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Autore: Sheart    26/10/2011    0 recensioni
“Non preoccuparti, ci rincontreremo. Te lo giuro, fidati di me..ti prego, piccola” bisbigliò dolcemente asciugandomi le lacrime che rigavano lentamente le mie guance. Aveva bisogno di me, non volevo lasciarlo, ma sentivo quella solita sensazione che ogni volta mi portava via da quel mondo. Quel mondo che fino a pochi mesi prima potevo solo immaginare leggendo i libri Fantasy che mi piacevano tanto. Sentivo la mia immagine diventare sempre più sfocata..come nebbia. Sarebbe stata davvero l'ultima volta che lo avrei visto? No,no,no accantonai quel brutto pensiero. Volevo fidarmi di LUI perchè...perchè..io.
“ IO TI AMO!!!” lo dissi ad alta voce senza accorgermene, ma che importava; quella era la verità e dovevo dirglielo. Lui sorrise. Sorrise radioso come un bambino quando vede per la prima volta il mare. “ TI AMO ANCHIO”.
E così finì tutto...o forse no...
Spero con tutto il cuore che questa storia vi piaccia, io ci sto mettendo tutta me stessa! E' la prima storia che scrivo quindi so che non è il massimo. Per migliorare avrò bisogno del vostro aiuto quindi sono ben accette anche le critiche..ma siate buoni :P . Fatemi sapere cosa ne pensate, baci.
Giulia *-*
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Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BLOOD ANGELS

Introduzione..

“Non preoccuparti...ci rincontreremo. Te lo giuro, fidati di me..ti prego, piccola” bisbigliò dolcemente asciugandomi le lacrime che rigavano lentamente le mie guance. Aveva bisogno di me, non volevo lasciarlo...ma sentivo quella solita sensazione che ogni volta mi portava via da quel mondo..che fino a pochi mesi prima potevo solo immaginare leggendo i libri Fantasy che mi piacevano tanto. Sentivo la mia immagine diventare sempre più sfocata..come nebbia. Sarebbe stata davvero l'ultima volta che lo avrei visto? No,no,no accantonai quel brutto pensiero...volevo fidarmi di LUI perchè...perchè..io.

“ IO TI AMO...!!!!” lo dissi ad alta voce senza accorgermene, ma che importava..quella era la verità..e dovevo dirglielo. Lui sorrise...sorrise radioso come un bambino quando vede per la prima volta il mare. “ TI AMO ANCHIO”.

E così finì tutto...o forse no....

 

Spero con tutto il cuore che questa storia vi piaccia...io ci sto mettendo tutta me stessa! E' la prima storia che scrivo quindi so che non è il massimo..Per migliorare avrò bisogno del vostro aiuto..sono ben accette anche le critiche..ma siate buoni :P . Fatemi sapere cosa ne pensate, baci.

Giulia *-*


1.Profumo d'infanzia.

 

La notte è silenziosa
e nel suo silenzio
si nascondono i sogni.

K.Gibran

 

Le dolci note di una delle mie canzoni preferite risuonavano nell'aria portandosi dietro una scia di serenità nella mia cameretta in stile Pop Art. Come tutte le sere stavo suonando la mia chitarra acustica prima di andare a letto... mi conciliava il sonno e mio nonno diceva sempre ,quando avevo dieci anni e avevo appena iniziato a suonarla, che la musica tiene lontani i mostri cattivi. Ormai a quasi sedici anni non credevo più che esistessero i mostri ma continuavo ad avere la passione per la musica; senz'altro allontanava sempre i brutti pensieri...forse erano proprio quelli i “mostri” di cui parlava nonno? Mi piace ricordarlo mentre leggeva tranquillamente nelle belle giornate di sole, seduto sul suo morbido divanetto in vimini all'ombra del nostro gazebo in legno di castagno ricoperto da splendidi intrecci di rami di glicine....quel dolce profumo aleggiava per tutta la casa e lo adoravo!! Passavo ore intere sotto quel gazebo a giocare con mio fratello maggiore Tyler mentre lui ogni tanto alzava lo sguardo dal libro verso di noi e ridacchiava sotto i baffi per i nostri piccoli litigi, oppure quando ci descriveva il suo bellissimo paese d'origine, Capri. Capri...quella bellissima isola italiana amata da tutti fin dai tempi antichi..dove da piccolo passava sempre le sue giornate sui punti più alti a guardare il sole scendere lentamente in una tavolozza di colori tra il blu profondo del mare,l'azzurro del cielo e l'arancione dei suoi raggi, tra il violetto dei fiori di glicine...quei fiori che riempivano i pergolati delle case dell'intero paese, era proprio per questo che a lui (e anche a tutti noi altri) piaceva tanto starcene sotto il nostro gazebo. Nonno De Martino si trasferì qui a Toronto, in Canada, per trovare lavoro come molti altri giovani a quei tempi e fu proprio qui che aprì un bel ristorante italiano che chiamò “Capri” in onore del suo paese natale del quale aveva tanta nostalgia. Quel ristorante è rimasto aperto fino a cinque anni fa quando, purtroppo, per motivi economici dovette dare in affitto. Mi dispiacque tanto quando seppi di questa decisione..in quel ristorante ho imparato a cucinare tanti buonissimi piatti italiani e mi divertivo a gareggiare con mio fratello preparandoli per sorprendere il nonno. Quel giorno giurai a me stessa che appena avessi avuto le possibilità avrei riaperto quel ristorante e avrei avuto la stessa passione di mio nonno nel dirigerlo. Purtroppo ora tutti questi sogni mi sembravano irrealizzabili...era passata una settimana dal suo funerale..e io e Tyler ci eravamo ritrovati a vivere in una casa decisamente troppo grande e troppo vuota ormai: eravamo rimasti solo noi due..i nostri genitori morirono in un incidente stradale quando io avevo solo due anni e lui quattro e mezzo...non ricordavo molto di loro,o forse quasi niente; tutti i miei ricordi erano negli album fotografici, in alcuni video ma soprattutto nelle piccole cose che mi raccontavano gli altri. La mamma era una donna minuta con un bel sorriso, gli occhi castani pieni di gioia e i capelli di un bel color rosso rame che si combinavano bene con la sua carnagione chiara, papà invece era un uomo robusto dalla pelle olivastra, i capelli neri e gli occhi bellissimi di un azzurro-ghiaccio capaci di catturare chiunque. Il nonno si è sempre occupato di noi senza farci mancare mai niente..non so come facesse a farci da nonno, padre, madre e amico nello stesso tempo ma ci riusciva...era l'uomo più buono del mondo ed io lo amavo per questo. Mio fratello aveva compiuto diciotto anni da qualche mese ed era appena diventato il mio tutore. Avevamo un buon rapporto, non potevo desiderare un fratello migliore; mi proteggeva, mi sosteneva, si confidava con me e io facevo lo stesso. Era un bel ragazzo..lo avevo sempre pensato (e lo pensavano anche tutte le mie amiche); alto 1,84 m, robusto, capelli corti del colore di mamma,occhi azzurro-ghiaccio e pelle chiara. Io assomigliavo molto di più a mio padre...tutti mi dicevano che ero la sua fotocopia con l'unica differenza che ero una ragazza; alta, snella, carnagione olivastra, capelli lunghi, lisci e neri, e occhi azzurro-ghiaccio.

 

“Hei..” alzai lo sguardo e smisi di suonare..c'era mio fratello appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte.

“Hei Ty, cosa c'è?”

“Ho una sorpresa per te, sorellina!” disse con un grande e caldo sorriso mentre si avvicinava per sedersi sul letto accanto a me.

“Una sorpresa?! E perchè?” Non feci in tempo a finire la frase che lo vidi girare gli occhi verso l'alto e sbuffare.

“Possible che ti sia dimenticata che fra cinque minuti avrai sedici anni? Guarda..sono le 22:05.”

Oh....caspita! Dalla morte di nonno avevo perso completamente la concezione del tempo. Mi voltai a guardare il calendario sulla mia scrivania..si,era proprio il 9 maggio.

“Dai ora basta pensare e seguimi” disse alzandosi e prendendomi la mano come faceva sempre quando dovevamo attraversare la strada da piccoli. Stava facendo tutto questo per tirarmi su il morale...lo conoscevo e sapevo che anche se all'apparenza lui poteva sembrare allegro e tranquillo era triste e teso come una corda di violino ma sapevo anche che era meglio non farglielo capire; era fatto così, non riusciva a non mostrarsi sereno con gli altri e non accettava che nessuno potesse vedere le sue “debolezze”. Scendemmo al piano di sotto, in salone. Tutte le luci erano spente quando poi all'improvviso si accesero tutte contemporaneamente tra le urla delle mie migliori amiche che facevano il conto alla rovescia seguendo la lancetta dei secondi dell'orologio a pendolo vicino al camino. “10! - 9! - 8! - 7! - 6! - 5! - 4! - 3! - 2! - 1........AUGURI DI BUON COMPLEANNO ALYSSAAA!!!”. Mentre loro mi abbracciavano io pensavo a quanto fossi fortunata ad essere circondata da persone così importanti; Grace e Rachel, le mie migliori amiche, erano due gemelle dalla corporatura esile, capelli biondi corti e ricci e occhi castani grandi e luccicanti, erano identiche ma io riuscivo a distinguerle dal taglio degli occhi; Rachel li aveva leggermente più allungati di Grace. Era un dettaglio quasi invisibile ma io ormai le conoscevo da ben dieci anni..erano come sorelle per me. Tutte e due avevano un carattere solare ed esuberante..mi mettevano sempre così tanta allegria! In loro si poteva scorgere la vera e propria gioia di vivere, quella che io avevo perso da un bel pò...

“Alyyyssaaaa? Dai datti una mossa...tuo fratello ci ha dato una mano a cucinare tutte queste cose per te, sono i tuoi piatti preferiti. Guarda ; pizza, lasagne e tiramisù!!!” esclamò Grace battendo le mani per l'euforia.

“Wow Grace, Ty, Rachel....non so proprio come farei senza di voi!!! Ho l'acquolina in bocca, quindi ….a tavola!!”

La serata passò troppo in fretta tra buon cibo, risate e musica ad alto volume. Mi aveva fatto bene stare in loro compagnia..mi sentivo molto meglio. Desideravo che si fermasse il tempo, in quell'istante, per rivivere sempre quei dolci momenti. Ma si era fatto davvero tardi; erano le 2 e mezza quando le mie amiche del cuore dovettero tornare a casa dopo le continue chiamate dei loro genitori. Io e Ty non avevamo sonno e ci sbrigammo a lavare i piatti e mettere tutto in ordine. Erano quasi le 3 e un quarto quando finimmo di fare tutto e ci accomodammo stanchi sul grande e morbido divano blu del soggiorno.

 

Mi trovavo in un posto bellissimo, magico, angelico ma nello stesso tempo infernale....c'era un lago limpidissimo con una piccola cascata d'acqua. L'erba era di un verde smeraldo accecante e c'erano piante e fiori che non avevo mai visto prima d'ora; tanti colori accesi che si mescolavano come in un quadro di Henri Matisse. Era tutto bellissimo, così bello che metteva ansia e paura. Sembrava di stare in uno di quei film horror in cui all'improvviso esce l'assassino dopo la scena di una famiglia felice. D'un tratto sentii la voce di una donna chiamarmi per nome; una voce giovane ma potente con un accento..antico e sembrava pregarmi.

A quel punto mi svegliai spaventata..mio fratello era affianco e me che dormiva tenendomi stretta e mi tranquillizzai lentamente nel suo abbraccio scivolando di nuovo nel sonno.

  
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