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CAPITOLO X (R)
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La mattina dopo mi svegliai e, stranamente, mi sentivo piena di energie.
Guardai il mio viso allo specchio e, dopo tanto, lo vidi meno sciupato. Gli occhi brillavano sotto una nuova luce, luccicavano. Sorrisi, avevo un paio di cose da fare.
Per prima cosa mi vestì, un paio di jeans e uno dei tanti maglioni regalatomi da mio padre, cappellino nero e converse. Sapevo che Tom sarebbe andato a trovare il fratello quella mattina intorno alle otto e mezza e, per questo, Bill non sarebbe sceso a fare colazione; io avrei saltato, il mio stomaco era pieno d’altro.. farfalle? No, qualcosa di più.. una mandria di elefantini allegri.
Scesi giù quasi saltellando, uscendo dalla clinica e sedendomi sulla panchina affianco alla porta d’entrata. Erano le otto e quindici, non avrei dovuto attendere molto.
Pensai a qualcosa da dire, prepararmi un discorso, qualcosa.. ma ero troppo agitata, sapevo che tanto sarebbe stato inutile: talmente nervosa avrei dimenticato tutto. Esattamente dieci minuti dopo vidi arrivare la persona che attendevo, con il solito passo scazzato e sciolto, sguardo fisso in avanti e occhi sbarazzini.
Cominciai a torturarmi il labbro, presi un respiro e mi parai davanti a lui.
-Buongiorno Tom!- dissi velocemente bloccandolo.
-Mel? Che vuoi?- borbottò alzando un sopracciglio.
-Rapirti e scappare con te a Parigi, sposarti, violentarti e avere
tanti figli!- affermai velocemente, guadagnandomi una sua occhiataccia.
–Oh Kaulitz, cosa vuoi che voglia? Parlarti!- sbuffai.
-E di cosa, di grazia?- continuò seccato.
-Della pace del mondo, della dimostrazione dell’enunciato di
Euclide, della poetica di Goethe! Ovvio no?-
-Sarcastica stamattina? O è trovarti davanti a tutta questa
bellezza che non ti fa ragionare?- mi prese in giro.
-Okay, seriamente.. volevo parlarti..-
-Di Bill immagino- concluse lui per me. Annuì.
-Posso rubarti qualche minuto della tua impegnata vita?- domandai
sbrigativa. Lui annuì e andammo a sederci su una panchina.
-Allora, che c’è?- domandò, -Centra con
il discorso che ti ha fatto ieri sera? Me l’ha raccontato-
-Sì- sospirai.
-Immagino beh.. hai deciso di, lasciarti andare con lui, giusto?-
chiese, stavolta serio.
-Tom, il fatto è che non ce la faccio.. lui non vuole
mollare, e io..-
-lo ami- mi anticipò ancora. Abbassai gli occhi annuendo.
-E.. mi è difficile stargli vicino, l’ha capito
anche lui e.. lo conosci meglio di me, no?-
-Già, quando vuole una cosa non molla- ammise.
–Vuoi.. metterti con lui quindi?-
Presi fiato prima di rispondere. –Tutti mi dicono di pensare meno e di agire di più. Sono innamorata di tuo fratello Tom, e so che una nostra storia non porterà nulla di buono- confessai.
-Già, sono d’accordo. Sai già come la penso, l’hai capito che non vi vedo bene insieme. Anzi, non è proprio così, se devo essere sincero insieme siete.. perfetti. Conosco mio fratello, questa è la prima volta che lo vedo così innamorato, ha gli occhi che brillano quando “parla” di te, ti lancia sguardi dolci e pieni d’affetto che ho visto fargli solo a un’altra persona, che sono io. Ora non è felice, perché ti ama. Chi sono io per decide di chi deve innamorarsi? Lui ha scelto te, e ci sarà un motivo. In questo contesto però è tutto così complicato, lo sai tu e lo sa lui. A Bill non importa, ha capito i tuoi motivi ma non gli accetta, quindi è disposto anche a rischiare, non è uno sprovveduto. Romantico sì, dolce, ma non illuso-
Sentivo gli occhi appannarsi, non immaginavo un
discorso del genere da parte del chitarrista, ogni parola verso il
gemello era carica d’amore e protezione. Eh beh, aveva un
cuore anche lui.
-Non odiarmi però- sussurrai dopo, mentre mi riservava uno
sguardo confuso.
-Non ti odio, ti ho odiato sì, all’inizio. Adesso
no, anzi, mi stai simpatica. Ripeto, è il contesto che rende
tutto così difficile-
-Già. Però.. non intendevo questo. Non odiarmi
quando lo lascerò-
Il suo sguardo si fece duro.
-Non guardarmi così, sai che lo farò, e
sai anche che è la cosa giusta. Magari al momento no,
però capirete che è la cosa migliore. Immagini?
Una relazione a distanza è di per sé difficile,
poi se in mezzo ci sono una superstar e una malata di leucemia non
può funzionare. Un giorno potrei mancare una chiamata, e lui
potrebbe pensare sia stata male. Un giorno potrebbero operarmi e lui
non riuscirebbe a concentrarsi per l’ansia. Un giorno potrei
morire, e lui lo scoprirebbe grazie alla chiamata del centralino
dell’ospedale. Tom,
la vita non è una favola, non voglio illudere
nessuno. Prometti di stargli vicino, quando succederà, okay?
Non lasciare che si intristisca, non permetterlo- una lacrima scese, fu
raccolta prima che cadesse a terra.
-Cosa.. vuoi che ti dica!? Sei complicata, troppo forse-
-Promettimi lo farai, mi basta questo- lo guardai negli occhi.
-Non serve prometterlo, lo farei comunque. È mio fratello-
Sorrisi, -grazie Tom- scosse le spalle, minimizzando.
-Beh, ora puoi andare, scusa se ti ho rubato cinque minuti di preziosa
vita. Bill ti aspetta, non dirgli niente però-
Ci alzammo e, dal suo metro e ottanta abbondante mi sorrise, prendendo
la mia mano per un attimo e fissandomi con quei dannati occhi nocciola.
-Pensa di meno, goditi il momento, rendilo felice.. e scopa di
più!- concluse facendomi una linguaccia, non si smentiva mai.
-E io pensavo stessi per dire qualcosa di serio! Va bene, sono sempre
la solita illusa! Comunque, grazie di tutto, in fondo non sei male-
-Neanche tu piccola Mel! Avrei voluto il nostro incontro avvenisse in
circostanza diverse però-
-Beh, non mi avreste notata. Sono una ragazza normale tra le milioni di
fan, quindi.. essere malati a volte serve- ridacchiammo. –Ora
vai, Bill ti avrà dato per disperso!-
Sorrise annuendo, ritornando verso l’interno della clinica.
Appena entrato, mi lasciai scivolare sulla panchina, mi ero tolta un
gran peso.
-Meeeeeeeeeeel!- mi alzai di colpo, sentendo l’urlo
di Julia.
-Oddio, mi hai fatto prendere un colpo! Che c’è?-
la osservai, aveva sempre la solita aria allegra, i capelli che
svolazzavano per l’aria e vestita leggera. Notai con piacere
che non le si vedevano più le ossa.
-Stavi parlando con Tom Kaulitz- disse con gli occhi quasi a forma di
cuore.
-Già- sorrisi.
-E stai sorridendo! Che è successo?- domandò
curiosa.
-Abbiamo chiacchierato, sai.. ieri sera ho pensato a quello che mi hai
detto e ho deciso di.. provarci-
Rimase senza parole e mi tirò su dalla panchina per
abbracciarmi.
-Evviva, sono così contenta! Quindi dopo andrai da Bill
e..?- ammiccò.
Arrossì, non avevo ancora pensato a come fare in
realtà.
-Sinceramente non ho ancora programmato nulla, e non chiedermi altro
perché mi imbarazzo, lo sai!-
Scoppiò a ridere, -Sì lo so! A parte questo, sono
felice per te- sorrise dolce, -Ti ha proprio cambiata, sembri
un’altra ragazza, sei.. viva!-
-E’ l’effetto Kaulitz suppongo- affermai.
-Già, decisamente! Siete bellissimi insieme sai? Dico
davvero, vi osservavo qualche volta, mentre camminavate per i corridori
della clinica. Vi muovete in simbiosi, non so se te ne sei mai accorta,
ma come si muove lui tu lo segui, e il contrario. E sai
un’altra cosa? Anche se dopo questo mese dovreste
lasciarvi, sono certa tornerete insieme. L’amore vince- disse
convinta.
-Non so,preferisco non fare previsioni a lungo termine. Però
beh, se dovessi guarire e se non fosse impegnato, lo cercherei ovunque,
farei di tutto per tornare a parlarci. Non dico per.. riconquistarlo,
ma almeno provarci-
-Così ti voglio! Quanto resta di solito Tom da Bill?-
domandò.
-Non so, dipende, perché?- feci sospettosa.
-Non vorrai incontrare Bill conciata così? Insomma, devi
farti bella!- rispose con fare ovvio.
-Si, per essere bella dovrei avere indietro i miei capelli e una decina
di chili- sbuffai.
-Piantala, tu sei bella- disse dolce, -vieni, andiamo in camera tua!
Subito!-
Neanche il tempo di ribattere che mi trascinò in
stanza, aprendo l’armadio e buttando fuori vestiti,
mettendone da parte alcuni e scartandone altri, tutto questo mentre io
la guardavo leggermente basita.
-Okay, trovato! Metti questi!- indicò un mucchietto di abiti
sopra una sedia.
Guardandola male li tirai su senza neanche guardare, andai in bagno e li indossai. Non erano nulla di speciale: una t-shirt azzurra che risaltava i miei occhi abbastanza lunga, dalla scollatura si vedevano le ossa sporgere, beh, per quello non c’era rimedio, poi un paio di jeans stretti che fasciavano elegantemente le mie gambe molto magre, ovviamente le scarpe sempre converse.
-Vestita, ora possiamo scendere?- domandai seccata.
-No! Manca il trucco- ammiccò.
-Senti, non voglio presentarmi a Bill come un’altra persona,
sono sempre la solita Mel-
Non badò minimamente alle mie parole, inforcò il mascara passandolo sulle ciglia e aggiunse un po’ di matita nera sotto, a risaltare sempre lo sguardo, che quel giorno brillava più che mai.
-Guardati, sei bella- mi mise davanti a uno specchio,
sorridendo soddisfatta. Alzai le spalle, io mi vedevo sempre uguale,
con un po’ di agenti estranei sul viso.
-Darmi una soddisfazione no eh? Non importa, tanto sei impossibile!-
Ridacchiammo insieme, la giornata stava andando alla grande.
Dopo tanto tempo finalmente ero serena, con la testa leggera e il cuore sorridente.
-Ti rendi conto? Fra poco sarai fra le sue braccia e poi vi
bacerete! Che cosa dolce!- esclamò arricciando gli angoli
della bocca all’insù, mentre gli occhi sprizzavano
gioia. Io invece arrossì, sembrava così strano..
Non volevo pensarci, altrimenti il mio cuore non si sarebbe
regolarizzato più.
-Ora vado, voglio lasciarti in pace per un po’, mi
raccomando.. non farti paranoie-
Annuì ringraziandola per quel che aveva fatto per me, non
solo per quella mattina.
Mi buttai sul letto, sentendo il mio stomaco in subbuglio,
volevo rivederlo, ero troppo ansiosa, non riuscivo a stare ferma. Mi
alzai di scatto e uscì dalla camera, raggiungendo il tetto
della clinica, dove poco tempo prima avevo conosciuto lui, il mio Bill.
Mi sedetti sulla stessa panchina, guardando il desolato paesaggio.
Mi focalizzai su ciò che era attorno a me, mi venne in mente
una frase letta qualche anno fa.
"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle"
E io, accettando il mio amore verso di Bill, stavo
rivoluzionando una vita intera. Non era una persona tra le tante, no,
lui entrava dentro, in profondità. Il suo sorriso, i suoi
modi, i suoi occhi.
Era perfetto,
per me.
Io ero totalmente imperfetta per lui, chissà quale scherzo
del destino aveva fatto si che ci incontrassimo e.. innamorassimo.
Sentì la porta aprirsi, e fu inevitabile la
sensazione di Déjà vu. Eccolo, camminava
lentamente verso di me, con quel passo elegante, i capelli neri
lasciati liberi, gli occhi truccati leggermente e il sorriso
accecante.
-Bill- sussurrai come in trance, sorridendo automaticamente.
Ricambiò, sedendosi vicino a me.
-Come facevi a sapere fossi qui?- domandai, tirò fuori
– come sempre – il cellulare.
“Tom era
strano, è andato via presto, misterioso. Così
sono venuto in camera tua e non ti ho trovata,quindi ho pensato fossi
salita qui. Non mi sono sbagliato, ti conosco ormai”
-Già.- risposi solamente, tornando a guardare avanti. Rimasi
in silenzio, finché non mi alzai per poggiarmi sulla
transenna, non riuscivo a concentrarmi con lui vicino.
Neanche un minuto dopo era ancora di fianco a me, “Sei particolarmente
bella oggi”
Arrossì involontariamente, nel frattempo si era avvicinato
ancora, poggiando il suo petto contro la mia schiena e abbracciandomi
da dietro.
Aveva la mano poco sopra la mia vita, ero certa sentisse il mio cuore
battere impazzito.
Lo sentì chiaramente sorridere. Con uno scatto mi girai,
trovandomelo di fronte, abbracciati e.. vicinissimi.
Facevo faticare a respirare, tanto ero impegnata a mantenermi in piedi.
Appoggiai la mia testa sull’incavo del suo collo, sentendomi
invadere da quel profumo che tanto amavo.
-Bill, io mi arrendo- sussurrai dolce, soffiando sulla pelle
lasciata libera dalla t-shirt a v.
Lo sguardo che mi lasciò mi fece sciogliere, aprì
gli occhi sbattendo velocemente le lunghe ciglia nere, mentre il
nocciola si fondeva sull’azzurro dei miei
-Insomma, posso negare quanto voglio ma l’ho capito, sono
innamorata di te. Devo pensare meno, sia al fatto che tu sei una
celebrità e al fatto che io, invece, sono
un’insulsa malata di leucemia. Devo vivere il secondo, e non
importa se tutto andrà male, quanto soffr…-
Non riuscì a terminare che qualcosa mi
bloccò.
Quel qualcosa erano due soffici labbra al sapore di menta.
Si poggiarono delicate sulle mie, interrompendo il monologo intrapreso.
Bum bum. Il
mio cuore era partito, batteva furiosamente. Chiusi gli occhi.
Mi poggiai alla ringhiera, temendo le forze mi avrebbero abbandonata da
un momento all’altro.
Si avvicinò ulteriormente a me, circondandomi la
schiena con un braccio, mentre con l’altra mano mi
accarezzava delicatamente una guancia. Io invece ero immobile. Il balia
di lui.
Riaprì lentamente le palpebre e notai che mi fissava,
dolce.. pieno d’amore.
Ripresi controllo di me stessa, portai le mie braccia attorno al suo
collo e l’avvicinai ancora a me.
Baciai leggermente l’angolo della sua bocca, mentre chiudemmo
gli occhi insieme.
Rimanemmo così, fermi. Fu lui a fare il passo successivo, si
allontanò per poi tornare a poggiarsi sulle mie labbra,
sempre con tenerezza. Combaciavano perfettamente. Le dischiudemmo
insieme e sentì la sua lingua entrare piano e collidere con
la mia, mentre quel piercing mi faceva rabbrividire. Si muovevano in
sintonia, con lentezza e passione. Un bacio calmo, romantico, denso. Atteso.
Ci staccammo a corto di ossigeno e non ci fu bisogno di parlare,
poggiai la testa sotto la sua mentre lui accarezzava lentamente la mia
schiena e mi lasciava qualche bacio umido sul collo.
-Grazie Bill- sussurrai piano, temendo di rovinare quel momento,
così perfetto. Mi guardò interrogativo.
-Forse non ne sei consapevole, ma stai cambiando la mia vita.
No, non ti dirò “ti amo”, non
l’ho mai detto a nessuno e non me la sento, ho paura
sì. Voglio tu sappia però, che mi hai preso il
cuore, e probabilmente lo riavrò indietro a pezzi. Ma sai
che c’è? Ne sarà valsa la pena- mi
scese una lacrima, che lui prontamente raccolse stringendomi ancora di
più a sé. Avevo pianto più
in quei giorni che in tutta la mia vita.
-Andiamo, è ora di pranzare- dissi io, distanziandomi da
lui, anche se parecchio di controvoglia.
“Pranzi da me?”
sorrisi e annuì entusiasta.
Ci dirigemmo verso la sua stanza, camminando vicini, con le mani che si
sfioravano. Inconsapevolmente la mia si avvicinò alla sua e
le dita si strinsero insieme. Mano
nella mano.
Ci guardammo sorridendo contemporaneamente. Sorrisi innamorati.
Raggiungemmo la camera e ci sedemmo vicini, appoggiati alla testiera
del letto. Poco dopo ci raggiunse Rossella, portando da mangiare.
-Ciao Bill, ciao T..- entrò salutando, si aspettava di
trovare in gemello e invece..
-Ciao Mel- fece interrogativa, squadrandomi e soffermandosi sulla mia
figura, soprattutto sul collo. Arrossì imbarazzatissima, era
rimasto il segno dei suoi baci. La sua espressione passò da
confusa e entusiasta.
-Ehm, okay, ecco il vostro pranzo! Io vi lascio il pace, ciao ragazzi!-
disse velocemente e allegra, congedandosi poco dopo. Guardai Bill
ridacchiando, lui ricambiò.
Il pranzo passò in silenzio, fra occhiate complici
e carezze rubate.
-Quindi, cosa siamo ora?- feci io una volta terminato.
“Innamorati?”
Digitò, mentre sentì i miei occhi assumere la
forma di un cuore.
Mi mordicchiai il labbro, per trattenere il sorriso che stava
nascendo, -Già. A parte questo?-
“Tu sei mia.
Tu sei la mia ragazza.. se vuoi” scrisse con lo
sguardo basso, come timoroso.
Sentì il cuore scoppiarmi in petto, quante emozioni in un
giorno solo? Alzai la sua testa delicatamente, facendo sì
che mi guardasse negli occhi.
-Tu sei mio. Tu sei il mio ragazzo. Tu sei tutto- dissi prima di annullare la distanza con un bacio.
...
.
“Appena
tornata in stanza, dopo aver passato una giornata con Lui.
Al diavolo l’egoismo, oggi ho scelto me. Oggi ho scelto la
mia felicità.
Oggi ho scelto l’amore. Oggi ho scelto lui.
Ho scelto di lasciar cadere ogni barriera, ho scelto di stare con quel
cantante.
Oggi ho assaporato le sue labbra. Oggi l’ho abbracciato.
Oggi l’ho accarezzato. Oggi ho passato il tempo a ridere con
lui.
Oggi ho preso una decisione che mi cambierà una vita.
Da ora si cambia. Da ora si sorride.
Da ora si ama. Da ora io risorgo.
Da ora vivo il secondo.
Da ora, grazie a lui,
tutto ha senso.
..Amore. ”
...
......
...
NdA:
Dai stavolta non sono stata neanche tanto lenta, purtroppo ho avuto una
settimana davvero pesante, ringraziamo sempre la scuola! Finalmente un
ponte! Voi fate qualcosa di bello? Almeno, avendo un po' di tempo
libero, ho trovato un momento per postare! E stasera festa! :3
Passando al capitolo, finalmente Bill e Mel si sono messi assieme,
nonostante lei tiri indietro comunque, ^___^ l'amore vince ;D
Spero vi sia piaciuto, un vostro parere è sempre ben
accetto! Grazie a chi legge e recensisce *-*
Un bacio,
unleashedliebe