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Autore: Nag_    31/10/2011    4 recensioni
Due bambini si incontrano per caso un'estate, con la promessa di non dimenticarsi l'uno dell'altra.
Purtroppo la vita li separerà ma la bambina, Evie, vorrà ritrovarlo e sapere se ancora si ricorda di lei.
Lui nel frattempo è diventato, da semplice bambino, un uomo famoso.
Storia ambientata in Spagna.
Questa storia è frutto di pura fantasia.
Non conosco personalmente nessuno dei personaggi citati, nè persone a loro vicine, nè qualsiasi altro soggetto citato nella storia.
Qualsiasi riferimento a cosa e persone è del tutto casuale.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.  Evie's Family

 

 

Evie attraverso lentamente il corridoio guardandosi attorno, come ogni volta.

Odiava quel posto, così come odiava tutti i posti simili, ma quello più di tutti.

«Ciao Evie!» la salutò una donnina passandole di fianco.

La ragazza rispose solo con un cenno al saluto della donna, di nome Maria, e continuò nel suo cammino.

Alla fine del corridoio entrò in quella che era l'ultima stanza.

La stanza era una specie di salottino, ma all'interno vi era una sola donna intenta a guardare il panorama al di fuori della finestra.

Si avvicinò alla donna e le baciò la fronte.

«Ciao mamma.. Come stai oggi?» chiese Evie alla madre.

La donna la guardò con sguardo vacuo per poi tornare alla più piacevole azione di guardare al di fuori della finestra.

Evie abbassò per un momento gli occhi sconsolata, ma poi le ritornò il sorriso sul volto.

«Mamma ti ricordi di Francesc? Il ragazzino con cui passavo tutto il mio tempo al villaggio quando ero piccolina?» la madre si voltò verso di lei interessata perciò, che ricordasse o meno, Evie continuò nel suo discorso «Ti ricordi che se ne era andato a Londra?! E' da poco tornato, ed io l'ho rivisto. Diciamo che in realtà l'ho più intravisto. E lui pare ricordarsi di me..» continuò sorridente Evie.

La donna rispose al sorriso e per la prima volta da quando Evie era arrivata parlò.

«Che storia interessante.. Ma posso chiederle una cosa signorina?» chiese la donna.

Evie annuì.

«Lei chi è?»

Ad Evie scoppiò una lacrima, ma rispose subito alla madre.

«Sono tua figlia mamma, Evie..»

La donna iniziò a ridere contenta.

«Ho una figlia? Ma che bella cosa..» disse la donna sbattendo le mani tra di loro come una bambina.

«Si mamma, ed hai anche un figlio.. Si chiama Javier..»

«E Javier dov'è ora?» chiese ingenuamente la donna.

«Javier è in Argentina mamma..» “forse” aggiunse poi tra sé e sé.

«Capisco..» disse in un momento di serietà «In pratica non hai idea di dove sia. Di cosa faccia, con chi lo faccia. O è ancora convinto di essere un ribelle del nuovo millennio?» chiese la madre.

Per un momento Evie rimase stupita dell'improvvisa serietà della madre, ma poi ricordò che spesso accadevano alla madre momenti di lucidità, che in pochi secondi dimenticava di avere avuto.

«Scusami devo essermi persa un secondo tra i miei pensieri» rise la donna «Javier.. Che bel nome..» rise la donna.

«Mamma io ora devo andare.. Ti vengo a trovare domani..» salutò nuovamente dandole un bacio sulla fronte.

Evie uscì dalla casa di cura più sconsolata del solito ma, come sempre, lasciò i sentimenti all'interno della casa di cura “El Sol” e pensò alla prossima difficoltà che le sarebbe toccata: andare in polizia.

Evie aveva un amico, Sergio, che lavorava all'interno della polizia e faceva per lei indagini sulla possibile locazione del fratello in Argentina, o dovunque fosse.

Salì di nuovo in sella alla sua vespa azzurra e si diresse alla stazione di polizia.

Le ci vollero poco più di venti minuti per arrivare, e appena entrata si diresse verso l'ufficio di Sergio.

Bussò e la voce dell'amico le diede il via libera per entrare.

«Ciao Sergio..» lo salutò Evie.

«Evie..» l'abbraccio l'amico che nel vederla si era subito diretto verso di lei.

Si staccarono dall'abbraccio e Sergio riprese posto dietro la scrivania mentre Evie si sedette su una sedia posizionata dall'altra parte.

«Notizie di Javier?» chiese la ragazza senza troppi fronzoli.

L'amico annui.

«Abbiamo la certezza che fino a due mesi fa fosse ancora vivo.. Si trovava ancora a Buenos Aires però pare che sia stata catturata una guerriglia di ribelli in quel periodo. Oppure potrebbe essere insieme ad alcuni ragazzi che si sono spostati verso il Chile..» disse Sergio.

«Non si hanno altre notizie?» rispose la ragazza.

«Entro la prossima settimana la polizia argentina dovrebbe inviarmi la lista dei catturati in quel blitz. Ti chiamo appena ho novità Evie..»

La ragazza annuì e un po' più rincuorata fece ritorno a casa.

 

«Sono a casa..» urlò Evie entrando nell'appartamento.

In un primo momento non le rispose nessuno ma poi Mari si affacciò dalla sua camera con un libro in mano.

«Ciao Evie! Notizie?» chiese l'amica riferendosi indubbiamente al fratello di Evie.

«No Mari, per lo meno niente di recente.. Pare che fosse in Argentina ma ora non si sa..» disse abbassando lo sguardo sulle sue scarpe «Come ora devo pensare al prossimo passo da fare con la questione Cesc.. Devo fargli recapitare un biglietto.. Devo scoprire dove sta alloggiando.. Vieni con me per la missione spionaggio?» chiese Evie all'amica.

«Certo! Magari mi imbatto in Piqué!» disse Mari.

«Mari! Lo sai che potresti mandare a fanculo tutto il mio lavoro se solo tu rivolgessi anche solo la parola a Piqué! Comunque ho preso una cosa.. Così almeno lo potrai vedere da lontano..» concluse Evie facendo vedere all'amica due biglietti per il Trofeo Gamper, tra Barça e Napoli, con un sorrisone dipinto sul volto.

Mari spalancò la bocca per lo stupore e poi saltò letteralmente in braccio all'amica facendola arretrare di qualche passo.

«Calma Mari.. Calma!»  disse Evie all’amica che di lì a poco sarebbe potuta cadere per terra.

«Scusa scusa scusa.. Ma io ti amo! Cioè tu hai comprato i biglietti per la partita del Barça, in tribuna, grazie ai quali potrò vedere Piqué all’opera! Chissà se da quella distanza si vede il Piqueton.. » disse Mari alzando le sopracciglia.

«Perché ho un’amica così? Comunque torniamo serie, lo spionaggio attende..» concluse poi Evie prendendo Mari per un braccio e trascinandola sulla sua vespa.

   
 
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