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Autore: CrystalRose    26/10/2011    4 recensioni
SEQUEL di WE ARE!! Continuano le avventure di Ville e Ginevra alle prese con concerti, figli, amici rompiscatole, parenti vari e molte novità a volte anche esilaranti....Buona lettura!!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA: ascoltate, se vi è possibile durante la lettura, “Sinèad” dei Within Temptation seguita da “Curly Sue” dei Takida.
 

CAPITOLO 4:

 

 Alexi
 

  

10 Gennaio 2014
 
- Ginevra sono spaventata- mi disse Liv mentre entravamo nell’ascensore dell’ospedale di Helsinki.
-E di cosa?-
-Ma lo sai. Il bambino doveva nascere una settimana fa!-
- Liv, è normale. E poi siamo qui per fare la visita di controllo- le dissi sorridendole. La vedevo seriamente preoccupata.
Lei intanto premette il tasto 4.
-Lo so, ma sono preoccupata-
-Ti ricordo che Ville jr è nato prima del termine. Guardalo ora, ha un anno ed è sanissimo-
Una piccola peste, un uragano se sommato a sua sorella.
-Grazie per avermi accompagnata. Ci mancava solo che Tuomas rimanesse bloccato a Kitee per la neve-
-E i Valo che ci stanno qui a fare?- le feci l’occhiolino.
Scoppiammo a ridere.
Ad un certo punto un rumore ci spaventò.
L’ascensore si era bloccato.
Ma che sfiga!
-Che succede?- chiese Liv con un filo di terrore.
-Nulla. Siamo rimaste dentro- dissi mentre mi avvicinavo alla tastiera per suonare l’allarme.
-Come dentro?- chiese con due ottave di voce in più del normale.
Poi mi ricordai. Aveva il terrore di restare chiusa dentro gli ascensori.
- Liv sta calma. Ci sono io. Ci tireranno fuori subito. Siamo in un ospedale, avranno dei generatori ausiliari-
Schiacciai di nuovo il campanello d’allarme.
La luce all’interno della cabina mancò.
Si accese quella di emergenza.
Liv si sedette a terra.
Ora avevo paura anch’io.
 
- Hey mi sentite?! Siamo rimaste chiuse dentro! C’è una donna incinta qui con me- urlai oltre le porte automatiche dell’ascensore.
-Signorina, sono un medico.. Purtroppo il generatore ausiliare dell’ascensore è bloccato e il tecnico arriverà tra non più di quattro ore- mi rispose una voce dopo qualche minuto che urlavo.
-Che cosa?-
-Colpa della neve. Resto io con voi-
- Ginevra….ouch-
Mi voltai di scatto a quel gridolino di dolore.
Sbarrai gli occhi.
La bionda si teneva il pancione.
- Liv, ti prego dimmi che non è quello…-
Fece sì con la testa.
-Non mi puoi entrare in travaglio ora!! Cazzooooo!!!- strillai.
-Che succede?- chiese il medico.
-La donna con me è appena entrata in travaglio-
- Sono un ostetrico! È il primo figlio?- domandò
-Sì- risposi. Ora mi ero seduta anch’io, con la schiena contro la porta.
- Come vi chiamate? Io sono Alexi-
-Io Ginevra e la partoriente Liv-
-Bene Ginevra mi ascolti. Deve tenere il conto di quante volte ha le contrazioni la sua amica, d’accordo?-
-Senta, non è che potrebbe avvisare mio marito?- chiesi. I telefonini non prendevano.
-Certo-
Gli passai un biglietto, tramite la fessura delle porte automatiche, con il numero di cellulare di Ville, sperando che una volta tanto rispondesse.
- Valo? Quel Valo?-
Sentii la nota di stupore nella sua voce.
-Sì. Gli dica di chiamare Tuomas e di dirgli che sua moglie sta per partorire-
-Ok vado. Lei faccia quello che le ho detto-
-Certo-
Iniziai a spogliarmi di cappotto, sciarpa e guanti. Aiutai Liv a fare lo stesso.
- Ginevra… ho paura…-
-Non temere. Andrà tutto bene….-
 
Un’ora dopo….
Ma dove diavolo si era cacciato l’ostetrico?
L’ascensore fortunatamente era molto grande.
L’aria non mancava. Per ora.
Qua la situazione però precipitava…. Le contrazioni erano troppo ravvicinate.
- Ginevra, voglio Tuomas!-disse debolmente.
-Sta arrivando!-
Ne dubitavo fortemente.
Con la nevicata che aveva fatto quella notte, non sarebbe arrivato in tempo. A meno che avessero già ripulito le strade…
Ma non potevo dirle altrimenti.
-Fa male…-si lamentò.
-Lo so. Respira con me-
Iniziammo gli esercizi di respirazione.
- Ginevra?-
-Sì?-risposi speranzosa.
-Come va?-
-Ne ha avute più di 8-
-Allora ci siamo-
-Quindi ci tirate fuori?-
-Non prima di un’altra ora- chiusi gli occhi, assimilando la notizia.
 
I minuti passavano, sembrava di essere in un film.
L’aria iniziava a farsi pesante.
- Ginevra credo di essermi fatta la pipì addosso- ammise timidamente
Guardai a terra.
-Ti si sono rotte le acque!!!!- dissi aumentando il tono di voce a ogni parola.
-NO! Non può nascere ora!- vidi il terrore impadronirsi di lei.
-Oddio! Nascerà… - risposi portandomi una mano alla bocca.
-Ma non qui! Tirami fuori di qui!-
-Manteniamo la calma! Il travaglio è ancora lungo -
- Alexi tiraci fuori di qui!- urlai, picchiando i pugni contro le porte.
- Ginevra, si calmi! Almeno lei!-
-Voglio uscire!- urlò Liv.
Tentò di alzarsi. Ma non ce la fece.
Andai da lei.
-Sta calma-
-No, voglio uscire! Voglio che ci sia Tuomas…Portami da lui….-mormorò.
-Basta. Calmati-
Iniziai a sudare, il cuore mi batteva a mille. Non potevo farmi prendere dal panico.
Mi tolsi il maglione e restai in canottiera e jeans.
- Ginevra?-
-Sì?-
-Il signor Holopainen sta venendo qui, molte strade sono state ripulite. Ma ora mi ascolti. Deve far nascere il bambino-
Mi si ghiacciò il sangue nelle vene.
Il mio cuore batteva all’impazzata. Ero terrorizzata.
-Io?- mormorai.
-Sì lei-
-Ma non sono capace!-
-La guiderò io. La faccia sdraiare e le metta i cappotti sotto la testa e le spalle-
Mi feci forza e feci quello che mi chiese di fare.
-Nella borsetta ha un oggetto tagliente?-
-No, ovvio-
-Nella mia di borsa ho un taglia carte..-mormorò Liv.
-Sì è perfetto. Usi il gel per disinfettare le mani per pulire la lama. Ne ha vero?-
-Si certo- risposi. –Fatto. E ora?-
-Lo tenga a portata di mano le servirà dopo. Ora la spogli dalla vita in giù-
-Ok-
-Se vede che è dilatata di più di 9 cm è il momento-
-Credo di no-
-Allora dobbiamo aspettare…-
 
Dopo mezz’ora….
-Dove cazzo è Tuomas?!-
Era passata alla fase isterica.
- Liv sta calma!!- le dissi mentre mi legavo i capelli. Iniziava a far caldo per entrambe.
Avevo aiutato Liv a disfarsi del maglione e a rimanere con la camicetta che portava sotto.
-Ma è possibile che sia sempre da un’altra parte?!- farneticò ancora.
-Smettila! È mezz’ora che strilli! Credi che Tuomas sia felice di essere da un’altra parte e che tu sia chiusa in un ascensore mentre stai per partorire il vostro primo figlio?!-
Finalmente riuscii a zittirla.
- Ginevra!-
Quella voce mi risollevò il morale. Fu come aria fresca.
-Ville!- urlai girandomi, mi appiattii con le braccia contro le porte.
-Sono qui, sweetheart! Il medico mi ha raccontato tutto-
-E ora dov’è?-
- È andato a cercare un ginecologo per dopo-
- Tuomas?-
-Tra poco dovrebbe essere qui! È partito a razzo da Kitee. Gli ritireranno la patente come minimo-
-Eccomi, Ginevra. Allora dovremmo esserci-
-Sì-
-Ok. Liv mi sente?-
Fece sì con la testa.
-Sì la sente!- feci presente io.
-Perfetto, ora spinga!-
-Aaaahhh-
-Dai Liv! Ancora!- la incitarono da fuori.
 
20 minuti dopo….
- Liv!- sentii la voce di Tuomas.
“Appena in tempo” pensai sorridente.
Proprio in quel momento, infatti, mi ritrovai con un bellissimo bambino frignante tra le braccia.
-È nato!- urlai.
-Oh mio dio!- urlarono i due artisti di là.
- Ginevra ora con il taglia carte tagli il cordone-
-Ok ho fatto-
-Ragazze stanno venendo a salvarvi!- urlò Ville.
Diedi il bambino a Liv.
-Grazie, Ginevra, grazie!-
-Di nulla!- le diedi un bacio sulla fronte.
E scoppiammo a piangere.
Singhiozzando iniziò a mancarmi l’aria.
- Ginevra!- urlò Liv con il piccolo tra le braccia.
-Mi manca l’aria-mormorai accasciandomi a terra.
-Le manca l’aria! Fate qualcosa!!- urlò Liv.
- Ginevra! Amore ti prego respira!-
-Volete aprire queste maledette porte??- urlò Tuom
Dopo poco le porte si aprirono, l’aria fresca fu un vero sollievo. Fu come riemergere.
Fummo circondate da medici e infermieri.
Liv e il bambino furono portati in maternità.
Io a Medicina Generale per controlli.
Appena fuori dal reparto, ripresami, andai ad abbracciare Ville.
-Sei stata bravissima, amore mio. Mi hai un po’ spaventato-
-È la cosa più bella che mi sia capitata di fare! Prova restare in un ascensore per oltre due ore e a far nascere un bambino!-
 
Il bambino era sano.
Liv era un po’ provata ma stava bene.
Tuomas era una fontana, non la smetteva più di piangere.
Il bambino venne chiamato Alexi, come l’ostetrico che ci aveva aiutato.
-È stata bravissima- mi disse il medico, che mi aveva supportato, una volta entrato in camera di Liv.
-Senza di lei, non credo proprio!-
-Ti donano le chiazze di sangue sulla canottiera- scherzò Liv.
-Trovi?- risposi ridendo.
Tuomas si avvicinò a me e mi abbracciò forte.
-Kiitos!- sussurrò al mio orecchio.
Sapevo che era il suo modo di dirmi “grazie”.
-Prego- sussurrai – E smettila di piangere!-
Scoppiò a ridere.
-Ok la smetto. Hai visto che bello che è?-
-Paparino!!!- urlarono Marco, Jukka ed Empu entrando per abbracciare il ragazzo.
Valo sghignazzò.
-Taci che tu hai pianto per due giorni quando è nata Tallulah!-
-Gne gne, perché tu no? E poi per Ville jr ho pianto solo un giorno…-
-Che bravo!- ironizzai.
Mi beccai una linguaccia per risposta.
 

 
Spazio autrice:
Fazzoletti? :D
Un po’ ansiogeno come capitolo, no? Ma full of joy!!!
A me piace un sacco. Credo che sia il migliore che abbia scritto fin’ora. Fatemi sapere.
Ringrazio Lau e Jude per i commenti che hanno lasciato e tutti coloro che stanno seguendo la storia, so che siete tanti: GRAZIE!
Ah non mi chiedete cosa c’è dopo perché non ho scritto nulla!! XD
Lalla. 

   
 
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