Capitolo
4: A volte tutto si può risolvere con un solo gesto
(Wake
me up)
Wake
me up inside
(I
can’t wake up)
Wake me up inside
(Save
me)
call my name and save me from the dark
(Wake
me up)
bid my blood to run
(I
can’t wake up)
before I come undone
(Save
me)
save me from the nothing I’ve
become
(Bring me to life)
I’ve been living a lie, there’s nothing inside
(Bring
me to life)
OK! Ho deciso.
Devo venire a casa tua per dirti tutto..
Seconda svolta a destra, appartamento grigio, terzo piano:
ricordo ancora molto bene dove abiti.
Sono già uscita e sono davanti il portone del tuo
appartamento.
La paura di suonare il campanello è tanta quanta quella di
essere respinta.
Suono il campanello: silenzio assoluto.
Mentre faccio per andarmene:
-Chi è?-
-Trent, sono io: Gwen.
Devo parlarti… per favore…- dico con
un po’ di paura e voce bassa.
-Ehm… va bene,
entra.- dici freddamente.
OK… Tutto
bene… Gwen calmati…
Sto tremando, e se sbaglio quello che devo dirti?
Comincio a salire le scale, mentre penso a tutti i modi
possibili come chiederti scusa.
Sto sudando fredda: sono davanti la porta di casa tua.
Neanche il tempo di bussare, hai aperto la porta.
Hai un’espressione visibilmente seccata:
-Che cosa vuoi?-
-Volevo
parlarti… volevo… - fai cenno di entrare e mi fai
sedere.
-Allora? Che volevi
dirmi?- continui.
-Ehm… So che
è tardi ma… volevo chiederti scusa-
-…-
-Sai, ho capito quanto sei
stato male da quando ti ho
lasciato… Volevo rimediare, ma… -
-E SOLO ORA CI PENSI?-
cominci ad agitarti.
-Ti prego, non volevo
farti agitare… è che-
-Si, devi scusare me, mi
agito facilmente. Ma… solo ora
capisci quanto ho sofferto? Tutto quello che ho fatto per cercare di
non
pensarti, per cercare
di non soffrire…
tutto quello che ho fatto per te…- una lacrima nasce
silenziosa dal tuo occhio.
- e come mi hai ripagato? Lasciandomi per quello là!-
-Duncan? Con lui
è finita dopo la fine di TDWT. Mi ha
lasciata per tornare da Courtney: e poi avevo capito di amare ancora
te… per
lui provavo solo attrazione. Ho sempre amato te…- ho la voce
rotta dal pianto e
gli occhi offuscati dalle lacrime ma cerco di non piangere.
-Si,
però… tu sapevi che per te avrei fatto anche
follie. Io
ti amo ma non so se riesco a perdonarti…- un’altra
lacrima scende piano per il
tuo viso.
-Io anche ti amo
ancora…e… niente. Qui sono solo
d’intralcio, ormai.- e faccio per andarmene davanti la porta.
Mi fermo e mi giro nella
speranza che tu cambi idea, ma mi
guardi senza dire una parola, con quegli occhi lucidi…
Esco da questa casa. Prima di andare a casa mia voglio
passare dal parco: dal nostro posto.
È sul ponte che c’è al parco: dove
abbiamo passato molte sere
a contemplare la luna in tutto il suo splendore.
Qui penso: ho perso perla seconda volta la cosa più
importante della mia vita, tu.
Una lacrima calda attraversa il mio viso freddo. Chiudo gli
occhi un momento, facendo in modo che questo freddo tagliente
attraversi il mio
viso e scompigli i miei capelli.
Aprendo gli occhi ti scorgo in lontananza: sembra che tu
stia cercando qualcosa, o qualcuno!
VOGLIO ANDARMENE DI QUI! NON VOGLIO SENTIRTI DI NUOVO DIRE
QUELLE PAROLE TAGLIENTI!
Ti accorgi di me: faccio per andarmene. Cerco di andare più
veloce, corro, ma all’improvviso sento solo un tuo urlo e
dopo vedo tutto
bianco…
-…- non riesco
a capire cosa sia successo: mi trovo in una
stanza bianca con te, che mi guardi preoccupato.
-Gwen! Finalmente ti sei
svegliata! Come stai?-
-Io…
qui… ma che ci faccio qui?- chiedo disorientata-
- Sei stata investita per
scappare a me. In pratica, dopo
che te ne sei andata, io sono uscito e volevo venire a chiederti scusa
per come
mi sono comportato…- hai gli occhi lucidi.
-…- non ho
parole.
-Ma ora come stai?-
-Beh… Ho un
po’ di mal di testa, ma per il resto va bene…-
-Comunque…
ehm… volevo chiederti scusa per come mi sono
comportato prima… non volevo ferirti…- una
lacrima scivola per il tuo volto.
-Non ti preoccupare, non
hai nulla da farti perdonare,
capisco il tuo comportamento. Sono stata io che ho sbagliato tutto
dall’inizio…-
non vorrei piangere, ma le lacrime scendono silenziose.
-Quindi che vuol dire?-
-Vuol dire che non hai
nulla da farti perdonare. Sono io che
dovrei essere perdonata da te…-
-Se è per
questo, io ti avevo già perdonato dall’inizio.-
Altre lacrime solcano il
mio viso, ma stavolta di felicità, perché
non c’è niente di più bello che essere
perdonati dalla persona che si ama.
Anche i tuoi due meravigliosi smeraldi si sono lasciati
travolgere dal pianto.
Adesso posso abbracciarti e stringere a me il tuo corpo
tanto bramato: dopo tempo…
Prendo il tuo viso tra le mie mani e lo avvicino al mio:
sento il tuo calore, le tue lacrime che bagnano il mio viso e si
mischiano alle
mie.
E finalmente quelle labbra che ho sognato ogni notte:
finalmente quel bacio passionale, e nello stesso tempo dolce, che
aspettavo da
un’eternità… Mi sembra di sognare ma
è la realtà!
Strano come a volte tutto si può risolvere con un solo
gesto.
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ANGOLO DELL’AUTRICE:
E finalmente siamo arrivati
alla fine. *un coro di
sconosciuti grida “era ora”*
Intanto scusate il madornale
ritardo ma la scuola non mi
lascia un momento per respirare.
Devo ringraziare chi mi ha
seguito fin qui:
Reiko
Asagiri e KIA99_LiZzY15
per le recensioni;
Reiko
Asagiri per aver messo questa storia tra le preferite;
TeskioPunk
per averla messa tra le ricordate;
princess
ale, RandomLove
e TeskioPunk
per averla messa tra
le seguite.
Un ringraziamento va anche ai
lettori silenziosi.
Detto questo vi saluto. *coro
di sconosciuti “finalmenteeee”*
Alla
prossima. Ciauuu a tutti =D