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Autore: La Lady    28/10/2011    2 recensioni
Il sesto anno di scuola nella pregiata Hogwarts sta per avere inizio. Ma una lettera cambierà presto il destino di una persona. Una nuova studentessa entrerà a far parte di una Casa portando con lei problemi, amicizie, domande, e cambiamenti.
*Storia ambientata al sesto anno di scuola con molte modifiche all'originale. Se Black fosse vivo, se Severus non dovesse uccidere Silente, se...*
Tutti i personaggi (salvo due) di questa fanfiction sono di proprietà di J.K.Rowling
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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L’uomo stava chiudendo la porta alle sue spalle, riporre il soprabito, e sprofondare nella sua adorata poltrona per leggere l’ultimo libro comprato a Noctur Alley.

Non riuscì in una delle sue imprese.

-Oh Cielo, oh Merlino, oh… Guarda!-

La porta si spalancò ed una LilyRose euforica, senza scarpe e con degli orrendi calzini fucsia, profanò per la seconda volta in un solo giorno gli alloggi privati dello stanco professore.

-Di grazia, Jenson, cosa…-

Non finì la frase, venendo travolto dalla ragazza che, sempre urlando dalla gioia, le fiondò le braccia al collo.

Non era abituato a quelle dimostrazioni di… Affetto? No, pazzia.

Staccata dall’uomo, la ragazza gli mostrò una confezione babbana di qualcosa che Severus non riconobbe ed un soprammobile, ugualmente babbano, dalla forma strana.

-Guarda!- Gli occhi della ragazza erano accesi di una luce bellissima, viva, felice. –Mia madre mi ha finalmente mandato il mio regalo di compleanno e, guarda, è la seconda stagione in dvd del “Doctor Who” e, oh Merlino, guarda… La sveglia da cucina a forma di Dalek!-

Severus non capiva niente, non aveva neppure la forza di fare domande che, già sapeva, avrebbero trovato risposte altrettanto sconvolgente e senza significato per lui.

Prese in mano la scatoletta che la figlia aveva chiamato “dvd” e la osservò sconcertato, notando l’uomo nella foto. Non poteva essere…

Si riscosse con un brivido quando una frase metallica invase il suo studio esclamando “sterminare!” e si ritrovò di nuovo la figlia davanti che le mostrava il soprammobile babbano.

-Non è adorabile? Ho sempre sognato di averne uno… Sono tre anni che lo chiedo come regalo!-

Sempre col sottofondo “Sterminare!” il povero professore fissò di nuovo l’immagine sulla copertina.

-Conosci le serie televisive babbane?- Domanda una LilyRose già pronta a passare capodanno sul divano guardando il suo regalo su una tv babbana.

-No- rispose risoluto Severus, sconvolto per quella novità- solo che quest’uomo mi ricorda una persona…-

-Oh Cielo davvero?! Me lo puoi presentare? Davvero assomiglia a lui?-

Severus non si lasciò sfuggire la nota romantica e desiderosa della giovane ragazza dagli ormoni in subbuglio. Le passò il cofanetto, guardandola negli occhi.

-Si, è a Azkaban, a dare e ricevere bacini dai Dissennatori. Non credo che sarei felice di vederlo accanto a te.- Si sentì bene a quelle parole, a difendere ingenuamente la sua creatura – Aspetta… Compleanno?-

 

 

 

Harry, Ron e Hermione finivano di scartare felici i loro regali di Natale. Avevano passato il la festa ad abbuffarsi delle squisitezze di casa Weasley e, adesso, aspettavano l’arrivo degli ultimi ospiti. Remus e la sua “quasi-ufficiale” fidanzata insieme al padrino di Harry: Sirius Black.

Negli ultimi tempi i loro rapporti si erano ancor più rinforzati.

Nell’ultimo scontro con Voldemort, solo pochi mesi prima, Harry aveva rischiato di perdere la persona che più riteneva vicina ad un padre. Nessun presente all’accaduto era riuscito a dare una spiegazione logica agli eventi: Sirius combatteva contro sua cugina, la folle Bellatrix, vicino al Velo quando quest’ultima ha lanciato la maledizione senza perdono. Sirius aveva vacillato, prossimo a finire dentro quell’oblio, quando un'altra maledizione l’ha colpito di lato, sfigurandogli l’intero braccio destro come la lama di una spada ma, nello stesso tempo, salvandolo dall’inevitabile caduta.

Nessuno sapeva dire con certezza da dove partì la fattura ne chi l’abbia scagliata. Fatto sta che Sirius era di nuovo con loro, con lui, e Harry non poteva non essere più felice.

-Hermione, puoi passarmi i compiti di Difesa contro le Arti Oscure?- chiese un Ron con la bocca sporca di cioccolata e, nella mano, una cioccorana – Non capisco niente di ciò che il professor McQuinn ci ha spiegato…-

-Oh Ron, quando ti deciderai a studiare seriamente qualcosa?! Pensa a cosa potrebbe succederci, anzi succederti, se un giorno non sarai pronto a difenderti dai Mangiamorte? Sei solo un idiota, un…-

Harry scoppiò a ridere ma, nello stesso momento, una Ginny dallo sguardo preoccupato ed incredulo irruppe nella stanza.

-Ragazzi, è successa una cosa tremenda…-  Proferì con voce stanca la rossa, mostrando la copertina de “La Gazzetta del Profeta” ai suoi amici.

In prima pagina spiccava il faccione paffuto del loro ultimo professore di Difesa contro le Arti Oscure, Mc Quinn, mentre sorrideva all’obbiettivo con dietro le coste Irlandesi. Hermione strappò quasi con forza la pagina dalle mani dell’amica, sgranando gli occhi mano a mano che le frasi prendevano voce.

-Oh Merlino, hanno…-

-Si – Si intromise una voce maschile alla porta – Lo hanno trovato nella tarda mattinata gli Auron, vicino alla locanda del fratello di Silente. Sulla testa aveva dei tagli che formavano la parola “traditore”. Credo sia stata la mia adorabile cugina, è tipico di lei.-

Detto questo Sirius Black entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

-Oh Severus, che piacevole sorpresa vederti nelle vacanze natalizie nel mio ufficio. Dimmi, porti notizie di Voldemort?-

L’anziano mago, intendo a coccolare Fanny la fenice, non si scompose vedo irrompere nei propri alloggi l’arcigno professore con un ghigno trionfante negli occhi. Sapeva il motivo della sua visita, lo sapeva dalla mattina stessa che, entro mezzanotte, quell’uomo sarebbe tornato alla carica, più testardo che mai.

E così infatti fù.

Il professor Snape posò con mala grazia il giornale sulla grande cattedra del preside con, accanto, una pergamena rilegata e già firmata da lui stesso.

Mancava soltanto una firma.

Una firma che il preside non era ancora deciso a concedere.

-Mio caro ragazzo, dimmi… Come stanno andando le cose con tua figlia? Oh, che graziosa fanciulla…-

-Basta con queste scempiaggini Albus!- Quasi urlò l’uomo, tanto erano profondi i sentimenti che provava in quel momento.

Il Preside prese tempo, riponendo Fanny vicino al suo nido e carezzandola amorevolmente. Prima di andarsi a sedere alla cattedra fece comparire la teiera e due tazze che prontamente riempì. Immerse lo spicchio del limone nel liquidi caldo, due cucchiai di zucchero, e bevve lentamente e con gusto.

-Niente limone, vero Severus?-

Non ne poteva più, voleva ucciderlo, voleva prenderlo per la lunga barba e fargli battere così forte e così tante volte la faccia su quella pergamena da farlo firmare col sangue.

Silente doveva aver capito i suoi pensieri perché, con lentezza e grazia, prese la pergamena e gli lanciò uno sguardo sconvolto.

-Severus… Dopo tutto questo tempo…?-

-Sempre.- Rispose il professore di pozioni, tirando fuori una piuma dall’interno della veste per permettere al preside di firmare la sua richiesta per la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure.

 

 

-Quindi al rientro della scuola rimarremo senza professore?-

-Hermione, santo Merlino! Ti preoccupi di una cosa del genere?! Goditi le vacanze!-

-Ron, sei un idiota. Abbiamo bisogno di difenderci, di imparare, non credo sia saggio rimane con le mani in mano quando…-

-Silente ha già trovato un valido sostituto; o almeno così lo definisce.-

Harry ringraziò mentalmente Remus per la sua intromissione. Ron e Hermione, i suoi migliori amici, stavano litigando più del solito. Non era divertente, soprattutto se convivevi con loro dalla mattina alla sera, ma Harry era felice di vedere i sorrisetti che, pace fatta, comparivano sul volto dei propri amici.

-Remus ha ragione, Silente ha provveduto. C’erano diverse richieste di assunzione quest’anno per quella materia, ne avrà tenuta una scorta.- Sirius si dondolò sulle gambe posteriori della sedia ed a Harry ricordì molto il ricordo che vide nel pensatoio di Snape.

Snape…

-Non è lui, vero?- Si trovò a dire, senza pensarci due volte – Silente non permetterebbe mai a LUI di insegnare quella materia, vero?-

-Harry, il professor Snape…-

-Ah, zitto Lunastorta! – Si intromise di nuovo Sirius, sul volto un ghigno divertito. Harry pensò che, se avesse tirato fuori la lingua, non sarebbe stato molto diverso dalla sua forma di animagus. –Moccious tenta da quindici anni di prendersi quella cattedra. Forse… Forse sarebbe il caso che accettasse no? Cioè, uno in meno…-

-Sirius! – Sbottò Hermione – Silente si fida di lui, non puoi…-

-Ha ragione – Continuò Harry, animato da una nuova speranza –Tutti quelli che prendono quella cattedra muoiono – Un improvviso colpetto di tosse fece voltare il Ragazzo Sopravvissuno – Scusa Remus, quasi tutti muoiono in quella classe. E poi.. Oh Hermione non guardarmi così! Sai che mi odia a morte, sai che è un Mangiamorte, si lo è sempre non provare a negarlo! Ci ha mostrato il Marchio, ricordi? Due anni fa… E chi ci assicura che stia veramente dalla parte di Silente? Chi…-

Un plop fece zittire Potter, con somma felicità di Remus, mentre un Hermione stava per ribattere le parole dell’amico.

Nella stanza calò il silenzio.

La porta si spalancò e, sulla soglia, immobile, c’era la loro nuova compagna di casa.

Sgranò gli occhi color ebano quando questi incontrarono la figura del padrino di Harry.

Ron sussurrò un “miseriaccia”.

Fu Hermione ha prendere la situazione sotto mano.

-Lily, ti possiamo spiegare… Non è come pensi, come dicono i giornali, lui…-

-Sirius Black?- Domandò la giovane, lasciando cadere il baule a terra –Sei davvero tu?-

Hermione era nel panico, così come i suoi amici.

Come spiegare che il ricercatissimo omicida Sirius Black altri non era che il padrino di Harry, l’uomo che fu imprigionato ingiustamente?

Ma per fortuna, o sorpresa, di Hermione nessuno dovette dare risposta a quei quesiti perché, come poterono notare con la bocca spalancata dallo stupore, LilyRose corse dall’animagus, buttandogli le braccia al colloe sprofondando il volto nell’incavo del suo collo.

 

*******************************************

Allora…

Eccomi di nuovo qui! Non sono sparita, ne avevo il blocco dello scrittore.

Peggio.

Non ho la connessione internet e devo scroccare di qua e di la.

Prima che qualcuno parta per ricerche impossibili, spiego il primo paragrafo di questo capitolo:

Severus rimane sconcertato vedendo la copertina del dvd perché l’attore che interpreta il decimo Dottore ha avuto anche la parte di Barty Cr. Junior. Mi è piaciuta l’idea di creare un attimo di panico in lui. Qui di seguito metto il link sul famoso Dalek, anch’esso nella serie del Doctor Who.

Detto ciò, spero che abbiate gradito il capitolo e la mia mente folle nella frase fra il preside ed il professore. I commenti sono sempre graditi, quindi fatevi sotto.

Grazie per la lettura, alla prossima!

 ( http://www.youtube.com/watch?v=w604NExbS7s  se avete un po' di tempo vi consiglio di vederlo tutto il video; anche perchè la frase principale è negli ultimi secondi ^^ Spero comunque che adesso l'idea dei regali di Natale di LilyRose sia chiara ^^ )

   
 
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