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Autore: _Key    30/10/2011    2 recensioni
Quanto potrebbe valere un determinato respiro?
Qualcosa per cui vivere, e per cui morire.
La lacerante paura di dire la verità; la necissità di nasconderla a tutti i costi. Sì, paura. La paura di non essere creduta, e di essere abbandonata. Di rimanere sola. Di nuovo.
Lui era qualcosa che riusciva a scaldarle l'anima ormai gelida col passare degli anni, e le mani.
Qualcosa di vero, e di estremamente puro.
Lui riusciva a vederle il fuoco negli occhi.
I battiti del suo cuore seguivano i respiri di lui.
-
Tutto iniziato, dove un inizio vero e proprio non c'era mai stato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina era invece Andy ad esser presente in classe, mentre Hayley no.
Aveva pensato tanto quella notte a cosa avrebbe dovuto fare, e quella stessa giornata l'avrebbe messo in atto.
Katrina non poteva passarla così liscia anche quella volta. Hayley era sua amica, anche se in un modo che nessuno avrebbe mai capito.
Le cinque ore di lezione passarono che sembravano giorni, ma finalmente al suono della campanella della quinta ora le classi e la scuola si svuotarono. Ma lei non aveva bisogno esattamente di quello.
Pochi attimi dopo la campanella si sistemò davanti all'uscita. Non sapeva nemmeno lei come avrebbe fatto, ma l'avrebbe fatto sicuramente. Era stanca.
Una volta uscite le classi del piano inferiore toccava a quelle del piano superiore. E mentre l'ultima mancia di ragazzi stavano uscendo, lei si cimentò nella folla e trattenne uno di essi.
«..Cosa?!» mormorò lui.
«Ehm, scusa, ma ho bisogno di parlare due secondi con te.» spiegò Andy.
«Senti, non sono proprio dell'umore.» disse lui, mentre rimasero soli nel corridoio principale.
Lui si stava già allontanando, prima però che Andy pronunciasse l'unico nome di cui si sarebbe preoccupato e avvicinato ancora una volta.
«Riguarda Hayley.»
Lui rimase immobile per un attimo, giusto per capire quella ragazza chi fosse e che ne sapesse di tutto quello.
«Hayley?» voltandosi e dandole di nuovo lo sguardo.
«Sì, Hayley.» rispose. «Possiamo parlare due secondi, allora?»
Non poteva essere altrimenti, e lui annuì.
«Cioè, chi sei?» disse poi.
«Tom, io ti dirò e ti spiegherò tutto, ma devi fare tutto con estrema tranquillità, perché Hayley ha bisogno di quella.»
Tom si sentì tremendamente impotente.
«Io sono un'amica di Hayley, o almeno lo ero.» cominciò. «Hayley è nei casini.» disse. «Conosci bene Katrina, non è così?»
«Cazzo, sapevo c'entrasse lei!» esclamò lui.
«Devi stare calmo, Tom.» disse Andy. «Le cose si possono rimettere ognuna al loro posto.» continuò. «Ma devi farlo tu.»
«Cosa le ha fatto, cosa le ha detto?»
«Mi è difficile spiegartelo, perché è una cosa davvero strana, ma di una verità inaudita.» mormorò. «Katrina, quando vide che tu ed Hayley stavate insieme, ha cominciato a morire dall'invidia a quanto pare.» continuò. «Lei vuole te, e se la sta prendendo con Hayley.»
Tom ascoltava come se sapesse già cosa avrebbe fatto.
«C'è una cosa però, che avrebbe fatto cadere Hayley nelle mani di Katrina, e così è stato.» disse. «Ed è un bracciale.»
«Un bracciale?» interrogativo al massimo.
«Vedi, secondo me Hayley di questo aveva paura.» cominciando a capire anche lei. «Io, tu.. non l'avremmo creduta.»
«Di cosa parli? Cos'avrebbe di così importante questo bracciale?»
«Non lo so, Hayley non ce ne ha mai parlato perché aveva paura che non l'avremmo creduta.» pensante. «Però chi sa cosa c'è sotto quel bracciale!»
«Mi stai dicendo che Katrina ha preso questo bracciale?»
«Esattamente.» rispose. «E le ha detto che se lo voleva riavere avrebbe dovuto lasciarti.»
«Ma tu che ne sai di tutto questo?»
«Sono stata prima io vittima di Katrina, ma a te non deve interessare questo.» mormorò. «Devi pensare ad Hayley, Tom!»
«Ad Hayley.» sfiatò.
«Tom, devi avere nelle mani quel bracciale per far finita questa storia.»
«Sai se Katrina gliel'ha già dato?»
«No, ancora deve darglielo. Oggi avrebbe visto se Hayley ti avesse davvero lasciato.»
«Quindi devono incontrarsi oggi?»
«Penso di sì.» mormorò. «Katrina non appena ti avrebbe visto solo, gliel'avrebbe dato.» disse. «Conosco bene Katrina, e non lo farà a scuola.»
«Quindi..»
«Ho un’ idea.» disse lei. «Prendi la mia macchina, Tom.» continuò. «Prendila, e sai no, dove abita Katrina?»
«Sì, lo so.»
«E' l'unica soluzione.» mormorò. «Aspetta che si muova, e seguila.»
«Dammi le chiavi della macchina allora.»
«Eccole.» scavando un po' nella tasca dello zaino rosa chiaro.
«Allora grazie.» mormorò lui.
«Tom, Hayley ha bisogno di tranquillità, non sta per niente bene.» disse. «Fallo per lei.»
«Io lo faccio per lei.»
«Tom, tu la ami?»
«Sì...» intenzionato a dire il nome della ragazza che in realtà non conosceva. «La amo.»
«Vai, Tom.» mormorò. «Vai!»

Hayley era tutto per Tom, e stava facendo tutto per lei.
Quando prese la macchina di Andy, si diresse direttamente sotto casa di Katrina, mettendosi in fila con una decina di macchine che già erano parcheggiate.
Pensò che se non sarebbe stato quel giorno, l'avrebbe seguita anche il giorno dopo, e anche il giorno dopo ancora.
Quel bracciale stava diventando anche per lui qualcosa d’importante; la soluzione di tutto.
La voleva sentire stretta, ancora. Voleva la sua bocca più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Aspettò ore lì sotto. Passarono una, due, tre, quattro ore. Non aveva né mangiato, e ha aveva una sete pazzesca. Ma non si sarebbe mosso da lì, Katrina sarebbe potuta scendere da un momento all'altro.
Si guardò l'orologio in quel momento, erano le cinque e mezzo. Aveva il finestrino aperto e il gomito appoggiato alla portiera.
Solo a quell'ora vide la figura di Katrina attraversare la strada per prendere la macchina che aveva parcheggiato anche lei lì.
Scattò Tom. Accese subito la macchina ed era più che pronto ad accelerare.
Quando Katrina si mosse, lo stesso fece lui.
La seguì per circa dieci/quindici minuti, fin quando la vide fermarsi.
Dispose la macchina in modo da non destare sospetti. Erano al centro, alla 72esima, ed erano quasi le sei. Vide Katrina scendere dalla macchina e lo stesso fece lui. Aspettò che Katrina si fermasse del tutto, per poi avvicinarsi.
«Hey, hey, hey» mormorò Tom quasi al rallentatore, mentre Katrina probabilmente riconosciuta la voce sobbalzò.
«Ehm.. Tom!» disse lei. «..Cosa ci fai qui?»
«Niente, passavo.» rispose lui. «E tu, invece, cosa fai?» continuò. «Aspetti qualcuno?»
«Per niente.. stavo quasi andando via.»
«Che peccato. La serata è lunga.» le si avvicinò mentre lei era già spalle al muro.
Lei alzò lo sguardo per guardarlo bene negli occhi. La testa di Tom si stava leggermente incurvando, e le loro bocche erano vicinissime. Mentre lei lo sentiva già.
«Tu non sarai mai, come Hayley.» mormorò lui spezzando ogni minima speranza che Katrina potesse aver avuto in quel momento.
Lei sembrava volersi spostare, ma rimettendo la testa dritta e guardandola, Tom con una mano sulla spalla la spinse di nuovo contro il muro.
«Dammi il bracciale.» guardandola intenso.
«Di cosa stai parlando?!» mormorò lei spostando lo sguardo.
«Cazzo, smettila e dammi il bracciale ti ho detto.»
Non urlavano entrambi perché a quell'ora della sera il centro era molto affollato, e Tom lo fece apposta ad avvicinarsi così tanto a lei.
«Non farmelo ripetere.» continuò.
Lei guardò un momento altrove.
«Te lo do..» mormorò poi. «Però baciami.»
«Baciarti?» rispose. «Mi sei sempre servita solo a letto.»
«Tieni.» sfiatò Katrina, mentre infilò una mano nella tasca e posò il bracciale nella mano di Tom.
Guardò nuovamente altrove. Poi prese Tom per il collo e gli stampò un bacio.
«Cosa cazzo fai?!» allontanandosi dopo un paio di attimi trattenuto da lei, una volta il bracciale nelle mani.
«Se non ti avrò io, non ti avrà nemmeno lei.» guardando un punto dall'altra parte della strada.
Lui si voltò.
Il ghiaccio sarebbe stato meno denso di Tom in quel momento.
«Hayley!» poi urlò riconoscendo i capelli neri della ragazza combattere con il vento e correre.
Di nuovo impotente davanti a quella scena, si girò verso Katrina che non era più lì al muro, ma già in macchina.
«Ciao, Tom.» si sentì poi mormorare in modo da perdere tutto.
Sembrava tutto andare in una velocità elevatissima.
Sentiva d’aver perso veramente tutto.
  
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