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Autore: Blue Drake    24/10/2011    1 recensioni
Svegliarsi, nel cuore della notte, chiedendosi se si sta ancora dormendo. Forse è un sogno. E se non è un sogno, come raggiungerlo? Esiste davvero qualcosa oltre le nebbie dell'incoscienza. Esiste un modo per arrivare là dove il pensiero è già giunto da tempo? Se ora, in questo momento, tu potessi farlo... dove vorresti essere?
Genere: Erotico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Sogni ed Illusioni'
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Le mani le tremavano un pochino, mentre si guardava intorno con aria spaesata, quasi a volersi assicurare che quella in cui si trovava fosse effettivamente la sua camera da letto, e che al suo interno ci fosse unicamente lei. Solo dopo diversi minuti, e dandosi più volte della pazza e dell'idiota, era infine riuscita a trovare il coraggio di rimettersi distesa. Ma ancora indugiava a chiudere gli occhi, temendo di ricapitare nell'altra stanza, e senza invito.

 

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Che cos'era?” -

Lei di rimando lo guardava dubbiosa, senza capire;

Cos'era cosa, scusa?” -

Lui non era per niente sicuro di quello che era capitato. SE era capitato, soprattutto. C'era stato un momento, mentre discutevano della sua ultima assenza prolungata, nel quale si era sentito stranamente ed inspiegabilmente osservato. A quella sensazione inattesa, per reazione aveva sollevato lo sguardo, cercando la fonte di quella misteriosa impressione.

Per un istante, una manciata di secondi – forse nemmeno - gli era parso di aver visto... Ma no, non era possibile, doveva proprio essersi sbagliato. Si era certamente trattato della sua immaginazione. Che altro?

Eppure... Non riusciva a togliersi dalla testa quel pensiero: in quel breve istante il suo sguardo aveva incontrato qualcosa. Un paio di occhi verdi, mai visti. Ed ora non riusciva proprio a liberarsi di quell'impressione, per quanto bizzarra e senza senso.

Allo stesso tempo però sapeva che sarebbe stata un'idea stupida parlarne con la donna che, in quello stesso momento, era seduta lì accanto, e che lo osservava con aria dubbiosa e vagamente spazientita. No, non lo avrebbe capito, anzi: di certo lo avrebbe preso per uno scemo.

 

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Alla fine la stanchezza accumulata durante la giornata si era fatta sentire, ed il sonno aveva avuto la meglio sulle sue preoccupazioni, facendola scivolare nella tranquillità di un riposo senza sogni – per lo meno, l'impressione al risveglio era stata quella. Così, nonostante la serata burrascosa, ora si sentiva riposata e pronta a far fronte alle insidie di quella nuova giornata.

La luce del sole, fuori, contribuiva a fornirle nuove speranze, ed a dissolvere le ultime nebbie della notte passata. Mentre camminava a passo spedito, diretta verso la prima tappa della mattinata, un tenue accenno di sorriso era comparso sulle sue labbra e l'aveva accompagnata per gran parte delle ore successive, migliorando sensibilmente il risultato dei suoi sforzi per accomodare certi problemi che si erano accumulati nel tempo, e che ora era stata costretta, per cause di forza maggiore, ad affrontare e sperabilmente risolvere.

 

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La discussione, tra loro due, aveva invariabilmente finito per prolungarsi fino a tarda ora. Lei gli aveva permesso di chiudere occhio solo verso le 3:00. Dopo essere tornato dal viaggio ad ora di pranzo passata, aver sprecato l'intero pomeriggio a rimettere ordine nei suoi effetti personali, e la cena a smaltire il jet lag e l'emicrania – peggiorato dal pessimo umore della compagna, era finalmente riuscito a prendere sonno quando ormai era, ma soprattutto si sentiva, distrutto.

Ciò nonostante, prima di riuscire ad addormentarsi, era rimasto sveglio ad occhi chiusi per molto tempo, rigirandosi più e più volte, ancora inspiegabilmente a disagio per quel fatto incomprensibile, ed al tempo stesso bizzarro, che era capitato all'inizio di quell'interminabile serata... SE era capitato, si era ripetuto fra sé, come a volersi giustificare, anche se in fondo sapeva che qualcosa aveva visto. Lo sapeva? Beh, dopotutto non aveva poi molta importanza, l'importante era esserne convinti. Sì, bella soddisfazione: pazzo sì, ma un pazzo convinto della sua pazzia...

   
 
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