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Autore: Seyenne    29/06/2006    2 recensioni
Una storia intrisa d’azione e con un pizzico di romanticismo che si svolge nel XXX secolo. Ora che Bunny è diventata regina chi difenderà l'universo? Nuovi personaggi, nuovi nemici, tanti problemi e battaglie! R&R!!! Versione riveduta e MOLTO corretta
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Helios/Pegasus, Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il risveglio… c’è ancora speranza!

 

 

“Ehi, Chibiusa…” Iniziò Angel attirando l’attenzione dell’interpelata “Mi domandavo: sei fidanzata?”.

“Ma che curiosa! Saranno affari suoi!” La riprese Dafne mollandole uno schiaffetto sull’avambraccio destro.

“Ehi! Giù le mani!” urlò indignata la bionda. “E poi di cosa t'impicci tu? Se vuole può benissimo non rispondere!” Continuò indispettita mettendosi poi a guardare Chibiusa e aspettando una risposta.

“Beh… no… cioè si…” Farfugliò questa imbarazzata cominciando a torturasi una ciocca di capelli.

“Ehi, hai le idee chiare, eh?” Scherzò Aphrodite.

“No, cioè…. È una storia lunga.” Sospirò afflitta Chibiusa nella speranza che le ragazze lasciassero perdere.

“Io ho tutta la notte a disposizione!” Esclamò Angel curiosa di sapere.

Chibiusa fece qualche passo e, sospirando, si appoggiò alla ringhiera del balcone. Una calda brezza cominciò a far danzare le ciocche rosa dei suoi capelli e lei, con un sospiro triste, li sciolse con un gesto fluido dall’acconciatura che li aveva imprigionati tutta la sera. Il suo sguardo era malinconico e di nuovo stava perdendosi in un mare di ricordi e sensazioni ormai così distanti e ripercorsi mille e mille volte che sembravano appartenere ad un’altra vita.

Il silenzio era improvvisamente calato nel gruppetto e Chibiusa resasi contò di avere gli sguardi delle amiche puntati addosso si rassegnò, trasse un lungo respiro e iniziò a raccontare: “Anni fa ero innamorata di un ragazzo, si chiamava Helios. Lui è bellissimo, non ho mai visto degli occhi simili ai suoi, e, anche se a quei tempi ero piccola, sono sicura di averlo amato dal primo giorno. Purtroppo quelli erano gli anni in cui imperversava la guerra e lui, anche se non apparteneva a questo mondo, aveva il preciso dovere portare aiuto alla corona; siamo quindi stati compagni di battaglia.” Una piccola lacrima prese a scendere lungo la guancia dell’erede al trono dell’Empire. Aphrodite, che di certo tra le quattro era la più sensibile, cominciò a piangere anch’essa stupendosi al contempo di quanto dolore fosse nascosto dietro ai sorrisi gentili di quella ragazza.

“Finita la guerra io fui richiamata a palazzo e lui aveva l’obbligo di tornare al suo mondo. Piangevo, me lo ricordo come fosse appena successo, ero disperata, il mio cuore stava spaccandosi in mille pezzi…. Ci scambiammo una promessa: io giurai di aspettare il giorno in cui lui sarebbe tornato a cercarmi di nuovo e lui giurò di fare l’impossibile per tornare da me.” Qui il tono quasi disperato della ragazza assunse una nota di risentimento, di rabbia “Ma a quanto pare era una promessa da marinaio! Uno stupido giochetto, parole spese per una ragazzina capricciosa che non voleva rassegnarsi all’idea di non vedere più il suo amichetto del cuore. Non tornerà.” Sospirò la ragazza asciugandosi decisa le lacrime.

Le ragazze sembravano stupite, un silenzio religioso regnava sovrano finché Angel non proruppe indignata: “Cosa? Non credo di aver capito bene… sono anni che non guardi un ragazzo per mantenere una stupida promessa?” Esclamò contrariata.

“Già… è da idioti vero?” Rispose triste Chibiusa.

“Non è da idioti! È da innamorati!” esclamò invece Aphrodite.

“No no! Invece è da idioti! Infondo è successo moltissimo tempo fa e lui probabilmente non si ricorda neanche d'averla pensata una cosa del genere!” Rispose Angel.

Il volto di Chibiusa a quelle parole si oscurò.

“Ahi!” sibilò la biondina incassando l’ennesima gomitata della serata.

“Su col morale Usa-chan!” fece bonaria Dafne circondando le spalle della ragazza in un abbraccio.

 

 

°Zona indefinita°

“Siamo pronti. Sei dunque sicuro di quello che stiamo per fare?” Domandò l’ormai a noi nota voce femminile.

“Non ho ripensamenti. Procedi.” Rispose l’uomo in tono deciso.

La donna, spostatasi al centro dell’ampia sala, chiuse gli occhi e, assunta un’aria di profonda concentrazione, cominciò a recitare una nenia incomprensibile e a tratti angosciante. Il tono di voce, che dapprima era un sussurro, si alzava mano a mano che la cantilena procedeva e al pari, ai piedi della donna, piccoli cerchi e strane figure si allargavano sempre più grandi e più veloci lungo il pavimento.

 

 

 

Chibiusa, appoggiata alla ringhiera del balcone, impegnata com’era a discutere con Angel, non si accorse che sotto ai suoi piedi erano apparsi strani disegni dai colori fluorescenti.

 “Certo che no! Non preoccuparti Usa-chan, ti troverò il ragazzo più bello del Crystal Empire!” Esclamò convinta Angel.

“Questa è pazza…”. Mormorò sconsolata Dafne scuotendo leggermente la testa.

“Già, come credi di… OH MIO DIO, CHIBIUSA, COS’È QUELLA ROBA?!” Urlò Aphrodite non appena si accorse del mutamento del pavimento.

“Io non ---” Cercò di dire Chibiusa ma in quel momento dai disegni scaturì una luce abbagliante che costrinse le ragazze a distogliere lo sguardo e, quando i loro occhi riacquistarono la vista, Chibiusa era sparita. Le tre amiche, rimaste sole nella stanza, si guardarono terrorizzate.

 

 

 

La principessa di Crystal City, riacquistata gradualmente la vista, cominciò a guardarsi attorno: si trovava all’interno di una stanza circolare senza porte né finestre illuminata solo da qualche candelabro appeso alle pareti. In penombra, dalla parte opposta a dove si trovava lei, stava una figura alquanto inquietante; non riusciva a capire bene, per colpa della scarsa illuminazione, se si trattasse di un uomo o di una donna.

La sua attenzione fu poi catturata dai disegni che stavano al centro della stanza, era sicura che fossero gli stessi che l’avevano portata in quel luogo; una ragazza stava proprio nel mezzo di quegli strani ideogrammi.

*Sta per essere risucchiata! Devo avvisarla… troppo tardi* Pensò quando i disegni s'illuminarono di colpo. Stavolta non si fece cogliere impreparata e chiuse gli occhi un istante prima di essere accecata… li riaprì convinta di ritrovarsi sola con quel essere nell’angolo (lo so che in una stanza circolare non ci sono angoli ma ci stava bene come frase…NdSeyenne) e invece, con sua gran sorpresa, la ragazza era ancora al centro della stanza mentre alle sue spalle era comparsa Dafne seguita poco dopo da Aphrodite e da Angel.

Le quattro ragazze si scambiarono sguardi interrogativi ma era chiaro a tutte che nessuna di loro aveva la benché minima idea di dove fossero e di come ci fossero arrivate.

I disegni cominciarono a sbiadire poco a poco dal pavimento ma la donna rimaneva ancora immobile con gli occhi chiusi al centro della stanza.

“Ehm… scusate se disturbo… sapete per caso dove siamo? Cosa centriamo qui, come mai la stanza non ha una porta per uscire e come potremmo fare per tornare a casa?” Chiese Angel avanzando verso il centro della stanza.

“Angel… cosa fai, vieni qui! Potrebbe essere pericoloso!” Esclamò preoccupata Aphrodite in un sibilo quasi impercettibile.

La donna aprì gli occhi di scatto e Angel per lo spavento fece un passo indietro inciampando e rovinando a terra.

Chibiusa rimase turbata da quegli occhi… non erano… umani; risplendevano in modo innaturale come se vi ardesse un fuoco dentro, facevano paura e, dalla reazione che aveva avuto, anche Angel doveva aver pensato qualcosa di simile.

La donna sorprese tutte ancora una volta quando sorrise alla principessa di Gaeda e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.

“Benvenute… non avete motivo di essere spaventate non abbiamo cattive intenzioni.” Aveva parlato la figura che stava in fondo alla sala mentre avanzava verso il centro della stanza.

“Siete qui perché dobbiamo parlarvi di cose molto importanti per il futuro dell’universo.” Riprese la donna.

“Cosa?” La voce di Dafne risuono a metà tra lo sconcerto e la stizza.

“Credete di poterci dedicare un paio d’ore?” Continuò la donna evitando di rispondere.

“E come facciamo a sapere che non avete cattive intenzioni? Insomma ci trascinate qui senza avvertirci… facendoci spaventare a morte e senza neanche presentarvi!” Esplose Dafne che era diffidente e piuttosto irritata per il fatto di essere stata ignorata.

“Lo so che è difficile ma dovete fidarvi… vi riveleremo chi siamo solo se accetterete la nostra proposta.” Fece la donna con voce pacata irritando ancora di più la mora.

“Quale proposta?” Chiese curiosa Angel.

“Ora ne parliamo se acconsentite ad ascoltarci….” Riprese la donna.

“Io sono pronta per ascoltare….” Disse Chibiusa sorprendendo Dafne e Aphrodite che erano ancora piuttosto diffidenti.

Anche la donna si girò a guardarla con un espressione leggermente stupita che però lasciò subito spazio a un sorriso di ringraziamento.

“Beh e dove ci sediamo?” Chiese Angel guardandosi attorno.

La donna sorrise e fece apparire sei poltroncine schioccando le dita.

Angel rimase a fissarla a dir poco stupefatta ma poi si riscosse e si accomodò, anche gli altri la imitarono, tutti a parte l’uomo che rimase in piedi a debita distanza.

“Sto per raccontarvi cose che voi non dovreste assolutamente sapere e molto probabilmente verrò anche punita per questo” Cominciò la donna “Vi prego di non interrompermi finche non avrò finito di parlare e avrò formulato la nostra proposta, in caso la accetterete vi saranno date ulteriori informazioni in caso contrario rimuoveremo la vostra memoria e tornerete a Crystal City senza ricordare niente del nostro incontro. Siamo d’accordo?” Chiese poi.

Le ragazze si scambiarono un paio d’occhiate e poi annuirono.

“Perfetto. Per prima cosa dovete sapere che noi veniamo dal futuro. (Angel stava gia per dire qualcosa ma Dafne la zitti con un occhiataccia) e siamo qui per cambiare il passato. Lo so che è vietato modificare il corso della storia (si affrettò a dire prima che Angel cercasse d’interromperla per la seconda volta) ma vi assicuro che vi aspetta un futuro tremendo, un futuro nel quale noi abbiamo fatto di tutto per sconfiggere i nostri nemici ma abbiamo perso. Siamo stati colti impreparati: troppo convinti che la pace fosse definitiva e l’universo un posto più che tranquillo abbiamo abbassato la guardia. Non eravamo pronti a fronteggiare un attacco da parte del male. Io e il mio signore speriamo che modificando il passato e avvisandovi del pericolo l’esito della battaglia cambi a nostro favore.” La donna concluse ma nessuno parlò.

“Quello che dice è tremendo ma tuttavia non riesco ad individuare il nostro ruolo in tutta la vicenda” Affermò ansiosa Aphrodite.

“Già, neanch’io. Cosa dobbiamo fare? Andare a casa e convincere i nostri genitori ad allestire un esercito? No perché se è così è con loro che dovete parlare non con noi!” Confermò Angel piuttosto confusa.

“Purtroppo per sconfiggere il nostro nemico gruppo di soldati armati di armi comuni non sarà sufficiente” sospirò la donna “abbiamo bisogno di indebolirlo, di combatterlo con attacchi mirati e definitivi. Abbiamo bisogno di formare un gruppo di guerrieri agili e potenti pronti a rischiare il tutto per tutto. Gli eserciti entreranno in campo in seguito, ma posso assicurarvi che da soli non hanno la minima speranza di vittoria” la donna fissò il suo sguardo negli occhi delle quattro ragazze di fronte a lei che ancora non sembravano capire “Per sconfiggere il male abbiamo bisogno di voi.”

“Noi?!” Sussultò Aphrodite “Cioè intende dire noi quattro?” Chiese scioccata indicando alternativamente se stessa e le compagne.

“Signora…” Cominciò incerta Dafne “Nessuna di noi ha la più pallida idea di cosa voglia dire combattere, io non ne sarei in grado.” Obbiettò.

“Avete scelto le persone sbagliate!”. Esclamò rincuorata Aphrodite.

“Non siete state scelte a caso.” Proruppe la donna “Milioni di individui sono stati presi in considerazione ma voi quattro siete state ritenute le più adatte e le più affini ai poteri che vi verranno affidati.”

“Poteri?”

“Non vi dovete preoccupare per questo, avrete tutto il tempo per imparare ad usarli e gestirli, il nemico attaccherà tra circa un anno, e voi avrete ottimi maestri.”

“Se noi rifiutassimo l’offerta è sicuro che ci attaccheranno e che perderemo?” Chiese Chibiusa.

“In caso di un vostro rifiuto cercheremo altre quattro ragazze per assegnare loro il vostro compito ma la loro affinità con i poteri sarà sicuramente inferiore a quella che avreste avuto voi, quindi avremo meno possibilità di vincere.”

“Quanto tempo abbiamo per decidere se accettare?” Chiese dubbiosa Dafne.

“Non né avete: dovete dirmelo subito.” Rispose la donna.

“Cosa?!” Urlò Aphrodite “Ma come facciamo a prendere una decisione di questo calibro così, su due piedi?” Si lamentò.

“Queste sono le condizioni, non abbiamo più molto tempo, il punto è: accettare i poteri e combattere per un futuro migliore o vivere un altro anno tranquillamente e poi assistere alla guerra senza possibilità di fare niente?” Esclamò la donna in tono definitivo.

“Io non voglio…” mormorò Aphrodite.

“Io accetto!” Esclamò invece Chibiusa.

“Cosa?! Ma come fai a decidere così?” Chiese sconcertata Aphrodite “La guerra è pericolosa! Potresti morire, potresti non rivedere più le persone che ami! Non puoi parlare sul serio!” Cercò di dissuaderla.

“La vita che conduco mi ha stancata… un altro anno così non credo ce la farei. Preferisco combattere per scegliermi un altro futuro.” Rispose risoluta Chibiusa.

“Tu stai confondendo le cose! Dovresti parlarne con tua madre, combattere è un’altra cosa! Non hai idea a cosa vai in contro… non sei mai andata in guerra!” Continuò ad obbiettare.

“Ti sbagli. Come vi ho già detto anni fa, quando conobbi quel famoso ragazzo, ero una Sailor e ti assicuro che quello è stato il periodo più felice della mia vita.” Disse Chibiusa facendo calare il silenzio per un paio di secondi.

“Se Chibiusa accetta… accetto anch’ io.” Riprese Angel.

“Cosa?! No principessa! È pericoloso….” Protestò Aphrodite.

“Lo sarà anche quando scoppierà la guerra… solo che allora saremo totalmente impreparate. Accetto anch’io.” Fece rassegnata Dafne anche se il suo tono era ancora leggermente scettico.

“Beh, e tu?” Chiese la donna guardando Aphrodite.

“Io… oh e va bene… ma se morirò prima del tempo mi avrete sulla coscienza!” Rispose Aphrodite che però dentro di sé sperava che fosse tutto uno stupido sogno.

“Allora è deciso… accettate di ricevere i poteri per poi combattere contro il male, sapendo che questo cambierà radicalmente il vostro futuro… ne siete veramente convinte?”

“Si.” Risposero in coro le ragazze anche se nelle loro voci di convinzione ce n’era davvero poca.

“Bene allora prendete questi….” Riprese la donna porgendo loro quattro ciondoli identici a forma di stella.

Questi non appena furono sfiorati dalle dita delle ragazze cominciarono a risplendere di luce bianca, quando poi furono indossati cambiarono forma, dal collo di Chibiusa pendeva una mezza luna, da quello di Angel una spirale, Aphrodite aveva un cuore trafitto da una freccia mentre Dafne si ritrovò con uno splendido dragone.

“Ora possiamo rivelarvi la nostra identità: io sono Morpheus, uno dei saggi del Tempio Universale, e lei è Faye, la mia collaboratrice.” Disse l’uomo riemergendo dall’ombra.

“Il Tempio Universale??? Credevo fosse una leggenda!” Esclamò stupefatta Aphrodite.

“Presto scoprirai che non lo è” Sorrise la donna.

“Ehm… perdonate la mia ignoranza ma… che roba è?” Chiese Angel.

“Il Tempio Universale si trova nell’esatto centro dell’universo” Cominciò Aphrodite con fare saccente “É un luogo vietato ai mortali perché lì vi sono custoditi i segreti del cosmo. È abitato da esseri millenari, i saggi, che hanno il compito di sorvegliare e proteggere l’universo. Tutti, persino la Regina dell’Empire, devono sottostare alla volontà dei Saggi.” Concluse.

“Tornando a noi” Riprese Morpheus “Il ciondolo che avete al collo serve ad evocare i vostri poteri e, oltre a questi, vi faccio dono di un arma per ciascuna.” L’uomo guardò Faye che fece segno alle ragazze di prendere tra le mani la catenina che avevano al collo.

Non appena loro eseguirono si sentirono crescere dentro una forza nuova, calda e confortevole.

“A te, Chibiusa, faccio dono del leggendario arco di luce: quando avrai imparato ad usarlo a dovere per i tuoi nemici non ci sarà via di scampo.” Tra le mani della ragazza comparve l’arma che sembrava risplendeva della chiara luce della luna.

Chibiusa guardò sorpresa l’arco, ma poi annuì decisa. L’uomo quindi si spostò davanti ad Aphrodite.

“Per te dovrebbe andare bene questo… ma stai attenta all’uso che ne fai, è molto pericoloso.” Disse facendo apparire davanti alla ragazza un bastone con in cima una sfera che sembrava fatta d’acqua. Lei lo ammirò per qualche secondo e poi gli sorrise compiaciuta.

“Dafne, questa è la falce del silenzio… se imparerai ad usarla al massimo della sua potenza potresti riuscire ad aprire varchi nel tessuto spazio-tempo.” Riprese porgendo alla ragazza l’arma.

“Ed infine, ma non per questo da meno  una spada di cristallo nero: più unica che rara!” Concluse mettendola tra le mani di Angel.

“Ed ora tornate a casa e godetevi la vostra ultima notte da ragazze normali, da domani si comincia l’allenamento. Manderemo qualcuno a prendervi non vi preoccupate. Concluse la donna salutandole con la mano prima che sparissero.”

 

 

CONTINUA…

Baci Seyenne^.^

  
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