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Autore: bulletproofAliz    25/10/2011    4 recensioni
''Ems, io esco''. Emily aprì gli occhi e realizzò di essere stesa sul letto, ancora truccata (anzi, ormai del trucco della sera prima rimaneva ben poco, era tutto sbavato e le copriva ormai quasi la metà del suo grazioso viso) e ancora vestita, portava addirittura ancora le scarpe con il tacco.
Katy sbattè la porta di casa costringendo Emily a uscire del tutto da quello stato di torpore.
Provò ad alzarsi ma le girava tremendamente la testa, allora si stese di nuovo. Chiuse gli occhi.
Della sera prima non ricordava molto, ma un'immagine le balenava nella mente, continuava a vederla anche ad occhi chiusi.
Quegli occhi azzurri la guardavano, la scrutavano, la inseguivano e la colpivano nel profondo. Non aveva mai visto niente di così straordinario.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Fitch
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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''Ems, io esco''. Emily aprì gli occhi e realizzò di essere stesa sul letto, ancora truccata (anzi, ormai del trucco della sera prima rimaneva ben poco, era tutto sbavato e le copriva ormai quasi la metà del suo grazioso viso) e ancora vestita, portava addirittura ancora le scarpe con il tacco. Katy sbattè la porta di casa costringendo Emily a uscire del tutto da quello stato di torpore.Provò ad alzarsi ma le girava tremendamente la testa, allora si stese di nuovo. Chiuse gli occhi. 
Della sera prima non ricordava molto, ma un'immagine le balenava nella mente, continuava a vederla anche ad occhi chiusi. Quegli occhi azzurri la guardavano, la scrutavano, la inseguivano e la colpivano nel profondo.  Non aveva mai visto niente di così straordinario. Non sapeva come fosse arrivata al letto, la sera precedente doveva essere davvero ubriaca per non ricordare nulla. Doveva essere il compleanno di qualcuno, forse una festa in casa.. c'erano molti alcolici, e soprattutto molta erba in circolazione. Emily fece un bel respiro e si alzò dal letto. Tutta la stanza girò sotto i suoi occhi, ma poi questi tornarono a fissare per terra, un pavimento pieno di vestiti, e lo sguardo si inchiodò sulle scarpe altissime che indossava. Non erano da lei. Ma non erano neanche di Katy, non poteva averle prese in prestito. Ma allora..? Il vestito era suo, però come le scarpe, aveva qualcosa di estraneo addosso. Una borsetta, a tracolla, che subito si sfilò. Probabilmente la sera prima non si era neanche accorta di averla con sè..
Ne estrasse un telefono.
Naomi.
Quegli occhi che la fissavano.
Tutto tornava. Sfocati flash della festa le tornavano alla memoria, volti, mani, la guardavano e la toccavano ma senza vederla nè sfiorarla. Poi c'era lei, Naomi. Una ragazza bionda con l'aria di essere capitata lì per caso, ma per Emily non era un caso, l'aveva già vista, era come se l'avesse aspettata per tutta la vita. Con la scusa dell'alcool (quando in realtà era ancora sobria) Emily le si presentò davanti e la invitò a ballare. Non l'avrebbe mai fatto, la sua timidezza la bloccava sempre, però quella sera era diverso, quella sera voleva, doveva assolutamente conoscerla, farla sua. Le importava poco che la bionda sconosciuta l'avrebbe potuta rifiutare, che lei non era probabilmente interessata alle ragazze come Emily. Queste complicazioni svaniscono quando c'è di mezzo il destino. Infatti Emily ricordò all'istante di aver ballato con quella stupenda sconosciuta, di aver fissato quegli occhi profondi, di aver studiato centimetro per centimetro il suo corpo perfetto. La desiderava come non aveva mai fatto prima. Naomi, mentre ballavano, le aveva sussurrato il suo nome. Per questo lo ricordava con chiarezza. E ricordava anche la sua voce, oh, quella voce.. La sua mente ora aveva deciso di torturarla con quel dolce suono all'infinito, perchè inziò a riprodurre l'eco di quella melodia e non smise per tutta la mattina. Ma le scarpe? E il telefono?Emily si preparò per uscire, anche se non sapeva bene dove andare. Nel frattempo non poteva smettere di pensare a lei, Naomi. Mentre passeggiava per il viale di casa sua, prese con un po' di coraggio il cellulare di Naomi e la chiamò a casa. Voleva sentire di nuovo la sua voce, voleva ricordare ogni particolare. Non voleva lasciarla andare, lei era lì per restare, per sempre.

 
''Pronto?''
''...'' -Stupida, parla!- pensava. ''Ehm, hei ciao, sono Emily, la ragazza di ieri sera., sì, insomma, con i capelli rossi.. Cioè, ti ricordi di me, vero?''
Le parole fluivano dalle sue labbra e non riusciva a controllarle, e questa era in assoluto la cosa che la infastidiva di più, ma non poteva farci nulla, era completamente in panico. 
''Emily! Si certo che mi ricordo! Ora capisco, non ho perso il cellulare, ce l'hai tu!'' Emily la sentì ridere dall'altra parte del telefono, e si sentì morire perchè non credeva che esistesse un suono così perfetto. ''Quando ci possiamo vedere?'' le chiede subito Naomi. Emily  non riusciva a parlare, la voce le si era nascosta da qualche parte in gola e non voleva uscire. Infine riuscì a rispondere. Naomi voleva vederla per riprendersi il cellulare, non era un vero appuntamento, ma ad Emily scoppiava il cuore. L'avrebbe rivista il giorno stesso! Emily si presentò davanti al pub, più che puntuale, con le scarpe, la borsetta e il cellulare in un sacchetto. Le scarpe erano ancora un grosso punto di domanda, però era certa che fossero di Naomi. Non appena scorse una chioma bionda che si avvicinava, le si fermò il cuore. Era bellissima, era troppo.
''Hei Emily!'' Sorrise. Le stava scoppiando qualcosa dentro, poteva essere il cuore, poteva essere qualsiasi organo vitale: quella ragazza la mandava in tilt. 
''Hei'' Sorrise a sua volta per mascherare l'emozione, invano.
''Vuoi fare un giro? non mi va di stare seduta qui dentro, e poi c'è brutta gente.'' Propose Naomi, Ems annuì e si incamminarono verso il parco.
Ems cercò di ricostruire la serata, ma tutto quello che venne a sapere dalle risposte di Naomi era che lei si trovava lì per caso, mentre Emily era con la sorella Katy e il ragazzo dell'ultima, non era la festa di nessuno ma giusto un'occasione per fare casino e molta gente era stata male perchè girava troppa roba.
Si sedettero su una panchina e Naomi le puntò gli occhi addosso, quegli occhi come due aghi che la infilzavano lentamente e Emily non poteva che sanguinare in silenzio mentre vi si perdeva dentro. Allora le chiese delle scarpe. Naomi rispose un po' turbata. ''Non ti ricordi nulla?''
''No.'' L'espressione di Naomi lasciava trapelare una delusione percepibile nell'aria, ed Emily si sentì soffocare. Cosa doveva ricordare di quella festa? Naomi tirò fuori le scarpe dal sacchetto e iniziò a spiegare.
''Ieri sera eravamo entrambe un po' fuori a un certo punto, e quanto tu eri stanca di ballare mi hai proposto di andarcene da un'altra parte. Siamo andate a casa mia.'' Fece una pausa. ''Mi spiace che non ti ricordi nulla..'' Emily era ossessionata dal desiderio di sapere. 
''Continua''.
''Okay, beh, poi ti ho messa a letto perchè deliravi un po', e mi sono stesa di fianco a te..''
Non c'era bisogno di andare avanti a spiegare, le parole non servivano più, le parole non servono mai in certi momenti, Emily ormai ricordava perfettamente ogni particolare di quella serata con Naomi, delle loro labbra che combaciavano perfettamente, ricordava che per scoprire se era solo un caso avevano provato ad incollarle ancora, e ancora e ancora, e quelle mani fredde la toccavano, la sentivano davvero, solo a quelle avrebbe permesso di stringerla, avrebbe permesso di arrivare ovunque.. E quegli attimi interminabili in cui Naomi la sfiorava, la cercava, la sentiva, le leccava le labbra, il collo, il seno, mentre quelle mani fredde scivolavano lentamente verso il basso e quelle dita le facevano emettere gemiti, le facevano sussurrare quel nome, le facevano venire voglia di amarla per sempre, come in quel momento. Si erano amate fino a farsi male, ed Emily, anche per effetto dell'alcool, mentre si rivestiva confuse le sue cose con quelle di Naomi. Emily la interruppe e si sporse in avanti, era ormai irrimediabilmente vicino a quegli occhi, avrebbe voluto fare l'amore di nuovo con lei, con quelli, in quello stesso istante, ma si limitò a sfiorarle le labbra, a cercarla ancora, senza sapere se ci sarebbe stata una risposta a quel bisogno di calore. Noami rispose. La afferrò ed iniziò a baciarla con passione, continuava a leccarle le labbra, non avrebbe mai voluto staccarsi da quella ragazza conosciuta solo il giorno prima.
''Naomi..'' disse ansimando Emily, dispiacendosi del doversi separare da quel bacio.
''Si?''
''Ma tu sei..? Cioè, come me?''
''Non lo so. Ma so che quando trovi qualcuno che ti fa stare bene, non importa chi sia, devi tenertelo stretto.''
  
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