The Wow Factor
Los Angeles,
poco dopo...
poco dopo...
Girò
la chiave nella serratura e diede una spinta alla porta perché
si aprisse, restando ferma sulla soglia aspettandosi il peggio.
Niente.
Silenzio.
Tutto era al suo posto.
Tirò un respiro di sollievo. Ma che razza di giochetti erano questi?!
-Giuro che le ammazzo.- pensò, -Che scherzo idiota.-
Gettò il mazzo di chiavi sul tavolino dell'entrata.
-Mi devono una stramaledetta spiegazione.-
"Ciao Evelyn."
La ragazza trasalì, voltandosi e lasciandosi sfuggire un grido.
"Oh santi numi!"
Si appoggiò al muro.
"Ma, tu cosa, cosa fai tu qui??" chiese balbettando, con il cuore che batteva a mille per lo spavento.
Ora capiva tutto. I sorrisi delle sue colleghe, il silenzio di Miranda... tutto.
-Oh! Lo sapevo! Lo sapevo da subito che c'era qualcosa sotto!- pensò, -Ma caspita, perché proprio...Shannon!?-
Chi altri avrebbe mai potuto avere il potere di chiedere a Miranda di lasciarle una giornata libera riuscendo nel proprio intento, se non lui?
"Ma come sei...??"
"Tranquilla. Mi ha fatto entrare Natalia."
"E lei dov'è adesso??"
"E' nella sua stanza." ed abbassò il tono di voce, "A origliare felice probabilmente..."
"Felice?!" lo squadrò da capo a piedi, "Ma di cosa stai parlando??"
Shannon sorrise avvicinandosi a lei.
"Andiamo a Parigi Eve. Io e te."
Lei si fece seria guardandolo dritto negli occhi. Ok, ora non capiva proprio più niente. Sbatté lo ciglia ripetutamente, era un miraggio?
"Cosa?" chiese.
Lui annuì.
"Cosa?! No, sul serio, cosa??"
"Hai capito bene Evelyn." le sorrise lui credendola stupita.
La ragazza rimase qualche secondo in silenzio studiando il suo sguardo, convinta che la stesse prendendo in giro. Sperando che fosse così.
"Ma tu sei pazzo!!" concluse oltrepassandolo, "Sei completamente pazzo! Io non vengo da nessuna parte! Ma come ti viene in mente?!"
"Ho parlato con Miranda e le ho chiesto di darti una settimana di stop."
"Che cos'hai fatto?? Dio, Shannon tu mi vuoi rovinare..."
"Andiamo Eve, per staccare un pò la spina, per rompere la routine."
"Ma rompi la tua di routine e lasciami lavorare invece di fare di tutto per farmi licenziare!"
"Oh, dai Evelyn! Sei sempre la solita esagerata! Lasciati andare ogni tanto! Vedrai sarà uno spasso."
"Oh, santo cielo." piagnucolò al solo pensiero di essere sola con lui dall'altra parte del mondo.
Ma mai ci sarebbe andata.
"Che c'è?? Non ci sei mai stata a Parigi, me l'ha detto Natalia." avanzò lui, sicuro di sé.
-Oh, cavolo Natalia! Non solo l'hai lasciato entrare, ora ti metti anche a fare la sua complice!- pensò.
"Tu stai sognando Shannon, te lo dico in tutta sincerità."
"Oh, no io non credo."
"Aspetta, aspetta, torna indietro un secondo." l'interruppe Evelyn voltandosi verso di lui, "Quindi Natalia, Miranda lo sanno già! Ed anche Alexa, Valerie e Sarah!? E' per questo che facevano tanto le misteriose, sono tutte tue complici quelle disgraziate?! Cioè, sanno già del tuo infallibile piano?"
"Ehm..."
"Lo sapevo! Oh Dio, che imbarazzo! Chissà cosa penseranno ora..."
Evelyn si portò le mani alla fronte e si lasciò cadere sul divano, vedendo la propria reputazione ulteriormente rovinata.
"Oh, Dio che casino!"
Ma Shannon non era della stessa opinione.
"Allora? La fai la valigia o no?" le chiese col suo sorrisetto.
Evelyn gli tirò un cuscino.
"Oh, sta zitto! Ti odio Shannon Leto!"
Lui rise, la sua risata contagiosa. Ma lei continuava a tenere il broncio, arrabbiata.
"Io... io... giuro che... oh!!" tentò di replicare Evelyn, troppo scossa dalla situazione.
Shannon si sedette accanto a lei.
"Stammi lontano, ti detesto, ti odio!" cominciò a strillare lei, continuando a scagliargli i cuscini addosso.
Lui si riparava col braccio, continuando a ridere.
"Oh, quanto non ti sopporto!"
Stavano giocando come bambini, e più Shannon sembrava divertito più Evelyn si innervosiva.
Chissà che cosa stava pensando Natalia; che seguiva quell'esilarante scena dall'altra parte dell'appartamento, da dietro la porta della sua stanza...
Niente.
Silenzio.
Tutto era al suo posto.
Tirò un respiro di sollievo. Ma che razza di giochetti erano questi?!
-Giuro che le ammazzo.- pensò, -Che scherzo idiota.-
Gettò il mazzo di chiavi sul tavolino dell'entrata.
-Mi devono una stramaledetta spiegazione.-
"Ciao Evelyn."
La ragazza trasalì, voltandosi e lasciandosi sfuggire un grido.
"Oh santi numi!"
Si appoggiò al muro.
"Ma, tu cosa, cosa fai tu qui??" chiese balbettando, con il cuore che batteva a mille per lo spavento.
Ora capiva tutto. I sorrisi delle sue colleghe, il silenzio di Miranda... tutto.
-Oh! Lo sapevo! Lo sapevo da subito che c'era qualcosa sotto!- pensò, -Ma caspita, perché proprio...Shannon!?-
Chi altri avrebbe mai potuto avere il potere di chiedere a Miranda di lasciarle una giornata libera riuscendo nel proprio intento, se non lui?
"Ma come sei...??"
"Tranquilla. Mi ha fatto entrare Natalia."
"E lei dov'è adesso??"
"E' nella sua stanza." ed abbassò il tono di voce, "A origliare felice probabilmente..."
"Felice?!" lo squadrò da capo a piedi, "Ma di cosa stai parlando??"
Shannon sorrise avvicinandosi a lei.
"Andiamo a Parigi Eve. Io e te."
Lei si fece seria guardandolo dritto negli occhi. Ok, ora non capiva proprio più niente. Sbatté lo ciglia ripetutamente, era un miraggio?
"Cosa?" chiese.
Lui annuì.
"Cosa?! No, sul serio, cosa??"
"Hai capito bene Evelyn." le sorrise lui credendola stupita.
La ragazza rimase qualche secondo in silenzio studiando il suo sguardo, convinta che la stesse prendendo in giro. Sperando che fosse così.
"Ma tu sei pazzo!!" concluse oltrepassandolo, "Sei completamente pazzo! Io non vengo da nessuna parte! Ma come ti viene in mente?!"
"Ho parlato con Miranda e le ho chiesto di darti una settimana di stop."
"Che cos'hai fatto?? Dio, Shannon tu mi vuoi rovinare..."
"Andiamo Eve, per staccare un pò la spina, per rompere la routine."
"Ma rompi la tua di routine e lasciami lavorare invece di fare di tutto per farmi licenziare!"
"Oh, dai Evelyn! Sei sempre la solita esagerata! Lasciati andare ogni tanto! Vedrai sarà uno spasso."
"Oh, santo cielo." piagnucolò al solo pensiero di essere sola con lui dall'altra parte del mondo.
Ma mai ci sarebbe andata.
"Che c'è?? Non ci sei mai stata a Parigi, me l'ha detto Natalia." avanzò lui, sicuro di sé.
-Oh, cavolo Natalia! Non solo l'hai lasciato entrare, ora ti metti anche a fare la sua complice!- pensò.
"Tu stai sognando Shannon, te lo dico in tutta sincerità."
"Oh, no io non credo."
My heart's impatient; after all the time and love we've wasted...
"Aspetta, aspetta, torna indietro un secondo." l'interruppe Evelyn voltandosi verso di lui, "Quindi Natalia, Miranda lo sanno già! Ed anche Alexa, Valerie e Sarah!? E' per questo che facevano tanto le misteriose, sono tutte tue complici quelle disgraziate?! Cioè, sanno già del tuo infallibile piano?"
"Ehm..."
"Lo sapevo! Oh Dio, che imbarazzo! Chissà cosa penseranno ora..."
Evelyn si portò le mani alla fronte e si lasciò cadere sul divano, vedendo la propria reputazione ulteriormente rovinata.
"Oh, Dio che casino!"
Ma Shannon non era della stessa opinione.
"Allora? La fai la valigia o no?" le chiese col suo sorrisetto.
Evelyn gli tirò un cuscino.
"Oh, sta zitto! Ti odio Shannon Leto!"
Lui rise, la sua risata contagiosa. Ma lei continuava a tenere il broncio, arrabbiata.
"Io... io... giuro che... oh!!" tentò di replicare Evelyn, troppo scossa dalla situazione.
Shannon si sedette accanto a lei.
"Stammi lontano, ti detesto, ti odio!" cominciò a strillare lei, continuando a scagliargli i cuscini addosso.
Lui si riparava col braccio, continuando a ridere.
"Oh, quanto non ti sopporto!"
Stavano giocando come bambini, e più Shannon sembrava divertito più Evelyn si innervosiva.
Chissà che cosa stava pensando Natalia; che seguiva quell'esilarante scena dall'altra parte dell'appartamento, da dietro la porta della sua stanza...
"The wow factor" significa 'quel
qualcosa di eccezionale' e diciamocelo, Shannon ce l'ha ;) Al prossimo
capitolo, baci! Flychick