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Autore: giulina    24/10/2011    4 recensioni
Missing Moments della storia "Il garage".
"-Non ci hai mai capito molto di sentimenti, Lip-
-Bugiarda-
-Oh ma per favore! In terza elementare Sonia Calmucci era innamorata pazza di te e tu non l'hai mai capito-
-Ma mi picchiava, è stata lei a farmi quella cicatrice che ho sul gomito facendomi cadere dalle scale-
-Voleva solo attirare la tua attenzione-
-Picchiandomi?! è così che voi donne esprimete il vostro amore?-"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Link della mia NUOVA storia:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=848430

 

 

 

 

 

 

Nella cucina, gli unici rumori presenti sono il tintinnio delle forchette nei piatti piani, i bicchieri che vengono presi e poi appoggiati di nuovo lentamente sul tavolo di legno,i piedi che strusciano ogni tanto sul pavimento.

Si mastica piano per non dare il minimo fastidio e si ingoia silenziosamente. Gli occhi dei presenti sono puntati sul piatto che hanno davanti e li staccano di qualche centimetro solo quando devono versarsi l'acqua nel bicchiere o prendere una fetta di pane caldo dal cestino di vimini.

Anche la televisione è spenta e Filippo prega che qualcuno l'accenda o che si accenda da sola. Pregherebbe, per riempire quel silenzio che aleggia sopra le loro teste da ormai dieci minuti.

Infilza con la forchetta l'ultimo boccone di lasagna al ragù e lo mastica osservando alcune briciole di pane sulla tovaglia.

-Molta buona- Dice alzando gli occhi verso Stefano che è seduto proprio di fronte a lui ed è chino sul suo piatto. Gli è costato molto parlare, ma alla fine ce l'ha fatta.

-Oh..grazie, Alice mi ha aiutato però- Dice l'uomo con un velo d'imbarazzo, accennando un sorriso per il complimento e ritornando a tagliare la sua lasagna.

-Ho solo sparso la besciamella, papà. Avevi paura che combinassi troppi danni- Risponde Alice portando il bicchiere di vetro alle labbra, lanciando un'occhiata di sfuggita a Filippo che è rigido sulla sedia e fissa il suo piatto vuoto. Non c'è niente di più imbarazzante che finire di mangiare prima di tutti.

Mangerebbe tutta la lasagna avanzata nella teglia di alluminio se riuscisse ad evitare questo momento imbarazzante.

-La prossima volta che il tuo ragazzo verrà a cena la cucinerai te, va bene?- Le risponde Stefano alzandosi dalla sedia per andare a prendere un'altra bottiglia d'acqua nel frigorifero.

Ecco, questo viene chiamato in termini tecnici “momento in cui vorresti che il pavimento si aprisse e ti risucchiasse al tuo interno, magari anche senza fare troppo rumore”.

Le guance di Alice diventato subito di un leggero rosso e le sue dita si stringono al lembo della tovaglia che sfiora le sue cosce.

Vorrebbe che la terra inghiottisse suo padre. Eppure gli aveva specificato di non fare commenti imbarazzanti. Questa gliela paga.

Filippo, d'altro canto, è immobile nella sua sedia e non ha il coraggio di alzare gli occhi. Doveva dire di no quando Alice gli ha proposto questa cena, doveva dire di no!

Un colpo di tosse lo riporta alla realtà ed osserva confuso Alice che sta scambiando il suo piatto dove è rimasta un po' di pasta con il suo che è vuoto, il più rapidamente possibile.

Quando Stefano ritorna a tavola sembra non essersi accorto di niente.

-Allora Filippo..mi ha detto Alice che frequenti la facoltà di.. matematica-

-Si, in questi giorni sto dando gli ultimi esami-

Stefano annuisce e abbassa lo sguardo tornando a mangiare. Filippo fa lo stesso.

Alice tamburella le dita dalle unghie smaltate, sopra al suo braccio scoperto e alterna lo sguardo da Filippo a suo padre.

Ma come deve fare con loro?

-Filippo ha preso tutti trenta e lode- Dice vedendo lo sguardo arrabbiato del ragazzo posarsi su di lei. Gliela farà pagare, è sicuro.

Stefano sorride stupito. -Davvero? Complimenti-

-G-grazie, ma ho preso anche un ventinove- Risponde Filippo imbarazzato bevendo un sorso d' acqua. Lascia la stampa della sua mano sudata sul vetro del bicchiere.

-I tuoi saranno fieri di te. A proposito, tuo fratello come sta?-

Ahia, domanda difficile.

Non può mica raccontargli che quell'idiota di Marco si è innamorato di un'irlandese che ha conosciuto al supermercato dove lavora ed ha deciso di trasferirsi in Irlanda dove aprirà un negozio di Kilt. Probabilmente si sono anche sposati.

-Sta bene- Risponde e Alice camuffa la sua risata con un colpo di tosse.

-Salutamelo-

Farebbe meglio a mandargli una cartolina.

 

 

 

Alice è sdraiata sul suo letto con le braccia incrociate al petto che osserva il soffitto bianco.

Filippo è in piedi davanti alla libreria e legge distratto i titoli dei libri che vi sono accatastati sopra disordinatamente.

Ogni tanto ne prende uno in mano e sfoglia le prime pagine. Gli capita tra le mani anche il diario della seconda media di Alice; è un diario anonimo, non sembra nemmeno che sia di una ragazzina di tredici anni. La copertina è grigia con l'immagine di alcuni tulipani rossi. Le pagine bianche sono state coperte solamente dalla lezione da fare. Nessuna scritta colorata, nessun adesivo, niente di niente. Trova solo, nelle ultime pagine, una foto stropicciata con un angolo piegato.

Filippo sorride stupito quando vede che in quella foto c'è lui che avrà avuto si e no otto anni, al mare, con i piedi affondati nella sabbia bagnata, i capelli troppo corti e un ridicolo costume rosso a pantaloncino con la stampa di uno squalo sul sedere. Nella foto fa una buffa smorfia e ha il segno della varicella da cui er a da poco guarito sulle guance e sul naso.

Filippo si gira verso Alice che è ancora distesa sul letto e sventola la foto che tiene in mano.

-E questa?-

Alice si appoggia sui gomiti e socchiude gli occhi per osservare meglio quello che tiene in mano.

-Ti ci ricattavo con quella-

-Ora mi ricordo..-

-Già, lo sai che ne ha una copia anche Michela Ortoni?-

Filippo la guarda confuso e posa il diario e la foto sulla scrivania, sedendosi sulla sedia girevole di fianco.

-Aveva una cotta per te- Confessa Alice allungando un braccio sopra la sua testa per cercare di toccare qualcosa di invisibile. Allora fissa le sue dita, il suo polso ricoperto di braccialetti che sono aumentati durante i mesi. Incominciano a pesare.

-Michela Ortoni della 3 B? Non ci credo-

-Non ci hai mai capito molto di sentimenti, Lip- Alice annuisce tra sé, voltando appena la testa verso di lui che ha ancora gli occhi dilatati per la sorpresa. Basta poco per stupirlo,.

-Bugiarda-

-Oh ma per favore! In terza elementare anche Sonia Calmucci era innamorata pazza di te e tu non l'hai mai capito-

-Ma mi picchiava, è stata lei a farmi quella cicatrice che ho sul gomito facendomi cadere dalle scale- Le risponde alzandosi la manica della maglia a maniche lunghe per mostrargliela. Come se lei non l'avesse già vista milioni di volte, quella cicatrice, come se non l'avesse baciata, toccata, passato sopra le dita.

-Voleva solo attirare la tua attenzione-

-Picchiandomi?! è così che voi donne esprimete il vostro amore?- Alice scoppia a ridere e soffia via alcuni ciuffi di capelli che le volano davanti agli occhi.

Si alza con un sospiro in piedi e si avvicina sorridendo a Filippo che sembra ancora perso nei suoi ricordi di quando era un bambino triste, di quando non riusciva a comprendere nessuno se non se stesso e forse lei, Alice.

Quando veniva deriso e non credeva di piacere a nessuno a questo mondo, quando veniva trattato come se non contasse niente.

Alice gli arriva di fronte e si mette tra le sue gambe fasciate dai jeans. Gli occhi di lui sono ancora abbassati mentre lei gli infila le mani tra i riccioli scuri e si abbassa per parlare al suo orecchio. Il suo respiro è lento e sa ancora del tiramisù che hanno mangiato a pranzo.

Vorrebbe sentirlo sulla lingua, quel sapore.

-Piacevi a tutte le bambine-

-Eri gelosa?-

-Secondo te perché ho picchiato Sonia Calmucci quel giorno in cortile?-

-Perché era una stronza colossale?- Le mani di Filippo si sono posate sui suoi fianchi coperti e stringono la sua carne tra le dita.

-No..- Sospira Alice nel suo orecchio lasciandogli un bacio lì vicino -perché aveva detto a tutti che avrebbe tentato di baciarti il giorno dopo-

Filippo sorride mentre si alza in piedi, stringendo la sua vita con un braccio.

-Ho sempre pensato che quel corso di difesa personale ti avrebbe fatto diventare una persona persona violenta-

I loro respiri vengono catturati dalle labbra che giocose si incontrano a metà strada. Alice gli morde il labbro superiore passandoci subito dopo la lingua, come per scusarsi di quel gesto.

Le mani di lui sono nascoste tra quei fili oro per spingere la nuca verso di lui, per approfondire il bacio il più possibile, per riuscire a sentire sulla lingua quel sapore- tiramisù, lei- che è diventato un pensiero fisso.

Si separano un attimo per riprende il fiato esaurito dalla passione del momento e si rituffano l'uno dentro l'altro.

Le loro labbra, le loro lingue, non seguono un percorso e movimenti già prestabiliti; inventato, creano, giocano prima lentamente e poi più veloce quando iniziano a liberarsi nella stanza i primi sospiri.

Si muovono senza staccarsi verso il letto e senza fretta ci si sdraiano;

Il corpo di Filippo sopra al suo p un peso che non da fastidio ma anzi, la fa felice. È strano come ogni volta provino delle emozioni diverse, nuove, addirittura, rendendoli sempre più stupiti da quello che riescano a provare, a sentire, quando sono vicini.

Le mani arrivano sotto i vestiti per toccare la pelle calda che freme per un solo sfioramento di mani conosciute. I loro corpi ormai si conoscono, ma ogni volta c'è qualcosa in più da scoprire; un neo non visto, una piccola cicatrice sconosciuta, una voglia di caffè latte sull'anca, coperta dall'intimo.

Filippo si china sulla pancia di Alice e segue con le labbra il tatuaggio che ha poco sotto l'ombelico, quella spirale che è stata protagonista dei suoi pensieri per tanto tempo.

Anche la lingua assapora quell'inchiostro che non si può più sentire e sfiora leggero con le dita tutto l'addome arrivando al seno nudo. Ha scoperto anche un'altra cosa di Alice: lei odia i reggiseni.

Le mani di lei sono sulla sua schiena, sulle sue spalle, tra i capelli, non riuscendo più a capire dove le può mettere.

Si baciando di nuovo mentre dita irrequiete sganciano bottoni di pantaloni troppo complicati da aprire e si impigliano tra le gambe facendoli sorridere.

I loro occhi spiano ogni minimo movimento, resi più scuri dal desiderio di affrettare le cose, di arrivare al dunque perché la voglia di sentirsi è troppa.

Le prime volte non erano così.

C'era sempre l'imbarazzo che limitava i loro gesti, c'era quel pensiero “questo lo potrò fare?” che li bloccava, in parte. Quando guardarsi negli occhi sembrava quasi troppo intimo per loro che non avevano ancora capito cosa erano realmente.

Il tempo è riuscito a spazzare via quella leggera vergogna dei corpi nudi, del potere e non poter fare.

Ora tutto è naturale, non c'è niente di studiato; fare l'amore non è un programma stabilito, non ci sono regole da seguire.

Loro lo hanno capito alcune volte dopo, quando non importava più che ci fosse un letto ad ospitarli ma bastava un divano o un mobile, che andava bene anche restare minuti e minuti a baciarsi solamente, prima di diventare una cosa sola.

Si sono conosciuti piano piano, studiando le reazione dell'altro, imparando cosa fare e cosa non fare.

Filippo ad esempio ha imparato che Alice ha parecchi punti sensibili: il primo è una porzione di pelle dietro il ginocchio.

Quando sfiora quel punto, un gemito si libera dalle sue labbra che vengono subito a contatto con quelle di Filippo.

Si baciano di nuovo e si sfilano gli ultimi vestiti rimasti, cercando di toccare quando più possibile del corpo dell'altro; sembra quasi una gara.

Alice prende il suo volto tra le mani fissandolo negli occhi quando ormai è in lei e vorrebbe soltanto abbandonarsi sul cuscino.

-Io..non sono una violenta-

-Si...la mia ragazza è una violenta-

-Stai diventando sdolcinato-

-Mi ami anche per questo-

Alice sorride mentre bacia sulle labbra Filippo e apre di più le gambe per permettergli di muoversi meglio in lei, mentre il suo respiro sulla pelle provoca centinaia di brividi sulla sua schiena.

Si, lo ama.

Prima o poi glielo dirà.

 

 

 

 

Questo è l'extra che vi avevo promesso, sono stata abbastanza veloce eh?

Un bacio e un abbraccio stritolatore per tutte voi,

Giulia :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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