, vuoi già ordinare? Il piatto del giorno è veramente delizioso! Tortelloni ripieni di ricotta e spinaci! – propone cercando di tirarmi su il morale – Un’occhiata al menù la darei – risposi prendendone uno in mano –Certo! Allora torno tra un po’ –e si congedò dirigendosi verso il bancone.
Aprì il menù e notai tante prelibatezze ma quella che mi saltò all’occhio furono le tagliatelle con polpa di granchio. –Mmmmh- mormorai mordicchiandomi il labbro inferiore. Guardai in direzione della cassa per chiamare Antonio e lo  notai parlare con lo sconosciuto. Era ancora qui? E perché stavano guardando me? Antonio si avvicinò lentamente e si accucciò quasi per volermi parlare a voce bassa – Senti c’è quel mio amico che vorrebbe mangiare e come vedi l’unico posto libero è questo- disse indicando la sedia ,vuota, davanti a me – Potrebbe mangiare un boccone qui? Lo so che è molto quel che ti sto chiedendo, non posso farlo mangiare in piedi sul bancone non credi? – guardai l’espressione di Antonio, mi stava forse supplicando? In fondo quante volte ho fatto colazione gratis grazie a lui? – Va bene- risposi sospirando. Antonio si alzò e girandosi verso lo sconosciuto gli fece cenno di avvicinarsi.
La sua camminata, il suo portamento.
Devo ammetterlo,
mi affascinavano.
 

 
  
  
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