Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Sheart    02/11/2011    5 recensioni
“Non preoccuparti, ci rincontreremo. Te lo giuro, fidati di me..ti prego, piccola” bisbigliò dolcemente asciugandomi le lacrime che rigavano lentamente le mie guance. Aveva bisogno di me, non volevo lasciarlo, ma sentivo quella solita sensazione che ogni volta mi portava via da quel mondo. Quel mondo che fino a pochi mesi prima potevo solo immaginare leggendo i libri Fantasy che mi piacevano tanto. Sentivo la mia immagine diventare sempre più sfocata..come nebbia. Sarebbe stata davvero l'ultima volta che lo avrei visto? No,no,no accantonai quel brutto pensiero. Volevo fidarmi di LUI perchè...perchè..io.
“ IO TI AMO!!!” lo dissi ad alta voce senza accorgermene, ma che importava; quella era la verità e dovevo dirglielo. Lui sorrise. Sorrise radioso come un bambino quando vede per la prima volta il mare. “ TI AMO ANCHIO”.
E così finì tutto...o forse no...
Spero con tutto il cuore che questa storia vi piaccia, io ci sto mettendo tutta me stessa! E' la prima storia che scrivo quindi so che non è il massimo. Per migliorare avrò bisogno del vostro aiuto quindi sono ben accette anche le critiche..ma siate buoni :P . Fatemi sapere cosa ne pensate, baci.
Giulia *-*
*************************************************************************************************************************************************************
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

2. Le sue immense ali nere...



“...quindi quando il participio futuro è in unione con una voce del verbo sum, si ha la costruzione della perifrastica attiva. Per esempio: Scripturus eram ad...” la voce della prof. Phils si confondeva con il suono dei goccioloni di pioggia che cadevano incessantemente sul pavimento in pietra dell'atrio e sui vetri dei grandi finestroni dell'aula. Stava piovendo a dirotto. Odiavo le giornate come questa, mi rendevano stanca e annoiata. Inoltre ero anche fissata con quello strano sogno che avevo fatto qualche ora prima e non riuscivo nemmeno a capirne il motivo! Insomma avevo avuto tanti incubi terrorizzanti e non ne ero mai rimasta così spaventata..invece quello che non era neanche un incubo mi aveva spaventata a morte, mi rendeva nervosa!

La mente lavorerà con la luna

allo scoccar del doppio infinito,

solo il ghiaccio della sua bocca

saprà che strada prendere.

Poi il tramonto porterà all'alba,

il cuore alla sua reale metà.”

C-chi aveva parlato?! Girai di scatto la testa verso la prof...stava ancora spiegando, guardai Grace e Rachel dietro di me che prendevano appunti.. Conoscevo quella voce, non apparteneva a nessuna persona di quella classe. Mi affacciai alla finestra accanto a me e per un decimo di secondo vidi di nuovo quella cascata d'acqua circondata da un tappeto verde smeraldo chiazzato qua e là di fiori multicolori di tutti i tipi. Rimasi come paralizzata...avevo ragione; quella era la voce della donna del sogno, ma che significavano quelle parole?Ok, stavo decisamente sclerando!!

“Signorina De Martino!! Sta percaso cercando di esaminare a occhio nudo le molecole d'acqua di tutte le gocce che cadono?!” Mi girai velocemente..il viso giovane dagli occhi neri e divertiti della prof. Phils era rivolto verso di me mentre le sue unghie lunghe e curate picchiettavano sulla cattedra come per dire * sto aspettando una tua risposta *.

“ Beh i-io no..stavo...” stavo cercando una scusa valida ma alla fine mi arresi “Mi ero distratta, mi scusi.”

A quel punto suonò la campanella della pausa pranzo ed io sgattaiolai nel corridoio cercando di evitare gli sguardi delle mie migliori amiche che mi seguivano preoccupati tra la folla di ragazzi che si dirigeva verso la mensa. Non volevo parlare con nessuno in quel momento..perfino con Grace e Rachel..avevo bisogno di stare un attimo sola a pensare a quello che mi stava succedendo. Non avevo fame quindi mi allontanai dal gruppo per cercare un posto dove stare tranquilla. Scelsi la biblioteca..era sempre deserta e poi c'erano un sacco di libri interessanti sulle leggende dei vampiri e degli angeli caduti. Quegli argomenti mi avevano sempre appassionata...fin da quando ero piccola. Una cosa era certa, però: non ero una di quelle maniache ossessionate che arrivano a credere che i vampiri esistano davvero!! Entrai e mi sedetti comodamente sulla poltroncina bianca che si trovava al centro della grande sala perimetrata da alti scaffali il legno pieni di libri vecchi e polverosi. Mi stava venendo un forte mal di testa, chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi massaggiandomi delicatamente la fronte quando una voce mi fece sussultare: “Alyssa! Come mai sei qui a quest'ora?”

“Cavolo, Josh mi hai fatto prendere un colpo!” esclamai un po' irritata.

“Scusami non volevo spaventarti..” ribattè lui, sulla difensiva. Josh Century era un bravo ragazzo..ci conoscevamo da molto tempo, lui aveva un anno in più di me ed era il vicino di casa di Grace e Rachel. Spesso quando andavo a trovarle c'era anche lui e passavamo del tempo insieme...beh e poi...si insomma poi è diventato il mio ragazzo. Siamo stati insieme quasi due anni ma in quell'estate abbiamo deciso di lasciarci. Perchè era meglio così, avevamo capito che in fondo noi eravamo soltando dei grandi amici..niente di più. Fortunatamente noi eravamo uno di quei rari casi del trionfo della solita frase *rimaniamo amici*.

“Beh e quindi cosa ci fai qui?” continuò curioso.

“Potrei farti la stessa domanda, sai?” piegai la testa di lato sorridendogli maliziosamente. Lui ricambiò e disse velocemente “Mi aspettavo dicessi così! Beh comunque io stavo cercando un volume sulla Rivoluzione Francese, devo portare una ricerca per giovedì e ,visto che odio la zuppa di carote che oggi c'era in programma, ne ho approfittato per venire qui.”

“Capisco.. diciamo che neanche io oggi avevo molta voglia di zuppa e sono andata in cerca di un posto tranquillo. Ecco tutto!”. Non mi andava di digli tutto, infondo non era successo niente, giusto? Ero solo stanca e per questo stavo sognando ad occhi aperti cose decisamente...strane! Con una bella dormita si sarebbe messo tutto a posto e avrei rimosso dalla mente quello stupido prato colorato e quel lamento che mi chiamava.

“Non credo che sia tutto...sei pallida e sembri preoccupata, è successo qualcosa?”

“No Josh, non preoccuparti ho solo un gran mal di testa e una gran voglia di andare a casa a riposarmi. Credo proprio che andrò a farmi fare un permesso di uscita dal preside.” Non mi piaceva dire bugie al mio migliore amico ma infondo era la verità, anche se non tutta.

“Oh, allora ti accompagno!”

 

Josh si era preso l'incarico dal preside di accompagnarmi fino a casa. Il preside Coleman era un uomo molto attento e disponibile con i suoi studenti del liceo C.Columbus..forse anche troppo, potevo tranquillamente guidare la nuova fiat 500 bianca mia e di mio fratello che ci aveva lasciato nonno ma sia lui, sia Josh avevano insistito così tanto che alla fine ero stata costretta a cedere.

Scesi dalla chevrolet verde di Josh e prima di chiudere la portiera mi voltai verso di lui “ Grazie per avermi accompagnata”

“Non c'è di che, più tardi ti riporto la tua macchina, ok?”

“No hai già fatto abbastanza, andremo io o Tyler a prenderla, non preoccuparti...ciao! A domani!” e così dicendo chiusì la portiera e presi le chiavi di casa nella borsa.

“Tyy, sono a casa!” dissi sbattendo la porta alle mie spalle. Strano..sembrava non ci fosse nessuno, eppure mi aveva detto che quel giorno ci sarebbe stata assemblea e quindi sarebbe tornato prima.

“Tyyyleeerr??” continuai a chiamarlo finchè non lo vidi piombarsi giù per le ampie scale di marmo del salone mentre saltellava di qua e di là cercando di infilarsi i jeans.

“Eccomi..eccomi! Come mai sei tornata due ore prima del solito? C'era assemblea anche da te?” Aveva tutti i capelli scompigliati e sembrava aver fatto la corsa sul perimetro di un intero campo da calcio.

“No, sono tornata prima perchè avevo mal di testa e....” mi bloccai; al piano di sopra vidi una ragazza mezza nuda uscire dalla camera di Ty “...e quella che sta sgattaiolando in mutande e reggiseno nel bagno degli ospiti è la tua nuova ragazza?!”. Tyler si voltò di scatto e poi rivolgendosi di nuovo a me fece un sorrisino imbarazzato portando la mano destra dietro la nuca.

“In un certo senso...”

Ruotai gli occhi verso l'alto...ragazzi!!!

“Aahh, cavolo Ty!!!” non sapevo nemmeno cosa dire, infondo lui aveva ormai diciotto anni e quella era casa nostra...poteva farlo ma...ma diamine!! Era..strano!!! Feci segno che sarei andata in camera mia al piano di sopra quindi lo superai per salire le scale ma lui mi fermò serio “Non c'è bisogno che tu vada in camera, lei se ne stava andando..” e indicò col mento la ragazza che si trovava all'inizio delle scale. Era bellissima; carnagione scura, capelli lisci e castani e lineamenti asiatici. Non sembrava affatto imbarazzata, anzi aveva l'aria di essere divertita da tutto questo. Scese le scale come una modella, baciò sulle labbra mio fratello sussurrandogli che lo avrebbe chiamato, fece un cenno a me e se ne andò ancheggiando.

“Bel caratterino, eh!” commentai guardando Tyler maliziosamente. Lui scoppiò in una fragorosa risata e mi scompigliò i capelli “Hai paura di non avermi più tutto per te, sorellina?”.

“Che scemo che sei!” risposi facendogli la linguaccia.

“Beh lo scemo ora preparerà degli spiedini e ti farà vedere di che pasta è fatto!” quello era il suo modo per invitarmi a fare una delle nostre divertenti gare di cucina. Non potevo certo sottrarmi! E poi..il mio stomaco iniziava a chiedere cibo!

“Accetto la sfida! Vinca il migliore!” e subito corremmo in cucina per metterci all'opera.

Sembravamo dei macchinari di una fabbrica: ramo di rosmarino, pezzettino di carne di maiale, pomodorino, mozzarella e di nuovo carne pomodorino,mozzarella e carne e così via.

“Finitoo!!” gridò orgoglioso mio fratello.

“Uuuffaa me ne mancava solo un altro!!” borbottai con fare lamentoso.

“Ora, per pegno, tocca a te grigliarli e dopo lavare i piatti!” continuò canticchiando.

Avevamo appena finito di mangiare quei deliziosi spiedini e io stavo già cominciando a lavare i piatti quando sentì ancora una fitta alla fronte..il mal di testa non se ne era andato ma ora stava diventando insopportabile, pensavo mi stesse esplodendo la testa come una bomba tanto che mi si annebbiò la vista e...

E mi ritrovai in quel mondo incantato. Stavolta, però, non sentii nessuna voce; solo il fruscio dell'acqua che scorreva dalla cascata alle mie spalle. Quindi mi girai per ammirare quell'acqua limpida e fresca ma tutto quello che vidi fu il volto di un bellissimo ragazzo che mi stava a un palmo dal naso. Negli occhi c'era una strana luce rossa ma non ebbi neanche il tempo di rifletterci che scomparve lasciando il posto a due splendidi occhi blu come il mare, quegli occhi che mi stavano squadrando come se potessero leggermi dentro. Mi sentii invasa da quello sguardo magnetico ed ero rimasta immobile per tutto il tempo ma non ero spaventata al contrario delle altre volte. Quel ragazzo era stupendo; il viso dai lineamenti perfetti incorniciato da ciocche lisce e bionde che cadevano morbide sulla fronte, la pelle chiara e luminosa dalla quale prorompevano forti muscoli da guerriero. Ma la cosa più sorprendente erano le immense ali nere ...maledettamente bellissime, le piume sembravano morbide come seta. Desideravo toccarle più di ogni altra cosa e le guardavo incantata. Lui dovette accorgersene perchè sorridendo disse “Ti piacciono?”.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Sheart