Be my mirror, my sword, my shield
My missionaries in a foreign field
Cerca di concentrarsi sul ricciolo.
Sulle guance rosee e paffute, gonfiate per lo sdegno.
Sul piccolo broncio sulla piccola faccia.
Sugli occhi caldi e luminosi.
Dimenticare.
Non sentire il sale sulle ferite, la stoffa che sfrega sulla pelle viva, le catene che tagliano la carne dei polsi.
Il rollio di una nave che non può governare, le risate di scherno dei corsari che lo avevano ripescato dai relitti del suo galeone.
Gli stessi pirati che avevano affondato la sua flotta, in effetti.
E lo sguardo verde del capitano, luccicante di brama e di malizia.
Occhi elettrici, che tradiscono il desiderio di dominare e distruggere.
Occhi che lo guardano con malcelata soddisfazione.
Spagna chiude i suoi occhi verde oliva, così diversi da quelli del capitano inglese.
Dipinge all’interno delle palpebre il viso imbronciato del suo Romanito.
Si riempie le orecchie della voce lamentosa del bambino.
Dimenticare.
Sì, per dimenticare.
Di essere stato annientato.
Postludio
Capitolo ambientato dopo la sconfitta dell’Invincibile Armata.
Vi pareva possibile che non pubblicassi oggi che è uscito il nuovo album dei Coldplay? *___*
Ringrazio Bazylyk19 e Cosmopolita per le recensioni e chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite!
Un grazie anche a chi ha semplicemente letto!
Al prossimo capitolo, che sarà l’ultimo!