Il
risveglio… c’è ancora speranza!
“Ehi,
Chibiusa…” Iniziò Angel attirando l’attenzione dell’interpelata “Mi
domandavo: sei fidanzata?”.
“Ma che
curiosa! Saranno affari suoi!” La riprese Dafne mollandole uno schiaffetto
sull’avambraccio destro.
“Ehi! Giù
le mani!” urlò indignata la bionda. “E poi di cosa t'impicci tu? Se vuole
può benissimo non rispondere!” Continuò indispettita mettendosi poi a
guardare Chibiusa e aspettando una risposta.
“Beh…
no… cioè si…” Farfugliò questa imbarazzata cominciando a torturasi una
ciocca di capelli.
“Ehi, hai
le idee chiare, eh?” Scherzò Aphrodite.
“No, cioè….
È una storia lunga.” Sospirò afflitta Chibiusa nella speranza che le ragazze
lasciassero perdere.
“Io ho
tutta la notte a disposizione!” Esclamò Angel curiosa di sapere.
Chibiusa
fece qualche passo e, sospirando, si appoggiò alla ringhiera del balcone. Una
calda brezza cominciò a far danzare le ciocche rosa dei suoi capelli e lei, con
un sospiro triste, li sciolse con un gesto fluido dall’acconciatura che li
aveva imprigionati tutta la sera. Il suo sguardo era malinconico e di nuovo
stava perdendosi in un mare di ricordi e sensazioni ormai così distanti e
ripercorsi mille e mille volte che sembravano appartenere ad un’altra vita.
Il silenzio
era improvvisamente calato nel gruppetto e Chibiusa resasi contò di avere gli
sguardi delle amiche puntati addosso si rassegnò, trasse un lungo respiro e
iniziò a raccontare: “Anni fa ero innamorata di un ragazzo, si chiamava
Helios. Lui è bellissimo, non ho mai visto degli occhi simili ai suoi, e, anche
se a quei tempi ero piccola, sono sicura di averlo amato dal primo giorno.
Purtroppo quelli erano gli anni in cui imperversava la guerra e lui, anche se
non apparteneva a questo mondo, aveva il preciso dovere portare aiuto alla
corona; siamo quindi stati compagni di battaglia.” Una piccola lacrima prese a
scendere lungo la guancia dell’erede al trono dell’Empire. Aphrodite, che di
certo tra le quattro era la più sensibile, cominciò a piangere anch’essa
stupendosi al contempo di quanto dolore fosse nascosto dietro ai sorrisi gentili
di quella ragazza.
“Finita la
guerra io fui richiamata a palazzo e lui aveva l’obbligo di tornare al suo
mondo. Piangevo, me lo ricordo come fosse appena successo, ero disperata, il mio
cuore stava spaccandosi in mille pezzi…. Ci scambiammo una promessa: io giurai
di aspettare il giorno in cui lui sarebbe tornato a cercarmi di nuovo e lui giurò
di fare l’impossibile per tornare da me.” Qui il tono quasi disperato della
ragazza assunse una nota di risentimento, di rabbia “Ma a quanto pare era una
promessa da marinaio! Uno stupido giochetto, parole spese per una ragazzina
capricciosa che non voleva rassegnarsi all’idea di non vedere più il suo
amichetto del cuore. Non tornerà.” Sospirò la ragazza asciugandosi decisa le
lacrime.
Le ragazze
sembravano stupite, un silenzio religioso regnava sovrano finché Angel non
proruppe indignata: “Cosa? Non credo di aver capito bene… sono anni che non
guardi un ragazzo per mantenere una stupida promessa?” Esclamò contrariata.
“Già…
è da idioti vero?” Rispose triste Chibiusa.
“Non è da
idioti! È da innamorati!” esclamò invece Aphrodite.
“No no!
Invece è da idioti! Infondo è successo moltissimo tempo fa e lui probabilmente
non si ricorda neanche d'averla pensata una cosa del genere!” Rispose Angel.
Il volto di
Chibiusa a quelle parole si oscurò.
“Ahi!”
sibilò la biondina incassando l’ennesima gomitata della serata.
“Su col
morale Usa-chan!” fece bonaria Dafne circondando le spalle della ragazza in un
abbraccio.
°Zona
indefinita°
“Siamo
pronti. Sei dunque sicuro di quello che stiamo per fare?” Domandò l’ormai a
noi nota voce femminile.
“Non ho
ripensamenti. Procedi.” Rispose l’uomo in tono deciso.
La donna,
spostatasi al centro dell’ampia sala, chiuse gli occhi e, assunta un’aria di
profonda concentrazione, cominciò a recitare una nenia incomprensibile e a
tratti angosciante. Il tono di voce, che dapprima era un sussurro, si alzava
mano a mano che la cantilena procedeva e al pari, ai piedi della donna, piccoli
cerchi e strane figure si allargavano sempre più grandi e più veloci lungo il
pavimento.
Chibiusa,
appoggiata alla ringhiera del balcone, impegnata com’era a discutere con
Angel, non si accorse che sotto ai suoi piedi erano apparsi strani disegni dai
colori fluorescenti.
“Certo
che no! Non preoccuparti Usa-chan, ti troverò il ragazzo più bello del Crystal
Empire!” Esclamò convinta Angel.
“Questa è
pazza…”. Mormorò sconsolata Dafne scuotendo leggermente la testa.
“Già,
come credi di… OH MIO DIO, CHIBIUSA, COS’È QUELLA ROBA?!” Urlò Aphrodite
non appena si accorse del mutamento del pavimento.
“Io non ---”
Cercò di dire Chibiusa ma in quel momento dai disegni scaturì una luce
abbagliante che costrinse le ragazze a distogliere lo sguardo e, quando i loro
occhi riacquistarono la vista, Chibiusa era sparita. Le tre amiche, rimaste sole
nella stanza, si guardarono terrorizzate.
La
principessa di Crystal City, riacquistata gradualmente la vista, cominciò a
guardarsi attorno: si trovava all’interno di una stanza circolare senza porte
né finestre illuminata solo da qualche candelabro appeso alle pareti. In
penombra, dalla parte opposta a dove si trovava lei, stava una figura alquanto
inquietante; non riusciva a capire bene, per colpa della scarsa illuminazione,
se si trattasse di un uomo o di una donna.
La sua
attenzione fu poi catturata dai disegni che stavano al centro della stanza, era
sicura che fossero gli stessi che l’avevano portata in quel luogo; una ragazza
stava proprio nel mezzo di quegli strani ideogrammi.
*Sta per
essere risucchiata! Devo avvisarla… troppo tardi* Pensò quando i disegni
s'illuminarono di colpo. Stavolta non si fece cogliere impreparata e chiuse gli
occhi un istante prima di essere accecata… li riaprì convinta di ritrovarsi
sola con quel essere nell’angolo (lo so che in una stanza circolare non ci
sono angoli ma ci stava bene come frase…NdSeyenne) e invece, con sua gran
sorpresa, la ragazza era ancora al centro della stanza mentre alle sue spalle
era comparsa Dafne seguita poco dopo da Aphrodite e da Angel.
Le quattro
ragazze si scambiarono sguardi interrogativi ma era chiaro a tutte che nessuna
di loro aveva la benché minima idea di dove fossero e di come ci fossero
arrivate.
I disegni
cominciarono a sbiadire poco a poco dal pavimento ma la donna rimaneva ancora
immobile con gli occhi chiusi al centro della stanza.
“Ehm…
scusate se disturbo… sapete per caso dove siamo? Cosa centriamo qui, come mai
la stanza non ha una porta per uscire e come potremmo fare per tornare a
casa?” Chiese Angel avanzando verso il centro della stanza.
“Angel…
cosa fai, vieni qui! Potrebbe essere pericoloso!” Esclamò preoccupata
Aphrodite in un sibilo quasi impercettibile.
La donna aprì
gli occhi di scatto e Angel per lo spavento fece un passo indietro inciampando e
rovinando a terra.
Chibiusa
rimase turbata da quegli occhi… non erano… umani; risplendevano in modo
innaturale come se vi ardesse un fuoco dentro, facevano paura e, dalla reazione
che aveva avuto, anche Angel doveva aver pensato qualcosa di simile.
La donna
sorprese tutte ancora una volta quando sorrise alla principessa di Gaeda e le
porse una mano per aiutarla ad alzarsi.
“Benvenute…
non avete motivo di essere spaventate non abbiamo cattive intenzioni.” Aveva
parlato la figura che stava in fondo alla sala mentre avanzava verso il centro
della stanza.
“Siete qui
perché dobbiamo parlarvi di cose molto importanti per il futuro
dell’universo.” Riprese la donna.
“Cosa?”
La voce di Dafne risuono a metà tra lo sconcerto e la stizza.
“Credete
di poterci dedicare un paio d’ore?” Continuò la donna evitando di
rispondere.
“E come
facciamo a sapere che non avete cattive intenzioni? Insomma ci trascinate qui
senza avvertirci… facendoci spaventare a morte e senza neanche presentarvi!”
Esplose Dafne che era diffidente e piuttosto irritata per il fatto di essere
stata ignorata.
“Lo so che
è difficile ma dovete fidarvi… vi riveleremo chi siamo solo se accetterete la
nostra proposta.” Fece la donna con voce pacata irritando ancora di più la
mora.
“Quale
proposta?” Chiese curiosa Angel.
“Ora ne
parliamo se acconsentite ad ascoltarci….” Riprese la donna.
“Io sono
pronta per ascoltare….” Disse Chibiusa sorprendendo Dafne e Aphrodite che
erano ancora piuttosto diffidenti.
Anche la
donna si girò a guardarla con un espressione leggermente stupita che però
lasciò subito spazio a un sorriso di ringraziamento.
“Beh e
dove ci sediamo?” Chiese Angel guardandosi attorno.
La donna
sorrise e fece apparire sei poltroncine schioccando le dita.
Angel rimase
a fissarla a dir poco stupefatta ma poi si riscosse e si accomodò, anche gli
altri la imitarono, tutti a parte l’uomo che rimase in piedi a debita
distanza.
“Sto per
raccontarvi cose che voi non dovreste assolutamente sapere e molto probabilmente
verrò anche punita per questo” Cominciò la donna “Vi prego di non
interrompermi finche non avrò finito di parlare e avrò formulato la nostra
proposta, in caso la accetterete vi saranno date ulteriori informazioni in caso
contrario rimuoveremo la vostra memoria e tornerete a Crystal City senza
ricordare niente del nostro incontro. Siamo d’accordo?” Chiese poi.
Le ragazze
si scambiarono un paio d’occhiate e poi annuirono.
“Perfetto.
Per prima cosa dovete sapere che noi veniamo dal futuro. (Angel stava gia per
dire qualcosa ma Dafne la zitti con un occhiataccia) e siamo qui per cambiare il
passato. Lo so che è vietato modificare il corso della storia (si affrettò a
dire prima che Angel cercasse d’interromperla per la seconda volta) ma vi
assicuro che vi aspetta un futuro tremendo, un futuro nel quale noi abbiamo
fatto di tutto per sconfiggere i nostri nemici ma abbiamo perso. Siamo stati
colti impreparati: troppo convinti che la pace fosse definitiva e l’universo
un posto più che tranquillo abbiamo abbassato la guardia. Non eravamo pronti a
fronteggiare un attacco da parte del male. Io e il mio signore speriamo che
modificando il passato e avvisandovi del pericolo l’esito della battaglia
cambi a nostro favore.” La donna concluse ma nessuno parlò.
“Quello
che dice è tremendo ma tuttavia non riesco ad individuare il nostro ruolo in
tutta la vicenda” Affermò ansiosa Aphrodite.
“Già,
neanch’io. Cosa dobbiamo fare? Andare a casa e convincere i nostri genitori ad
allestire un esercito? No perché se è così è con loro che dovete parlare non
con noi!” Confermò Angel piuttosto confusa.
“Purtroppo
per sconfiggere il nostro nemico gruppo di soldati armati di armi comuni non sarà
sufficiente” sospirò la donna “abbiamo bisogno di indebolirlo, di
combatterlo con attacchi mirati e definitivi. Abbiamo bisogno di formare un
gruppo di guerrieri agili e potenti pronti a rischiare il tutto per tutto. Gli
eserciti entreranno in campo in seguito, ma posso assicurarvi che da soli non
hanno la minima speranza di vittoria” la donna fissò il suo sguardo negli
occhi delle quattro ragazze di fronte a lei che ancora non sembravano capire
“Per sconfiggere il male abbiamo bisogno di voi.”
“Noi?!”
Sussultò Aphrodite “Cioè intende dire noi quattro?” Chiese scioccata
indicando alternativamente se stessa e le compagne.
“Signora…”
Cominciò incerta Dafne “Nessuna di noi ha la più pallida idea di cosa voglia
dire combattere, io non ne sarei in grado.” Obbiettò.
“Avete
scelto le persone sbagliate!”. Esclamò rincuorata Aphrodite.
“Non siete
state scelte a caso.” Proruppe la donna “Milioni di individui sono stati
presi in considerazione ma voi quattro siete state ritenute le più adatte e le
più affini ai poteri che vi verranno affidati.”
“Poteri?”
“Non vi
dovete preoccupare per questo, avrete tutto il tempo per imparare ad usarli e
gestirli, il nemico attaccherà tra circa un anno, e voi avrete ottimi
maestri.”
“Se noi
rifiutassimo l’offerta è sicuro che ci attaccheranno e che perderemo?”
Chiese Chibiusa.
“In caso
di un vostro rifiuto cercheremo altre quattro ragazze per assegnare loro il
vostro compito ma la loro affinità con i poteri sarà sicuramente inferiore a
quella che avreste avuto voi, quindi avremo meno possibilità di vincere.”
“Quanto
tempo abbiamo per decidere se accettare?” Chiese dubbiosa Dafne.
“Non né
avete: dovete dirmelo subito.” Rispose la donna.
“Cosa?!”
Urlò Aphrodite “Ma come facciamo a prendere una decisione di questo calibro
così, su due piedi?” Si lamentò.
“Queste
sono le condizioni, non abbiamo più molto tempo, il punto è: accettare i
poteri e combattere per un futuro migliore o vivere un altro anno
tranquillamente e poi assistere alla guerra senza possibilità di fare
niente?” Esclamò la donna in tono definitivo.
“Io non
voglio…” mormorò Aphrodite.
“Io
accetto!” Esclamò invece Chibiusa.
“Cosa?! Ma
come fai a decidere così?” Chiese sconcertata Aphrodite “La guerra è
pericolosa! Potresti morire, potresti non rivedere più le persone che ami! Non
puoi parlare sul serio!” Cercò di dissuaderla.
“La vita
che conduco mi ha stancata… un altro anno così non credo ce la farei.
Preferisco combattere per scegliermi un altro futuro.” Rispose risoluta
Chibiusa.
“Tu stai
confondendo le cose! Dovresti parlarne con tua madre, combattere è un’altra
cosa! Non hai idea a cosa vai in contro… non sei mai andata in guerra!”
Continuò ad obbiettare.
“Ti
sbagli. Come vi ho già detto anni fa, quando conobbi quel famoso ragazzo, ero
una Sailor e ti assicuro che quello è stato il periodo più felice della mia
vita.” Disse Chibiusa facendo calare il silenzio per un paio di secondi.
“Se
Chibiusa accetta… accetto anch’ io.” Riprese Angel.
“Cosa?! No
principessa! È pericoloso….” Protestò Aphrodite.
“Lo sarà
anche quando scoppierà la guerra… solo che allora saremo totalmente
impreparate. Accetto anch’io.” Fece rassegnata Dafne anche se il suo tono
era ancora leggermente scettico.
“Beh, e
tu?” Chiese la donna guardando Aphrodite.
“Io… oh
e va bene… ma se morirò prima del tempo mi avrete sulla coscienza!” Rispose
Aphrodite che però dentro di sé sperava che fosse tutto uno stupido sogno.
“Allora è
deciso… accettate di ricevere i poteri per poi combattere contro il male,
sapendo che questo cambierà radicalmente il vostro futuro… ne siete veramente
convinte?”
“Si.”
Risposero in coro le ragazze anche se nelle loro voci di convinzione ce n’era
davvero poca.
“Bene
allora prendete questi….” Riprese la donna porgendo loro quattro ciondoli
identici a forma di stella.
Questi non
appena furono sfiorati dalle dita delle ragazze cominciarono a risplendere di
luce bianca, quando poi furono indossati cambiarono forma, dal collo di Chibiusa
pendeva una mezza luna, da quello di Angel una spirale, Aphrodite aveva un cuore
trafitto da una freccia mentre Dafne si ritrovò con uno splendido dragone.
“Ora
possiamo rivelarvi la nostra identità: io sono Morpheus, uno dei saggi del
Tempio Universale, e lei è Faye, la mia collaboratrice.” Disse l’uomo
riemergendo dall’ombra.
“Il Tempio
Universale??? Credevo fosse una leggenda!” Esclamò stupefatta Aphrodite.
“Presto
scoprirai che non lo è” Sorrise la donna.
“Ehm…
perdonate la mia ignoranza ma… che roba è?” Chiese Angel.
“Il Tempio
Universale si trova nell’esatto centro dell’universo” Cominciò Aphrodite
con fare saccente “É un luogo vietato ai mortali perché lì vi sono
custoditi i segreti del cosmo. È abitato da esseri millenari, i saggi, che
hanno il compito di sorvegliare e proteggere l’universo. Tutti, persino
“Tornando
a noi” Riprese Morpheus “Il ciondolo che avete al collo serve ad evocare i
vostri poteri e, oltre a questi, vi faccio dono di un arma per ciascuna.”
L’uomo guardò Faye che fece segno alle ragazze di prendere tra le mani la
catenina che avevano al collo.
Non appena
loro eseguirono si sentirono crescere dentro una forza nuova, calda e
confortevole.
“A te,
Chibiusa, faccio dono del leggendario arco di luce: quando avrai imparato ad
usarlo a dovere per i tuoi nemici non ci sarà via di scampo.” Tra le mani
della ragazza comparve l’arma che sembrava risplendeva della chiara luce della
luna.
Chibiusa
guardò sorpresa l’arco, ma poi annuì decisa. L’uomo quindi si spostò
davanti ad Aphrodite.
“Per te
dovrebbe andare bene questo… ma stai attenta all’uso che ne fai, è molto
pericoloso.” Disse facendo apparire davanti alla ragazza un bastone con in
cima una sfera che sembrava fatta d’acqua. Lei lo ammirò per qualche secondo
e poi gli sorrise compiaciuta.
“Dafne,
questa è la falce del silenzio… se imparerai ad usarla al massimo della sua
potenza potresti riuscire ad aprire varchi nel tessuto spazio-tempo.” Riprese
porgendo alla ragazza l’arma.
“Ed
infine, ma non per questo da meno una
spada di cristallo nero: più unica che rara!” Concluse mettendola tra le mani
di Angel.
“Ed ora
tornate a casa e godetevi la vostra ultima notte da ragazze normali, da domani
si comincia l’allenamento. Manderemo qualcuno a prendervi non vi preoccupate.
Concluse la donna salutandole con la mano prima che sparissero.”
CONTINUA…
Baci
Seyenne^.^