Capitolo
16
È
un mostro
dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre.
(William
Shakespeare)
Questo
posto è magnifico. Mi sembra un sogno essere qui, in questa
festa illuminata.
Sulfus è stato letteralmente portato via dai suoi amici e
così mi ritrovo da
sola ad ammirare tutto.
-Salve
signorina- mi girai verso la voce e mi trovai una coppia di anziani
dall’aspetto benevolo. L’uomo aveva capelli grigi e
occhi azzurri mentre la
moglie, anche lei con i capelli grigi però raccolti in uno
chignon, aveva occhi
castani.
-Buonasera-
salutai educatamente con un sorriso.
-E’
parente del signorino Zolfanelli, per caso?- chiese la donna.
-Bhè
no. Sono solo una sua ospite per un po’- dissi titubante.
Forse era meglio che
mi fingevo una sua lontana cugina. Adesso potrebbero pensare che sia
una delle
tante “vittime” di Sulfus. Mannaggia a me e alla
mia sincerità! Non le so
proprio dire le bugie.
-Capisco-
-Te
l’avevo detto, cara. Questa gentile signorina non ha niente
in comune con il
signorino Sulfus. Sono come il giorno e la notte- le disse il marito
per poi
girarsi di nuovo su di me –Ah scusate la maleducazione, io mi
chiamo Tommaso
Castellani, gestisco aziende agricole- Ricordo infatti di aver
già sentito il
nome Castellani, ne avevo visto il marchio in un azienda che visitai da
bambina
in una gita scolastica.
-Ed
io sono sua moglie, Teresa, piacere di conoscerla-
-Raf
Serafini, piacere mio- mi presentai anch’io.
-Siete
incantevole stasera, signorina Raf. Sono sicuro che molti giovanotti vi
chiederanno di ballare- mi disse il signor Castellani e la moglie
annuì
concordando.
-V-vi
ringrazio per il complimento- arrossii. Per quanto riguarda i
giovanotti, è
meglio che non si facciano avanti. Vedendo come Sulfus ha reagito con
Ricky, la
possessività del diavolo è molto elevata. Non
capisco però il suo essere
possessivo con me. Non sono la sua ragazza e, Dio ce ne scampi, non
succederà
mai che io lo sia. Ma allora… perché mi rende
felice e arrabbiata allo stesso
tempo il suo comportamento? Che mi sta succedendo? Sarà
ancora l’effetto avuto
da quel quasi bacio? Mi ha fatto arrabbiare molto quando poi, giorni
fa, vidi
Ricky a scuola pieno di cerotti e segni neri tuttavia…
stranamente il sapere
che lui mi considera una sua proprietà mi…
eccita. Sembra quasi geloso di me.
Ma dai! Non può essere.
Scuoto
la testa per scacciare quei pensieri che avevano preso il sopravvento
su di me
senza farmi seguire il discorso di cui stavano parlando i coniugi e
sentii ad
un tratto delle parole interessanti dalla signora Castellani.
-Sulfus
sarà anche un teppista ma di certo non ai livelli di suo
nonno. Paul Zolfanelli
era un vecchio Satana. Era duro e freddo come il ghiaccio. Sotto la sua
dittatura, i lavoratori erano sempre terrorizzati. Quando
morì tutti furono
felici e sollevati-
-Felici
lo sono stati per poco. Dopo il vecchio, l’impero finanziario
Zolfanelli andò
alla figlia, Temptel. Una vera scansafatiche. Non sapeva nemmeno che
cosa fosse
la contabilità- disse il marito.
-E’
per questo che il giovane Sulfus è a capo
dell’azienda senza essere ancora maggiorenne.
Lui si è saputo far rispettare e ha risollevato le finanze
di famiglia. Tratta
con professionalità ed è un ragazzo responsabile
quando vuole. Fuori
dall’azienda, sarà pure una specie di orco ma nel
suo lavoro è sempre stato
forte e deciso senza spaventare i lavoratori-
-Scusate
ma non si sa niente del padre di Sulfus?- chiesi. E’ una
domanda che mi è
uscita all’improvviso. Non sarebbero affari miei ma sono
comunque curiosa.
-No,
mia cara. Nessuno sa chi sia suo padre. La signora Temptel disse tempo
fa che
il padre del suo bambino era morto prima ancora di sapere che lei era
incinta e
di sposarla- disse l’anziana.
-
Anche Sulfus sa di questa storia ma a me non convince. Alcuni tirano
fuori
ipotesi del tipo sia figlio di un uomo del deserto, altri che sia
figlio di un
nobile cinese. Lo sanno tutti che la signora Zolfanelli è
sempre stata una
donna “avventurosa” e sicuramente è
rimasta incinta in una delle sue relazioni
ma l’uomo sarà davvero morto?- Almeno è
stato carino nel dire “avventurosa” invece
che “facile” o sgualdrina. Vedendo le sue immagini
in casa Zolfanelli, si
capiva che non era una santa ed essendo figlia di una specie di demonio
e madre
di uno come Sulfus, si capiva ancora di più.
-Caro,
ora è meglio smetterla con i pettegolezzi. Piuttosto, che ne
dici di andare a
ballare?- gli sorrise radiosa.
-Certo,
amore. Andiamo. Ci scusi, signorina Raf, a dopo- e si congedarono da
me. Sono
davvero una bella coppia. Quanto ho sognato un amore così.
Un amore che dura
anche nella vecchiaia.
-Ehy
buonasera- mi salutò una ragazza.
La
guardai attentamente. Era molto bella e attraente con il suo vestito
scollato di
seta nero e viola scuro e tacchi vertiginosi neri.
-Buonasera-
-Sono
un “amica” di Sulfus, Kabalè Ranier.
E’ un piacere fare la tua conoscenza-
disse e non so perché ma questa ragazza non mi ispira niente
di buono.
-Mi
chiamo Raf Serafini, il piacere è tutto mio- la guardavo con
sospetto.
-Ho
visto che sei arrivata con Sulfus. In che rapporti sei con lui?-
-Come,
scusi?- domandai incredula e infastidita. Ma che domande mi va a fare?
-Suvvia,
carina. Puoi darmi del tu. Dopotutto abbiamo la stessa età-
disse continuando
con la sua espressione tranquilla. –Comunque ti consiglio di
non farti
illusioni su di lui. Tu sarai sicuramente una delle tante, proprio come
lo sono
io-
Adesso
la sua voce suonava fredda e tagliente.
-Che
vorresti dire?- eccola accontentata con il tu.
-Non
fare la finta tonta. Io sono la sua amante e lui è mio.
Stagli alla larga-
Amante.
Perché questa parola mi ha provocato una dolorosa fitta al
cuore?
-Ehy
guarda che non è come pensi. Tra me e Sulfus non
c’è assolutamente niente-
risposi arrabbiandomi.
-Davvero?
Meglio per te. Lui è incapace di amare. Sa solo prendere e
dare soddisfazione
con il sesso- disse indifferente di fronte alla mia rabbia ormai
crescente.
Come si permetteva questa ragazza di dirmi queste cose?
Stavo
per rispondergli con le rime ma arrivò Sulfus tra noi due.
Non si degnò di
guardarmi e prese bruscamente Kabalè per il braccio.
-Tu,
vieni con me- disse con tono minaccioso che fece ubbidire la ragazza,
trascinata di corsa in cortile.
Dio
mio… cos’è questo dolore al petto che
non ho mai provato in vita mia?
*******************************
Arrivai
come una furia in mezzo alle due ragazze e trascinai Kabalè
in giardino prima
che lei e Raf facessero una scenata nel bel mezzo della festa. Ti
pareva che
questa stupida sgualdrina non si sarebbe trattenuta dallo sputare
veleno! Devo
fargli capire chiaro e tondo che non sarò mai suo e che la
piantasse di comportarsi
come se lo fossi.
Appena
arrivati all’aperto, ci fermammo vicino a un albero sempre
tenendola per il
braccio. Se solo penso a quello che deve aver detto a Raf…
-Ahi!
Mi fai male, Sulfus, lasciami!- senza accorgermene avevo aumentato la
forza
della mia stretta e sentendola sofferente la mollai con un strattone.
-Si
può sapere, razza di stupida, che ti è saltato in
mente?- la aggredii.
-Niente.
Stavo solo facendo conoscenza della tua nuova donna- mi rispose
furiosa. Di
certo non quanto me.
-Smettila
di fare la puttana gelosa per ogni ragazza che vedi al mio fianco! E
comunque
tra me e Raf non succede niente-
-Già.
Per te sono sempre stata solo la tua puttana! Una da scopare quando ne
hai
voglia!-
-Esatto!
Qualche problema? Non ti sarai mica fatta delle illusioni su di me,
cocca? Non
ti ho mai giurato amore eterno- dissi maligno.
-Sei
un lurido bastardo, Sulfus Zolfanelli! Io mi sono data a te per amore-
-Non
farmi ridere! Non sono di certo l’unico a cui l’hai
data. E nemmeno il primo o
l’ultimo-
-E’
vero ma io amo solo te, Sulfus. Con gli altri è solo sesso
ma con te no-
-Mi
dispiace ma il tuo amore non è ricambiato. Ti avevo
avvertito di non innamorarti
del sottoscritto. Prima ti dimentichi di me, meglio è-
-E’
per quella biondina, non è così? Non ci credo che
non è successo niente tra voi
due. Scherzi? L’inarrestabile Devil che fa il gentiluomo e
non seduce una
donna. A chi vogliamo prendere in giro?- disse con rabbia e gelosia.
In
effetti è impossibile da credere. E’ la prima
volta, dannazione, che mi faccio
scrupoli! Cosa mi impedisce di scoparla alla prima occasione? Niente,
eppure
lei è ancora vergine e io sono in astinenza da
più di una settimana. Cazzo! Mi
è dato di volta il cervello? Quante volte mi sono fatto
questa domanda nel
dubbio di essere diventato matto da quando Raf è a casa mia?
Ormai ho perso il
conto.
-Non
sono affari tuoi, Kabalè. E comunque, te lo ripeto. Smettila
di fare la gelosa!
Ti ho scopata solo cinque o sei volte e ne abbiamo tratto entrambi
piacere. Non
ti dovresti lamentare tanto perché non hai
l’esclusiva su di me. La fedeltà non
è il mio forte, lo sanno tutti- dissi con non curanza.
Arrabbiatura colossale a
ore nove!
-Me
la pagherete cara! Te e quella finta santarellina che hai accompagnato
alla
festa- gridò furiosa stringendo i pugni –Ti auguro
buona serata- e se ne andò
via.
Non
mi sono mai preoccupato delle minacce di Kabalè tuttavia
adesso è diverso. Ho
sempre mollato le ragazze prima di fargli subire la gelosia di quella
sgualdrina ma Raf starà a casa mia per un bel po’
di tempo ancora e lo sguardo
di Kabalè era davvero minaccioso. Era la prima volta che
reagiva così
ferocemente di fronte a una presunta rivale.
Rientrai
dentro come se non fosse successo niente e quello che vidi mi fa molto
incazzare.
Che
stracazzo ci fa Raf con quel damerino di Dominici? Lucas Dominici
è un
donnaiolo incallito, non quanto me, però non scherza nemmeno
lui.
Sento
questo strano senso di possessività primitiva e vado dritto
sparato come un
toro nella loro direzione. Mi da un fastidio enorme vederla con altri
uomini e
non so il motivo.
-Buonasera
Domenici. Mi dispiace deluderti ma lei è impegnata con me
quindi trovati
un'altra con cui provarci- dissi arcigno.
-Buonasera
Zolfanelli. Come vedo, le migliori te le prendi sempre tu- mi rispose
l’uomo
restituendomi lo sguardo ostile. Non siamo mai andati
d’accordo io e questo
idiota di 23 anni. Lui, con i capelli castani legati in un codino e
occhi
azzurri, si può dire che è attraente ma con un
cervello pari a una nocciolina.
Tra lui e Gabi ci sarebbe una bella competizione sulla
stupidità umana.
A
Lucas non è mai andato a genio che io gli fregassi le donne
sotto il naso. A
chi piacerebbe?
-Ho
buon gusto, si sa. Ora se vuoi scusarci- Prima che
l’angioletto avesse il tempo
di replicare e far vedere il suo bel caratterino, gli presi la mano e
la
condussi in mezzo alla pista per ballare.
Senza
convenevoli la iniziai a condurre nel ballo anche se mi guardava con
uno
sguardo furioso.
-Sei
un maledetto cafone! Come
ti permetti di
trattarmi così?- sibilò.
-Trattarti
come?- la punzecchiai.
-Come
se fossi un oggetto di tua proprietà. Non posso nemmeno
parlare con un altro
ragazzo che arrivi come un fulmine e mi porti via. Non posso parlare
con la tua
amante che ti impicci. Non mi è permesso un po’ di
libertà? Non ho cinque anni
e tu non sei il mio babysitter-
-Vedo
benissimo che non hai cinque anni, angelo- la guardò
malizioso.
-Non
chiamarmi angelo!-
-A
proposito, chi sarebbe la mia amante?-
-Che
domanda è questa? Sto parlando di Kabalè Ranier-
disse con una smorfia.
-Kabalè
ed io non siamo amanti da un pezzo. Non dovresti credere a quello che
dice, è
una bugiarda della peggior specie-
-Senti
chi parla! Mister sincerità-
-Ti
sembrerà assurdo ma finora non ti ho mai mentito.
Bhè… forse un pochino-
ammisi.
-In
ogni caso, tu non sei da meno rispetto a lei-
-Sei
forse gelosa?- gli chiesi con un ghigno.
-Cosa?
Ma neanche per sogno!-
-Ok
ok. Ora possiamo smetterla di litigare almeno cinque minuti? Preferisci
passare
il tempo a insultarmi o ballare con tranquillità?-
-La
prima opzione è quella che mi darebbe più
soddisfazione-
-Lo
immaginavo tuttavia siamo ad una festa. Continuiamo a far finta di
essere buoni
amici almeno fino a quando non saremo in macchina per la via del
ritorno, ok?-
-Direi
che non abbiamo scelta-
-Esatto-
E
per un po’ riuscimmo a danzare in silenzio. Ero talmente
concentrato sulla
bellezza che avevo di fronte che non mi accorsi che tutti ci stavano
guardando
affascinati finché non terminò il valzer.
-Vieni,
mia cara. Vuoi qualcosa da bere?- gli dissi facendo per bene la parte
del
gentiluomo. Sono un attore fantastico, devo ammetterlo.
-Magari
un bicchiere di vino rosso, grazie. Scegli tu quale-
-Vino?
Non sembri una ragazza che beve- la fissai scettico.
-E
allora che cosa sembro?-
-Una
ragazza che beve coca cola o latte-
-Non
sono più una bambina e riesco a bere vino. Gentilmente mi
vai a prendere un
bicchiere di vino, sì o no?- disse cercando di mantenere il
sorriso nonostante
la voce suonasse infastidita.
-Certo,
angioletto. Torno subito- dissi trattenendomi dal ridere. E’
troppo divertente farla
arrabbiare.
Andai
a farmi servire due bicchieri di Château
Latour per lei
e per me da un cameriere e ritornai da Raf porgendogli il bicchiere.
-Grazie,
Sulfus-
-Prego.
Vogliamo fare un brindisi?-
-A
cosa?-
-Al
nostro Love Game. Che vinca il migliore- e feci cin cin con lei per poi
svuotare il contenuto del mio bicchiere.
Continua…
Olà
gente! Stavolta sono stata più veloce del solito
nell’aggiornare XD Non vi ho
fatto aspettare mesi. Chi se lo stesse chiedendo (non ce ne frega un
caz**! nd
tutti -.-‘ nd io) la citazione a inizio capitolo si riferisce
alla gelosia, lo
Château Latour è un vino rosso francese molto
pregiato e adesso per farvi un
idea del vestito di Kabalè (scusate non sono molto brava nel
descrivere
abbigliamenti XD) vi lascio l’immagine!
http://i.imgur.com/uDDdd.jpg
Un ultima cosa! Per ringraziarvi della pazienza che dimostrate nel
leggermi
nonostante i miei continui ritardi, vi ho fatto un regalino^^ sarebbe
una
specie di “locandina” della ff che per chi vuole
può mettere in firma. Basta
che cliccate sul link qui sotto
http://tanydomymaryfantastictrio.forumfree.it/?t=58420780
Ora vi lascio! Al prossimo aggiornamento =) Kiss!