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Autore: Diomache    29/06/2006    4 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!!!!!!
Eccomi con un altro capitolo!mi scuso se è leggermente più breve degli altri ma ho dovuto dividere a metà e farci due capitoli altrimenti mi veniva fuori un n°23 di quasi ventidue pagine.. praticamente illeggibile, vi pare?
Ok, vi lascio al capitolo confidando che commenterete numerosi, kiss!!!

Ciao Franca!!!!
Grazie per i complimenti… in effetti era un tantino forzato, però volevo inserire il tradimento di Daniel proprio in quel frangente, per renderlo ancora (se possibile) più viscido… sconvolgerla proprio no.. ma ti assicuro che metterà parecchio i bastoni tra le ruote!!!! Grazie ancora!
Un bacio!!

Ciao Damynex!!!
Ma come fai ad anticiparmi sempre??? Certo che Tom e Daniel si incontreranno.. e ti assicuro che gliene suonerà di santa ragione!!! Verrà il momento in cui ci vendicheremo tutte!! Purtroppo in questo chap H&M hanno un ruolo più di secondo piano perché dovevo sciogliere un altro nodo ma ti assicuro che nel prox avranno più risonanza!!
Un bacio!!

Ciao Miyu90!!
Ma no, non sono cattiva…. Rose verrà ripagata, vedrai, si prenderà la sua bella rivincita… anche se devo ammettere che povera Rose mia, gliene ho fatte passare, eh, in questi 23 chap.. grazie dei complimenti, spero che questo chap possa piacerti!
Un bacio!!

Ciao PhoenixLupin!!
Grazie dei complimenti, sono contenta se ti ho trasmesso qualche emozione… purtroppo Daniel è ben lungi da togliersi dalle pal… ehm, dalla storia.. comunque stai tranquilla, lasciagli il tempo di incontrarlo e poi ci pensa Tom a metterlo in riga!
Grazie ancora di tutto, spero che questo chap ti piaccia!
Un bacio!!

Ciao Pipa_bella!
Ognuno ha i suoi gusti però è davvero restrittivo dire che è come 3msc. Se vai avanti con la lettura vedrai che, nonostante un po' gli somigli lo ammetto anch'io, poi prende un altro binario. Ciao!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XXIII:

IN GUERRA E IN AMORE...

"In amore un silenzio vale più di un discorso" Blaise Pascal

Due settimane dopo.

Il vento gradevole e davvero caldo di quella mattina scompiglia dolcemente i capelli lisci della ragazza, lasciando anche che le contornino il viso in maniera del tutto angelica. La ragazza cammina lentamente sottolineando i suoi passi nella ghiaia con uno sguardo un po' insonnolito. Tuttavia, nonostante lo sguardo un po' assonnato, sul suo giovane viso rimane comunque abbozzato un sorriso. Dopo ancora qualche passo gira velocemente a destra, passando tra una fila di tombe ed un'altra. Sospira. Cielo, che posticino tranquillo…
Si posiziona meglio la borsa sulle spalle e sistema con cura il mazzo di gigli bianchi che porta nella destra. Ancora qualche passo e ci siamo. E infatti eccoci arrivati. Appena sulla sua sinistra c'è un bel sacrario di marmo che splende sotto la luce di quel bellissimo sole mattutino. Sorridendo la giovane si fa il segno della croce, poi sistema con devozione i fiori davanti alle foto un po' sbiadite dei genitori.
I suoi occhi benevoli si posizionano prima sulla foto della sua mamma.
La sua dolce mamma Elisabeth.
Mamma mia quanto le somiglia. Fisicamente ne è la fotocopia. Gli stessi occhi, la stessa espressione, lo stesso sorriso. Il carattere, invece, è un po' più di papà William c'è da dirlo. Più fuori di testa come lui, più pazza come lui. Della delicatezza di Elizabeth ha poco o nulla, di lei è rimasta la caparbietà, il saper avere un obbiettivo e andare fino in fondo, la determinazione.
Che bello. È proprio una miscela tra i due genitori.
"eccoci qui.- sussurra Rose sistemando di nuovo i fiori.- hai visto che bel sole, mamma?" mormora sorridendo.
"dai, non guardarmi così. È inutile che ti racconti tutto, lo so. Tu da lassù puoi vedere ogni cosa e… saprai benissimo come sto ora. Dai, saprai anche che oggi sto molto meglio. Anzi, sto iniziando a sorridere. Ma non pensate, ho passato due settimane d'inferno. Ops, scusate.- continua sorridendo.- beh anche se io sono sicura che voi siete in Paradiso o in Purgatorio .... non mi sembra molto delicato parlare d'inferno con due persone.. che non ci sono più. Comunque, dicevamo? Ah, sì. Sono stata parecchio male in questi giorni. Il ricordo della morte di tutti e due mi stava mandando fuori di testa. E poi c'era il musical che non ha fatto altro che peggiorare le cose!
Perché? In primis perché la presenza assillante di Daniel, sul serio, mi mandava in crisi! Poi il miracolo. - sorride.- e non ditemi che non è stato merito vostro perché tanto non ci credo! Avanti, vorreste dirmi che non avete messo voi in testa a Mary l'idea di separare me e Daniel dal ballare insieme??? No? E come mai Mary prima era tutta sicura che io e lui dovevamo iniziare a ballare insieme da subito e poi all'improvviso non lo è stata più e ci ha tenuto due settimane divisi??"
Sospira di nuovo guardando le foto dei familiari con aria furbetta e complice.
"grazie.- continua.- tanto lo so che c'è stato il vostro zampino. Purtroppo il vostro intervento non è potuto durare a lungo. Da oggi io e Daniel iniziamo a ballare insieme come coppia, come Febo ed Esmeralda. Iniziamo ad inserirci nel musical. E avremo occasione di parlarci di nuovo, disgraziatamente."
Si inginocchia davanti a loro, con una smorfia di dolore al contatto dei sassolini della ghiaia con le sue ginocchia.
"ma non temete. Non lascerò che tutto mi travolga di nuovo. Sul serio. Sarò forte come mi avete insegnato voi.- i suoi occhi si fanno un po' lucidi.- come lo sono sempre stata, d'altronde, no? Ti ricordi, papà, come mi chiamavi? Testa di marmo. Ah, quanto mi facevi rabbia quando mi chiamavi così…- sospira di nuovo mentre con le dita sfiora la foto del genitore.- riprendendo il discorso, questo musical mi sta rompendo sul serio. E lo sapete benissimo il motivo: mi tiene lontana dal mio Tom."
Sorride arrossendo proprio come fosse davanti ai suoi genitori in carne ed ossa e parlasse loro del suo fidanzato.
"so cosa state pensando.- mormora, riflessiva.- so cosa mi direste ora se foste qui. Mi direste che sto facendo un grosso sbaglio: se tengo così tanto a Tom, dovrei parlare di tutto con lui, anche del mio passato. Ma come potrei, in questo periodo?? Vi devo forse ricordare che in queste due settimane io e Tom ci siamo sentiti solo per telefono??? Non potevo parlargli di qualcosa di così delicato al telefono, vi pare?-sbuffa.- musical del cavolo… va bene, tanto mancano solo due settimane poi tutto finirà. Sì, perché, non lo sapete? La prima del musical è stata anticipata di ben 15 giorni! Ah guarda, ormai mi sono convinta: questi mi vogliono far uscire di testa! Anticipano per motivi di soldi e ci costringono ad orari assurdi per provare e riprovare… ho paura che ne uscirà un casino. Comunque quando questa storia sarà finita parlerò a Tom, gli dirò tutto!- esclama con aria convincente, poi più riflessiva.- … e lo porterò qui, promesso. Ve lo presenterò in grande stile, anche se poi, lo conoscete già."
Sorride e in aria di congedo si alza notando che i sassolini della ghiaia hanno fatto tante piccole fessurine sulle sue ginocchia.
"bene.- dice scrollandosi la polvere dalla gonna.- vado. Tom mi sta aspettando. Ci siamo messi d'accordo che almeno avremo fatto colazione insieme questa mattina… lui prima di andare al lavoro, io prima di andare alle prove del musical. Ci siamo dati appuntamento alle sette e mezzo....scusate, avrei voluto restare ancora, ma non vedo l'ora di vederlo.- sussurra, emozionata.- ok, cercate di capirmi, sono pur sempre innamorata, no?" si piega con la schiena e sfiora con le labbra prima la foto di mamma Elizabeth poi quella di William, suo padre.
"io vado. A presto."
Sospirando si fa di nuovo il segno della croce, sorridendo all'indirizzo dei suoi genitori.
Sì, ora sta molto meglio.
È di nuovo tranquilla, allegra, serena. E sa anche come comportarsi con Daniel.
Ora il suo passato non le fa più paura.
S'incammina per fare la strada a ritroso ed uscire dal cimitero ma prima di svoltare l'angolo si volta verso i suoi genitori e, sorridendo, lancia loro un bacio con la mano.

Il bar 'Ilary' dove i due innamorati si sono dati appuntamento per fare colazione insieme e vedersi ,finalmente, dopo due settimane in cui si erano sentiti solamente per telefono, è proprio un bel locale, almeno così sembra dall'entrata. Un posto fresco e brillante a partire dall'insegna in cui il nome 'Ilary' è contornato da bellissimi girasoli. La ragazza posteggia proprio davanti al bar e scende, guardandosi istintivamente intorno. Si trova nel quartiere dell' Upper East Side, che si caratteristica per essere un'esclusiva zona residenziale di Manhattan.
Un quartiere di ricconi… pensa, sospirando.
Arriva proprio davanti alla vetrina del bar e lo vede, seduto ad un tavolino già imbandito di molte cose buone adatte ad una colazione. Prima di entrare si concede il lusso di osservarlo qualche istante, attentamente, proprio come il primo giorno che l'aveva visto e si era letteralmente persa in quei occhi blu mare. Con la testa leggermente inclinata di lato, la ragazza osserva il profilo di Tom un po' accigliato per il suo ritardo e gli occhi puntati sulla tovaglia mentre giocherella con un coltello. È vestito elegantemente anche questa mattina, come sempre, ormai. Eppure, nonostante sia stretto in uno smoking che potrebbe sembrare impeccabile, se si osserva bene c'è sempre qualcosa di stonato, di disordinato che non fa di lui un perfettino raffinato… quella camicia sempre con un bottone slacciato, per esempio, quel modo così naturale di indossare la giacca e la cravatta ogni volta un po' storta. Per non parlare poi dell'espressione del suo viso:
sempre così ironica, frizzante, brillante, furba, affascinante e a volte assai poco adatta agli abiti chic che indossa.
Riesce ad essere ed apparire un ribelle, uno spirito libero anche con uno smoking e una ventiquattrore in mano.
E pensare che Sean era grigio e spento anche con addosso il completo più stravagante.
Sospirando entra nel bar aprendo la porta e facendo così azionare il campanellino sopra di essa che sottolinea l'entrata di ogni cliente. A quel rumore Tom e molti altri del bar.- com'è naturale.- si voltano in maniera istintiva verso il portone e gli occhi blu del ragazzo si illuminano non appena incontrano quelli verdi smeraldo di lei. Si sorridono quasi in contemporanea.
Rose deve frenare l'impulso di corrergli incontro e gridargli quanto gli è mancato, piuttosto si impone il suo ormai leggendario self-control e, lasciando che i suoi occhi si perdano lentamente nel mare di quelli del suo ragazzo, si avvicina finalmente al suo tavolo. Tom scatta in piedi e, salutandola, le bacia dolcemente le labbra, con un contatto fin troppo breve per entrambi.
"Dio, quanto mi sei mancata." È proprio Tom ad iniziare il discorso, con quel suo accento così maledettamente personale ed affascinante.
"anche tu." Sussurra Rose allungando la mano per prendere quella del ragazzo. "non mi pare vero che finalmente posso vederti. Sentirti al telefono non mi bastava più.."
"a me non è bastato mai.." le confida Tom mentre non smette di tenerle la mano.
Sospira e sorridendo riprende. "ti vedo meglio però. Dalla tua voce al telefono deduco che devi aver passato due settimane di fuoco, vero? Sembravi così.. stanca.."
"Lo ero.- gli confida Rose mordendosi la lingua per non poter sviscerare tutto per filo e per segno ora. -e ti avrei tanto voluto vicino.. lo sai?" gli sussurra appena con voce così carica d'emozione che per un istante Tom ha il dubbio che sia accaduto qualcosa di più grosso che abbia sconvolto la vita della sua ragazza in queste settimane, senza che lui ne fosse minimamente a conoscenza.
Qualcosa di più importante della stanchezza, dello stress del musical. Qualcosa che giustifichi la commozione di lei in questi istanti, qualcosa che spieghi come mai i suoi occhi appaiono così stupendamente lucidi e abbissali, ora. Come se nascondesse un segreto che muore di rivelare.
Ma è solo un attimo. Qualsiasi cosa Rose gliene avrebbe parlato, ne è sicuro. Non riesce a credere che se fosse accaduto davvero qualcosa la sua piccola anima gemella non gliene avrebbe proferito parola nemmeno per sbaglio.. Rose è impulsiva, non sa nemmeno se sarebbe capace di tenersi un segreto. E poi perché dovrebbe farlo? Con un gesto quasi di stizza accantona quegli stupidi pensieri e riprende: "almeno oggi ci siamo potuti vedere. A che ora devi attaccare tu?"
"alle nove e mezzo. Tu?"
"le nove." Risponde Tom versandole del caffè nero e amaro, proprio come piace a lei.
I due bevono un istante il caffè lasciando che tra loro cali il silenzio. Che peccato. Tutti questi impegni non permettono loro di frequentarsi come vorrebbero…la mattina iniziano presto, il pomeriggio sono impegnati entrambi fino alle cinque e trenta, poi Tom è libero ma Rose è ancora schiava della danza classica per almeno altre cinque ore. E vedersi dopo sarebbe pressoché impossibile per Rose che, stanca morta, appena il tempo di mettere qualcosa sotto i denti si butta sul letto a dormire. Hanno questi istanti la mattina, e sono fortunati ad averli perché, ad esempio, la settimana prima Tom iniziava a lavorare alle otto e quindi non c'era nemmeno il pensiero di un caffè insieme. Oggi che però hanno ancora un'ora di tempo, sembra brutto sprecare questo tempo lì, in un bar, a bere caffè. Sembra davvero terribile.
Sta pensando a questo Rose mentre posa la tazzina di caffè sul tavolo. E chissà, forse lo ha pensato anche Tom perché il ragazzo, finito di bere, invece di concentrarsi sulle prelibatezze del tavolo imbandito, ha preso la sua mano e, portandosela alla bocca, ne ha baciato il dorso, con un sorriso e una malizia non certo casuali.
"Thomas.- Rose sussurra il suo nome quasi con affanno.- ma tu hai tanta voglia di mangiare?"
Quelle parole sembrano togliere al ragazzo i freni inibitori che aveva avuto fino a quel momento.
Lo vede sospirare d'emozione mentre i loro occhi non si lasciano un secondo. "vieni con me."sussurra quindi continuando a tenerle la mano e facendola alzare velocemente dal tavolo.
Con il cuore che non smette di batterle all'impazzata nel petto, Rose si lascia condurre, leggera e felicissima dal suo ragazzo fino a fuori dal locale.
"signori!- un cameriere prova a protestare per la loro improvvisa uscita ma la voce gli muore letteralmente in bocca non appena si accorge dei 10 dollari che Tom ha lasciato proprio sotto la tazzina.- ah.. ehm, eh, buon giorno signori!!!" urla poi, felice, all'indirizzo dei due ragazzi che varcano la soglia mentre Tom fa con la mano al barista un cenno di saluto.
Una volta fuori dal locale il ragazzo conduce la sua donna verso il complesso di ville che circonda da un lato ed un altro la bellissima strada.
"Tom, ma… dove mi porti.."sussurra, emozionata e confusa allo stesso tempo.
Il ragazzo si ferma e si volta a guardarla. "ti ho portato in questo bar proprio perché volevo fartela vedere… è tanto tempo che aspettavo un'occasione così...."
"ma vedere cos.. aah" urla la ragazza che non ha il tempo di finire la frase perché Tom, inaspettatamente, l'ha presa in braccio a mo' di principessa.
Rose scoppia a ridere mentre protesta. "mettimi giù, ma che fai?"
"adesso lo vedrai.." le sussurra il ragazzo all' orecchio mentre la conduce verso la porta di un bellissimo appartamento circondato anche da uno stupendo giardino. Entrano e fanno in questa dolce posizione tutte le scale, anzi, per correttezza le fa tutte Tom mentre sostiene il leggero peso della ragazza che, commossa e felice, si stringe forte a lui, facendo passare le braccia attorno al collo del suo amato. Durante il tragitto incontrano un paio di coppie di signori che salutano ilari e divertiti la giovane coppia. Una vecchietta addirittura vedendoli passare scoppia in lacrime e osservando lo smoking del ragazzo e la gonna bianca (anche se corta) di lei grida, esultante:
"evviva gli sposi!"
Tom e Rose scoppiano a ridere finché finalmente il ragazzo giunge all'ultimo piano dell'appartamento, davanti alla porta di quella che sembra essere una specie di mansarda.
Rose gli dà un bacio sul collo mentre con il cuore in gola osserva il suo ragazzo aprire, reggendo il peso di lei con un braccio solo, la porta della mansarda.
I due varcano la soglia così, lei ancora tra le braccia di lui. Tom con un piede chiude la porta dietro di se e conduce la ragazza all'interno di quel piccolo e tenero appartamentino arredato all'interno di una mansarda, semplice ma così accogliente che Rose si sente subito come se vivesse lì da secoli.
Il ragazzo la posiziona a sedere sul tavolo del salottino e la guarda, emozionato e leggermente ansimante. "questa, volevo farti vedere.." sussurra, con il volto vicinissimo al suo.
Gli occhi verdi di Rose viaggiano per la piccola stanza, trovandola semplicemente adorabile.
"è… il tuo rifugio segreto?" domanda lei con voce bassa e sensuale.
"una specie, sì.- risponde il ragazzo sfiorandole la pelle con le labbra.- tutti ce ne hanno uno, no?"
"Io avevo una casa sull'albero." Mormora sorridendo la ragazza e osservandolo intensamente, lasciando che il verde dei suoi occhi si confonda con il blu oceano di quelli di lui.
"anche questa è un po' la mia casa sull'albero." le confida il ragazzo.
"un posticino tranquillo dove hai sempre portato le tue conquiste?" domanda Rose con un tono indagatorio.
Tom scuote la testa. "sei la prima donna che entra qui.- le bacia la fronte, mentre ancora ansima.- e giuro che sarai anche l'ultima." La ragazza gli sorride e lo abbraccia con così tanto slancio che Tom deve concentrarsi per non perdere l'equilibrio. Poi la prende di nuovo in braccio e sotto le risa di entrambi la conduce in camera da letto, una camera piccola e con un letto altrettanto piccolo, ma nessuno dei due sembra farci caso. Finalmente si baciano poi Rose toglie pezzo per pezzo l'elegante smoking del suo ragazzo, successivamente si lascia spogliare. Si baciano di nuovo lasciando che le mani di entrambi viaggino sui loro corpi bollenti ed ebbri d'amore.
Quindi si amano, distesi su quel letto troppo piccolo per tutti e due.
"tu non..." sussurra ad un certo punto la ragazza, sotto di lui, stringendosi al suo corpo caldo e rassicurante.
"non cosa?" risponde il ragazzo, ansimante dalla frenesia di quegli attimi in cui l'amore sembra giungere al culmine.
"non mi tradiresti mai, vero?" completa la frase Rose e in quell'istante una lacrima le scivola via dagli occhi e le riga il viso. Tom le bacia la guancia asciugandogliela, poi, con il fiato rotto risponde. "mai."
Rose fa come un sospiro di sollievo, poi ansimando, sussurra con la voce carica di sentimento:
"baciami, baciami, amore mio.." e Tom la bacia, con quel suo solito modo di fare, confortante e tenero da un lato ma anche così maledettamente sensuale ed entusiasmante.
Tempo dopo si ritrovano ancora abbracciati e distesi in quel piccolo letto. Tom passa una mano fra i capelli di lei, leggermente sudati a causa di quel caldo torrido che da qualche giorno imperversa sulla grande mela. "c'è una cosa che vorrei darti.." mormora il ragazzo distaccandosi un istante da lei.
Gli occhi della ragazza si accendono di curiosità: "che cosa?" domanda, rizzandosi su un gomito.
"aspetta." Infilatosi i boxer, il ragazzo si alza e si dirige in una stanza di quella piccola mansarda.
Torna con la mano destra chiusa a pugno dietro la schiena. Rose si alza a sedere e osserva trepidante il proprio uomo. "eddai, dimmi cos'è.." esclama intrigata.
Tom inarca la linea bionda del suo sopracciglio destro e le intima. "eh no. Chiudi gli occhi."
E Rose obbedisce fedelmente serrando i suoi profondi occhi verdi.
"dai, avanti, li ho chiusi, mi vuoi far morire???"
"mamma mia, sei peggio di una bambina.. su, aprili.."
Immediatamente gli occhi della ragazza si aprono e la giovane rimane letteralmente senza parole non appena vede il piccolo mazzo di chiavi che il ragazzo le sventola a pochi passi dal suo naso.
"sono.."
"sì.- la anticipa il ragazzo.- dai, non fare quella faccia… so che è un buco questo posto ma.. ci tenevo davvero che tu ne avessi le chiavi. Vorrei che fosse un po' il nostro rifugio…"
Due lacrime di gioia rigano il volto della nostra Rose che subito dopo scatta fulminea tra le braccia del suo ragazzo.
"è un'idea bellissima amore mio..- sussurra, emozionantissima.- io.. non ho parole.."
"allora dammi un bacio" propone Tom con fare suadente e la sua ragazza non accenna a protestare, anzi, in uno slancio congiunge le sue labbra a quelle di lui, stringendolo forte a se.
Quando si staccano il ragazzo le accarezza il viso, ammirandone la dolcezza. "mi sei mancata tanto questi giorni. Non ho fatto che sognarti.."
"oh, anche tu mi sei mancato tanto.."risponde la ragazza, mentre, involontariamente i suoi occhi si ombrano leggermente.
"che cosa c'è?- le domanda Tom, sollevandole il mento.- brutti pensieri?- vedendo che la ragazza non risponde, anzi, distoglie lo sguardo, continua.- ma dai, non dirmi che stai pensando al musical! E stacca un po', no? Ah, a proposito! Quando vedi James digli che.."
Rose scatta. Ecco l'occasione. "James non balla più con noi."
Tom aggrotta la fronte. "cosa?"
"sì è rotto una gamba.- spiega frettolosamente volendo andare a parare altrove.- e lo ha sostituito un ballerino.. che si chiama Daniel.."
"ah.- mormora Tom alzando le spalle.- e che tipo è? Bravo?"
"Tom, Daniel è.."
"cazzo, le nove!" esclama il ragazzo rizzandosi in piedi, incredulo che l'orologio a cucù all'interno della stanza segni sul serio quell'ora lì. Rose lo guarda depressa. "ma io ti devo parlare."
"Rose devo andare, adesso..- le risponde frettolosamente mentre raccatta i suoi pantaloni e ricomincia a vestirsi con il suo smoking.- ne parliamo domani, va bene? Infondo che fretta hai di parlarmi di questo tipo…?."
*ah, sapessi.* pensa la donna passandosi una mano tra i capelli.
"fermo, hai fatto un casino!" esclama ridendo, poi alzandosi dal letto e sistemando con pazienza il colletto della camicia e la cravatta che invece Tom aveva completamente storto, nella fretta. "ecco, così va bene.- sussurra.- sembri Brad Pitt in 'Vi presento Joe Black'."
"spero di essere un tantino più interessante di Joe.- commenta Tom finendo di prepararsi. -e poi, scusa, non avevamo dato per assodato che sono più bello io di quel cinquantenne?"
"ma quale cinquantenne, va' al lavoro, va'!" gli risponde ironica la ragazza mentre lo bacia di nuovo sulle labbra. "ci sentiamo stasera, ok?"
"contaci." Le risponde il ragazzo lanciandole un bacio e scomparendo velocemente dalla sua vista e poi anche da quel piccolo ed incantato appartamento. Niente, non è riuscita a parlargli nemmeno questa volta. Pazienza sarà più fortunata domani. I suoi occhi si posizionano qualche istante sul mazzettino di chiavi e subito il pensiero di Daniel se ne vola via con la stessa velocità di un branco di fenicotteri.
Questo posto è anche il suo ora… come una sorta di nido….
Il loro posto segreto.
Non aveva mai avuto qualcosa di comune con Tom, qualcosa da condividere con lui.
Ora ce l'ha e la sensazione che prova è proprio bellissima.

Il rumore lento e continuo della metropolitana sembra quasi cullarla, questa mattina, mentre, con il capo appoggiato ad uno dei pali che intervallano i sedili, osserva staticamente il cellulare.
Hud sospira per il caldo e si lega i suoi lunghi capelli ricci in modo che le diano un po' di sollievo, almeno loro. Il suo cellulare continua a rimanere muto, acceso ma silenzioso come una tomba.
Michael, perché non ti fai sentire?? Si chiede. L'ultima volta che aveva parlato con lui era stato due giorni fa quando lui le aveva telefonato ma lei lo aveva liquidato con poco, mentendo, dicendo che doveva uscire di casa e che non potevano vedersi. E ora si pente di averlo volutamente ignorato.
Le manca da morire.
Michael giustamente non si fa sentire, magari l'ha capito che l'altro giorno lei lo aveva liquidato e basta, che lei non voleva vederlo, non che non poteva. Ma sì che l'ha capito. Michael è un tipo sensibile, attento, premuroso. E lei aveva troppa insicurezza nella voce, tremava ne è sicura.
Ti prego, cellulare, illuminati. Darebbe l'oro per un suo sms. Ma poi, se Michael gli chiedesse di uscire? Che risponderebbe? Michael vorrebbe spiegazioni, è chiaro. Vorrebbe sapere come mai si è congelata tanto, si è distanziata da morire. E lei? Sarebbe pronta a dirgli la verità?
Sospira e si passa una mano sugli occhi. Non può farlo. Non può andare da lui e dirgli che lo ama.
Se Michael non fosse pronto ad iniziare una storia come si deve?
Mamma mia, quant'è complicata la vita. Perché non ha il coraggio di andare da lui, al lavoro e urlargli addosso che vuole stare con lui ma veramente con tutta se stessa! Vuole una storia seria, forte, profonda, vuole dirgli ti amo, e vorrebbe che anche lui la ricambiasse. Ma non si può illudersi troppo. Se Michael non la amasse?
Le riaffiorano in mente le parole di Rose, l'altra sera. Secondo la sua migliore amica lei sta sbagliando tutto. Dovrebbe vederlo perché ignorarlo non serve a niente solo a distanziarsi e dovrebbe parlare chiaro. In due parole, dovrebbe dichiararsi.
"Oh, non è facile, Rose." Le aveva risposto l'altra sera mentre sorseggiava un'aranciata. "vorrei vedere te al mio posto.."
"guarda che anch'io mi sono trovata in una situazione simile alla tua.- le aveva risposto lei con la sua voce esplosiva, esperta e rassicurante. E tenace. Maledettamente tenace quella ragazza.- quando Tom mi ha baciata, quella sera, la prima cosa che si è preso da me è stato un bello schiaffo."
Hud aveva sgranato gli occhi. "cosa?"
"proprio così.- il sorriso di Rose le era parso pieno di ironia.- io avevo le tue stesse identiche paure. Anzi, se posso dirti, ero anche in condizioni peggiori di te. Io infatti non avevo mai frequentato Tom, quella era la mia prima uscita. E quello prende e mi bacia!"
"e poi?"
"poi gli ho detto che non volevo essere una delle sue conquiste, un nome in più ad aggiungere alla sua lista, una con cui scopare e basta."
Hud l'aveva guardata, piena di ammirazione. "e.. lui?"
"lui ha detto che non sarebbe stato così."
"e tu..- continua- come sapevi che ti aveva detto il vero?"
"perché disse d'amarmi, Hud.- la voce di Rose a questo era diventata bassa, quasi sussurrata.- è quello che devi fare anche tu. Devi dirgli che così non potete andare avanti. Che vuoi lui e nient'altro e non ti accontenti di una storia a metà. Ora che hai capito che l'ami, devi sapere se ti ama anche lui. "
Ha ragione.- pensa, mentre nota che la metropolitana si sta riempiendo.- ma è la sua reazione che mi spaventa. E se lui non tenesse così tanto a me?
"a questo punto hai davanti un bivio, amica mia." Rose aveva risposto anche a questa domanda.
"o lasciare che tutto resti com'è adesso.- aveva ipotizzato con uno sguardo schifato.- o prendi coraggio e ti dichiari. Via, come va va! Se lui non ti ama, allora è stato meglio capirlo subito prima che tu sia coinvolta di più e se ti ama…- la sua voce le era apparsa quasi tremante.- inizierai la storia più bella che tu abbia mai avuto."
"e.. se chiede tempo?" aveva domandato, mentre si mangiava le unghie, nervosa.
"non dare l'impressione di una che vuole tutto e subito ma neanche di una ragazza che è disposta ad aspettare all'infinito, in entrambi i casi dimostrerai che non tieni abbastanza a lui. Se vuoi una risposta subito mostri di non avere rispetto nei suoi confronti e verso i suoi sentimenti, se gli lasci un mese per riflettere, lui penserà che se puoi aspettare così tanto una sua risposta vuol dire che infondo non te ne importa poi tanto."
Gli occhi scuri di Hud la osservavano, basiti. "io.."
"se ti chiede tempo tu digli che lo accetti e lo rispetti ma- mima una faccia arrabbiata.- aggiungi che non sarà in eterno!" avevano riso come due pazze dopo.
Oh Rose. Ma come fai ad avere tutte le risposte, tu?
Come fai ad essere sempre così sicura di quello che vuoi?
Se non ci fossi tu con me, non avrei capito quanto ci tengo a lui, lo sai?
La metro si arresta e Hud con uno scatto si alza e scende velocemente. È arrivata. Ritornata alla luce del sole decide di prendere coraggio. Afferra il cellulare e compone il numero della fabbrica di Nick dove Michael lavora come operaio.
Adesso basta con i ragionamenti e le insicurezze. È ora di agire.
Dopo qualche istante un voce un po' metallica dice: "pronto, Bishop's.."
"ehm buongiorno vorrei parlare con il signor Michael Hurst, se possibile." Esclama Hud con la voce un po' tremante mentre cammina tra la folla.
"sì, un attimo vedo se può risponderle.."
Seguono attimi gelidi. Hudson aspetta in linea trattenendo letteralmente il fiato, come se il sangue le si fosse letteralmente fermato nelle vene.
"pronto, signorina, è ancora in linea??" la voce della ragazza le fa quasi paura.
"sì…- sussurra con voce roca.- sì!" esclama poi, più decisa.
"mi dispiace ma il signor Hurst non può proprio lasciare il posto di lavoro, è un divieto tassativo."
La ragazza si ferma sul marciapiede, chiudendo gli occhi e assorbendo il colpo. No, dai, impossibile che sia così sfortunata! Lei deve parlare con Michael, deve! Ritenta: "la prego, non può tentare di nuovo?? Gli dica che lo cerca.."
"La prego non insista. Buongiorno."
"no, aspetti.." mormora infine sentendo che la donna che riattaccato. Con gli occhi pieni di lacrime e rabbia, schiaffa il telefono in borsa e si incammina con passo furioso verso l'università.

La musica si interrompe e con essa anche l'ultima piroetta della ballerina che si immobilizza sul palco, con fare quasi altero, personificando pienamente la personalità superba e tradita di Fiordaliso.
"ok!- esclama Lola annuendo.- andiamo avanti con la scena dopo!! Avanti con Esmeralda, Febo, Frollo e Quasimodo!" Lola, il braccio destro tuttofare di Mary, si gira verso di Rose strizzandole l'occhio. "vieni Rose tocca a te."
Rose annuisce nervosamente mentre lentamente i suoi occhi si posizionano sull'entrata della scala a chiocciola, quella che porta alla sala prove, dove tra breve usciranno Daniel e Mary. Lola intuisce i suoi pensieri e dice, con aria confidenziale. "povero ragazzo.- inizia, guadagnandosi uno sguardo interrogativo dell'interlocutrice.- ma si, poveraccio… Mary l'ha spremuto queste due settimane… è stata con lui là sotto fino a notte tarda, anche per due ore dopo che eravamo andati via tutti…"
"però.." sussurra Rose leggermente soprappensiero.
"ormai Daniel sa la parte alla perfezione!- dice con entusiasmo la donna.- sarà anche meglio di James.."
"James è un grande ballerino professionista.- la voce di Rose suona seccata e alterata.- altro che.."
"Ehi.- Lola la interrompe prima che potesse aggiungere qualcos'altro.- siamo d'accordo che James è molto bravo. Ma tu dovresti vedere Daniel… davvero, sembra che la parte di Febo sia stata fatta apposta per lui."
*ovvio.- pensa mentre si aggiusta il tutù..- la parte del traditore, del subdolo seduttore non può che calzargli perfettamente…*
"ah, eccoli." La voce di Lola interrompe i suoi pensieri. Gli occhi verde smeraldo di Rose si concentrano subito sull'entrata della scala a chiocciola da dove è appena uscita Mary e, dietro di lei, Daniel. In queste due settimane non aveva mai avuto occasione di parlargli anche se, da lontano, per lo meno, lo aveva intravisto un sacco di volte. Si ritrova a pensare di aver notato quanto sia bello ogni volta che l'aveva visto. Beh, che sia un bel ragazzo non si può proprio negare. E sembra proprio che non sia stata l'unica a notarlo….È appena arrivato e subito si è trovato tutta una scia di ballerine addosso che non fanno altro che cinguettare e sorridere manco fossero delle cagne in calore! E che, non hanno mai visto un bel ragazzo?? Sembrano tutte assatanate in questa scuola di danza, anche quando vedono Tom corrugano la bocca e si fanno bollire il sangue dall'invidia… mamma mia..
ecco Daniel che ancora conversa sottovoce con Mary. Lei gli parla in modo brusco, anche se meno del solito, e lui annuisce concentrato bevendo fedelmente tutte le parole della sua insegnante.
Non l'ha ancora vista. Meglio. Ma no, basta Rose, Basta! Devi riuscire a vederlo come un estraneo.
Come se lo avessi appena conosciuto… provaci, almeno.
Poi Daniel si volta e incrocia il suo sguardo. Le sorride subito, in maniera ironica e benevola. Rose si chiede se debba contraccambiare un sorriso così entusiasmato. Poi opta per un sorriso più accennato che altro. Mary per fortuna interrompe subito tutto quanto e grida, solenne: "proviamo solamente Febo ed Esmeralda, la scena di prima la proviamo dopo!!- si volta bruscamente verso di Rose.- HAI CAPITO??? SUL PALCO!- si rivolge quindi a Lola.- vediamo come va la prima volta che ballano insieme."
La ragazza scatta come una cavalletta, passa dietro le quinte e in breve si trova dietro le pesanti tende rosse di velluto. I cantanti si posizionano sul palcoscenico e ascoltano le istruzioni del regista che li istruisce riguardo la scena che devono provare. Rose si sente stranamente nervosa e sta ancora sistemandosi il vestito quando Daniel giunge accanto a lei. "ehi." Apre il discorso così, sempre con quel sorriso spontaneo e carismatico. Quel sorriso che anni fa le faceva girare la testa.
Rose alza lo sguardo e sussurra un "ciao" un po' spento.
"mamma mia, ho passato due settimane terribili in quel bunker laggiù, sai?! Un caldo pazzesco.."
"sì, laggiù fa davvero caldo.- concorda la ragazza, sciogliendosi un po' e intimandosi di mettersi da parte rancori e ricordi per cercare di poter cancellare il vecchio dolore riaffiorato.- come va con la parte?"
"mah, abbastanza bene. Adesso vedremo come ce la caviamo insieme.- sorride, un po' malizioso.- spero che verrà fuori la nostra vecchia intesa.."
Rose non sa proprio cosa rispondere ma fortunatamente l'inizio della musica zittisce entrambi che subito si concentrano per prendere bene il momento in cui dovranno fare la loro entrata in scena. Poi, elegantemente, uno dietro l'altra, entrano e si posizionano. Rose inizia subito a ballare- secondo copione- fissando intensamente Daniel negli occhi. Si solleva sulle punte e volteggia in una serie di piroette finendo direttamente tra le braccia del ragazzo, a pochi centimetri dal suo viso e dalle sue labbra. A questo punto anche Daniel inizia con la sua parte, prendendo Rose per la vita e con movimenti lenti e sensuali la solleva da terra in un poetico angelo che la ragazza esegue con maestria, per poi finire di nuovo in braccio a lui.
"STOP!" la voce di Mary fa immobilizzare tutti, ballerini e cantanti.
La donna a passi svelti si porta proprio sotto il palco. "CHE CAZZO FATE, DISGRAZIATI!!!!!!!!- la voce di Mary rimbomba in tutto il teatro, iniziando ad assumere toni sovrannaturali. Ha una voce così potente quella donna che potrebbe benissimo fare la cantante lirica, invece che stare a sfinire dei poveri ballerini come loro.- SCIAGURATI, MA DOVE AVETE LA TESTA?????"
Daniel e Rose si lanciano uno sguardo interrogativo, quasi. La giovane prende parola. "ma.."
"ZITTAAAA!!!-urla.- IO TE LA VADO A TAGLIARE QUELLA LINGUA, HAI CAPITO?????" quest'ultimo acuto è ancora più stridulo di tutti gli altri. Rose è sempre più esterrefatta dalla potenza e dalla resistenza delle sue corde vocali. Se ci prova lei a fare un urlo del genere non parla più per minimo un mese.
Mary si mette le mani tra i capelli. "SEI UNA MALEDETTA CRETINA, TI VUOI CONCENTRARE SI O NO, DEFICIENTE????? SEI PIU' GELIDA DI UN SURGELATO!-urla, non senza strappare un sorrisetto ironico a qualche ballerina invidiosa- QUESTO BALLO E' FONDAMENTALE! DEVE ESSERE ESEGUITO ALLA PERFEZIONE!!PIU' SCIOLTA, PIU' SENSUALE!"
"sì… mi scusi di nuovo.." balbetta la ragazza, rossa paonazza.
"NO CHE NON TI SCUSO!! E ADESSO PROVA SOLO A DIRE UN'ALTRA PAROLA E VEDI CHE TI SUCCEDE.- si calma un istante anche se i suoi occhi infiammati non smettono di fissare la povera malcapitata. Si volta poi scattosamente verso i tecnici, ma si rivolge a loro con un tono più umano.- e voi che fate, la siesta??? Sveglia!!! Rimettete la musica si riprova la scena!!"
Gli attori e i ballerini tornano tutti ai loro posti di combattimento, lanciando più o meno inconsapevolmente un'occhiata alla povera protagonista di quella sfuriata. Daniel, in particolare, poggia - anche se fuggevolmente.- una mano sulla spalla della ragazza. Rose alza di scatto gli occhi e lui le fa l'occhiolino in maniera amichevole.
Rose ricambia con un sorriso, questa volta, più tenero e affettuoso.
Molto molto molto dopo Rose e Daniel si trovano di nuovo sul palco stanchi, ansimanti che ascoltano le ennesime indicazioni di Mary sul pezzo da eseguire. Hanno ripetuto la scena un'infinità di volte, intercalandola con altre scene ma sempre restando nei pressi del palco, riscaldandosi e provando tra di loro, insomma senza la possibilità di fermarsi un istante. Sono circa le sette di sera, ora e la stanchezza inizia davvero a farsi sentire. Mary e Lola, di comune accordo, hanno deciso di lasciare qualche istante in pace Daniel e Rose che, più simili a zombi che a ballerini, ora, si trascinano dietro le quinte. "sono sfinita…" sussurra la ragazza sedendosi pesantemente su una sedia.
"anch'io.- le passa un asciugamano che la ragazza afferra al volo.- ci hanno spremuti senza pietà.."
"come due limoni." Concorda la ragazza osservando come sia passato il tempo chiusa in quel teatro ammuffito.
Daniel finisce di asciugarsi poi ripone l'asciugamano. "senti Rose…- inizia, con lo sguardo incerto.- posso parlarti?"
La ragazza deglutisce, nervosa, ma la sua voce suona abbastanza naturale. "va bene. Dimmi."
Daniel si avvicina di più, osservandola intensamente negli occhi. "senti.. io volevo scusarmi per il mio comportamento dell'altra volta.- inizia Daniel - sì, insomma, chiederti di uscire non è stato il massimo, visti i precedenti che abbiamo avuto."
"concordo.- replica la ragazza.- e poi Daniel, io sono anche fidanzata."
Il ragazzo non sembra affatto stupito. "lo so. Quel tipo biondo con la moto nera, vero? Quello che ogni tanto ti passa a prendere e che manda in delirio tutte le altre ballerine con la sua sola presenza, no?"
"sì- sorride.- lui."
"ah lo avevo capito.- sembra un po' pensieroso.- comunque, vorrei che accettassi le mie scuse, davvero non sono stato molto delicato, anche se tu non fossi stata fidanzata non sarebbe stato un bel gesto quello di chiederti di uscire, così, dopo quattro anni che ci siamo lasciati… e come ci siamo lasciati."
"già.- Rose prende una bottiglietta d'acqua e ne fa un sorso.- comunque accetto le tue scuse, non preoccuparti"
Daniel sembra davvero sollevato ora, e più sorridente esclama: "magnifico! Sai, questi giorni ci ho pensato spesso e avevo paura in una tua reazione…- le sorride con quel suo solito modo sensuale e ironico.- Rose c'è anche un'altra cosa che vorrei dirti…voglio che tu sappia una cosa…. Io.. non ho dimenticato.- La ragazza non abbassa lo sguardo.- non ho scordato quanto ti ho fatto del male, in passato. E vorrei dirti che mi dispiace."
Seguono attimi di silenzio, carichi di tensione, poi il ragazzo prosegue: "mi dispiace sul serio, Rose.
Ero uno stupido ragazzino di 19 anni e non capisco cosa mia sia saltato per la testa, sul serio…. non riesco ad immaginare quanto posso averti fatto star male.."
"basta." La voce della ragazza suona bassa ma abbastanza imperiosa. Daniel la fissa, un po' in tensione. Gli occhi verdi della ragazza si alzano dal pavimento dove si erano concentrati qualche istante e il ragazzo prova una fitta al cuore nel vederli quasi ridenti.
"basta, ti prego.- continua la ragazza.- voglio davvero metterci una pietra sopra. Sì, è vero. Mi hai fatto stare malissimo, non puoi nemmeno immaginare quanto. Ma sono passati quattro anni, eravamo piccoli ed ingenui tutti e due, non mi pare il caso di rivangare questa storia all'infinito."
*senza contare il fatto che ogni volta che ci ripenso sto di nuovo male.* conclude mentalmente.
Si alza in piedi, quindi, proprio davanti a lui. Daniel la guarda stupefatto dalle sue parole. Non pensava che lei potesse davvero reagire così se l'immaginava irrigidirsi, piangere magari e invece niente di tutto questo. Una donna sicura di sé, forte e tenace. Una donna molto più matura e scaltra della ragazza che conosceva. Una donna davvero affascinante nella sua aurea di sicurezza e di caparbietà.
"bene- sussurra il ragazzo, con voce bassa e sensuale. Poi i suoi occhi si fanno ridenti e con il suo solito carisma domanda, porgendole la mano- amici??"
Rose osserva la sua mano protesa verso di lei, come un esploratore osserverebbe un serpente. Che deve fare? Ritirarsi ora vorrebbe dire mandare a quel paese tutti i propositi che si era fatta e tutto il discorso di prima.. accettare però…sente improvvisamente la voce di Mary che la richiama sul palcoscenico, così, messa alle strette, stringe la mano di Daniel sussurrando. "amici."
E poi scompare via, correndo verso il palcoscenico. Il ragazzo resta a fissare il luogo dove c'era stata lei poco prima con un sorriso malizioso e determinato. Fa per andare anche lui ma voltandosi si imbatte involontariamente in Kiky, una delle ballerine minori.
"oh, attento!- esclama quella- o rovini tutti i fiori!" effettivamente Kiky regge in mano un bellissimo mazzo di rose bianche. Daniel non si scusa nemmeno, solo posa la sua attenzione sui fiori. Da dove provengono, per chi sono? Dubita che siano per Kiky, bruttarella com'è…
"e questi fiori?" domanda quindi.
"oh questi? Sono per Rose." Risponde la ragazza, con espressione incantata. "li ha portati il suo ragazzo, romantico, vero?"
bene… se la cosa prima poteva dirsi marginalmente interessante ora ha assunto tutto un altro spessore…
"ah si…- mormora.- e lei? Li ha già visti?"
Kiky nega con il capo. "no, sono appena arrivati. Vado a portarglieli" Kiky fa per muoversi ma Daniel la blocca sedutastante, prendendola per un braccio.
"lascia stare.- dice, gelido.- glieli do io. Sto andando da lei."
Kiky rimane interdetta qualche secondo ma dopo altre insistenze da parte del ragazzo si lascia convincere. "ok. Tieni." Daniel prende i fiori, fingendo di averne molta cura. Kiky si allontana subito dopo. Il moro resta a fissare i fiori con aria subdola, poi si dirige verso lo spogliatoio degli uomini. Vi entra e con uno scatto chiude pesantemente la porta dietro le sue spalle.
"il ragazzo, eh?- mormora osservandoli.- beh, non credere che ti farò fare vita facile, mio caro. Ti darò molto filo da torcere, io." Cerca il bigliettino e alla fine lo trova, nascosto tra le roselline.
Subito, senza un minimo di esitazione, lo apre e lo legge con grande interesse.
"Amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. - è una frase tratta dal film di 'vi presento Joe Black'- tu sei questo, si, e molto di più. Ti amo, Tom."
Tom…
Il volto del ragazzo si deforma in uno sguardo agghiacciante. Accartoccia il foglietto e lo getta violentemente nella pattumiera. Poi fanno la stessa fine anche le rose che vengono poi nascoste con quintali di carta igienica per evitare che qualche ficcanaso scopra la cosa.
"e che vinca il migliore, Tom." Ringhia prima di uscire dalla stanza, sbattendo brutalmente la porta.

Fine ventitreesimo capitolo

  
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